2 marzo 2019

Febbraio 2019 Wrap Up

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Wrap Up: Febbraio 2019

Metteremo qualche parola di introduzione al wrap up di questo mese, utilizzando lo splendido riassunto che ne ha fatto la Librovora Marty: ci sono stati degli altissimi (purissimi e levissimi) e dei bassissimi. Che poi succede tutti i mesi, in fondo. Chissà, magari una volta o l’altra accadrà che avremo dato tutte valutazioni da cinque librovori… ma non sarà questo mese.

Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 16
Libri letti:

Shingaling, di R.J. Palacio.
Ho letto questo libro ancora in gennaio, finendolo poco dopo aver preparato il wrap up; come al solito, insomma, all’inzio di ogni mese nel mio wrap up ci sono libri letti il mese prima. Questo è un racconto carino con quello stile molto peculiare a cui ormai mi hanno abituato Wonder e le sue storie, ma forse tra tutti quelli di questa serie, questo è il libro che mi ha preso di meno. Comunque una lettura molto piacevole, ma meno divertente e toccante degli altri.

La Città dei Libri Sognanti, di Walter Moers.
Sempre un residuo delle letture di gennaio, questo è il libro con cui sono tornata alla nostra patria librovora: le Catacombe di Librandia. Adoro questo libro e non lo leggevo da tanto, quindi sono stata molto contenta di riprenderlo in mano. Ed è sempre splendido! Davvero, uno dei libri più incredibili, fantasiosi, avventurosi e commoventi che abbia mai letto.

Beastly Bones, di William Ritter.
Questo è il secondo libro della serie di Jackaby, che avevo iniziato l’anno scorso. Non è male, ma mi è piaciuto più il primo. Principalmente è molto lento nella prima parte, e il finale avventuroso non inizia prima dei tre quarti del libro, che rimane meno avvincente fino a quel punto. Comunque confermo che la serie mi piace, che i personaggi sono divertenti e che questi libri non starebbero male in qualche episodio di Doctor Who.

The Tea Dragon Society, di Katie O’Neill.
Prima di tutto, questa Graphic Novel è disponibile come un web comic, quindi gratuitamente, qui. Era un po’ che avevo in mente di leggerlo, perché avevo visto delle immagini online e mi ero abbastanza innamorata del disegno. Ed è veramente bellissimo. Questo libro non ha una vera e propria trama, e sembra più l’inizio di una storia che una storia in sé. Però vale la pena di leggerlo anche solo per la delicatezza dei disegni e per scoprire quanto siano adorabili i personaggi.

Blood, Water, Paint, di Joy McCullough.
Un libro più interessante che bello da leggere. La storia che racconta è quella di Artemisia Gentileschi, che è una figura affascinante con una storia terribile alle spalle. Non mi è dispiaciuta l’interpretazione dell’autrice su quelle che sono vicende storiche, anche se non sono del tutto d’accordo su certe frasi che, messe in bocca ad una donna vissuta nel ‘600, trovo un po’ anacronistiche. Artemisia è stata senza dubbio una donna che ha lottato per i propri diritti e per la propria arte, ma non ho apprezzato tantissimo il suo atteggiamento vittimista in questo libro, né il modo in cui parla di tutti i suoi familiari con disprezzo, e nella frase successiva si stupisce che non siano la famiglia da sogno, pronta a tutto per difenderla e supportarla, che vorrebbe. Insomma, non mi ha incantato, come spesso accade, proprio l’aspetto che si dovrebbe considerare un messaggio positivo e femminista di questo libro, anche se in alcuni punti ho trovato delle idee intelligenti e condivisibili, in questo senso. L’altra cosa che non mi ha fatto impazzire è che il libro è scritto in versi. Non sono un’amante della poesia, ma in questo caso proprio non ho apprezzato il linguaggio, le continue ripetizioni, le immagini proposte, al di là del genere in sé. Mi sono piaciute invece le parti raccontate in prosa, capitoletti di storie ispirate alle donne che Artemisia dipingerà in futuro (soprattutto quelle su Judith). Sarebbe stato un libro che avrei gradito molto di più se fosse stato scritto tutto in prosa, probabilmente.

