Harry Potter Characters Book Tag, Parte Seconda
Questa è la seconda parte del luuuuuuunghissimo book tag che abbiamo iniziato in agosto. Come vi avevamo preannunciato, l’abbiamo diviso in varie parti e, se i nostri calcoli sono esatti, finirà in dicembre… forse. In qualche modo finirà. I personaggi sono finiti… aspetta, non esce un nuovo film di Animali Fantastici e Dove Trovarli, a Novembre?
1. Rubeus Hagrid: un libro con dei mostri.
Gi: Coraline, di Neil Gaiman. Ho scelto questo libro pensando agli altri genitori che la protagonista incontra, e un po’ a tutte le creature del mondo parallelo.
Ma: This Savage Song, di Victoria Schwab. I mostri di questo libro nascono dai crimini compiuti dalle persone, da quelli più lievi a quelli più gravi, e ho sempre trovato il concetto molto interessante.
Mi: The Monstrumologist, di Rick Yancey. Un libro che non mi è piaciuto affatto, ad essere onesta. Ma se si parla di mostri mi viene subito in mente perché questi (gli antropofagi, se non ricordo male il nome) hanno il grandissimo difetto di essere decisamente più disgustosi che spaventosi. Insomma, mi hanno colpito in negativo.
2. Minerva McGonagall: un libro con un mutaforma.
Gi: Clockwork Angel, di Cassandra Clare. Proprio all’inizio del libro Tessa scopre di poter prendere l’aspetto di un’altra persona solo tenendo in mano un oggetto appartenente ad essa. Questo è il primo passo che la porterà nel mondo degli Shadowhunter e a scoprire molte cose su se stessa.
Ma: The Siren, di Kiera Cass. La protagonista di questo libro diventa a pieno una sirena quando è a contatto con l’acqua, mentre sulla terraferma deve nascondere la sua identità, anche per via della sua voce fatale agli umani.
Mi: The Well of Ascension, di Brandon Sanderson. Nel secondo libro di questa serie conosciamo meglio i kandra, una specie di mutaforma con una natura assolutamente originale e una cultura che diventerà un punto chiave della trama andando avanti. Ad ogni modo queste creature assumono la forma di un altro essere vivente digerendone lo scheletro e impossessandosi delle sue ossa.
3. Filius Flitwick: un libro con un duello.
Gi: Zappa e spada, di M. Longo e AAVV. La domanda mi ha messo un po’ in difficoltà, perché non mi veniva in mente nessun duello, ma ero sicura di averne letti molti… poi ho letto un racconto di questo libro in cui la parte più bella è stata proprio un duello, e quindi ho capito che era la risposta giusta. Inoltre questo libro è pieno di duelli e battaglie, come suggerito dal genere e dalla copertina.
Ma: The Paper Magician, di Charlie N. Holmberg. Scommettiamo che un duello a colpi di Origami non l’avete mai visto?
Mi: I Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas Padre. Uno dei primi capitoli del libro si intitola “Tre duelli in tre ore”, e vede il protagonista, D’Artagnan, accettare tre sfide a duello tra mezzogiorno e le due. Mi ha sempre fatto ridere questa cosa, da bambina.
4. Firenze: un libro che parla di stelle.
Gi: Le sette sorelle, di Lucinda Riley. Questo è il primo libro di una serie di romanzi in cui le protagoniste sono sette sorelle, appunto, ad ognuna delle quali è stato dato il nome di una stella. La protagonista di questo romanzo si chiama Maia, come una delle stelle appartenenti alla costellazione del Toro.
Ma: Stardust, di Neil Gaiman. Uno dei personaggi di questo libro è una stella caduta sulla Terra, che si ritrova contesa tra chi vuole esprimere un desiderio e chi ne vuole acquisire i poteri.
Mi: A Million Junes, di Emily Henry. Ho letto questo libro l’anno scorso e mi dispiace un po’ dire che ricordo poco della trama. Ma ricordo l’atmosfera di realismo magico un po’ fatata e ho questa immagine in mente di un cielo stellato che si riflette in un lago, che mi ha fatto associare questo libro alla domanda.
5. Horace Slughorn: un libro sui pregiudizi.
Gi: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Il titolo dice tutto, credo… e vogliamo davvero farmi scrivere ancora qualcosa su questo libro, visto che lo cito in tutti i book tag?
Ma: Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop, di Fannie Flagg. In questo caso si parla di pregiudizi verso le persone di colore, perché questo libro è ambientato quando negli Stati Uniti d’America la segregazione razziale era molto forte.
