28 settembre 2020

Recensione di The Lost Book of the White, di Cassandra Clare e Wesley Chu

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Recensione di The Lost Book of the White, di Cassandra Clare e Wesley Chu

Titolo: The Lost Book of the White

Serie: The Eldest Curses #2

Autore: Cassandra Clare e Wesley Chu

Editore: Simon & Schuster

Lingua: Inglese

Genere: Urban Fantasy

Trigger: violenza, sangue, rapimento, manipolazione mentale, possessione

Note: secondo libro di una serie e n-esimo libro di una saga infinita. Fate vobis!


Sinossi: Life is good for Magnus Bane and Alec Lightwood. They’re living together in a fabulous loft, their warlock son, Max, has started learning to walk, and the streets of New York are peaceful and quiet—as peaceful and quiet as they ever are, anyway.


Until the night that two old acquaintances break into Magnus’s apartment and steal the powerful Book of the White. Now Magnus and Alec will have to drop everything to get it back. They need to follow the thieves to Shanghai, they need to call some backup to accompany them, and they need a babysitter.


Also, someone has stabbed Magnus with a strange magical weapon and the wound is glowing, so they have that to worry about too.


Fortunately, their backup consists of Clary, Jace, Isabelle, and newly minted Shadowhunter Simon. In Shanghai, they learn that a much darker threat awaits them. Magnus’s magic is growing unstable, and if they can’t stop the demons flooding into the city, they might have to follow them all the way back to the source—to the very realm of the dead. Can they stop the threat to the world? Will they make it back home before their kid completely wears out Alec’s mom?



Link Goodreads


Letto da: Tutte le librovore

Recensito da: Tutte le librovore

Commento:


Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro? 

Ormai è diventato un classico rispondere a questa domanda anche quando è perfettamente inutile. In questo specifico caso, anche se potremmo elencare tutti i libri di questa lunga saga, in realtà possiamo anche riassumere il perché con una sola parola: Malec. E tanto basti.


2) Valeva la pena leggerlo? 

Tutto sommato potremmo ispirarci alle ultime parole della domanda precedente, e rispondere, di nuovo, a questa domanda con “Malec”. Ma faremo le librovore serie, e diremo che sì, valeva la pena leggerlo, anche se è chiaramente un libro di mezzo, anche solo per leggere un libro di Shadowhunter senza temere per la vita dei nostri personaggi preferiti e per capire come gli autori intendono giocarsi il finale di questa serie.


3) Qual è il punto di forza di questo libro? 

Non ce n’è uno che spicca sugli altri, ma ci sono tanti piccoli momenti e dettagli che comunque ci riportano sempre nel mondo di Shadowhunter e ci ricordano che amiamo questa serie. Possiamo al massimo identificare i momenti in cui i nostri occhi sono diventati a forma di cuore con quelli in cui compare, o si parla, del piccolo Max e del suo particolare rapporto con muri e tende di casa. 

 

4) E invece, il punto debole di questo libro?

E’ un libro di passaggio, e si conosce già il futuro, perché è ambientato tra due serie già complete, quindi inevitabilmente la tensione tipica di questa serie (che non risparmia colpi al cuore) viene a mancare. Inoltre si sente un po’ il fatto che alcuni personaggi siano, per motivi di trama, meno brillanti del loro solito per gran parte del libro.


5) Qual è il tuo personaggio preferito? 

Siamo abbastanza concordi nel dire che in questo libro Alec brilla particolarmente. Il cattivo della storia forse non è al pari (o nello stesso universo) di altri di questa serie, ma sembra decisamente interessante.


6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?

No, basta… abbiamo deciso di mollare nel mezzo della serie.


No, davvero… magari un altro con i Malec… 


No, ok, quanti ne escono il prossimo anno? Troppo pochi.


7) A chi lo consigli?

Su questa domanda siamo assolutamente sicure: solo a chi ha già letto il resto della serie, o non ci capirà assolutamente niente.


8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?

In questo libro abbiamo definitivamente avuto la certezza che Magnus appartiene alla Casa di Tassorosso, e, anche se altri momenti e personaggi possono richiamare altre Case, in suo onore associamo tutto il libro a questa Casa.


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