(Faccio notare che, a questo punto, ancora il mese di febbraio non era iniziato - Librovora Marty)

Vengeful, di V.E. Schwab.
Veramente un gran bel libro… Vicious mi era piaciuto moltissimo, ma questo seguito non è certo da meno! Se devo pensare ad un difetto, probabilmente in certi passaggi non è facilissimo stare dietro ai salti temporali, che sono continui… ma una volta che si prende il ritmo, il libro tiene col fiato sospeso tutto il tempo. Mi sono piaciuti moltissimo anche i nuovi personaggi che sono stati introdotti in questo libro, in particolare June. E qualcosa, nonostante il libro sia assolutamente concluso, mi fa pensare che potrebbero arrivare altri libri da questo universo, il che mi fa molto piacere! Non so perché ho aspettato così tanto per leggere questo libro, avrei dovuto farlo prima.

The Humans, di Matt Haig.
Mi incuriosiva questo libro da un po’, ma non avevo veramente considerato di leggerlo finché non l’ho proposto un po’ per caso al Club di Lettura e, sorprendentemente, è stato il libro più votato. Per la maggior parte della lettura il libro mi ha divertito senza veramente entusiasmarmi, soprattutto perché sentivo un po’ troppo il concetto di base, che a dire il vero è innegabilmente un po’ banale. La parte finale, però, onestamente mi ha fatto alzare di parecchio la valutazione generale del libro. Soprattutto gli ultimi capitoli mi sono piaciuti moltissimo; di uno in particolare mi sarei scritta praticamente ogni riga come citazione da tenere a mente.

Smoke and Summons, di Charlie N. Holmberg.
La prima avvertenza su questo libro è: se, come me, siete fan dei Pokémon, rischiate di trovarvi a ridacchiare tra voi nei momenti meno opportuni mentre leggete questo libro. La protagonista ha la capacità di ospitare in sé una sorta di entità soprannaturale, che ha la forma di un cavallo di fuoco. Il mio cervello ha immediatamente pensato “Rapidash” e da qui alla follia il passo è breve. Scherzi a parte, non fatevi sviare se decidete di leggere questo libro, ma preparatevi per una gran bella avventura. La storia in sé è avvincente (una di quelle che alla fine ti fa contare i giorni che mancano all’uscita del prossimo libro), e l’autrice conferma i suoi due grandi punti di forza che avevo imparato a conoscere in altri suoi libri: l’ambientazione è fantastica, affascinante e originalissima, e i suoi cattivi spaccano. Davvero un gran bell’inizio di serie. A quando il prossimo?

Un Anno Senza Te, di Luca Vanzella e Giopota (Illustratore).
Il Librovoro Filo, che potreste già conoscere da qualche vecchio post di questo blog, mi ha gentilmente prestato questa Graphic Novel di cui non sapevo nulla, e il cui titolo mi ha un po’ terrorizzato. Sapete come sono, no? L’ho letta un po’ aspettandomi il peggio e senza avere idea di cosa stessi facendo. E l’ho trovata adorabile. La storia in sé è molto semplice, ma il disegno è veramente carino e i personaggi sono molto simpatici. La cosa che mi ha colpito di più, comunque, è l’ambientazione: è surreale eppure terribilmente familiare, e mi sono ritrovata a pensare che leggerei molto volentieri qualcos’altro con le stesse premesse.
Reading Challenge: Un libro con la neve sulla copertina.

