1 aprile 2018

Wrap up Marzo 2018

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Wrap Up: Marzo 2018

Questo wrap up arriva in ritardo a causa delle feste, ma finalmente eccolo qua!
Questo mese è stato notevole! In generale abbiamo letto abbondantemente e tante cose veramente belle. C’è stata qualche delusione, che vedrete, ma anche molti libri che sono entrati di diritto nei nostri preferiti.
Ma siccome come nostro solito è un wrap up abbondante, smettiamo di chiacchierare e passiamo ai libri.



Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 20 (+1 abbandonato)
Libri letti:

Winter Magic, di AAVV.
In realtà ho finito questo libro alla fine di febbraio, ma non in tempo per includerlo nel wrap up.
Mi sono ripromessa di leggere più antologie e, a differenza della precedente, questa mi ha reso felice del mio proposito. Si tratta di undici racconti molto magici sul tema dell’inverno. La maggior parte ha qualcosa delle favole vere e proprie, ma sono tutti abbastanza diversi da mantenere viva l’attenzione. Il mio preferito è stato The Snow Dragon, di Abi Elphinstone, che chiude la raccolta, ma diversi altri mi hanno lasciato soddisfatta e sorridente. Una bella lettura!

The Weight of Ink, di Rachel Kadish.
Altro libro che ho finito alla fine di febbraio, dopo una luuuuunga fatica. Le premesse della storia erano così interessanti che non mi sono sentita di lasciarlo a metà, con la vana speranza che migliorasse andando avanti rispetto alla noia che ho provato fin dall’inizio. Invece nulla. La trama è confusa e torna sui suoi passi, raccontandoci lo stesso evento più volte. I personaggi sono tutto tranne che interessanti, diversi eventi su cui il libro si sofferma anche a lungo inutili ai fini della trama. Tutte le storie hanno un finale banale e prevedibile. Infine, non gradisco affatto che mi si spiattellino tonnellate di filosofia spicciola nell’ambito di un romanzo, soprattutto se fin dall’inizio sospetto che sia tutta una scusa per promulgare l’idea che l’ateismo sia l’unica decisione ragionevole e condivisibile. E’ scritto abbastanza decentemente da non poter essere considerato un obbrobrio totale, ma è l’unica cosa positiva che mi sento di dirne.

It’s a Wonderful Death, di Sarah J. Schmitt.
E’ un libro molto carino, anche se non mi aspettavo assolutamente la parte finale… Se tutta la prima parte è molto divertente, la seconda è fatta per toccare e commuovere e, onestamente, mi ha conquistato molto meno di quella più leggera all’inizio. Comunque una bella storia e il libro si legge in un lampo proprio perché è molto divertente.

Ho deciso per questo mese di leggere questo classico della commedia che non avevo mai letto prima. Mi è piaciuto ma non mi ha esaltato. Mi aspettavo di trovare molte più conversazioni brillanti (che avevo adorato anni fa leggendo Il Ritratto di Dorian Gray), invece questa commedia degli equivoci è molto più nonsense di quello che credevo, e quindi mi è parsa meno geniale. Comunque ciò non toglie che sia davvero divertente e moderna in una maniera impressionante rispetto al contesto storico in cui è stata scritta.
Il Classico del Mese: Marzo
Reading Challenge: Un libro citato in un altro libro (The Sweet Far Thing, di Libba Bray)

Caroline’s Heart, di Austin Chant.
Ormai i romanzi di Austin Chant sono una certezza per me. Sono brevissimi, ma non per questo meno soddisfacenti da leggere. Questo finora è quello che mi è piaciuto di più, nonostante l’ambientazione fosse una che non mi attirava particolarmente. Il sistema magico, pur essendo appena accennato, mi è sembrato molto interessante e mi piacerebbe vederlo più espanso. Inoltre il personaggio di Cecily è bellissimo!

