Wrap Up: Marzo 2019
Marzo, mese di letture non abbondanti e di libri che non pensavamo avremmo letto in questo momento… in fondo, però, ci sta: arriva la primavera e cambiano i ritmi, nonché si perde un po’ quella voglia molto invernale di nascondersi sotto le coperte con qualcosa di caldo da leggere e da bere. Insomma, un mese forse non molto fruttuoso, ma che ha riservato delle sorprese. Andiamo a scoprirle.
Wrap up della librovora miki_tr
Book Count: 12
Libri letti:
Nessun Dove, di Neil Gaiman.
Iniziamo col dire: non è facile commentare questo libro. Ne avevo sentito parlare tanto (soprattutto dalla Librovora Gioneb) e avevo un’idea abbastanza chiara della trama. Pensavo di sapere cosa aspettarmi quando ho iniziato a leggerlo. Invece mi ha stupito per diversi aspetti. La costruzione del mondo è interessante per come è metaforica e letterale (assolutamente letterale) allo stesso tempo: è l’aspetto che mi è piaciuto di più del libro, insieme al modo in cui in certi momenti la narrazione sembra voler prendere in giro il lettore. L’ironia di questo libro è assolutamente deliziosa. Mi c’è voluto un po’ per entrare davvero nella storia (proprio perché è tutto così assurdo che diventa difficile tirare il fiato, finché non si prende confidenza con il mondo), e ho qualche dubbio su un paio di cose che mi sembra siano rimaste irrisolte, ma ho davvero adorato questo libro.
Radio Silence, di Alice Oseman.
Ultimamente ho sentito parlare tantissimo di questo libro, tanto che alla fine di febbraio avevo cominciato a leggerlo. L’ho lasciato perdere in favore di altro per qualche giorno, ma poi ho deciso di finirlo. E’ un libro che ha degli aspetti molto positivi: è scritto molto bene, la storia è interessante e tiene incollati. Mi è piaciuto anche il fatto che si concentri più su un rapporto di amicizia che sul solito grande amore. In certi aspetti, però, mi ha decisamente infastidito. Intanto personalmente, perché ci sono aspetti che riguardano un fandom e quasi tutto il libro mette in luce solo le parti più orribili di questa realtà, che è vero, ci sono e possono esserci, ma sono solo una parte minoritaria di quello che è in generale il fandom. Più in generale, i due “cattivi” della storia (appunto, il fandom e la madre di uno dei personaggi) sono presentati in una luce così negativa da non vedere uno spiraglio di redenzione o di buone intenzioni; gli unici elementi della storia che non agiscono a favore dei protagonisti, insomma, sono il male assoluto. Stessa cosa per i “buoni”, che agiscono sempre e solo in buona fede e fondamentalmente si ritrovano ad essere vittime delle situazioni. Questo nero e bianco assoluto in un contemporary è spiazzante e mi ha lasciato molto perplessa, perché se posso aspettarmelo da un fantasy middle grade in cui i protagonisti devono sconfiggere il cattivo, mi riesce impossibile trovarlo realistico in un libro che parla di imparare a fare le proprie scelte e a muoversi da adolescenti verso l’età adulta. Nonostante questo, è un libro piacevole per molti aspetti, e non è stato una brutta lettura… anche se trovo un po’ eccessivo l’entusiasmo che riscuote online.
The Wicker King, di K. Ancrum.
Intanto, sì, lo so, sto leggendo tutto tranne la mia TBR finora, in marzo… Sto seguendo un po’ l’ispirazione del momento, per ora. E a volte faccio bene. Mi sono piuttosto innamorata di questo libro. Evidentemente quest’anno mi innamoro dei libri che mi raccontano dei rapporti complicati. Questo sicuramente non è un libro che può piacere a tutti, perché si inoltra molto a fondo nelle deviazioni che possono esserci nella mente di una persona, ma lo fa in una maniera che mi è piaciuta moltissimo. Anche lo stile della narrazione, fatto di capitoli cortissimi e strutturati come brevi momenti staccati l’uno dall’altro, mi ha colpito e l’ho trovato assolutamente adatto a questa storia. E la nota finale mi ha quasi commosso. E’ un libro che ha un messaggio molto forte e probabilmente è anche un libro difficile, ma è proprio per questo che mi ha conquistato.
Passaporto Nuove Scoperte: Marzo
The Legend of the Golden Raven, di K. Ancrum.
