5 dicembre 2020

Wrap Up: Novembre 2020

 

Wrap Up: Novembre 2020


Siamo un po’ stupite noi per prime, ma dobbiamo dire che Novembre si è rivelato un buon mese di letture un po’ per tutte. Magari qualcuna ha avuto più soddisfazioni dalla qualità, qualcuna dalla quantità dei libri letti, e magari qualcuna (vedrete chi) si è di nuovo innamorata follemente di un libro. In effetti, parlando del nostro mese librovoro è venuta fuori solo una delusione, e si tratta di un libro che due di noi pensavano di valutare di più… ma sono cose che capitano. Vediamo com’è andata.


Wrap up della librovora miki_tr


Book Count: 13

Libri letti:


They Went Left, di Monica Hesse.

Trigger: morte, morte di persone care, campi di concentramento, olocausto, suicidio, violenza.

Un libro che non risparmia al lettore neanche un colpo. Non credo che l’elenco dei trigger in questo caso renda esattamente l’idea di quanto questo libro prenda sempre la direzione più dolorosa nel raccontare la vicenda umana e storica. Rispetto agli altri libri dell’autrice, che ormai è diventata ufficialmente una delle mie preferite del genere, questo nuovo libro è molto più duro e cupo, decisamente. Però è scritto così bene e la narrazione è così ben studiata, che si legge assolutamente volentieri, nonostante la forza delle situazioni che racconta. Gran libro.


Ensel e Krete, di Walter Moers.

Trigger: morte di animali, allucinazioni.

Se vi aspettate dal titolo che questa sia la storia di due fratellini che si perdono in un bosco fino ad arrivare alla casa di una strega… è esattamente quello che troverete. Ma condito con la stranezza di Zamonia, ovviamente, nonché con le acute e pedanti insieme digressioni del narratore, l’illustre Ildefonso de Sventramitis, e con l’ironia di questo mondo dove nulla è come sembra. Insomma, un libro spassoso, ma non mi aspettavo nulla di meno.

Passaporto Arcobaleno: Novembre (Marrone)


Dark Matter, di Blake Crouch.

Trigger: violenza, rapimento, morte, sangue, omicidio.

Un libro probabilmente più interessante che appassionante, anche se in diverse parti ha un buon ritmo e mi piace come è scritto. La storia è molto particolare, soprattutto all’inizio, quando le meccaniche sono tutte da capire. Andando avanti la resa è più altalenante, con parti interessanti e altre più noiose. La parte finale è gestita in maniera molto intelligente, lasciando credere ad una soluzione semplice che diventa, improvvisamente, una situazione molto complessa con un bel colpo di scena. Un po’ troppa violenza alla fine, ma nel complesso un bel libro, che tiene incollati.

Popsugar: Un libro con un titolo che sia uguale a quello di un programma televisivo (nota: ignoro di che si tratti, ho trovato il libro in un elenco di suggerimenti per questo prompt).


Il robot selvatico, di Peter Brown.

Trigger: morte, morte dei genitori, violenza.

Un libro molto carino per la scuola elementare, con elementi poetici e metaforici che può apprezzare anche un adulto, ma uno stile estremamente semplicistico che, a differenza di come accade per altri middle grade, non mi ha permesso di appassionarmi alla vicenda e mi ha fatto sentire dall’inizio alla fine troppo adulta per godermi la storia. Per la lunghezza mi aspettavo un libro adatto alle scuole medie, ma il target è decisamente più giovane.


La Legge delle Lande, di Brandon Sanderson.

Trigger: violenza, morte, morte di una persona cara, corruzione, rapimento, rapimento a fini sessuali, sangue, ferite e mutilazioni grafiche.

Non si tratterà della prima trilogia di Mistborn, ma cavolo, Brandon Sanderson non delude mai. La cosa migliore di questo libro, va detto, sono le battaglie, il cui meccanismo è facile da comprendere anche se diverge dal sistema che era familiare nella prima trilogia. L’ambientazione, sono sincera, proprio non mi ispirava in partenza, ma leggendo ho intuito il potenziale di inserire le armi da fuoco in un sistema magico come quello di questo universo, e accidenti, avrei letto il libro volentieri anche solo per i combattimenti, che sono geniali. Ho trovato bellissimo anche il fatto che gli avvenimenti della prima trilogia siano richiamati, ma siano diventati una serie di leggende e che i personaggi che conoscevo siano di fatto diventati figure mistiche. Finale col botto.

Popsugar: Un western.


La città delle cose dimenticate, di Massimiliano Frezzato.

