16 novembre 2020

Top Ten dei libri che parlano troppo di USA

 

Top Ten dei libri che parlano troppo di USA
a cura della Librovora Gioneb.


Negli ultimi anni mi è capitato spesso di non apprezzare a pieno un libro perché è troppo legato all’ambientazione: gli Stati Uniti d’America. Visto che gli States sono stati al centro dell’attenzione di tutto il mondo per le recenti elezioni del presidente, ve ne elenco 10 in modo che, se siete stufi di sentirne parlare, sapete cosa non leggere. 


1 - Kindred, di Octavia E. Butler.

Questo è il libro che mi ha fatto venire in mente questa top ten, perché parla di schiavitù e di lavoro nei campi di cotone nelle grandi piantagioni degli Stati Uniti prima della Guerra Civile. La schiavitù delle persone di colore è una tematica importante, ma molto più sentita negli Stati Uniti che in Italia; infatti il movimento Black Lives Matters è nato proprio lì. Non che in Italia non ci sia del razzismo, anzi; è solo che abbiamo un passato diverso e culture diverse, il che porta la società italiana quasi ad ignorare il tema, mentre negli Stati Uniti è molto centrale.

Oltre a questo, anche l’epoca storica in cui la protagonista si ritrova non ha una corrispondenza con un periodo storico italiano.



2 - Mezzanotte nel giardino del bene e del male, di John Berendt. 

Il romanzo è ambientato nel sud degli Stati Uniti, a Savannah (Georgia), e passa le prime 200 pagine a parlare della cittadina, con descrizioni di grandi case di stili diversi e legate solo alla storia americana. Ed è proprio questo il suo difetto: tutte queste descrizioni sono troppe e troppo legate al luogo specifico per poterle apprezzare senza conoscerlo. 


3 - Le vergini suicide, di Jeffrey Eugenides.

La storia raccontata ruota attorno ad una famiglia americana degli anni Settanta. Ed è tutto qui il problema: l’ambientazione è troppo lontana dal mio vissuto per poterla apprezzare. Aggiunto a questo c’è il fatto che i vari punti di vista sono di maschi adolescenti. 

Questo libro può essere utile per capire un po’ di cose della società statunitense, ma l’importante è non limitarsi a esso.



4 -  La 19 moglie, di David Ebershoff.

Diversamente da quanto succede con i libri di cui ho parlato sopra, in questo caso la centralità dell’ambientazione americana non ha rovinato il mio gradimento del libro. Però, anche in questo caso, la realtà raccontata è molto lontana da quello che mi è familiare, perché la nascita della setta dei mormoni di cui racconta il libro è strettamente legata alla possibilità di trovare un posto isolato in cui far crescere una grande comunità al di fuori della legge.


5 - Becoming, di Michelle Obama.

La vita di Michelle Obama è molto interessante e lei mi piace molto come personaggio. La sua biografia è ovviamente troppo incentrata sulla vita di una donna di colore americana, quindi un po’ troppo lontana dal mio vissuto perché io possa apprezzarla appieno. Questa non è assolutamente una critica al libro: non mi aspettavo niente di diverso ed è stato interessante conoscere uno stile di vita un po’ lontano dal mio.

Continuo a pensare che Michelle Obama sarebbe un ottimo presidente degli Stati Uniti!


6 - Quiet, di Susan Cain.

Il tema centrale di questo saggio è l’introversione. Quando l’autrice ci racconta come mai la società di oggi è arrivata a dare tanto risalto all’estroversione. lo fa parlando degli Stati Uniti, di Wall Street e della crisi del 2008. La cosa è interessante, ma nei capitoli incentrati sulla tipica famiglia americana o sugli immigrati cinesi di seconda o terza generazione, io mi sono arenata: in Italia c’è la stessa situazione? Non proprio. 


7 - Simon vs the Homosapiens Agenda, di Becky Albertalli. 

Il libro è ambientato in una tipica scuola americana ed è pieno di riferimenti a merendine tipiche americane. Come potete immaginare dal bollino, il libro è apprezzabile anche da chi non conosce il nome di tutto quello che viene citato. Ho pensato a questo libro per questa top ten perché viene mostrata la scuola americana in modo un po’ diverso da quello che di solito vediamo nei telefilm: senza troppi drammi adolescenziali a volte esagerati. E questo mi fa pensare che negli States la scuola sia molto simile a quella che si vede in questo libro, per lo meno per quanto riguarda le realtà dei piccoli paesi.

 

8 - Deposing Nathan, di Zack Smedley.

Come per l’argomento della scuola nel caso di Simon, questo libro è incentrato su una deposizione processuale, e la storia è basata su un sistema giudiziario diverso dal nostro, per cui non è immediato capire tutto il contesto.


9 - Pomodori Verdi Fritti al caffè di Whistle Stop, di Fannie Flagg.

Come per Kindred, il primo libro della top ten, uno dei temi principali del libro è il razzismo, anche se in questo caso l’ambientazione è più recente e quindi la problematica si avvicina più a quella dei giorni nostri che a quella del periodo della schiavitù. Di nuovo, il concetto di razzismo è quello tipico del sud degli Stati Uniti, che non ha molto a che vedere con quello italiano.


10 - Fangirl, di Rainbow Rowell.

Quest’ultimo libro è il più apprezzabile per chiunque, perché esistono fangirls in tutto il mondo. Ma ho comunque inserito il romanzo perché è ambientato in un college americano e, nel corso della storia, incontriamo molti degli elementi tipici di questa esperienza, che è molto diversa da quella che si vive in una università italiana.

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