Saga, Vol. V, di Brian K. Vaughan.
Mi chiedevo se avessi mai commentato uno di questi volumi senza usare la parola “wow”. Credo di no. E non sarà certo questo il primo, anzi. Probabilmente uno di quelli che mi è piaciuto di più e che mi ha tenuto più col fiato sospeso. Spettacolare.

Honor Among Thieves, di Rachel Caine e Ann Aguirre.
Ok, un po’ mi aspettavo di innamorarmi perdutamente di questo libro, e non mi sono stupita molto che sia successo. Perché me ne sono innamorata? Da dove comincio… dalle balene spaziali che sono anche navi? Dai personaggi spettacolari? Dalla serie infinita dei colpi di scena e sequenze mozzafiato? O dalla ship che merita di finire nella storia delle ship? Da qualunque parte lo guardi, questo libro è una meraviglia e, come sembra mi capiti sempre con i libri di Rachel Caine, voglio il secondo della serie ADESSO.
Alfabeto Challenge: Lettera H

Dress Code for Small Towns, di Courtney C. Stevens.
Nonostante non sia il mio genere, per qualche motivo mi aspettavo che questo libro mi piacesse molto. Invece sono rimasta un po’ delusa. La trama è carina e come mi aspettavo, così come è interessante la prospettiva e le problematiche di cui il libro parla. Ma in qualche modo manca completamente quel qualcosa che mi fa innamorare di un libro. Il problema sono i personaggi, che hanno qualcosa di terribilmente piatto. Non mi interessava particolarmente di loro presi singolarmente, e non c’era chimica né tra un personaggio e l’altro, né tantomeno all’interno del gruppo di incrollabili amici che mi aspettavo dalla sinossi. La protagonista può ripetere quanto vuole il suo amore per i suoi amici: nel libro proprio non l’ho visto, e, con l’eccezione di uno di loro, nessuno dei personaggi era particolarmente interessante. Non è un brutto libro, ma devo ammettere di essere rimasta delusa.
Reading Challenge: Un libro con delle scarpe in copertina.

Of Fire and Stars, di Audrey Coulthrust.
Avevo voglia di fantasy e ne ho praticamente preso uno a caso, ispirata solo da una vaga raccomandazione letta su internet e dall’istinto del momento. Dopo cinque pagine pensavo seriamente di aver preso una pessima decisione. Dopo due capitoli mi sono ricreduta. E’ un libro molto carino, non uno di quelli che mi fanno impazzire e mi cambiano la vita, ma si legge molto volentieri. Aiuta molto la struttura simile ad un giallo, e i personaggi sono interessanti, soprattutto perché hanno più sfaccettature di quello che sembra a prima vista. Un po’ vago, invece, il sistema magico, ma dal momento che il focus è decisamente più politico, non ne ho sentito molto la mancanza.

Geekerella, di Ashley Poston.
Devo ringraziare la Librovora Marty che ha comprato questo libro cartaceo a Firenze per poi provvidenzialmente prestarmelo quando l’ho sorteggiato come lettura del mese. E’ un libro carinissimo, più che per la storia romantica (che comunque, devo dire, non è eccessiva), per l’enorme quantità di amore e affetto per il fandom e la vita di una fangirl. Se la storia è un retelling quasi letterale di Cenerentola (e la “fata madrina” è quanto di più assurdo e adorabile si possa immaginare), tutto il contorno è un quadro molto affettuoso della vita dei fan. C’è un po’ di tutto (fanfic, blog, cosplay), ma soprattutto mi piace il messaggio che lascia: appassionarsi a qualcosa anche fino a sembrare strani alle persone “normali” è una cosa che ci arricchisce. Adorabile.

Opal, a Raven Cycle Story, di Maggie Stiefvater.
Ok, lo ammetto: stavo ficcanasando nel wrap up della mia collega Librovora Marty e ho visto che aveva letto questa storia. E quello che ne ha detto mi ha incuriosita. Come vi dirà anche lei, è un breve racconto di transizione collocato alla fine della serie The Raven Boys, quindi ovviamente qualsiasi commento sarebbe pieno di spoilers. Dirò solo che, per quanto sia breve, ho trovato adorabile il punto di vista e mi ha fatto piacere ritrovare i personaggi di questa serie.

