Fandom Book Tag
Oggi vi presentiamo questo book tag che abbiamo creato per raccontare cosa succederà nei prossimi giorni: infatti, come tutti gli anni, siamo in partenza per il Lucca Comics and Games, a cui parteciperemo dal 31 Ottobre al 4 Novembre. Questo significa che ci sarà qualche variazione ai post su questo blog, in particolare all’inizio di novembre. Ma torneremo presto alla nostra normale routine.
Ogni anno per noi il Lucca Comics è l’occasione di passare cinque giorni completamente immerse nella nostra natura di fangirl, e quale modo migliore per prepararci di un book tag che parli proprio dei nostri fandom preferiti? Ecco quello che abbiamo pensato.
Doctor Who: un libro che dovrebbe diventare un classico della fantascienza.
Gi: The Hunger Games, di Suzanne Collins. Con il successo che ha avuto, forse lo è già, ma è ancora troppo presto per dirlo.
Ma: Player One, di Ernest Cline. Perché sì, va bene come risposta? Se proprio devo approfondire dico che tutti dovrebbero leggere questo libro, visto che è tutto quello che un amante della fantascienza vorrebbe, e anche molto di più.
Sono piuttosto innamorata di questo libro, ma penso che dovrebbe diventare un classico della fantascienza soprattutto per la sua ambientazione, che è veramente bellissima.
Harry Potter: un libro che potresti rileggere ogni anno.
Gi: Leggo Il grillo del focolare, di Charles Dickens, più o meno una volta all’anno: ogni tanto in Agosto, quando voglio il freddo, e altre volte in Dicembre, per restare in tema. Quest’anno non l’ho ancora letto, perché prevedo che sarà il classico del mese di Dicembre.
Ma: Simon vs The Homo Sapiens Agenda, di Becky Albertalli. E’ capitato che rileggessi alcuni passi del libro, sopratutto le e-mail tra Simon e Blue, quindi una bella rilettura annuale per rinfrescare la memoria ci sta.
Mi: Possessione, di A.S. Byatt. In effetti è un po’ che non lo rileggo e comincio ad averne voglia, forse per questo tra tanti possibili questa è la prima risposta che mi è venuta in mente.
Shadowhunter: un libro con un cast di personaggi eclettico.
Gi: Every Heart a Doorway, di Seanan McGuire. La protagonista ama stare ferma immobile; la sua compagna di stanza non sta ferma un attimo; Jack è una sorta di scienziato pazzo, mentre sua gemella Jill vuole diventare un vampiro; Cristopher ama uno scheletro e non riesce a vivere senza avere vicino un flauto fatto d’ossa… devo andare avanti?
Ma: Six of Crows, di Leigh Bardugo. Adoro il fatto che i sei protagonisti di questo romanzo sono così diversi tra di loro, perché li rende anche unici; cosa che notiamo tantissimo anche per via del punto di vista del libro, che continua a cambiare per tutta la storia.
Mi: Ink and Bone, Rachel Caine. Una delle cose che ho preferito di questo libro (e di questa serie) sono proprio i personaggi, che sono davvero interessanti, oltre che eclettici.
Montague Siblings: un libro a tema LGBTQIA+.
Ma: Autoboyography, di Christina Lauren. Ho scelto questo libro perché, oltre ad essere a tema LGBTQIA+, parla anche di religione. Due tematiche molto in contrasto, ma da questo libro ho imparato tanto.
Mi: If I Was Your Girl, di Meredith Russo. Non è stato il mio preferito tra i libri che ho letto durante l’ultimo mese a tema LGBTQIA+, ma probabilmente è stato quello dove il tema è più presente e le questioni legate ad esso più complesse; proprio per questo mi è rimasto impresso.
Great Library: un libro che parla di libri.
Gi: The Eyre Affaire, di Jasper Fforde, è ambientato in una realtà parallela dove i libri sono così importanti che esiste un corpo della polizia specifico per il mondo letterario.
Ma: The Neverending Story, di Michael Ende. Uno dei classici che ho letto quest’anno e che miracolosamente mi è piaciuto. Dopotutto parla di libri, come poteva non piacermi!