Enchantée, di Gita Trelease.
Forse sono l’unica persona ad avere una classifica dei periodi storici preferiti, ma in ogni caso dovete sapere che ce l’ho da sempre. E ai primissimi posti, da sempre, c’è il periodo della Rivoluzione Francese. Potevo lasciarmi scappare questo libro, che è un fantasy ambientato proprio all’inizio della rivoluzione? No, e infatti è entrato a spallate nella mia TBR non appena pubblicato. Iniziamo dai difetti di questo libro: la trama non è brillante. Non è male, per carità, ma niente di trascendentale. La storia d’amore principale, come sempre, non mi ha fatto perdere la testa (però è carina, questo sì). E ci sono un paio di punti nel libro un po’ troppo anticlimatici per i miei gusti. Al di là di questo, comunque, il libro mi è piaciuto davvero molto. Bei personaggi, bella ambientazione, ben scritto e soprattutto ben documentato. Un libro divertente da leggere, ma non solo: il tema principale a cui si ritorna per tutta la storia è molto attuale, e il modo in cui è trattato mi è piaciuto molto. Infatti, un po’ a sorpresa per me, questo è un libro che parla di dipendenze, in particolare di quella da gioco, che onestamente è un tema importante e poco trattato nei libri di questo genere. Questo libro lo racconta davvero bene e questa è una cosa che mi è piaciuta molto.
Reading Challenge: Un libro di un autore debuttante.

Donne che non perdonano, di Camilla Läckberg.
Anche questo libro mi è stato gentilmente prestato dal Librovoro Filo, perché era stato proposto durante un Club di Lettura e mi interessava leggerlo, anche se non era il libro scelto. Purtroppo in questo caso sono rimasta delusa dalla lettura. Il fulcro della storia è abbastanza prevedibile, e le vicende stesse sono raccontate in un modo molto freddo e distaccato, quindi non è un libro che coinvolge sotto nessun fronte, almeno per me. Mi è sembrato affrettato e un po’ povero di contenuti, il che può non essere un difetto gravissimo in una storia imprevedibile e avvincente, ma questa senza dubbio non lo era. Anche il messaggio di fondo è qualcosa che assolutamente non condivido.
Reading Challenge: Un libro con un omicidio

The Lotterys More or Less, di Emma Donoghue.
Molto carino questo libro! Forse non mi è piaciuto quanto il primo della serie, perché ha un tema di fondo meno toccante, ma ho ritrovato l’atmosfera che mi aveva conquistato e i personaggi a cui mi ero affezionata. Più o meno. Un libro molto ben scritto e una storia adorabile e ben raccontata.
Reading Challenge: Un libro con un protagonista che è stato adottato.

Madre del Riso, di Rani Manicka.
Avevo letto questo libro quasi quindici anni fa, e ne ero rimasta entusiasta. Non mi ricordavo praticamente nulla della storia, e forse proprio per questo mi è venuta voglia di riprenderla in mano e vedere se poteva di nuovo piacermi come allora. La risposta è: quasi. La storia senza dubbio mi ha affascinata e l’ambientazione è descritta splendidamente (uno di quei libri che fanno venire fame ogni volta che parlano di cibo). Qualcosa nel modo in cui il libro è scritto e soprattutto nel modo in cui sono descritti i personaggi, però, non mi ha soddisfatto del tutto. Probabilmente per via del fatto che negli anni ho letto molti libri di questo genere, e ho trovato modi che mi sono più congeniali di raccontare questo genere di storie. Comunque un libro che mi è piaciuto molto, anche se non balza, come speravo, tra i miei preferiti di sempre.

Bingo Love, di Tee Franklin.
Questa graphic novel mi ha abbastanza deluso. Il disegno è veramente carino ed è in assoluto la cosa che mi è piaciuta di più. Purtroppo la storia è piuttosto banale e semplice, e i personaggi sono bidimensionali. Se non si fosse trattato di una graphic novel non penso che avrei deciso di finirla.

The Cassandra, di Sharma Shields.
Questo era uno dei libri che mi incuriosivano di più tra le nuove uscite di quest’anno, ma sfortunatamente mi ha deluso. La prima parte non mi è dispiaciuta, nonostante io abbia trovato la narrazione un po’ fredda in generale. Uno degli elementi che mi avevano spinto a voler leggere questo libro era il fatto che parlasse della ricerca bellica americana durante la seconda guerra mondiale, quella che porterà all’uso della bomba atomica; per quanto riguarda la parte della storia che si concentra questi avvenimenti il libro mi è piaciuto. Tutto il resto, incluso il personaggio della protagonista e la trama vera e propria, è stato un po’ deludente. Ma è soprattutto nella parte finale che non ho apprezzato questo libro: da un certo punto in poi ci sono solo avvenimenti che si verificano uno dopo l’altro, senza una vera e propria trama e costruzione, senza un vero e proprio senso; solo cose che capitano e diventano man mano sempre più orribili e disgustose, in un tentativo forse di trasmettere un reale orrore storico, ma in definitiva poco appassionanti proprio per questa monotonia di contenuti forti. Senza questo eccesso nel finale probabilmente il libro non mi sarebbe dispiaciuto, ma in questo modo alla fine era proprio sgradevole leggerlo.

