9 dicembre 2021

Change of Mind, parte 7

 

Change of Mind, parte 7.


Con dicembre, chiudiamo questo ciclo di rivisitazioni dei nostri voti, esaminando l’ultima parte del 2019. Forse perché le letture sono più recenti, o forse perché negli anni siamo migliorate nel dare i voti, questa volta nei quattro mesi presi in considerazione c’era poco da cambiare… 



Librovora Gioneb:

Seta, di Alessandro Baricco.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché, a differenza di quello che pensavo all’epoca, dopo averlo letto non mi è venuta veramente voglia di leggere altri libri di Baricco, quindi un tre è più adatto.


Mr. Dickens and His Carol, di Samantha Silva.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché, nonostante sia stata una bella lettura, dopo averlo letto me ne sono quasi dimenticata e me ne ricordo solo in questo periodo di feste.


Librovora Marty:


Wayward Son, Rainbow Rowell.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché ripensandoci, forse ho preso questa storia nel modo sbagliato. Visto che succedono tante cose nel libro ho pensato che il focus della storia fosse la trama e il suo svolgimento, invece il focus sono chiaramente i personaggi e la loro crescita personale. Dopo tutti gli avvenimenti del primo libro, ci possono essere dei personaggi che fanno dei passi indietro nella crescita personale, quindi ho deciso di alzare, anche se di poco, il voto.


These Divided Shores, di Sara Raasch.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché anche questo, come il primo libro, mi è sembrato caotico a causa dei tre punti di vista, e molti avvenimenti si perdono nella trama. Credo che tre sia più appropriato come voto.



Librovora miki_tr:


La casa dei cani fantasma, di Allan Stratton.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché, come per tanti altri libri, non mi ricordo molto della storia, anche se mi è rimasto impresso qualcosa dell’atmosfera, che forse è la parte più interessante del libro.

 

Under My Skin, di James Dawson.

Passo da a

Ho cambiato il voto perché più passa il tempo, più di questo libro mi resta impressa solo la cattiva impressione dovuta alla scopiazzatura ai limiti del plagio. Probabilmente mi sono anche divertita a leggere il libro in sé, ma non abbastanza da farmi pensare ad altro che alla scorrettezza di copiare un’idea altrui senza neanche citare la fonte.

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