Recensione di Down Among the Sticks and Bones, di Seanan McGuire
Titolo: Down Among the Sticks and Bones
Autore: Seanan McGuire
Editore: Tor.com
Lingua: Inglese
Genere: Fantasy, Young Adult, Horror
Trigger: Sangue, Morte, Violenza
Note: Nonostante questo sia il secondo libro di una serie, si tratta di un prequel, per cui siamo ragionevolmente sicure che potremo astenerci dal fare spoiler consistenti.
Sinossi: Twin sisters Jack and Jill were seventeen when they found their way home and were packed off to Eleanor West’s Home for Wayward Children. This is the story of what happened first… Jacqueline was her mother’s perfect daughter—polite and quiet, always dressed as a princess. If her mother was sometimes a little strict, it’s because crafting the perfect daughter takes discipline. Jillian was her father’s perfect daughter—adventurous, thrill-seeking, and a bit of a tom-boy. He really would have preferred a son, but you work with what you've got. They were five when they learned that grown-ups can’t be trusted. They were twelve when they walked down the impossible staircase and discovered that the pretense of love can never be enough to prepare you a life filled with magic in a land filled with mad scientists and death and choices.
Letto da: tutte le librovore
Recensito da: tutte le librovore
Commento:
Q&A
1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Indovinate cosa risponderemo mai a questa domanda? Esatto, è stato Every Heart a Doorway, ovvero il primo libro di questa serie.
2) Valeva la pena leggerlo?
Sicuramente sì: questo libro racconta la storia di Jack e Jill, due personaggi che già nel primo libro ci erano piaciuti molto; senza contare che il libro in sé è bellissimo ed uno dei nostri preferiti della serie!
3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Nonostante dalla lettura del primo libro ci fossimo fatte un’idea della storia di questi personaggi, questo libro ha avuto comunque la capacità di sorprenderci, sia per come sono costruiti i personaggi, sia per come gioca con gli stereotipi del genere horror, a cui appartiene. La storia è divisa in due sezioni: prima che le gemelle trovino la loro porta e finiscano in un mondo da film dell’orrore, quando ancora vivono con i genitori un’esistenza apparentemente normale, e dopo, quando vengono in qualche modo adottate da un vampiro e uno scienziato pazzo. Il contrasto tra le due parti, e soprattutto il modo in cui nessuna di queste due vite è quello che ci si aspetterebbe da una descrizione generica, è una delle cose più belle di questo libro.
4) E invece, il punto debole di questo libro?
Rispetto al resto della serie, questo è il libro a cui la brevità giova meno: se negli altri è un punto di merito come in così poche pagine sia racchiusa una storia così complessa, in questo libro c’è un salto temporale che poteva forse essere riempito con un po’ di trama.
5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Jack, per tutte e tre. Anche lo scienziato ci è piaciuto molto. Onestamente, in generale i personaggi sono interessanti, alcuni per come si rivelano sorprendentemente positivi, nonostante i loro ruoli; alcuni, allo stesso modo, per come sorprendono per la loro eccezionale freddezza.
6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Continuerai con la serie?
Ciascuna delle librovore è in una fase di lettura diversa di questa serie: c’è chi è al punto con i libri usciti, chi sta leggendo l’ultimo e chi lo sta per iniziare. Insomma, questa serie è una delle nostre preferite e, con tutti i mondi e i personaggi che ci sono da esplorare, onestamente speriamo che non finisca mai. Stiamo prendendo in considerazione anche di leggere altro della stessa autrice, se ci ispira.
7) A chi lo consigli?
A tutti i genitori. Questo libro, in particolare, ma tutta la serie, dovrebbe essere una lettura obbligatoria per chi abbia intenzione di avere un figlio o comunque di avere a che fare con dei ragazzi.
8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Serpeverde, per una delle gemelle. Corvonero per l’altra. L’atmosfera forse fa pensare più alla casa di Serpeverde, e anche tanti degli avvenimenti, ma nonostante questo c’è una componente Corvonero che non possiamo ignorare.
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