Mi: Funny Boy, di Shyam Selvadurai. Questa è la storia di un ragazzino che cresce in Sri Lanka durante un periodo di grandi pregiudizi, soprattutto razziali, che sfoceranno in una guerra civile tra le due diverse etnie del paese. Nonostante sia comunque una storia che parla di un ragazzino considerato “diverso” per la sua identità sessuale, è più l’aspetto politico ad avermi colpito, in questo caso.
6. Severus Snape: un libro con un personaggio “cattivo” che si rivela buono.
Gi: Red, di Kerstin Gier. Per tutto il romanzo Lucy e Paul vengono descritti come traditori, quindi sembrano i cattivi della serie. Durante l’incontro con loro, negli ultimi capitolo del romanzo, inizia a sorgere il dubbio che invece potrebbero aver fatto la cosa giusta.
Ma: Smoke in the Sun, di Reneé Ahdied. Ho finito il primo libro della duologia pensando che un certo personaggio fosse cattivo, invece nel corso della storia si redimerà e farà delle scelte sensate, senza comportarsi da psicopatico.
Mi: The Love Interest, di Cale Dietrich. Qui siamo anche molto letterali nella definizione di “buono” e “cattivo”: i due personaggi principali interpretano proprio il ruolo di bravo ragazzo e cattivo ragazzo in competizione tra loro. Naturalmente il cattivo poi si rivelerà essere un pezzo di pane…
7. Pomona Sprout: un libro ambientato in un bosco.
Gi: La ragazza di stelle e inchiostro, di Kiran Millwood Hargrave. La protagonista si inoltra in un bosco proibito assieme ad un gruppo di ricerca per ritrovare la sua migliore amica.
Ma: La freccia nera, di Robert Louis Stevenson. Ho scelto questo libro perché ho adorato tutte le parti che si svolgono nel bosco, dimora della banda della Freccia Nera.
Mi: The Darkest Part of the Forest, di Holly Black. Gran parte di questa storia è ambientata in un bosco e nel paese che sorge al limitare, ed è soprattutto l’ambientazione di questa foresta piena di esseri fatati e di leggende ad avermi affascinato di questo libro.
8. Sybill Trelawney: un libro con una profezia.
Gi: Something Rotten, di Jasper Fforde. “Se gli Swindon Mallets vinceranno il Croquet Superhoop del 1988, la Goliath Corporation cadrà”. Questo è il testo della profezia presente nel libro. Non notate qualcosa di diverso dalle solite profezie? Esatto, è troppo specifica per essere una profezia come le altre, solo che è stata scritta tanto tempo prima che il gioco del Croquet fosse inventato, quindi non può non essere altro che una profezia molto, molto accurata.
Ma: Carve the Mark, I predestinati, di Veronica Roth. La trama è incentrata sui fati dei protagonisti, a cui vengono fatte delle profezie alla nascita; e a queste profezie, come scopriremo poi, non si può sfuggire.
Mi: La Canzone di Achille, di Madeline Miller. Non penso di fare spoiler se rivelo che la fine di Achille è stata predetta da una profezia… in fondo parliamo di un classico della mitologia. In questo libro l’autrice riprende letteralmente tutti gli aspetti della storia classica che abbiamo studiato a scuola, inclusa la profezia che condanna Achille ad una morte gloriosa se combatterà sotto le mura di Troia.
9. Binnis: un libro ambientato nel passato.
Gi: The Danish girl, di David Ebershoff. Il periodo in cui è ambientato (gli anni venti del 900) non è poi così lontano da noi, ma ho scelto questo libro perché è tratto da una storia vera.
Ma: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Fra tutti quelli che ho letto, questo è il primo che mi è venuto in mente, e fortunatamente la Librovora Gioneb l’aveva già utilizzato come opzione in una domanda precedente.
Mi: The Charioteer, di Mary Renault. Potevano venirmi in mente mille libri su questa domanda, ma in realtà il primo è stato questo. Gran bel libro e l’ambientazione è particolare: si svolge quasi interamente in un ospedale, tra i soldati feriti durante la Seconda Guerra Mondiale.
10. Quirinus Quirrell: un libro che fa paura.
Gi: Il signore degli anelli, di J.R.R. Tolkien. Vorrei leggere questa saga, ma mi spaventa il linguaggio in cui è scritto unito alla lunghezza totale.
Mi: Bird Box, di Josh Malerman. Più che paura, inquietudine. Ma visto che l’anno scorso ho passato tutto ottobre a caccia di un libro che mi spaventasse, e questo è il meglio che ho trovato, in questo caso mi sento di metterlo come risposta.