Not Your Sidekick, di C.B. Lee.
E’ un libro carino e divertente, sicuramente da consigliare a chi ama i supereroi. Non mi ha colpito particolarmente, ma mi sono divertita, e l’ambientazione mi è piaciuta, soprattutto rispetto ai numerosi aspetti LGBT+ della storia. Qualche volta però in questo genere di libri l’attenzione alla rappresentazione della diversità è più interessante dei personaggi stessi e, anche in questo caso, i personaggi non sono sviluppati quanto mi sarebbe piaciuto al di là della loro identità etnica e sessuale.

Not Your Villain, di C.B. Lee.
Complessivamente questo libro è stato divertente quanto il primo della serie, ma ci sono delle differenze. Da una parte i personaggi sono più sfaccettati, soprattutto Bells, che è il protagonista di questo libro (ma non del primo) e che era già probabilmente il personaggio che mi piaceva di più, ma che in questo libro mi ha convinto davvero. Dall’altra parte, però, la trama è un po’ calata rispetto al primo libro: se la storia in sé si fa più interessante, ci sono diversi vicoli ciechi e scene inutili, momenti in cui la storia quasi gira su se stessa senza andare da nessuna parte. Comunque aspetto il seguito per vedere come evolve la situazione!
Reading Challenge: Un libro con un personaggio eccentrico.

Wonder, di R.J. Palacio.
Ho pensato per un pezzo a cosa dire di questo libro che non rovinasse la lettura a chi non lo ha ancora letto, e allo stesso tempo esprimesse bene quanto mi è piaciuto. Posso fare un commento tecnico e dire che il modo in cui è scritto è perfetto per questa storia… e che questo libro è una meraviglia.

Ink, Iron and Glass, di Gwendolyne Clare.
Ho avuto serie difficoltà a valutare questo libro. Da una parte non posso non vedere che ha molti difetti: sembra una bozza più che un libro finito. I personaggi non sono del tutto formati e hanno poca personalità; la trama si perde qualche volta in momenti inutili e viaggi senza uno scopo preciso, dettagli insignificanti e avvenimenti che per puro caso fanno tornare tutto, e questo è abbastanza grave per una storia che è prevalentemente investigativa; infine, l’ambientazione non è particolarmente ben delineata se non in alcuni punti. A condire il tutto, la storia è ambientata in gran parte in Italia e qua e là sono inseriti termini in italiano che mi hanno fatto storcere il naso: basti pensare che i protagonisti si definiscono, in un contesto serio, “pazzerelloni”, che proprio non è il termine che avrei usato.
Però mi è piaciuto più di quanto avrebbe dovuto. L’ambientazione è decisamente affascinante, i personaggi sono comunque gradevoli e l’avventura prende nonostante gli evidenti difetti. Considerando che è un romanzo d’esordio e l’inizio di una serie, potrebbe esserci del potenziale di miglioramento. Lo scoprirò perché, nonostante la valutazione di questo, sono curiosa di leggere il prossimo libro.
Oh! E devo anche aggiungere che questo libro ha realizzato un mio desiderio: è un’ucronia, un genere che volevo leggere da tempo. Al di là dell’ambientazione steampunk/fantasy, una parte della trama immagina cosa sarebbe potuto succedere in Italia se Garibaldi fosse morto prima di arrivare a Marsala.
Reading Challenge: Un libro ambientato in una città che hai visitato (è ambientato per gran parte a Pisa)

