30 aprile 2018

Wrap Up: Aprile 2018

banner_wrap_up_LT.png

Wrap Up: Aprile 2018

Questa introduzione è stata scritta per voi dalla Librovora miki_tr. La Librovora miki_tr è molto affranta per l’onta di non aver terminato questo mese la sua TBR.
Quindi questa introduzione è molto affranta.
O qualcosa del genere.
(Sono costernata per la Librovora miki_tr -Librovora Marty)
(Siete tutte e due fuori dai coppi -Librovora Gioneb)


Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 14
Libri letti:

The Final Empire, di Brandon Sanderson.
Ero piuttosto dubbiosa quando ho sorteggiato questo libro per la mia TBR. Ammetto che, pur essendo da sempre un’amante del fantasy, mi spaventa sempre un po’ quando si tratta di immergersi in un mondo totalmente nuovo, soprattutto parlando di una serie lunga e articolata come è la Mistborn Trilogy. Temevo sia che non mi piacesse, sia che mi ci volesse molto ad entrare nella logica di un mondo nuovo. Bene, devo ringraziare il sorteggio, perché questo libro mi è piaciuto tantissimo. L’ambientazione è fantastica, la trama è splendida e i personaggi sono ben fatti. E’ uno di quei libri che alla fine lascia la soddisfazione di aver letto qualcosa in cui tutti i tasselli, anche quelli più insignificanti, vanno a posto e tutto torna. Inoltre il sistema magico, che mi aveva intrigato un sacco nella sinossi, è spettacolare. Unica cosa da segnalare, se siete come me e odiate affezionarvi ad un personaggio e vederlo morire… leggete questo libro con cautela.

Bygone Badass Broads, di Mackenzi Lee.
Questo libro è una raccolta di brevissime biografie di 52 donne che hanno avuto un ruolo significativo nella storia. Se questa sembra la premessa di qualcosa di già visto, considerate che probabilmente troverete al massimo una o due donne di cui conoscevate l’esistenza: Mackenzi Lee ha fatto sicuramente un gran lavoro di ricerca per scovare figure storiche non solo significative per motivi molto diversi tra loro, ma anche assolutamente sconosciute. Il bello di questo libro è senza dubbio il tono, che è genuinamente ammirato e anche divertente, se si considera che le storie raccontate sono particolarmente brevi. Un paio di situazioni hanno messo a dura prova il mio personale tipo di femminismo (spesso non sono d’accordo in generale con il femminismo attuale), ma la spontaneità con cui le storie sono raccontate me le ha fatte piacere tutte. E’ un libro molto interessante e si legge come se fosse molto leggero nonostante il peso degli argomenti proposti.
Rocks Fall, Everyone Dies, di Lindsay Ribar.
Questo libro ha il grande pregio di essere diverso dalla maggior parte di quello che ho letto finora. E’ una storia molto originale, partendo dal concetto di base (il protagonista e la sua famiglia hanno il potere di prendere un pensiero o un sentimento, o veramente qualsiasi cosa, da qualcuno, e possono farlo sparire, usarlo per se stessi, o usarlo per mantenere salda una parete di roccia che minaccia il paese dove la famiglia vive). Altrettanto originali sono la trama e ciascuno dei misteri che verranno man mano svelati. E’ un libro scritto bene, che forse tralascia qualche dettaglio che mi sarebbe piaciuto vedere più sviluppato, ma che si legge comunque volentieri. Non è facile simpatizzare con la maggior parte dei personaggi, il che per me è il loro bello: l’autrice ha molto chiari i loro difetti e le loro meschinità e non risparmia un colpo. Non riesco bene a identificare cosa di questo libro (che, se non si è capito, mi è piaciuto molto) abbia fatto sì che io non abbia perso completamente la testa, ma qualcosina evidentemente mancava per farmene innamorare. Vale comunque la pena di leggerlo perché è raro trovare qualcosa che sappia così poco di già letto!