11. Gilderoy Lockhart: un libro che prometteva bene, ma ha deluso.
Gi: Shadow scale, di Rachel Hartman. L’ho già detto molte volte in questo blog che avevo grandissime aspettative per questo romanzo e che sono rimasta così tanto delusa da decidere di non leggere più niente dell’autrice.
Ma: Lui è Tornato, di Timur Verne. I primi capitolo mi erano anche piaciuti, poi sono arrivata ad un punto che ho trovato noioso e l’ho abbandonato.
Mi: Children of Blood and Bone, di Tomi Adeyemi. Tutti fanno un gran parlare, online, di quanto bello e fantastico sia questo libro, ma io sono rimasta delusa dall’inizio, ed ho definitivamente abbandonato la lettura prima di metà quando un scena particolarmente mal riuscita ha distrutto del tutto la mia sospensione dell’incredulità.
12. Alastor Moody: un libro ricco di colpi di scena.
Gi: The Eyre Affair, di Jasper Fforde. L’ambientazione di questo libro è descritta come: “C'è un 1985 diverso: i libri sono il bene più prezioso, il tempo tende a flettersi all'improvviso e i confini tra realtà e fantasia sono molto morbidi” quindi cose assolutamente inaspettate non possono che accadere ogni capitolo.
Ma: Allegiant, di Veronica Roth. Il colpo di scena a cui mi riferisco è proprio quello finale, di cui non posso parlare perché sarebbe spoiler, ovviamente. Ho sempre ammirato l’autrice per aver preso quella direzione alla fine della storia.
Mi: Heart of Iron, di Ashley Poston. L’ho letto di volata proprio perché passavo da un colpo di scena all’altro senza riuscire a fermarmi e tirare il fiato.
13. Dolores Umbridge: un libro che parla di ingiustizia.
Gi: Il labirinto degli spiriti, di Carlos Ruiz Zafon. In questo ultimo libro della serie viene raccontata la storia della madre del protagonista e della Spagna negli anni dopo la fine della guerra civile, dove ingiustizie e crudeltà erano all’ordine del giorno.
Ma: The Fandom, di Anna Day. Ovviamente qui si parla di un distopico, in cui gli umani geneticamente modificati(A.K.A quelli belli) sono ricchi e privilegiati; gli altri (A.K.A. quelli brutti) cercano di andare avanti come possono, subendo i soprusi della popolazione più agiata.
Mi: Scythe, di Neal Shusterman. O forse parla di giustizia, in un certo senso, ma soprattutto di cosa succede se la giustizia viene affidata completamente nelle mani di singole persone, non sempre le più adatte ad esercitarla.
14. Nick Quasi-Senza-Testa, il Barone Sanguinario, la Dama Grigia, il Frate Grasso: un libro di fantasmi.
Gi: I fantasmi del castello, di Stefano Bordiglioni. Ci ho messo un po’ a trovare una risposta, perchè ero sicura di aver letto qualcosa con dei fantasmi; poi ho messo in ordine la mia libreria e ho trovato questo libro, letto al tempo delle elementari. Non sto a spiegare perché è perfetto qui, visto che il titolo dice tutto.
Ma: A Boy Worth Knowing, di Jennifer Cosgrove. Il personaggio principale vede i fantasmi. E niente, a parte qualche piccolo consiglio che chiede a loro di tanto in tanto, i fantasmi non hanno molto spazio nella storia. Peccato.
Mi: The Ghost of Buxton Manor, di Jonathan L. Ferrara. Il protagonista di questo libro è un fantasma, ma non si tratta affatto di un libro horror o anche solo inquietante (anche se forse a tratti un po’ lo è). E’ una storia molto romantica e malinconica, invece, che mi è piaciuta particolarmente.
15. Moaning Myrtle: un libro che vi fa piangere.
Gi: La tipica domanda da book tag e come sempre mi mette un po’ in crisi. La prima cosa che penso è “io non ho mai pianto con un libro, che cosa ci metto qui???”. Visto che voglio mettere comunque qualcosa, metto Wonder, di R.J. Palacio, perché il discorso finale mi ha commosso molto.
Ma: La canzone di Achille, di Madeline Miller. “Commento sospeso perché la Librovora Marty non riesce a controllare le lacrime al ricordo di questo libro”
Mi: Sette minuti dopo la mezzanotte, di Patrick Ness. Penso di averlo già detto in più di un’occasione, ma mi sono fatta un pianto di quelli sonori, con questo libro. Davvero, ho avuto il naso chiuso per ore, dopo.
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