Blackbird, di N.D. Gomes.
Non so perché quest’anno sto leggendo così tanti mystery/thriller… l’unica spiegazione che posso darmi è che mi rilassano molto più che altri libri ed evidentemente ne sento il bisogno. Comunque. Questo in particolare non vincerà il premio per l’originalità su nessun fronte, sicuramente, ma forse proprio per questo mi è piaciuto molto. E’ stata una lettura super rilassante, con alcuni passaggi interessanti sul punto di vista della famiglia della vittima e un’ambientazione molto carina che forse avrebbe meritato un po’ più di spazio. Una buona lettura veloce!
Reading Challenge: Un libro che puoi leggere in un giorno

Heart of Iron, di Ashley Poston.
Dopo aver letto Geekerella qualche giorno fa ero molto curiosa di vedere cosa l’autrice avrebbe fatto in termini di fantascienza. Posso anticipare che penso che questa sia la sua vera vocazione. Di solito sono molto parca con in miei cinque librovori e forse questo libro non ha, tecnicamente, tutto quello che voglio in una storia per dare questa valutazione, ma ho perso abbastanza la testa per i personaggi da fregarmene del resto. C’è qualcosa di indefinibile nel modo in cui Ashley Poston scrive i suoi personaggi che me li fa amare perdutamente nonostante non siano poi così terribilmente originali. Mi sono appassionata a due diverse ship nell’arco di un libro, cosa che non mi capitava da millenni. Non sarà il libro perfetto, ma la valutazione esprime questa mia reazione a pelle.
Reading Challenge: Un retelling con personaggi LGBTQIA+

Questa raccolta di racconti ha diversi alti e bassi. Da un lato diverse storie si assomigliavano terribilmente come schema e struttura (alcune anche consecutive, che non è segno di genialità in fase di editing). Dall’altro lato, però, alcune storie mi sono piaciute moltissimo: Roja, di Anna-Marie McLemore; Burnt Umber, di Mackenzi Lee, Every Shade of Red, di Elliot Wake; e Willow, di Scott Tracey. Queste storie decisamente sono le mie preferite! Ultima cosa, mi aspettavo un po’ più di varietà dal punto di vista “queer” del libro. Oltre metà dei racconti hanno una coppia di ragazze come protagoniste, e anche nel modo in cui propongono la relazione sono ripetitive.

Chaotic Good, di Whitney Gardner.
Questo libro è un altro di quelli che ormai nella mia testa sono battezzati “stile Fangirl”. Probabilmente dopo Fangirl è quello che mi è piaciuto di più in questo genere. Sarà perché sono stata un’adolescente appassionata di cose “geek” negli anni novanta, ma so perfettamente perché la protagonista decide di fingersi un ragazzo per la maggior parte della storia. Il libro è quello che mi aspettavo, con due grandi più che lo hanno valorizzato: le pagine a fumetto (troppo carine!) e i personaggi che sono particolarmente adorabili (inclusi i genitori della protagonista, che in questo libro sorprendentemente non solo esistono, sono anche ben caratterizzati). Il finale è perfetto a suo modo, ma forse lascia un po’ di questioni aperte che avrei preferito vedere almeno avviate verso una risoluzione.

Obsidio, di Amie Kaufman e Jay Kristoff.
Mi rendo conto che sto consumando fantascienza come se non ci fosse un domani questo mese, ma quando la Librovora Marty ti presta un libro come questo, come fai a non divorarlo in due sedute? Se voglio risparmiarvi una serie di esclamazioni apparentemente prive di senso (in altre parole, fanigirilare) e spoiler, posso solo dire che non capita spesso che una serie arrivi ad una conclusione così coerente e soddisfacente dopo le grandi aspettative che aveva creato. Al di là di questo grandissimo pregio, posso solo dire una parola per riassumere questo finale: AIDAN!