Speak Easy, Speak Love, di McKelle George.
Una commedia romantica ambientata negli anni venti in America. Potrei riassumere così questo libro delizioso, ma credo che non si capirebbe perché mi è piaciuto tanto. Forse il segreto sta nel fatto che è un retelling della mia commedia preferita di Shakespeare, Much Ado About Nothing, con un bel twist nel finale. O forse è l’atmosfera di una speakeasy degli anni venti, ricreata in maniera così perfetta. O ancora, forse è stato il giusto mix di avventura, amicizia, lealtà e crescita dei personaggi ad avermi colpito tanto. Per non parlare della riproposizione quasi perfetta di una delle mie coppie preferite di sempre, Benedict e Beatrice. Probabilmente tutto questo ha concorso a far sì che questo libro volasse tra i miei preferiti.
Reading Challenge: Un libro ambientato nel passato

La Nuova Dinastia, di Silvana de Mari.
Di solito vado abbastanza tranquilla quando comincio un libro di un autore di cui ho già letto ed apprezzato altre opere. Di questa autrice avevo già letto L’Ultimo Elfo, un libro delizioso che tutti dovrebbero leggere. Per questo mi dispiace molto scrivere quanto segue.
E’ un libro pessimo.
La cosa migliore è la storia: banalotta, prevedibile e povera di contenuti, con una morale qualunquista, ma almeno ha qualche idea interessante ed è veloce.
I personaggi sono inesistenti, hanno una personalità appena accennata e si muovono sempre in direzioni assolutamente prevedibili, utili solo a far progredire la storia che non è niente più che lineare.
Posso parlare del linguaggio? Potrei prendere in prestito impropriamente un termine della psicologia e definirlo bipolare. Il protagonista bambino che deve chiedere alla madre cosa significa la parola “re” usa termini come armigeri e frasi come “la mia collera raggiunse l’apice”, per poi spiegare poco più avanti la geografia del posto usando la parola “regno”. Il racconto è infarcito di metafore che, quando non sono banali, sono assolutamente improprie.
Infine ci sono errori enormi di punteggiatura, e qua e là anche di tempi verbali. Cose che vengono abitualmente corrette nei temi scolastici sono sopravvissute al lavoro degli editori in questo libro.
Sembra di leggere una bozza non corretta, ma per questo centinaio di pagine bisogna pagare più di nove euro. Non li vale.
Reading Challenge: Un libro di un autore italiano

Son of the Dawn, di Cassandra Clare e Sarah Rees Brennan.
Non me lo aspettavo. Pensavo che sarebbe stata una cosa diversa, ma… avrei dovuto saperlo che ci sarebbe stato qualcosa di imprevedibile. Mi aspettavo una cosa normale con tanto Jace, e invece ho avuto questa perla con tanto Jem e Will e… ok. La coerenza è andata. Quei due mi sciolgono, e non posso dire nient’altro. Attendo con ansia il prossimo racconto!

Circe, di Madeline Miller.
Questo è uno dei libri più attesi per me di quest’anno. Dopo aver letto l’anno scorso La Canzone di Achille e Galatea, della stessa autrice, non stavo nella pelle all’idea di leggere la storia di Circe scritta dalla stessa mano. Il libro è splendido. Me ne sono innamorata follemente e non riuscivo a smettere di leggere. Probabilmente se dovessi scegliere preferirei La Canzone di Achille tra i due, ma del resto sono sempre stata molto più appassionata dell’Iliade che dell’Odissea, quindi preferivo comunque in partenza la storia raccontata nel primo libro. Ma questo non toglie niente al fascino di Circe. Madeline Miller potrebbe passare la vita a raccontarmi la sua versione di qualsiasi storia classica e io sarei felice.

The Secret Garden, di Frances Hodgson Burnett.
Mi spaventa sempre cominciare il Classico del mese, e questo aprile devo ammettere di aver rimandato il più possibile il momento di farlo. Non avrei dovuto: mi è piaciuto un sacco. Ovviamente conoscevo la storia, che era una delle mie preferite da bambina, ma non l’avevo mai letta né in versione integrale, tantomeno in lingua originale, e neanche con gli occhi di un’adulta. Questi aspetti l’hanno valorizzata molto. Ha un bellissimo concetto di base e le descrizioni del giardino e della natura mi facevano venire voglia di uscire a coltivare fiori. E’ un libro che consiglierei di leggere all’aperto in una giornata di sole! L’unica cosa con cui ho fatto fatica è il dialetto dello Yorkshire, riproposto foneticamente nella parlata della maggior parte dei personaggi. Ci ho messo un sacco a farmelo entrare nell’orecchio e confesso che un paio di volte mi sono limitata a capire il senso generale di una frase o di una conversazione, piuttosto che le sfumature. Meno male che qua e là i termini più usati sono “tradotti”. Comunque una lettura molto piacevole, che mi ha ricordato perché questa storia mi piacesse tanto quando ero bambina.
Il Classico del Mese: Aprile

