30 aprile 2020

Recensione di Docile, di M.K. Szpara

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Recensione di Docile, di M.K. Szpara
Titolo: Docile
Autore: M.K. Szpara
Editore: Tor.com
Lingua: Inglese
Genere: Distopico, erotico
Trigger: Stupro, abusi sessuali, manipolazione mentale, tentato suicidio, uso di droghe.
Note: Non stiamo parlando di un libro per tutti: la storia contiene diverse scene di sesso esplicite e in stile BDSM. Al di là dei trigger, se questo tipo di contenuto non fa per voi, evitate questo libro.


Sinossi: There is no consent under capitalism

Docile is a science fiction parable about love and sex, wealth and debt, abuse and power, a challenging tour de force that at turns seduces and startles.

To be a Docile is to be kept, body and soul, for the uses of the owner of your contract. To be a Docile is to forget, to disappear, to hide inside your body from the horrors of your service. To be a Docile is to sell yourself to pay your parents' debts and buy your children's future.

Elisha Wilder’s family has been ruined by debt, handed down to them from previous generations. His mother never recovered from the Dociline she took during her term as a Docile, so when Elisha decides to try and erase the family’s debt himself, he swears he will never take the drug that took his mother from him. Too bad his contract has been purchased by Alexander Bishop III, whose ultra-rich family is the brains (and money) behind Dociline and the entire Office of Debt Resolution. When Elisha refuses Dociline, Alex refuses to believe that his family’s crowning achievement could have any negative side effects—and is determined to turn Elisha into the perfect Docile without it.


Letto da: Librovora miki_tr
Recensito da: Librovora miki_tr
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro? 
Ne ho sentito parlare molto online prima di cominciare anche solo a considerarlo. E’ un libro che fin dalla sinossi vuole chiaramente provocare discussione, e l’ha fatto ovviamente alla grande, viste le tematiche. Questo mi ha incuriosito e, più trovavo commenti a favore o contro, più sentivo il bisogno di formarmi una mia opinione.

2) Valeva la pena leggerlo? 
Sì, sia per il suo aspetto più “guilty pleasure”, sia per la critica sociale che porta alla luce. Mi è piaciuto leggerlo, e mi piace anche molto notare come sia una distopia che in realtà fa un passo molto breve dalla nostra realtà, elaborando una società che sembra radicalmente differente dalla nostra che ha come punto di partenza una semplice legge, neanche poi così implausibile, che crea un effetto a catena sulla società e sul mondo che conosciamo.

3) Qual è il punto di forza di questo libro? 
Questo libro mi dà la sensazione di essere diviso in due parti, come se si trattasse di due libri in uno. Da una parte la trama della relazione tra i protagonisti, che ha per una buona parte della storia un andamento da fanfiction, nel particolare da classica Slavefic (cioè una fanfiction dove, per un qualsiasi motivo, un personaggio diventa a tutti gli effetti schiavo di un altro, e in questo contesto si sviluppano sentimenti romantici tra i due). Dall’altra, molto a contrasto, un’ambientazione distopica complessa e sottile che, in linea con il genere, spinge ad una critica della nostra società.
Questa dualità riesce a mantenersi in equilibrio, senza che uno dei due aspetti (la critica e il guilty pleasure, l’orrore e il romanticismo) prevalga sull’altro, lasciando il lettore nella situazione di non sapere esattamente quale delle due esperienze abbia prevalso nella storia. Il tutto in un libro che si legge bene, velocemente e in maniera organica. Alla luce di questa spiegazione, penso che il punto di forza di questo libro sia la penna che ci sta dietro, lo stile dell’autore che riesce a far funzionare un equilibrio così improbabile.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Nonostante non lo si percepisca leggendo, il contrasto tra i due aspetti di questa storia, una volta finita, mette un po’ a disagio. Parlando francamente: l’intrattenimento, dato dalle scene di sesso stuzzicanti e dal classico Hurt/Comfort che è il perno di questo genere, dà una sensazione piacevole fino a quando non si chiude il libro e ci si rende conto che ci si è tanto divertiti con quello che di fatto è la descrizione di uno stupro. E’ il punto in cui il libro vuole portare, ma capisco chiaramente che questo crei nel lettore molto disagio una volta usciti dalla logica interna della storia. In questo senso non aiuta che l’ultima parte del libro sia un po’ sbilanciata dal punto di vista del lieto fine, e dal bisogno di tornare in fretta ad un punto di speranza, per cui diversi processi psicologici e sociali sono affrettati nella loro risoluzione, lasciando una sensazione che sia stato tutto un po’ troppo facile.

5) Qual è il tuo personaggio preferito? 
Alex. Prima che chi ha letto il libro mi bruci sulla pubblica piazza (per chi non si avventura: Alex è il principale perpetratore di abusi sessuali e stupro), non credo che lo apprezzerei particolarmente come persona, conoscendo quello che accade in questa storia. Ma lo sviluppo del personaggio precorre ed esemplifica quello della società in senso lato, e questo lo rende senza dubbio, tra tutti, il personaggio con la storia più complessa e interessante.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Nonostante io non abbia dato pieni voti a questo libro, l’autore dimostra un coraggio non indifferente, esordendo con una storia così controversa, e, ancora più importante, ha una capacità di scrittura molto sopra la media. Con questa premessa, penso che leggerò qualsiasi cosa decida di pubblicare in futuro.

7) A chi lo consigli?
Mi sento di consigliarlo esclusivamente a chi è abbastanza sicuro di non avere problemi con l’argomento, ma, se è il vostro caso, un’occasione a questo libro la darei, soprattutto se vi interessa una lettura che diverte e allo stesso tempo mette molto in discussione.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Ho pochi dubbi sul fatto che si tratti di una storia molto adatta ai Serpeverde, sebbene i personaggi non lo siano affatto. L’ambientazione, però, non lascia molta altra scelta al momento di collocare questo libro in una Casa.

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