Children of Blood and Bone, di Tomi Adeyemi.
Sarebbe bello chiudere il mese con una nota positiva. Era quello che ho pensato quando ho scelto di leggere questo libro, perché ero incuriosita ed attratta dalla premessa e online non ho sentito altro che meraviglie.
Peccato che, arrivata al 40% del libro (oltre duecento pagine, perché non è un corto), la premessa fosse in assoluto l’unica cosa interessante. A quel punto ho deciso definitivamente che questo libro non fa per me e non intendo continuare a sprecare il mio tempo. Anche perché mi ci sono voluti quattro giorni per leggere duecento pagine.
Di suo il libro fondamentalmente ha una bellissima idea di ambientazione che però non viene affatto elaborata, perché l’autrice preferisce spuntare tutti i cliché del fantasy YA che le vengono in mente. Di fatto a quasi metà libro la stessa identica trama, così come gli stessi personaggi e lo stesso sistema culturale, avrebbero funzionato perfettamente in un’ambientazione fantasy tradizionale. In alcuni passaggi la storia funzionerebbe benissimo in una commedia contemporanea, anche. E poi ogni dieci minuti qualcosa mi tirava di peso fuori dalla storia perché profondamente incongrua. Un esempio su tutti? L’arena costruita in mezzo al deserto in cui si svolge una battaglia navale (?) davanti agli occhi del pubblico, con uno scontro di dieci navi (?), più equipaggi, che si sparano con i cannoni (?). Non solo l’arena è grande abbastanza per questo epico scontro (?), e consideriamo che è piena d’acqua in mezzo al deserto come una licenza poetica perché mi sento generosa, ma lo speaker riesce a farsi sentire da tutta la folla (senza magia, perché è proibita) (?); come se non bastasse la battaglia dura dieci minuti (?) e tutti, sottolineo, tutti i partecipanti muoiono (?). Non c’è un vincitore perché non c’è un sopravvissuto. Cosa posso dire? Che ogni volta che vedete un punto interrogativo la mia perplessità era evidente mentre leggevo. Questa battaglia ha segnato decisamente un momento epico: quello in cui per la prima volta quest’anno ho deciso di abbandonare un libro.
DNF

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 16
Libri letti:

The Fandom, di Anna Day.
Non so se questo libro si può definire sogno o incubo dei fanboy e delle fangirl in tutto il mondo. Se da un lato c’è la felicità di essere entrati nell’universo del proprio fandom preferito, c’è anche il terrore di non trovare tutto esattamente come uno se lo era immaginato. Diciamocelo, tutti vorrebbero entrare nel mondo del proprio fandom preferito, e qui succede proprio questo, solo che la storia prende un risvolto più oscuro. Ma se volete sapere altro vi lascio la mia recensione qui.
Reading Challenge: Un libro con una storia dentro una storia.
Alfabeto Challenge: Lettera F.

The Lotterys Plus One, di Emma Donoghue.
Ne ho visti di personaggi strani, ma penso che questo libro sia una collezione più rara che vera di personaggi che hanno ciascuno la loro particolarità, la loro stranezza, che li rende però tutti assolutamente adorabili. Una famiglia straordinaria è la protagonista di questo romanzo, con un linguaggio tutto suo, che per la prima volta in vita mia ha dato filo da torcere alla mia lettura in lingua inglese. Anche se il libro può sembrare un po’ lento, ogni avvenimento, per quanto ordinario, ha un suo perché, una sua morale. Ho avuto, tuttavia, qualche difficoltà a ricordarmi tutti i nomi dei personaggi, che sono veramente tanti, e qualche volta li scambiavo addirittura con i nomi degli animali domestici della famiglia. Insomma, per quanto la trama sia semplice, con temi di accettazione di se stessi e degli altri, questo non è un libro semplice da leggere per via di come è scritto. Consiglio di leggerlo solo se si possiede un più che buono livello di inglese. (Sempre che non l’abbiano tradotto) (Anzi forse è meglio se non l’hanno tradotto, non voglio neanche immaginare il pastrocchio che potrebbero fare...)
Reading Challenge: Un libro consigliato da un altra librovora.