Song of The Current, di Sarah Tolcser.
Ora vi dico cosa pensavo di questo libro quando l’ho sorteggiato: che sarebbe stato il solito mondo fantasy, con la solita protagonista tosta e la solita storia d’amore prevedibile. Probabilmente questo libro ha tutti questi elementi di banalità, ma sapete una cosa? E’ divertente. E’ avventuroso, i personaggi sono simpatici (e litigano e bisticciano continuamente, il che me li rende ancora più simpatici), la storia regge, l’ambientazione in alcune parti è così vivida che sembra di sentire l’umidità nelle ossa. Ha un paio di difetti: l’ambientazione politica e geografica è molto complessa e ci vuole parecchio per entrare nel meccanismo; inoltre c’è un limite alla quantità di termini marinari che ho voglia di imparare in un giorno, e probabilmente questo libro l’ha superato. Ma l’ho letto quasi d’un fiato e mi sono divertita un sacco, quindi che importa? Tra qualche mese arriverà il seguito e sono sicura che lo leggerò volentieri.

Più che commentare questa graphic novel, che è stata già recensita in tutta la sua delizia dalla Librovora Marty qui, darò un consiglio che può andare bene per tutti. Se siete giù di morale, nervosi, ansiosi, o semplicemente in cerca di qualcosa che vi faccia ritrovare la voglia di vivere, questa graphic novel fa al caso vostro. Ma va bene anche in un giorno di euforia, per rafforzarla. Oppure, che ne so, nel caso che uno abbia un’ora libera di cui non sa che fare. Insomma, è una meraviglia e tutti dovrebbero leggerla.
Alfabeto Challenge: Lettera P

Unearthed, di Amie Kaufman e Meagan Spooner.
Questo libro è estremamente avventuroso e divertente da leggere. Non mi sono annoiata un secondo mentre lo leggevo, anche se diversi colpi di scena li avevo sentiti arrivare abbastanza da prima che avvenisse la rispettiva rivelazione. La trama non sarà imprevedibile e particolarmente originale, ma lo stile senza dubbio compensa, perché il ritmo è frenetico e la lettura è divertente. Un po’ piatti i personaggi, per i miei gusti… non mi soffermerò neanche sulla storia romantica, perché non ha niente di speciale. Comunque mi è piaciuto il libro e leggerò volentieri il seguito.
Alfabeto Challenge: Lettera U

Saga, Volume VI, di Brian K. Vaughan.
I miei commenti su questa graphic novel cominciano a diventare noiosi… per variare un po’ posso dire che ho trovato questo numero leggermente più lento degli altri. Certo che poi se ogni volta che viene introdotto un nuovo personaggio, o reintrodotto uno di quelli vecchi, prontamente quel personaggio diventa uno dei miei preferiti, un po’ di lentezza si dimentica in fretta. Insomma, anche questo volume è… ho già detto wow? Perché è il commento più spontaneo che mi riesce.

The Potion Diaries, di Amy Alward.
Ci sono diverse cose in questo libro che fanno sì che non sia il libro perfetto. La trama, per quanto funzioni, ha qualche punto in cui caso e fortuna (o altre forze imprecisate) mandano avanti le cose; i personaggi sono carini, ma non esattamente tratteggiati a tutto tondo; la storia d’amore… meglio che non ne parli. Quello che fa sì che questo libro mi sia piaciuto, e molto, è l’ambientazione. Siamo nel ventunesimo secolo, così come lo conosciamo: il gossip, le tecnologie, i social… eppure la magia è reale e l’ambientazione è totalmente fantasy, pur essendo perfettamente integrata con una società moderna. E’ un’ambientazione allo stesso tempo ironica e da prendere sul serio, perché è perfettamente costruita e raccontata molto bene.
Quindi questo non sarà un libro perfetto, ma spero che il resto della serie si mantenga sullo stesso livello, perché mi è piaciuto e voglio assolutamente continuare!