Mi: Ink, Iron and Glass, di Gwendolyn Clare. Non il libro più brillante che ho letto quest’anno sotto tanti punti di vista, ma il modo in cui in questa ambientazione i libri creano veri e propri mondi abitabili mi ha incantato, senza dubbio.
Pokémon Go: un libro che va bene per ogni età.
Gi: Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry. Credo che l’unica cosa seria che ho scritto nella mia recensione, che trovate qui, su questo libro, sia proprio che è adatto ad ogni età.
Ma: Wonder, di R.J. Palacio. Penso che vada bene per ogni età, perché c’è tanto da imparare da questa storia e dal suo protagonista.
Mi: The Lottery’s Plus One, di Emma Donoghue. Sarà che nelle mie prossime letture idealmente c’è il seguito di questo libro, sarà che mi è piaciuto tanto, ma è un libro che farei leggere a tutti e sinceramente che proporrei nelle scuole.
Galavant: un libro o una serie che non doveva finire!
Gi: The Mortal Instruments, di Cassandra Clare. La lettura della storiella di questo mese (The Land I lost), legata al mondo di Shadowhunters, mi ha fatto venire tanta nostalgia di tutti i personaggi di questa serie. So che li rivedrò nei prossimi libri, ma non sarà mai la stessa cosa… a parte quando uscirà la serie su Magnus e Alec.
Ma: Flame in the Mist, di Renée Ahdieh. Non perché sia finita male, ma perché l’atmosfera era talmente bella e mi ero abituata talmente bene al Giappone feudale, che non me ne sarei mai voluta andare via. Quindi, se l’autrice vuole scrivere altri 48146496 libri in questa ambientazione, faccia pure.
Mi: Shades of Magic, di V.E. Schwab. So che tecnicamente questa serie non è finita e che ci aspettano altre avventure in questo mondo, ma quando ho chiuso il terzo libro avrei voluto averne subito un altro da aprire. Non ero pronta a lasciare questa ambientazione.
Simon Snow: un libro che te ne ha ricordato un altro, ma che ti è piaciuto comunque.
Gi: Mentre leggevo Chi è Mara Dyer, di Michelle Hodkin, mi sono resa conto che assomigliava molto Fallen, di Lauren Kate: entrambi i libri iniziano dopo un evento traumatico accaduto alla protagonista, la morte di un amico; entrambe hanno dei poteri ed entrambe si innamorano (e sono ricambiate) di un “bello e dannato”, che non è propriamente estraneo alla situazione.
(Conversazione scarabocchiata sul retro degli appunti del book tag, e riportata letteralmente per il vostro diletto) [Visto che brava sono stata con la punteggiatura! E non è perché ho fatto copia e incolla di un wrap up… ][Certo, ci crediamo subito -Marty]
Ma: Eliza and Her Monsters, di Francesca Zappia. Mi ha ricordato tantissimo Fangirl, di Rainbow Rowell come personaggi e tematiche.
Mi: If We Were Villains, di M.L. Rio, che ho letto proprio perché la trama mi faceva pensare a Dio di Illusioni, di Donna Tartt, e in cui ho trovato molte somiglianze con quel capolavoro… apprezzando comunque tantissimo questo libro. Soprattutto il finale.
Yurii! On Ice: un libro che sfida gli stereotipi del suo genere.
Gi: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, di Alice Basso. Non so bene a che genere appartiene, ma su Goodreads risulta romance, ed effettivamente quando mi sono approcciata a questo libro l’ho considerato proprio così. Leggendolo mi sono accorta che ha ben poco del romance: sì, c’è una storia d’amore, ma è di quelle che piace anche a coloro che non hanno interesse a leggere di relazioni. Inoltre l’atmosfera propria del libro mi è sembrata diversa da tutti gli altri romance che ho letto; è uno di quei libri che si fa fatica a inserire in un genere preciso.
Ma: The Loneliest Girl in the Universe, di Lauren James. Basandosi sulla sinossi, questo libro dovrebbe essere fantascientifico. Invece ha solo l’ambientazione sci-fi, mentre tratta tematiche come abbandono, attacchi di panico, abuso mentale e anche un mistero da risolvere.
Mi: My Lady Jane, di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadow. Questo libro non ha niente a che vedere con un romanzo storico, né con il fantasy più o meno tradizionale. E’ una commedia molto seria o un romanzo di cappa e spada con un notevole gusto per l’assurdo? Non saprei veramente come definirlo e classificarlo, se non con un classico: adorabile.