Opal, a Raven Cycle Story, di Maggie Stiefvater.
Quando ho visto per caso questa mini storia non potevo credere ai miei occhi, e mi sono precipitata subito a leggerla.
Che bello ritrovare i personaggi della serie, anche se in questo caso ne vediamo solo due, ma almeno sono i due che preferisco. Penso che questa storia sia di transizione tra la vecchia serie e la nuova che l’autrice sta ancora scrivendo. Come tutti i suoi lavori non ha esattamente una fine, ma più “restate sintonizzati e scoprirete come va avanti”.

Stalking Jack the Ripper, di Kerri Maniscalco.
Ora capisco perché le mie colleghe sono ossessionate da questo libro. O forse dovrei dire da questi personaggi?
Perché senza dubbio la storia è affascinante e piena di colpi di scena, e di certo non per stomaci deboli, visto le descrizioni di sangue e altre parti interne del corpo, ma il vero punto di forza sono i due personaggi principali, Audrey Rose e Thomas. Nonostante ci sia palesemente un’attrazione tra di loro, continuano comunque a bisticciare e a prendersi in giro per tutta la durata del libro, in una maniera che li rende, senza alcun dubbio, assolutamente adorabili.
Reading Challenge: Un libro con un’arma sulla copertina.

A Boy Worth Knowing, di Jennifer Cosgrove.
Santa pupazza, se avessi saputo che questo libro sarebbe stato così sdolcinato non lo avrei mai letto.
Non è stato brutto, solo non quello che mi aspettavo. Uno dei protagonisti ha l’abilità di parlare con i fantasmi e poteva essere interessante scoprire di più. Invece è solo una cosa in più, una particolarità messa lì per far apparire il ragazzo strano ed emarginato. Il grosso della storia è sicuramente incentrato su come nasce l’amicizia e poi la relazione tra i due protagonisti principali e verso la fine tutto il racconto diventa troppo, troppo sdolcinato.

Obsidio, di Amie Kaufman e Jay Kristoff.
Santa pupazza addolorata, AIDAN! Madonna che libro! Fino a circa metà pensavo che nemmeno l’intelligenza artificiale più pazza dell’universo potesse più sconvolgermi con le sue azioni, dopo aver letto Illuminae e Gemina. Ma evidentemente mi sbagliavo. Forse non è così d’impatto come i primi due per quanto riguarda i momenti sconcertanti, ma anche questo libro ha sconvolto la mia esistenza. Anzi, diciamo che AIDAN ha sconvolto la mia esistenza. Non voglio dirvi molto perché più avanti arriverà la recensioni di questa degna conclusione, ma posso affermare che ancora una volta questi due autori mi hanno lasciata a bocca aperta.
Alfabeto Challenge: Lettera O

Wonder, di R.J. Palacio.
Finalmente, finalmente, dopo tanto penare (a parte il mese scorso), un libro del club di lettura che non mi ha fatto  venire voglia di urlare di frustrazione o buttarlo fuori dalla finestra. Tutto questo per dire che l’ho letto veramente volentieri. Era da parecchio tempo che non leggevo una storia così dolce.

Almost Midnight, di Rainbow Rowell.
Giuro che quando ho trovato e comprato questo libro in libreria, non era mia intenzione farlo. Ma per una volta ho visto qualcosa di decente nella misera sezione di libri in inglese e non potevo lasciarlo lì. Bellissime le due storielle: la prima, Almost Midnight, non l’avevo ancora letta, e penso sia esattamente il contrario del famoso detto “Occhio non vede, cuore non duole”. La dolcezza dei due protagonisti quando si rivedono dopo tanto tempo è infinita. La seconda storia, Kindred Spirit, l’ho riletta molto volentieri con il supporto delle meravigliose immagini, e tutt’ora è ancora la mia preferita delle due.