A Tyranny of Petticoats, a cura di Jessica Spotswood.
Continua la mia saga della lettura di antologie di racconti… ma questo libro mi fa pensare che non sia il genere per me più di quanto già non lo pensassi prima. Presi singolarmente, quasi tutti i racconti mi sono piaciuti. E’ l’insieme che non mi ha entusiasmato. Sarà che hanno tutti ambientazioni abbastanza scontate, o comunque già lette, e la maggior parte delle protagoniste hanno lo stesso tipo di personalità. O forse sarà che in generale i protagonisti maschili mi piacciono di più di quelli femminili. O ancora, forse una raccolta di questo genere ha comunque troppo romanticismo per i miei gusti. Fatto sta che mi ci sono voluti venti giorni per leggere quindici racconti, e il mio commento a caldo sulla maggior parte era “carino, ma…”, dove a quel “ma” in genere seguivano considerazioni su qualcosa di già visto e sentito. Insomma, anche se la maggior parte dei racconti ha preso singolarmente una valutazione dal 4 in su, per me questa raccolta non va oltre un numero di bollini che rispecchia il giudizio “carino”.

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 10
Libri letti:

Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry.
Libricino molto carino e coccoloso, perfetto per ritornare di nuovo bambini, perché, come dice il libro stesso: “Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose”, e certe volte penso che non c’è verità più vera di questa.
Alfabeto Challenge: Lettera I
Il Classico del Mese: Aprile

Semplicemente adorabile. Praticamente l’ho ripetuto per ogni singola scena di questa bellissima graphic novel. Trovate più informazioni nella mia recensione qui.
La Librovora miki_tr ha assolutamente ragione comunque, se vi sentite giù leggete questo libro, che vi risolleverà il morale in un battibaleno.
Reading challenge: Un libro che tratta di sogni

Son of the Dawn, di Cassandra Clare e Sarah Rees Brennan.
(Ovvero la recensione in cui finalmente la Miki mi manda a quel paese!)(Questo, ovviamente, è da togliere)
Se questa è la prima storia, non oso pensare alle altre.
Sarò molto breve. Motivi per cui mi è piaciuta la storia:
-Brother Mackariah
-Brother Lipsmackeriah
-Brother Beast-with-two-backs-ariah
-Brother Hop-in-the-sack-ariah
-Once you go Zachariah, you never go back backariah
-Brother Let-him-see-my-rack-ariah
-Brother Zacharide-him-like-a-bad-pony
-Brother Sixpackariah
(In poche parole… God bless Lily!!!)
-I quattro mini Lightwood sono adorabili.
-Jem, Will… devo dire altro?

Hunting Prince Dracula, di Kerri Maniscalco.
Devo ammettere che ci ho messo una vita per leggere questo libro, però alla fine è veramente, veramente bello. I capitoli centrali sono leggermente più lenti di tutto il resto della storia e le lezioni di medicina mi hanno immensamente annoiato. Ma la parte finale è assolutamente perfetta. Audrey Rose e Thomas sono ancora più teneri del primo libro, anche se Thomas è un emerito cretino ogni tanto.
Non mi è piaciuta tanto l’ambientazione. Diciamo che i castelli con sotterranei pieni di creature a cui non voglio proprio pensare non sono proprio il mio genere. Ma detto questo, quando è che esce il prossimo?
Reading Challenge: Un libro ambientato nel passato
Alfabeto Challenge: Lettera H

Scythe, di Neal Shusterman.
Devo dire che la trama di questo libro un pochettino mi metteva in soggezione, ma dopo qualche capitolo ho cambiato subito idea. E’ una figata. Dico solo che ho provato pena per alcuni Scythe, che, anche se svolgono il loro compito alla perfezione, non provano piacere nel farlo, e si vede. E ho adorato tutti gli estratti dai vari diari dei personaggi: sono perfetti per capire l’ambientazione e il futuro post-apocalittico (o post-mortale in questo caso), in cui si trovano nella storia.