Trigger: anche se la storia sfiora argomenti che possono essere trigger, lo fa in maniera così poetica e delicata che mi sento di non indicare trigger specifici.

Probabilmente il miglior lavoro di Frezzato, sia da un punto di vista grafico, sia come storia. Quando l’autore mi ha autografato questo libro gli ho parlato, e mi ha raccontato che l’intera storia è circolare: fisicamente, ogni pagina è collegata a quella dopo, formando un cerchio. Mi sento di dire che tutta la storia forma un grande cerchio, nelle parole e nei disegni, ed è questo a renderla geniale. Le immagini sono semplicemente meravigliose e l’atmosfera è splendida. L’unico, piccolissimo, difetto è l’occasionale rima, sottolineata ma non inserita in uno schema regolare, che rende lo stile un po’ meno fluido.


The Betrayals, di Bridget Collins.

Trigger: morte, regime dittatoriale, suicidio, abbandono di minore, sangue, misoginia, persecuzione religiosa.

Bridget Collins colpisce ancora. Una storia magistrale, uno di quei protagonisti che non si possono dimenticare, anche per i loro lati negativi e perché suscitano, in certi passaggi, una naturale antipatia. Un’ambientazione da perderci la testa. Già amavo questa autrice ed ero pronta ad innamorarmi anche del libro, ma se decide anche di scrivere Dark Accademia… questo è barare. Insomma, questo libro aveva in partenza tutte le carte in regola per farmi innamorare. E c’è riuscito costruendo una trama complessa in una cornice meticolosamente dipinta, e raccontandomela poco a poco, lasciandomela scoprire quasi da sola, tanto che in diversi passaggi ho appoggiato il libro (che ho letto comunque tutto d’un fiato) per assorbire l’impatto di qualche rivelazione. Spettacolare.


The Radleys, di Matt Haig.

Trigger: sangue, tentato stupro, stupro, violenza, immagini macabre, morte, omicidio, tradimento, controllo mentale.

Non il miglior libro di Matt Haig, ma decisamente un libro carino. A tratti, come mi aspettavo, è comico e ironico, ma a dire la verità più di un passaggio rivela una vena splatter che non mi aspettavo e, in aggiunta, il libro tocca argomenti anche piuttosto pesanti, sebbene non siano le parti del libro dove ci si dilunga in dettagli. Sicuramente una lettura carina per gli appassionati di vampiri, ma niente a che vedere con quello che ultimamente si legge in giro nel genere.


Fangirl Vol 1: the Manga, di Sam Maggs e Rainbow Rowell.

Trigger: ansia, malattia mentale.

Adorabile. Non è che si possa dire molto di più, soprattutto perché la storia riprende più o meno passo passo quella del libro originale ed è noto che Fangirl è uno dei miei libri preferiti. La versione manga è assolutamente molto adatta alla storia, e i disegni sono veramente belli. Non vedo l’ora che esca il secondo volume!


Drowned Country, di Emily Tesh.

Trigger: violenza, depressione, rapimento, omicidio, possessione.

Questa autrice ha una bella mano e riesce a farmi shippare i suoi protagonisti, quindi direi che, con questo secondo libro della duologia, si è guadagnata una lettrice. La storia riprende ad un po’ di distanza dalla fine del primo libro, cosa che all’inizio non avevo esattamente capito, per cui mi sono ritrovata un po’ spaesata, fino al momento in cui ho realizzato il salto temporale. Comunque la parte di storia intercorsa, che è fondamentale (visto che ritroviamo i personaggi in situazioni molto diverse da quelle in cui li avevamo lasciati) viene raccontata in flashback, e la trovo una scelta vincente. Inoltre, adoro la voce narrante di Silver, mi ricorda un po’ quella di Monty… 


The Midnight Library, di Matt Haig.

Trigger: morte di un animale, depressione, suicidio, morte di una persona cara, incendio.

Secondo libro di Matt Haig che leggo in un mese, ma questa volta una storia completamente diversa dalla precedente. Mi piace questo autore, ma non inquadro perfettamente il suo stile, perché cambia da un libro all’altro in maniera consistente. Per tutta la storia, nel caso di The Midnight Library, si sente chiaramente l’intento dietro alla narrazione, che non è una cosa sgradevole, ma che comunque fa sì che questo libro abbia poco a che fare con colpi di scena e ritmi frenetici. Anche tutta la parte centrale della storia risente un po’ del tipico difetto di un libro che parla di vite parallele, ovvero lo schema ripetitivo dell’azione. Nonostante questo, e nonostante questo tipo di narrazione di solito mi lasci sempre molto scontenta, l’autore ha la capacità di infondere significato anche in una scena che potrebbe essere prevedibile, e questo rende la lettura assolutamente piacevole. Bello.


