Change of Mind, parte 2.
Continuiamo questa serie dedicata ai libri sui quali, col passare del tempo, abbiamo cambiato opinione, più o meno clamorosamente. Oggi esaminiamo l’inizio del 2018, da Gennaio ad Aprile, e scopriamo quali libri, ad oltre due anni di distanza, abbiamo rivalutato, in positivo o in negativo.
Librovora Gioneb:
Persuasione, di Jane Austen.
da a
Ho cambiato il voto perchè: non ricordo molto della storia, ma mi era piaciuto così tanto da scrivere anche una recensione. Per capire come mai gli avevo dato un voto così alto mi sono riletta cosa avevo scritto all’epoca e a quanto pare avevo apprezzato moltissimo i personaggi, ma ho sentito la mancanza dei dialoghi. Con queste caratteristiche credo sia più adatto dare al libro un quattro piuttosto che un cinque.
Honor Among Thieves, di Rachel Caine e Ann Aguirre.
da a
Ho cambiato il voto perchè: ripensandoci cinque è un po’ troppo; forse ero abbagliata da tantissimi elementi particolari, come la balena spaziale, che sono molto belli e unici. Ma andando avanti con la serie, tutti questi elementi hanno meno impatto sulla trama, che diventa meno originale.
Librovora Marty:
Ash, di Malinda Lo.
da a
Ho cambiato il voto perché: non mi ricordo molto della storia, ma ricordo che è stato un semplice retelling di Cenerentola, e l’elemento fantastico è molto staccato dal resto della storia, tanto da sembrare una sottotrama e una distrazione dal filone principale.
Will Grayson, Will Grayson, di John Green and David Levithan.
da a
Ho cambiato il voto perché: anche in questo caso non ricordo niente della storia, ma mi sembra fosse un contemporary molto semplice con la sola peculiarità che due personaggi hanno lo stesso nome e per questo sorgono degli equivoci.
Passenger, di Alexandra Bracken.
da a
Ho cambiato il voto perché: ricordo che leggere questo libro è stato uno strazio, e volevo solo dire ai personaggi di darsi una mossa e non perdersi in romanticherie varie.
The Lotterys Plus One, di Emma Donoghue.
da a
Ho cambiato il voto e ho messo il bollino perché: credo che questo sia uno dei pochi middlegrade che veramente mi sia piaciuto in questi anni di blog.
A Boy Worth Knowing, di Jennifer Cosgrove.
da a
Ho cambiato il voto perché: questo libro mi ha deluso moltissimo, perché il concetto di base non è stato sfruttato per nulla e la storia si focalizza solo sulla storia d’amore.
Wayfarer, di Alexandra Bracken.
da a
Ho cambiato il voto perché: Ho sperato fino all’ultimo che la serie migliorasse con il secondo libro della duologia; invece è peggiorata, e quindi ho deciso di abbassare anche di quel mezzo voto in più che avevo dato.
Leah on the Offbeat, di Becky Albertalli.
da a
Ho cambiato il voto e ho tolto il bollino perché: Forse mi sono lasciata prendere molto dalla voglia di rivedere Simon e Blue e non ho pensato che questo libro non è incentrato su di loro, ma su altri personaggi. Sia i personaggi che le loro storie non mi sono piaciuti molto e quindi ho deciso di abbassare il voto.
Librovora miki_tr:
Traveler, di L.E. de Lano.
Da a
Ho cambiato il voto perché: in parte perché ho, come spiegavo l’altra volta, cambiato il modo in cui assegno i tre negli ultimi tempi; ma soprattutto perché a poca distanza dalla lettura, non potevo sapere quanto poco memorabile sarebbe stato questo libro.
The Beginning of the World in the Middle of the Night, di Jen Campbell.
Da a
Ho cambiato il voto perché: Ho letto questo libro perché volevo sforzarmi di inserire qualche antologia tra le mie letture, e proprio perché di solito non amo leggere raccolte di racconti, ero stata di manica piuttosto larga con il libro, che non mi era piaciuto, pensando che la mia poca abitudine col genere avesse influenzato più del dovuto il mio giudizio. Avendo da allora preso la decisione di valutare un libro nella maniera meno oggettiva possibile, primariamente in base al mio gradimento, la valutazione si riduce a due librovori: non ha fatto niente di male in senso assoluto, ma proprio non mi è piaciuto.
Boy Meets Boy, di David Levithan.
da a
Ho cambiato il voto perché: anche nel caso di questo libro, perché penso sia significativo non ricordarne neanche una scena dopo un paio di anni.
All the Ugly and Wonderful Things, di Bryn Greenwood.
da a
Ho cambiato il voto perché: diciamocelo: non prevedevo di alzare molti voti quando abbiamo iniziato questo progetto. Ma fin da subito sapevo che sarebbe stato il destino di questo libro, perché mi ha letteralmente ossessionato per mesi e anche adesso mi trovo a ripensarci come ad uno dei libri migliore che ho letto. Un libro che è sempre così presente nei miei pensieri non può non avere il massimo dei voti.
The Final Empire, di Brandon Sanderson.
da a
Ho cambiato il voto perché: mi ricordo molto bene che il mezzo punto che mancava alla perfezione, per questo libro, era legato a qualche dettaglio che non tornava nella trama. Dal momento che il secondo e terzo libro chiariscono perfettamente perché quei dettagli sembravano non tornare, non vedo motivo di non alzare il voto.
Rocks Fall, Everyone Dies, di Lindsay Ribar.
da a
Ho cambiato il voto perché: anche nel caso di questo libro, è la mia memoria a convincermi ad abbassare il voto. Non mi ricordo molto della storia, tranne il fatto che mi era piaciuto che il protagonista fosse assolutamente odioso.
Song of The Current, di Sarah Tolcser.
da a
Ho cambiato il voto perché: questo è un altro libro che sul momento ho molto apprezzato, ma qualche mese dopo, quando è uscito il seguito, mi sono resa conto che non solo non mi ricordavo minimamente di cosa parlasse la storia, ma non avevo neanche voglia di riscoprirlo o di continuare la serie.
A Tyranny of Petticoats, a cura di Jessica Spotswood.
da a
Ho cambiato il voto perché: di nuovo, avevo alzato il voto a questa antologia per compensare il mio poco amore per il genere. Per fortuna qualche tempo dopo ho preso la decisione di limitare le antologie a casi di imperdibilità, o ci sarebbero stati molti altri libri da commentare così in futuro.
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