Glee: un libro il cui punto di forza non è la trama.
Gi: La ragazza di stelle e inchiostro, di Keran Millwood Hargrave. La trama di questo libro è un po’ troppo lineare per i miei gusti, ma l’ambientazione e soprattutto le leggende raccontate l’hanno reso un bel libro.
Ma: The Raven Boy, di Maggie Stiefvater. Diciamo che la trama è molto confusionaria e non sempre facile da seguire e comprendere. Quello che mi è piaciuto del libro sono i personaggi, che sono tutti adorabili, Blue compresa.
Mi: The Potion Diaries, di Amy Alward. Le trame di tutti i libri di questa serie sono piuttosto lineari e semplici, ma senza dubbio adatte a valorizzare il grande punto di forza, che è l’ambientazione divertente e intrigante allo stesso tempo.
X Files: un libro che ti ha aperto gli occhi su un nuovo genere.
Gi: La raccolta di poesie intitolata Reverie, di Erin Hanson. Ho scoperto queste poesie su Pinterest e mi è venuta una gran voglia di leggerne altre; avevo anche iniziato una challenge personale di leggere una poesia al giorno, sfruttando un altro libro di poesie, che però è fallita miseramente.
Ma: Cinder, di Marissa Meyer, che mi ha fatto scoprire il genere dei Fairytales Retellings. Non penso di aver mai considerato le favole in un’ambientazione fantasy o fantascientifica prima di aver letto questo libro, e di certo non mi sono pentita di aver incontrato questo genere.
Mi: La Casa degli Spiriti, di Isabel Allende. Quando l’ho letto la prima volta, da ragazzina, non sapevo neanche che esistesse un genere chiamato realismo magico. L’ho scoperto solo dopo.
Fullmetal Alchemist: un libro o una serie conclusi che non hanno bisogno di altro.
Gi: Posso barare e mettere Fullmetal Alchemist, visto che ho letto il manga? No, dai, questa volta non baro e scelgo Il cimitero dei libri dimenticati, di Carlos Ruiz Zafòn. Con il quarto capitolo della serie, l’autore ha tirato le fila della storia e va benissimo così: altri libri servirebbero solo per sfruttare la serie per vendere più copie. Ammetto, però, che mi piacerebbe ritornare nel Cimitero dei Libri Dimenticati, ma con altri personaggi.
Ma: The Illuminae Files, di Amie Kaufmann e Jay Kristoff. Raramente ho trovato una serie o un libro così ben sviluppato e così ben concluso, da rendermi soddisfatta alla chiusura dell’ultimo libro, come questa. Tranne forse uno spin-off su AIDAN. Quello lo leggerei volentieri.
Mi: A Monster Calls, di Patrick Ness. Non sarebbe potuto finire in nessun altro modo, ma il finale è stato perfetto.
Sakura: un libro per bambini che ancora ti piace.
Gi: Il castello errante di Howl, di Diana Wynne Jones. Preferisco il film che ho visto più volte di quante io abbia letto il libro, ma ci sono elementi che ho apprezzato, e apprezzo, di più nel libro. Uno tra tutti, il fatto che Calcifer sia blu.
Ma: La Fabbrica di Cioccolato, di Roald Dahl. Con tutte quelle descrizioni bizzarre di dolci, come si fa a non amare questo libro?
Mi: La Notte dei Desideri, di Michael Ende. Non a caso ho consigliato questo libro per il club di lettura l’anno scorso… è sempre uno dei miei preferiti.
Lady Oscar: un libro ambientato nel passato.
Gi: London, di Edward Rutherfurd. Il primo capitolo parla dei movimenti terrestri che hanno portato alla formazione del Tamigi e quindi di Londra, alle sue rive. Diciamo che è molto difficile trovare un libro ambientato in un passato ancora più passato.
Ma: Orgoglio e Prezz… ah no, scusate, Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen. Inghilterra del 19° secolo, troppo orgoglio, decisamente troppi pregiudizi, lieto fine (mai dare per scontato il lieto fine).
Mi: Jackaby, di William Ritter. Giusto l’ultimo in ordine cronologico che ho letto prima di fare questo book tag!
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