Il Signore delle Vigne, di Noah Gordon.

Trigger: morte di un genitore, guerra civile, omicidio, violenza.

Questo è un libro da leggere nel momento giusto, perché è infuso di una quiete generale e di una pace che non è usuale trovare in una storia. Nonostante accadano diverse cose, il ritmo della storia richiama sempre quello pacifico delle stagioni, della vita di campagna, della terra. Questo è il gusto di questo libro, il racconto senza momenti di alta tensione della vita di un contadino, nella sua semplicità. L’ambientazione storica è solo uno sfondo, le preoccupazioni che il libro invita a provare sono quelle dell’uva che cresce, dei conti che si accumulano, della vita del vicinato. Un libro che dà un’occhiata in una realtà aliena rispetto alla nostra vita e la racconta con i suoi ritmi. Assolutamente da rileggere quando avrò bisogno di rilassarmi.


Iron to Iron, di Ryan Graudin.

Trigger: nazismo, sangue, ferite, tradimento.

Mi ero quasi dimenticata che la serie Wolf by Wolf conteneva una novella, ma sono contenta di aver ripreso in mano questa ambientazione, perché è veramente molto bella. La storia di questo breve racconto si intuiva dalla lettura del primo libro della serie, ma è comunque molto interessante vederla raccontata, soprattutto perché riprende la struttura della gara motociclistica che era la cornice degli eventi nel primo libro, e la rende protagonista. Non mi dispiacerebbe affatto leggere altro in questa ambientazione.


Wrap up della librovora Marty


Book Count: 5 

Libri letti:


Only Human, di Slyvain Neuvel.

Trigger: morte, violenza, morte di una persona cara, guerra, campi di prigionia, razzismo, malattie terminali.

Più leggevo questo libro, più mi rendevo conto che mi piacciono molto i libri scritti in formato raccolta di conversazioni, perché scorrono che è una meraviglia. Questo, dei tre libri della serie, è quello più staccato dalla serie e anche quello quello più strano, che si concentra più sulla crescita dei personaggi che sulla trama. E, visto che ho apprezzato molto i personaggi di questa serie, sono rimasta soddisfatta dalla storia e dalla conclusione.


Pride, di Ibi Zoboi.

Trigger: classismo, tradimento, morte di una persona cara, distribuzione di foto private senza consenso, consumo di alcool, vomito.

E’ la prima volta che leggo un retelling di Orgoglio e Pregiudizio e devo dire che ho preferito l’originale. Nonostante il libro sia bello, culturalmente è molto lontano da qualsiasi esperienza io possa avere, e quindi non ho potuto comprenderlo e apprezzarlo fino in fondo. Inoltre non credo la storia funzioni quando ci sono degli adolescenti protagonisti, anche se alcune situazioni sono state adattate per i personaggi; ma non funzionano con il resto della storia. Ho adorato però l’orgoglio di Zuri, la protagonista, per le sue origini, per la sua famiglia disfunzionale e per il suo quartiere, anche se non è lussuoso quanto quello dei nuovi vicini. 

Passaporto Arcobaleno: Novembre (Marrone)


Fangirl, Vol. 1: The Manga, di Sam Maggs, Rainbow Rowell e Gabi Nam (Illustratrice)

Trigger: ansia, malattia mentale.

Wow, non avevo idea di aver bisogno di leggere la Graphic Novel di Fangirl, e invece ne sono rimasta assolutamente affascinata.

I disegni sono bellissimi, mi piace parecchio lo stile manga utilizzato dall’illustratrice. E anche i piccoli scorci di Simon e Baz sono favolosi e assolutamente fantastici per l’umore.


The Mortal Instruments: The Graphic Novel, Vol. 4,di Cassandra Clare e Cassandra Jean (Illustratrice).

Trigger: violenza, morte, sangue, sangue demoniaco, rapimento.

Mi sono ormai affezionata all’annuale volume della Graphic Novel di Shadowhunters. Visto che la storia è la stessa dei libri, parliamo della scena extra di questo volume: una conversazione tra Jace e Valentine in cui Valentine sfoggia tutte le sue doti di genitore modello e cerca di ingannare Jace per portarlo dalla sua parte, ovviamente senza successo. Tutta la furbizia di Valentine viene fuori e anche in quanto poco gli importa degli altri, fino a quando sente comunque di avere una asso nella manica. Bellissima scena.