La nuova dinastia, di Silvana de Mari.
Non mi ha fatto una buona impressione questo libro, soprattutto se lo paragoniamo all’altro che abbiamo letto della stessa autrice. Da metà libro, cioè dopo tre capitoli, non penso di aver trovato un capitolo coerente con l’altro. Tutti sembrano parlare di storie diverse. Verso la fine la minestra non cambia. Non ho capito praticamente nulla di questa storia, perché in fondo la trama è molto semplice, senza niente di esaltante e nessun colpo di scena. E’ tutto il resto che non si capisce bene che cosa sia, tutte le parti che non mandano assolutamente avanti la trama, e che a parer mio sono inutili.
Reading Challenge: Un libro di un autore italiano

Leah on the Offbeat, di Becky Albertalli.
Questo mese è una carrellata di libri uno più bello degli altri, e questo non è assolutamente da meno. Diciamo che questo potrebbe essere il seguito/spin-off che non pensavo di volere così tanto fino a che non l’ho letto. Sì, lo aspettavo da tanto, ma… accidenti, che figo! Praticamente qualsiasi cosa io dica su questo libro è spoiler per chi non ha letto il primo, ma posso accennare che si vedono molto di più Anna, Morgan, Taylor, Bram, Garreth e conosciamo ancora meglio Abby, che nel primo libro mi era sembrata la solita ragazza popolare, sempre perfetta e sorridente, mentre qui si vede molto di più il suo lato fragile. E Leah, beh… lei è assolutamente adorabile. Piccola nota di tenerezza per la promposal (Prom, cioè il ballo di fine anno, più Proposal, proposta) di “Blue” a Simon: per poco non mi scioglievo dalla dolcezza di quei due.
Reading Challenge: Un libro con una o più tazze sulla copertina.

Okami, di Renée Ahdieh.
Tre parole: Non. Sono. Pronta. E se avete già letto Flame in the Mist, non siete pronti neanche voi per la fine di questa duologia. Questo mini racconto è una specie di ricordo di quello che è successo nel primo libro, ma anche uno scorcio di quello che ci aspetta nel nuovo libro. Per questo vi ripeto che non siamo pronti.

Thunderhead, di Neal Shusterman.
Oddio, questo libro è un colpo di scena dopo l’altro, non c’è un momento di respiro. E quel finale poi! Se il primo era finito in maniera normale, questo… no. Mi è piaciuta moltissimo la figura del Thunderhead, che alle volte sembra avere più coscienza e umanità di molti esseri umani, Scythe compresi, per essere un'intelligenza artificiale.
Tutti i personaggi nuovi che appaiono si integrano perfettamente con la trama, senza essere pesanti con i loro punti di vista. In più ho adorato il concetto di “unsavory” ovvero, sgradevole. In una società in cui la criminalità è quasi totalmente estinta, ed è garantita una più che buona vita a tutti, il fatto che ci siano ancora persone che tentano di andare contro il sistema, e compiono atti criminali, è molto interessante come concetto e spero che l’autore ci dica di più nel prossimo libro.

I Kill Giants, di Joe Kelly.
Comincio ad apprezzare seriamente le graphic novel. Anche se sono lunghe 300 pagine si leggono in un battibaleno, e i disegni sono sempre bellissimi. In questa in particolare i disegni mi hanno ricordato molto lo stile dei manga giapponesi. La storia è di impatto, può sembrare un racconto scritto così, tanto per ridere, ma alla fine mi ha fa quasi fatto piangere.

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 9
Libri letti:

La prima cosa che voglio dire di questo romanzo è che il titolo originale, “Born of Illusion”, è molto più bello di quello italiano: è vero che la protagonista ha il dono di poter “leggere nei cuori”, ovvero percepire le emozioni degli altri, ma questo non è il punto centrale del libro.
L’elemento che mi è piaciuto di più è l’atmosfera: non mi aveva mai attratto la New York degli Anni Venti, ma il modo in cui Terry Brown l’ha raccontata mi ha fatto venire voglia di leggere altro di questa epoca.
Reading Challenge: Un libro ambientato in un epoca che non hai mai letto.
Alfabeto Challenge: Lettera R

Il libro di Julian, di R.J. Palacio.
Questo era il racconto legato a Wonder che più ero curiosa di leggere: Julian è un personaggio antipatico, nonché “l’antagonista”, ma è stato caratterizzato molto bene e questo libro mi ha aiutato a comprendere il suo comportamento. I genitori di Julian, invece, non mi sono piaciuti proprio per niente; per fortuna che c’è sua nonna!