Finito di leggere The Wicker King, ho continuato con la breve storia che accompagna il libro. Si è rivelata una sorpresa, perché non segue lo stesso stile del libro, ma questo la valorizza. Il punto di vista è diverso (e risponde ad alcune domande che mi erano rimaste durante la lettura del libro), ed è intervallato con una sorta di favola/leggenda che racconta molto della mente dei protagonisti, oltre che essere una bella storia in se stessa. Spesso i racconti che si accompagnano ai libri sono solo un di più senza il quale si può stare benissimo, ma in questo caso il racconto è un valore aggiunto che proprio ci stava.
Ghostly Echoes, di William Ritter.
Questo è il libro che dimostra che ogni tanto mi ricordo di avere una TBR e leggo anche i libri che ho detto avrei letto. Dei tre libri di questa serie, ad oggi questo è quello che probabilmente mi è piaciuto di più. Forse non è il più avventuroso, ma sicuramente è quello che mi ha raccontato meglio gli strani personaggi che popolano questa storia, e che più mi fa venire voglia di leggere il prossimo. Come in tutti i libri di questa serie, l’ultima parte è senza dubbio quella che mi è piaciuta di più, ma non posso parlarne più di tanto senza fare spoiler.
The Hallowed Ones, di Laura Bickle.
Questo è il libro che avrei dovuto leggere in ottobre, quando ero a caccia di qualcosa che mi facesse almeno un po’ di paura. Quando ho deciso di leggerlo non mi ero resa conto che fosse un horror, altrimenti davvero l’avrei tenuto da parte per ottobre. Anche se gli aspetti horror non sono la cosa che mi è interessata di più. Mi è piaciuta molto l’ambientazione: la cultura degli Amish mi affascina. In effetti è l’aspetto che ho preferito del libro, che per il resto è abbastanza classico nel suo genere, sia per quanto riguarda l’horror vero e proprio, sia per gli aspetti post-apocalittici. Comunque un bel libro, che in alcune parti mi ha anche fatto venire qualche brivido. Chissà se riuscirò a trovare il secondo della serie? E’ un po’ vecchiotto e onestamente questo l’ho trovato per caso al Libraccio…
When the Sky Fell on Splendor, di Emily Henry.
Il fatto che io sia rimasta un po’ delusa da questo libro è probabilmente dovuto a quello che mi aspettavo dopo aver letto la sinossi, e non al libro stesso. Le mie idee sono un po’ confuse proprio per questo, ma in sostanza: è stata una bella lettura, uno di quei libri che aprivo volentieri perché volevo sapere come andava avanti; allo stesso tempo molti degli elementi che mi aspettavo dalla sinossi non erano sviluppati come avrei voluto, e la risoluzione finale, che in generale mi è piaciuta, mi è comunque sembrata un po’ affrettata e un po’ troppo densa di morale. Discorso simile sui personaggi: non mi hanno entusiasmato singolarmente, al punto che anche alla fine ero un po’ confusa sulle rispettive storie e caratteristiche, ma al contempo mi è piaciuto come sono raccontate le relazioni tra loro, e la loro amicizia è molto affascinante. Un libro, insomma, che mi è piaciuto, ma mi ha comunque lasciato in qualche modo insoddisfatta.
L’Isola dei Libri Perduti, di Annalisa Strada.
Un libro con una bella copertina e un bel concetto di base… ecco cosa ho pensato quando ho deciso di comprare e di leggere questo libro. Peccato che siano le uniche due cose interessanti che ho trovato: personaggi piatti, storia piatta, nessuna risoluzione, dialoghi privi di qualsiasi interesse. Un’ambientazione che poteva essere interessante, se solo fosse stata usata, invece che lasciarla a fare da tappezzeria. Insomma, un libro molto deludente, probabilmente a mala pena adatto ai lettori più giovani che potrebbero non fare caso alle sue mancanze.
Reading Challenge: Un libro con la parola “libro” nel titolo.
LIFEL1K3, di Jay Kristoff.
Un libro divertente e altamente denso di avventura, con personaggi interessanti e una stranezza: è la seconda volta che leggo un libro di fantascienza e mi ritrovo di fronte un retelling di Anastasia senza saperlo (la volta precedente è stato con Heart of Iron, di Ashley Poston). Coincidenza notevole… Comunque, il libro mi è piaciuto e un paio di colpi di scena che non mi aspettavo assolutamente hanno contribuito a mantenere alto il mio interesse. Il finale, poi, promette benissimo per la continuazione di questa serie. Un po’ più problematico lo stile di scrittura, soprattutto lo slang continuo e pressante, che non mi ha fatto impazzire… capisco la scelta, ma non è il genere di cosa per cui stravedo. Invece un’altra cosa che mi ha colpito in positivo sono state le relazioni di amicizia e di lealtà tra i personaggi, che mi hanno coinvolto particolarmente, soprattutto nell’ultima parte del libro.