Kingdom of the Wicked, di Kerri Maniscalco.

Trigger: morte, morte di una persona cara, lutto, omicidio, sangue, autolesionismo, scene grafiche di organi interni, mutilazione, compulsione, manipolazione mentale e fisica.

Ok, come cominciare la recensione di un libro di una scrittrice fantastica, ma che non mi ha entusiasmato molto? Parliamo dei punti a suo favore: i personaggi principali (ovvero gli unici rilevanti per la storia) sono molto interessanti e visto che il punto di vista del libro è solo uno, abbiamo una visione molto completa di questi. Lo stesso non si può dire per tutto il resto, come ambientazione, personaggi secondari e anche la trama in certi punti, che passa in secondo piano e a volte si dimentica.

Reading Challenge: Un libro con un rettile in copertina.



Wrap up della librovora Gioneb


Book Count: 4

Libri letti:


Un gentiluomo a Mosca, di Amor Towles.

Trigger: abbandono di minore.

Non so perché, ma questo libro mi ha ispirato fin da subito.

Quando l’ho concluso, ho avuto la sensazione di aver appena concluso un’avventura, come se fosse la fine di un'epoca. Ma forse sono stata solo influenzata dal libro stesso, che è ambientato subito dopo la rivoluzione russa e ha come protagonista un aristocratico che si è adattato al nuovo stile di vita; come dice lui stesso: «È compito dei tempi cambiare, signor Halecki, ed è compito dei gentiluomini cambiare con i tempi». Nonostante tutto quello che sta vivendo la Russia e  quello che accade al protagonista, nel libro c’è sempre un senso di serenità dato dall’essere dentro il Grand Hotel Metropol di Mosca, dove tutto funziona sempre alla perfezione e dove la vita non si ferma mai. Come in un Grand Hotel, anche in un romanzo di questo genere sono le persone a mandare avanti le cose e in questo libro tutti i personaggi hanno un loro ruolo e una loro personalità così ben definita che mi è sembrato di aver vissuto il cambiamento della Russi assieme a loro.



La compagnia dei viaggiatori del tempo, di Massimo Acciai Baggiani.

Trigger: omicidio, violenza.

La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è la sua estetica; poi l’idea mi ha convinto a comprarlo. Il libro racconta di un gruppo di amici che si ritrova una volta all’anno per raccontarsi a voce storie fantascientifiche da loro create. Una specie di Decamerone sci fi, ma senza peste e con luoghi di ritrovo sempre diversi. 

Come per tutti le raccolte di racconti, ci sono storie che mi hanno colpito particolarmente e altre meno, ma essendo tutte molto brevi (la più corta è solo una facciata, mentre la più lunga una ventina) la lettura del libro scorre molto in fretta.

Una cosa molto interessante è il contorno di questi racconti, perché tra le storie sono inseriti i commenti degli altri narratori sul racconto appena finito e le scene conviviali tra i “viaggiatori del tempo”, come si definiscono tra loro i vari narratori. L’insieme dei racconti e di questi intermezzi si fondono così bene da creare quasi un romanzo.

Passaporto Arcobaleno: Novembre (Marrone)


Fangirl, Vol. 1: The Manga, di Sam Maggs, Rainbow Rowell e Gabi Nam (Illustratrice).

Trigger: ansia, malattia mentale.

Mi mancava questa storia ed è stato emozionante incontrare di nuovo tutti i personaggi tramite i disegni di Gabi Nam, perché il suo stile mi piace molto e lo trovo adatto.

A quando il seguito?????????


Kingdom of the Wicked, di Kerri Maniscalco.

Trigger: morte, morte di una persona cara, lutto, omicidio, sangue, autolesionismo, scene grafiche di organi interni, mutilazione, compulsione, manipolazione mentale e fisica.

Kerry Maniscalco non si smentisce: sa creare dei personaggi davvero belli. Ho adorato le interazioni tra Emilia e Wrath e credo siano il punto di forza di tutto il libro, ma non è abbastanza per meritare il mio bollino. Oltre a questo, la protagonista non è a livello di Audrey Rose (la protagonista della serie con cui l’autrice ha esordito), perché sembra sempre fare la scelta sbagliata e ad un certo punto sembra un po’ troppo forzato.

Oltre ai botta e risposta tra i due protagonisti non c’è molto altro che mi abbia entusiasmato; la storia è un po’ sotto tono e nessuno dei personaggi secondari spicca sugli altri. Avrei voluto sapere qualcosa in più sulla congregazione di streghe. 

Reading Challenge: Un libro con un rettile in copertina.

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