Sword Art Online: Fairy Dance, di Reki Kawahara e Tsubasa Haduki (Illustratore)
Composto da tre volumi, è il seguito di Aincraid, sempre della serie Sword Art Online. Molto bella la storia, uguale a quella che avevo visto nell’anime. Questo manga mi ha tenuto compagnia per una settimana di malanni decisamente fuori stagione, ma che naturalmente io mi sono presa. Lettura molto rilassante, come tutti i manga o graphic novel. La storia la conoscevo già avendo visto l’anime, anche se nel manga è più dettagliata.

The Neverending Story, di Michael Ende.
Ci ho messo un po’, ma alla fine ce l’ho fatta a finire di leggere questo libro. Devo dire che nonostante i miei problemi a leggerlo, tra nomi che non ricordavo e altri libri che catturavano la mia attenzione, mi è veramente piaciuto. Ho adorato le varie creature che incontriamo nella storia, e ho amato tantissimo Atreyu e Falkor, che per me sono i veri protagonisti del libro.
Reading Challenge: Un libro che parla di libri
Alfabeto Challenge: Lettera N
Il Classico del Mese: Marzo

Ho voluto leggere anche queste mini storie per vedere altri punti di vista del racconto. Ho scoperto dei particolari della storia principale che nel primo libro non sono detti. La chiamerei quasi una storia di redenzione, in cui Julian, con l’aiuto di parenti e amici, cerca di dare un senso alle azioni che ha compiuto, e di capire il perché queste sono sbagliate.

Delle due storie parallele che ho letto fino ad ora, questa mi è piaciuta di più. Forse perché è completamente nuova e non un re-telling degli eventi di Wonder, come invece per la maggior parte è Il libro di Julian. Chris, uno dei migliori amici di Auggie, non viene menzionato molto in Wonder. Qui vediamo la sua storia e come anche la sua vita sia migliorata grazie all’amicizia con Augustus, anche a distanza.

E finalmente anche questo terzo mini-racconto è andato. Dei tre devo dire chè è quello che mi è piaciuto di più. E’ una storia completamente staccata, la storia di Charlotte, che se la vede con la nuova scuola e il cambiamento di alcune sue amicizie. Non si vede molto Charlotte in Wonder, ed è un peccato, perché dalla sua storia si capisce che è una ragazzina davvero in gamba.

Wayfarer, di Alexandra Bracken.
Speravo vivamente che questo secondo libro della duologia mi avrebbe fatto piacere di più la storia. Ma non è successo. Il problema non sono la trama o come la storia è raccontata, ma i personaggi, che sono molto, molto noiosi. Non fanno altro che piangersi addosso per almeno dieci minuti, per poi ricordarsi che forse è il caso di fare qualcosa. In questo modo la trama va poco avanti e io non riuscivo a concentrarmi e a ricordarmi il quale periodo si trovano e cosa stavano facendo. L’unica cosa positiva della serie è che il sistema con cui viaggiano nel tempo e quello delle famiglie coinvolte è ben costruito, ma sinceramente anche se non vedo più questi personaggi sto bene lo stesso.

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 8
Libri letti:

The Eyre Affair, di Jasper Fforde.
Ho cercato tanto questo libro e finalmente l’ho trovato e letto. Mi ha colpito da subito l’idea di un mondo in cui la letteratura e l’arte sono prese molto sul serio: potrei fare tantissimi esempi per spiegare il mondo creato dall’autore, ma vi rovinerei poi la lettura, quindi vi rimando alla mia recensione.
Reading Challenge: Un libro che parla di libri.