Honor Bound, di Rachel Caine e Ann Aguirre.
Allora, iniziamo col dire che ho adorato questo libro. Ma cavolo… la sindrome del secondo libro è qualcosa di impressionante, in questo caso. Non posso dire di essere davvero rimasta delusa, perché mi sono divertita in ogni istante della lettura. Però ero anche consapevole che stavo leggendo un libro con grandi parti evidentemente raccontate solo per mandare avanti la trama. Rispetto al primo libro, e rispetto agli altri che ho letto di Rachel Caine, la storia è molto più lineare, e diversi passaggi sono proprio raccontati molto in fretta. E’ chiaro che il problema di questo libro è che è già un libro lungo, e deve portare in un punto preciso della trama. Questo però ha fatto sì che alcune parti risultassero molto sacrificate. Anche i personaggi ne hanno risentito un po’, ma meno della trama. Comunque il libro mi è piaciuto tanto, ma diciamo che ho preferito il primo e probabilmente preferirò il prossimo.
Reading Challenge: Un libro il cui titolo non contenga la lettera E.

The Dreamers, di Karen Thompson Walker.
Questo probabilmente non è un libro che può piacere a tutti, ma accidenti, io l’ho amato. La storia è strana, la trama non è neanche una vera e propria trama, ma ha più il ritmo e l’aspetto di una cronaca giornalistica. Lo stile narrativo è veramente particolare, il modo in cui vengono raccontate tutte le vite dei vari personaggi è assolutamente efficace. E’ difficile spiegare esattamente come, ma l’autrice racconta una vicenda straordinaria e tante ordinarie vicende umane in un modo che porta il lettore ad immedesimarsi più con la storia che con i personaggi, ma questo non toglie niente, almeno per me, al coinvolgimento nella storia. Insomma, questo libro mi è piaciuto davvero molto, nonostante non sia facile spiegare esattamente come e perché. Fra qualche giorno vedrete su queste pagine una recensione, in cui tenterò di spiegare meglio cosa ho pensato di questo libro.
Passaporto Nuove Scoperte: Febbraio.

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 6
Libri letti:

Archenemies, di Marissa Meyer.
Il libro è bello, lo ammetto; mi ha coinvolto parecchio e alla fine mi ha fatto pure tremare per qualche personaggio. Ma quindi perché gli ho dato un voto così basso? Semplicemente perché la storia, già iniziata in Renegades, non va da nessuna parte. Mi sarei aspettata colpi di scena più spettacolari, o almeno dei colpi di scena, visto che in questo libro di Supereroi, Cattivi, multiple identità segrete, morti sospette da investigare e artefatti scomparsi e da ritrovare, non c’è stata una sola rivelazione o un solo passo che abbia mosso la storia in qualche direzione. I personaggi, a parte qualche piccola eccezione, sono esattamente al punto in cui erano alla fine del primo libro, ed alcuni di loro, che reputo molto interessanti, sono stati messi da parte. Spero proprio che l’autrice abbia programmato un bel finale spettacolare, perché le premesse ci sono tutte, e non vedo l’ora di leggere come va a finire, e questo intermezzo non mi ha minimamente soddisfatto.
Reading Challenge: un libro con il fuoco sulla copertina o nel titolo.