Reading Challenge: Un libro con un Cyborg o Robot
Anna, di Niccolò Ammaniti.
Questo era il libro del club di lettura, e ammetto che non avevo nessuna voglia di leggerlo. Sia l’autore (di cui avevo tentato di leggere qualcosa anni fa, trovando il suo stile molto poco di mio gusto), sia il tema poco nelle mie corde e già sentito in tutte le salse, mi avevano fatto pensare che questo non sarebbe stato un libro per me. Evidentemente mi conosco.
“Era come se qualcuno la osservasse dall’alto e scrivesse la sua storia inventando modi sempre più crudeli per farla soffrire” pensa ad un certo punto la protagonista, e penso che questa frase riassuma molto bene il libro. La storia si piange addosso senza andare da nessuna parte, le infinite descrizioni servono solo a rallentare la lettura, la voce narrante sembra a tratti appartenere ad una bambina molto piccola che non ha idea di come affrontare la realtà che la circonda, e a tratti ad una letterata con un vocabolario da premio Nobel. E non ne posso davvero più di autori che pensano che accumulare orrore e squallore e sfortune porti il lettore a provare empatia con il libro. Non emoziona, al massimo schifa un po’; sicuramente, per quel che riguarda me, annoia. Circa a metà del libro ho sperato vivamente che la protagonista morisse: sarebbe stato un risvolto interessante, almeno. Invece tutto è stato prevedibile, vagamente patetico e fondamentalmente insensato.
Reading Challenge: Un libro ambientato su un’isola
The Test, di Sylvain Neuvel.
Una storia breve ma intensa, interessante sotto tutti i punti di vista e molto, molto di mio gusto. Tenevo d’occhio l’autore perché avevo letto la sua trilogia Themis Files, che mi era piaciuta, ma questa storia, per quanto breve, mi è piaciuta molto di più. Ne ho sentito parlare come di un episodio di Black Mirror e sono assolutamente d’accordo, per quel che ho visto di quella serie. Una storia fatta molto bene e un tema assolutamente attuale. Insomma, un libro che sono molto contenta di aver letto, dopo le varie delusioni della seconda metà di questo mese.
The Restorer, di Amanda Stevens.
Un libro con aspetti molto interessanti e creepy, ma fondamentalmente un thriller in cui la parte thriller non mi ha esaltato. Bella ambientazione e interessanti gli aspetti paranormali, mentre la suspance era un po’ scarsa e la trama confusa in alcuni punti. Continuare la serie non è tra le mie priorità al momento, ma ne riparliamo quando in ottobre non troverò niente di atmosferico da leggere… visto che i libri giusti per quel mese li sto leggendo tutti in marzo, a quanto pare.
Wrap up della librovora Marty
Book Count: 3
Libri letti:
The Tea Dragon Society, di Katie O'Neill.
OMG, mi sono innamorata dei draghetti del tè. Non potete capire fino a che anche voi non avrete letto questa adorabile graphic novel. I disegni sono spettacolari, e non c’è stato un solo personaggio che non mi sia piaciuto, sia per come è stato disegnato, sia per il personaggio in sé. Il particolare più carino e geniale del libro è sicuramente il fatto che puoi vedere dei ricordi se bevi il tè dei fiori di queste bellissime e dolcissime creaturine. Avrei voluto che la storia fosse più lunga.
Reading Challenge: Un libro con una copertina multicolor.
Bloom, di Kevin Panetta e Savanna Ganucheau (Illustratore).
Questo mese sono in vena solo di Graphic Novel, quindi eccone un altra che avevo già messo in programma di leggere. Diciamo che la storia era iniziata molto bene: i personaggi mi piacevano e la storia sembrava andare in una bella direzione. Purtroppo il finale mi è sembrato molto affrettato, e non scontato, ma avrei preferito che qualche dettaglio venisse più approfondito. Ma mi sono piaciuti molto i disegni, soprattutto quelli che fanno vedere le varie preparazioni del cibo, visto che i personaggi hanno un Forno nella storia.
Passaporto Nuove Scoperte: Marzo
Shades of Magic Vol. 1: The Steel Prince, di V.E. Schwab e Andrea Olimpieri (Illustratore).