Lost in a Good Book, di Jasper Fforde.
Questo romanzo è il seguito di “The Eyre Affair" e mi è  piaciuto come il primo. L'atmosfera un po’ non-sense è rimasta uguale, ma qui il viaggio nel tempo ha più spazio. La storia riprende da poco dopo la fine del primo e non posso dire nulla sulla trama perché sarebbe uno spoiler sul precedente… peccato. Dico solo a chi ha letto il primo di andare avanti con la serie.
Alfabeto challenge: Lettera L


Simon vs the Homosapiens Agenda, di Becky Albertalli.
Questo libro mi era stato assegnato (e prestato) dalla Librovora Marty il mese scorso, ma tra una cosa e l’altra non sono riuscita a leggerlo. Mi è piaciuto molto, ed è stata un’ottima scelta da parte della mia collega. Mi piace che sembri il classico libro con un protagonista teenager che si trova sempre a disagio a scuola; ma invece Simon pensa più a godersi l’attimo che a sentirsi fuori luogo in occasioni tipo la parata per l’Homecoming, o una festa a casa di un giocatore di soccer… non proprio il suo genere di cose. Piccola nota: è un peccato non conoscere tutte le merendine che vengono nominate… a volte sembra che Simon parli solo di quelle!
Reading Challenge: Un libro ambientato in una piccola città


Wonder, di R.J. Palacio.
Davvero bello, non riuscivo a staccarmene. Ormai avete già letto i wrap up delle mie colleghe e quindi non ho molto altro da aggiungere, a parte che è piaciuto anche a me quanto a loro. Quando l’ho votato per il club di lettura mi ispirava, sì, ma non tanto da metterlo nella mia TBR; avevo paura fosse troppo pesante visto il tema centrale, invece non è affatto così, si legge benissimo.
Alfabeto challenge: Lettera W

Down Among the Sticks and Bones, di Seanan McGuire.
Questo romanzo aveva tutte le carte in regola per avere 5 con tanto di bollino, ma non riesco a dargli il massimo dei voti. Forse mi aspettavo troppo e quindi mi ha inevitabilmente delusa. La storia delle gemelle mi aveva incuriosito tantissimo: una “cresciuta” con Dracula mentre l’altra con Frankestein (ovviamente mi riferisco al dottore e non al mostro), quindi ero curiosissima di leggere questo prequel. Pensandoci bene il motivo per cui non si merita un 5 è che è troppo veloce, avrei preferito leggere di qualche momento di vita di tutti i giorni di Jack o di una sua qualche “missione” strana e un po’ raccapricciante in nome della scienza.
Alfabeto challenge: Lettera D

Ho la sensazione che se avessi letto questo libro in un altro momento l’avrei apprezzato di più. Il genere del libro e l’autore hanno tutte le carte in regola per essere molto bello, ma finivo sempre per leggerlo prima di andare a letto quindi ero sempre troppo stanca per comprenderlo e apprezzarlo a pieno. In ogni caso vedete dal voto e dalla recensione per il classico del mese che alla fine non è stato così male leggerlo.
Il Classico del Mese: Marzo

Poesie, di Oscar Wilde.
Per adesso sto tenendo botta e continuo a leggerlo; ho avuto due o tre volte voglia di abbandonarlo perchè non capisco veramente le poesie, visto che conosco poco il contesto in cui sono state scritte e riesco a cogliere pochi riferimenti classici. A questo punto vi starete chiedendo perchè non l’ho abbandonato… il problema è che non lo so neanche io, credo sia colpa del fatto che ormai mi sono abituata a prendere in mano il libro prima di addormentarmi.
Al 27 marzo ho deciso di abbandonarlo ufficialmente, anche se ancora lo tengo sul comodino.

La piccola libreria di Venezia, di Cinzia Giorgio.
Ho comprato questo libro perché era in offerta. Avevo voglia di leggere un libro del genere, quindi l’ho iniziato subito. Ho trovato la scrittura un po’ acerba, ma se all’inizio ho pensato che fosse un romanzo d’esordio, il che avrebbe giustificato uno stile del genere, ho invece scoperto che l’autrice ha diversi romanzi all’attivo.
In realtà il libro non è male, un tipico romanzo rosa con l’aggiunta del tema dei libri. La storia ha alti e bassi, e in alcune cose è carina; anche la storia d’amore, tranne che in un punto, non è particolarmente sdolcinata.
Reading Challenge: Un libro ambientato in una città che hai visitato.


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