The Binding, di Bridget Collins.
*La librovora Marty fa un bel respiro, come ha dovuto fare per i 2/3 del libro per non collassare in un mare di lacrime*.
Allora. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima parte devo ammettere che mi sembrava che mi mancasse qualche informazione sulla storia, ma, da un certo punto in poi, ho cominciato ad intuire cosa stava accadendo, e speravo con tutto il mio cuore di sbagliarmi. Dopo la seconda parte, in cui tutti i miei terrori sono diventati realtà, ovviamente, ho pianto a dirotto e mi sono dovuta fermare perché volevo tirare il libro fuori dalla finestra. La terza parte non solo ha aggravato il mio stato d'animo, ma mi ha anche messo un po' di ansia perché fino all'ultimo sembra una tragedia greca di quelle forti e, ringrazio il cielo per la fine, perché non credo che il mio povero cuoricino avrebbe potuto reggere altro. Quindi, se non si fosse capito, il libro mi è piaciuto, e pure tanto. Era da parecchio tempo che non leggevo un libro che mi prendesse così tanto e mi coinvolgesse a pieno nella sua storia. Tra l'altro credo di aver aggiunto una ship al mio Olimpo, perché trovatemi voi personaggi più shippabili di questi se ci riuscite. Ora, se permettete, devo andare ad uccidere la Librovora miki_tr, perché è colpevole del reato di consigli librosi troppo... troppo. E le devo anche dire che, se continua così, io alla fine dell'anno non ci arriverò mai sana di mente. O viva. Ma andate comunque a leggere la recensione che a fatto Qui.
Reading Challenge: Un libro uscito in inverno.
Passaporto Nuove Scoperte: Febbraio.

Come dice la sinossi, queste sono storie che raccontano le vicende di Eragon dopo che lascia la terra di Alagaësia, per cercare di ricreare la stirpe dei Cavalieri dei Draghi. Non ero sicurissima di voler leggere questo libro, ma poi riflettendoci bene ho pensato che Il Ciclo dell'Eredità, insieme ad Harry Potter e Twilight, è stata una di quelle saghe che mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza, e mi è venuta una nostalgia pazzesca. Quindi l'ho letto.
Questo mese sembra essere quello dei libri divisi in tre parti. O, in questo caso, in tre storie. La prima storia, pur avendo il titolo peggiore e più assurdo, è quella che mi è piaciuta di più. Sarà che il personaggio a cui è dedicata è sempre stato uno dei miei preferiti. L'ho trovata molto spiritosa e divertente. La seconda storia non mi ha appassionato particolarmente, visto che si tratta di una raccolta di momenti della vita di Angela, un personaggio che a me non è mai stato simpatico. Per quanto riguarda la terza storia l'autore poteva anche evitarsela, visto che non c’entra nulla con i vecchi personaggi e racconta semplicemente una leggenda del mondo di Alagaësia, per almeno 30-40 pagine. Ecco, no. Interessante il finale che fa presagire un seguito, anche se spero non sia sullo stile di questo e che almeno racconti di personaggi interessanti, come Arya, Orik, e tanti altri di cui c'è ancora da sapere tanto.
Reading Challenge: Un libro con un segno zodiacale (cinese) nel titolo.

Un anno senza te, di Luca Vanzella e Giopota (Illustratore).
Questa Graphic Novel non era in programma per questo mese, ma il Librovoro Filo ce l’ha caldamente raccomandata e prestata e quindi ne abbiamo approfittato. Più che la storia o i personaggi, ho apprezzato tutti i dettagli e gli elementi familiari di una città che conosciamo abbastanza bene, ma che vengono riproposti in una chiave magica, come se li vedessi per la prima volta. E come anche vi dirà la Librovora Gioneb… vale la pena di leggere questo libro solo per i conigli che cadono come neve dal cielo.
Reading Challenge: Un libro con la neve sulla copertina.

Gli Umani, di Matt Haig.
Non mi aspettavo tanto da questo libro, invece mi è piaciuto abbastanza. Soprattutto ho apprezzato il fatto che, in alcuni passaggi, mi abbia fatto ridere. (Almeno un libro questo mese c’è riuscito.) Anche a me è piaciuta molto la parte finale e tutti i consigli che il protagonista dà alla razza umana, in particolare: “Ridi. Ti fa bene.” e “La musica, tra l’altro, serve a vedere le cose che non riesci a vedere in altro modo. È la cosa piú innovativa che hai. È un superpotere.” con cui concordo pienamente e che mi ha fatto apprezzare ancora di più il personaggio.
Reading Challenge: Un libro il cui titolo non contenga la lettera E.