Ho letto tutto fuorché la mia TBR questo mese. Non vedevo l’ora di leggere questa graphic novel, perché è ambientata nello stesso universo della trilogia Shades of Magic; solo diversi anni prima, quando il padre dei protagonisti era giovane e praticamente spavaldo quanto i suoi due figli messi insieme. L’ambientazione è sempre spettacolare, lo stile delle immagini mi ha ricordato molto lo stile dei fumetti della Marvel, quelli dei supereroi, e la storia mi è piaciuta molto. Sono curiosa di vedere come andrà avanti e se si vedranno degli Easter Eggs.
Wrap up della librovora Gioneb
Book Count: 4
Libri letti:
Lo strano caso di Maria Scartoccio: ovvero, un brutto fatto di cronaca a Sestri Ponente, di Renzo Bistolfi.
Un romanzo leggero che mi ha fatto passare un sabato di relax seduta comoda sul divano. Tutta la storia gira attorno a un condominio di Sestri Ponente e al mistero su cosa è accaduto a Maria Scartoccio, la padrona di casa. Durante la lettura mi sono un po’ affezionata a tutti i personaggi, in quanto sono descritti in tutte le sfumature di una persona comune; questo, forse, è il punto di forza del libro: la varietà dei personaggi e il loro essere persone “reali”.
Un problema che ho avuto con il testo è l’uso di termini dialettali genovesi: mi ci è voluto un po’ per comprendere a pieno il modo di parlare dei personaggi e quindi entrare nella storia; fortunatamente a piè pagina c'erano le note con la spiegazione del termine. Mi è piaciuta molto la risoluzione finale, perché è stata piena di cose inaspettate: non mi riferisco a quello che è successo a Maria Scartoccio, ma al resto.
The Binding, di Bridget Collins.
Dopo tutta la pubblicità che ne hanno fatto le mie colleghe, non potevo non leggere questo libro. L’idea che fosse possibile trasformare i ricordi di una persona in un libro mi ha colpito molto, e infatti il mezzo voto in meno è perché mi sembra che questo elemento, ad un certo punto, sia stato un po’ messo da parte per dare spazio alla storia d’amore.
Faccio un po’ fatica a scrivere il wrap up perché penso che la lettura di questo libro sia stata influenzata da cause esterne: mi è capitato di far passare molti giorni tra un capitolo e l’altro perché non riuscivo proprio a trovare il tempo per leggerlo. In questo modo mi sembra di aver perso qualcosa, perché questo è un libro da leggere tutto d’un fiato e l’avrei anche fatto, se avessi avuto il tempo. Ho sempre fatto una gran fatica a staccarmi dalla storia per andare a dormire, ma dovevo farlo se volevo riuscire a lavorare il giorno dopo.
Passaporto Nuove Scoperte: Marzo
Le vite impossibili di Greta Wells, di Andrew Sean Greer.
Ho comprato questo libro perché mi ispirava tantissimo l’idea della protagonista che vive la stessa vita in periodi storici diversi. E’ stato forse questo elemento a rendere tutto un po’ confuso nella prima parte del libro, anche se era chiaro in che periodo storico fosse la protagonista nel capitolo; oppure era solo la traduzione che non rendeva il testo chiaro. In ogni caso ci ho messo un po’ ad immergermi nella storia.
Tutto il romanzo ruota attorno alla protagonista e in pratica vediamo solo lei. Ci sono altri personaggi importanti: il fratello, la zia e l’amato. In ogni periodo storico ognuno di loro è leggermente diverso, quindi a volte è stato difficile realizzare che erano gli stessi personaggi.
Credo che il punto centrale del libro fosse far capire che le persone sono diverse a seconda della società in cui nascono: la stessa persona nata in due momenti storici diventerà due persone diverse.
Reading Challenge: Un libro con una mappa
Il gatto Sfigato, di Massimiliano Frezzato.
I disegni di Frezzato sono sempre bellissimi, guardate solo la copertina! Questo libro racconta le disavventure di un gatto; la storia è carina e tutta in rima, ma la parte principale del libro è rappresentata dai disegni e, come ho già detto, sono bellissimi.
Ho comprato questo libro al Lucca Comics and Games dell’anno scorso e, quando ho chiuso questo libro dopo averlo letto, ho subito preso la decisione che comprerò l’altro libro che ha come protagonista lo stesso gatto.
Non c’è molto altro da dire, questo è un libro da sfogliare più che da leggere.
Nessun commento:
Posta un commento