Il libro di Charlotte, di R.J. Palacio.
Noioso, questa è una delle parole che piú spesso mi è venuta in mente mentre leggevo il libro. La storia di Charlotte non ha niente di veramente interessante. La scrittura è comunque scorrevole e mi piace lo stile della scrittrice; questo, unito al fatto che è lungo solo 127 pagine, ha fatto in modo che l’abbia letto in poche ore e che l’abbia comunque apprezzato.

Il libro di Christopher, di R.J. Palacio.
Questo è il racconto da cui mi aspettavo meno, perché il protagonista appare poco in Wonder. Mi aspettavo un racconto di vita normale, un po’ come è risultato essere Il libro di Charlotte, visto che Christopher vive lontano da Auggie. Un po’ lo è stato, ma i flashback che raccontano del passato condiviso con Auggie hanno reso l’atmosfera di questo racconto molto più simile a quella di Wonder.

Son of the Dawn, di Cassandra Clare e Sarah Rees Brennan.
Dopo il commento della mia collega Marty come faccio io a dire qualcosa di interessante?

Honor Among Thieves, di Rachel Caine e Ann Aguirre.
Questo romanzo mi è stato consigliato molto caldamente dalla librovora miki_tr e infatti andrà a finire nella casella “Un libro consigliato da un’altra librovora” della reading challenge. E aveva ragione. Uno dei motivi per cui ho deciso di leggerlo è che la mia collega l’ha paragonato a Doctor Who ed effettivamente l’ho ricorda molto, soprattutto perchè si parla di un alieno/nave spaziale a forma di balena (bellissima l’immagine iniziale che la rappresenta).
Ps. Leggendo questo libro spesso mi veniva in mente la sigla del telefilm “Firefly”, soprattutto la parte “I don't care,
I'm still free. You can't take the sky from me.”
Reading challenge: Un libro consigliato da un’altra librovora.

La nuova dinastia, di Silvana de Mari.
Avete già letto le opinioni delle altre due librovore, e devo dire che forse sono quella a cui è piaciuto di più. Ma, attenzione, questo non vuol dire che mi sia piaciuto. La storia è troppo lineare e scontata, è come se l’avesse scritta un bambino (sì, conosco tutta la questione del progetto Insieme per la scuola, ma se come autrice vedo Silvana De Mari, mi aspetto un romanzo a livello de ‘L’ultimo Elfo’.) Leggendo questo libro non ho colto nessun insegnamento, nessuna lezione, niente.
Nonostante abbia appena detto che ho apprezzato questo libro più delle mie colleghe, non riesco a dare un voto più alto del loro. Forse è un controsenso, ma io 2 e mezzo non riesco a darglielo.
Reading Challenge: Un libro di un’autrice italiana

Che carino! L’ho letto tutto d’un fiato, non riuscivo a staccarmi. Ho molto apprezzato lo stile dei disegni e la storia è molto coinvolgente e mai banale.
Reading challenge: un libro che tratta di sogni

Jane Eyre, di Charlotte Bronte.
Inizio subito dicendo che non l’ho ancora finito (sono, però al 70%), ma c’è un motivo: dopo aver letto “The Eyre Affair” puntavo molto su questo classico, ma sbagliavo, perché mi ha deluso. Continuo a pensare che il primo 20% del libro, dove viene raccontata l’infanzia della protagonista e il suo periodo nella scuola privata di Lowood, sono assolutamente inutili e infatti il libro è iniziato a essere interessante solo passato questo scoglio. Se all’inizio pensavo di abbandonarlo, adesso voglio finirlo (come vedete sotto, è molto utile per le varie challenge) e se continua a migliorare potrebbe arrivare a prendere un 3, mentre al momento si aggira su una valutazione tra il 2 e il 2 e mezzo.
Uno dei motivi per cui non mi sta piacendo è che ci sono troppe descrizioni lunghe e inutili, quindi ho deciso di saltarle e il libro è diventato più bello.
Reading challenge: Un libro citato in un altro libro.
Alfabeto challenge: Lettera J

Classico del mese: Aprile

Nessun commento:

Posta un commento