Vengeful, di V.E. Schwab.
Uno dei libri che attendevo di più alla fine dell’anno scorso, ma che per vari motivi ho letto solo ora. Si è meritato il voto solo per la parte finale, che è stata una cosa spettacolare. All’inizio ho fatto fatica a stare dietro ai vari cambiamenti temporali e di punti di vista tra i vari personaggi, visto che i capitoli passano da “cinque anni fa” a “tre mesi fa” e poi di nuovo a “quattro anni fa”, sempre con personaggi diversi come protagonisti. Ma verso il finale le storie si ricongiungono e ho cominciato ad apprezzare molto di più la trama. Credo che non sia finita qui, questa storia. Credo che ne vedremo delle belle.
Reading Challenge: Un libro di un autore che usa uno pseudonimo.

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 5
Libri letti:

The woman who died a lot, di Jasper Fforde.
Ho letto questo libro sapendo che era l’ultimo della serie e quindi me lo sono gustato bene tutto. L’unico problema che ho riscontrato con questo libro è che non è ancora uscito il seguito e probabilmente non uscirà mai. Lo sapevo dall’inizio, quindi non gliene faccio troppo una colpa; il problema è che l’autore introduce una questione molto interessante che avrebbe sviluppato: la Dark Reading Matter, ovvero il luogo dove vanno a finire tutti i ricordi di una persona alla sua morte. La cosa è interessante e avrei tanto voluto vederla.
Reading Challenge: L’ultimo libro di una serie iniziata nel 2018

Sul lettino di Freud, di Irvin D. Yalom.
Questo libro è a metà tra un romanzo e un saggio: c’è una storia che si sviluppa nell’arco delle sue 400 pagine, ma il punto centrale sono le sessioni di terapia, quindi ogni tanto, soprattutto all’inizio, mi è venuto il dubbio che in realtà fosse un saggio un po’ romanzato il cui scopo è quello di parlare delle sessioni di psicoanalisi. Questo è il motivo per un voto così basso: non mi aspettavo qualcosa del genere, mi aspettavo una storia con più trama.
Reading Challenge: Un libro con una faccia sulla copertina.

Legend (o A Gathering of Shadows), di V.E. Schwab.
Ho letto questo libro nonostante non avessi voglia di fantasy e mi ha preso tanto comunque. Ho sempre fatto molta fatica a mettere giù il kindle per andare a dormire. Una cosa che mi ha colpito molto è stato quanto fossero cinematografiche le descrizioni e le azioni: leggendo, le immagini si creavano perfettamente nella mia mente come se stessi vedendo la scena davanti a me. Ho quindi iniziato a pensare che è perfetto per essere trasposto in un film. Facciamo serie tv, perché non voglio che venga tagliato niente. Questo è uno di quei rari esempi di libro che non soffre affatto della sindrome da secondo libro.
Reading Challenge: Un libro con protagonista che è stato adottato.

Un Anno Senza Te, di Luca Vanzella e Giopota (Illustratore).
Credo che il bollino se lo sia meritato solo per i conigli che cadono come neve, e come neve si appoggiano lentamente al suolo senza farsi male. Sì, perché mi sono preoccupata molto per loro quando ho letto quel capitolo.
In realtà il bollino se lo merita per tutti gli elementi fantastici inseriti nella storia di vita normale del protagonista. In tutto questo lo stile di disegno è di quelli che apprezzo di più.
Reading Challenge: Un libro con la neve sulla copertina.
Passaporto Nuove Scoperte: Febbraio

The Humans, di Matt Haig.
C’è qualcosa che non mi è piaciuto in questo libro, ma il problema è che non so cosa sia. All’inizio non mi piaceva per niente; penso che, se non avessi dovuto leggerlo per il club di lettura, non l’avrei finito. Continuando a leggere, però, è migliorato tantissimo. Credo che il mio vero problema con questo libro sia lo stile dell’autore; ci sono arriva più per esclusione che altro, perchè non ho trovato altri problemi.

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