7 aprile 2018

Easter Book Tag

Easter Book Tag

Cominciamo dalle cose serie: intanto Buona Pasqua a tutti.
Sì, lo sappiamo che è passata. Ma siamo Librovore, da noi si usa fare gli auguri in ritardo, per non rischiare che vadano sprecati. Magari io dico a qualcuno Buona Pasqua e poi la Pasqua va male… un augurio sprecato!
Veniamo a cose librovore, invece di cercare inutilmente di far ridere: ecco un book tag fresco fresco che ci riporta indietro alle recenti feste. Buona lettura!


Cioccolato e dolci: non ne hai mai abbastanza, un morso tira l'altro. Scegli una saga di cui un libro tira l'altro.

GI: Thursday Next, Jasper Fforde.
Dopo aver finito il primo libro della serie ho subito iniziato il secondo. Non ho ancora letto il terzo solo perché altri libri avevano priorità maggiore: il libro per il club di lettura e il classico del mese, da leggere entro la fine di marzo. Adesso il mese è finito e ho tutta l’intenzione di continuare con The Well of Lost Plots.

MA: Legend, di Marie Lu.
Ho scelto questa trilogia perché l’ho praticamente letta in un weekend. Complice la scrittura fluida, l’ambientazione distopica e i personaggi molto interessanti, è stata una delle serie che ho apprezzato di più. Non riuscivo più a staccarmi da questa storia.

MI: The Great Library Series, di Rachel Caine.
Potevo onestamente scegliere decine di serie per questa risposta, e ne ho valutate tantissime. Uno dei motivi per cui adoro leggere le serie complete è poter divorare un libro dietro l’altro fino a perdere di vista dove finisce uno ed inizia il successivo. Però questa serie più di tutte le altre mi è saltata in mente, perché quando ho finito il terzo libro volevo avere immediatamente il quarto per divorarlo. Peccato che non fosse ancora uscito. Finalmente lo avrò a luglio e, dal momento che un libro tira l’altro anche in senso contrario, ho in programma di rileggere la serie per continuare direttamente con il nuovo libro!

Il coniglietto di pasqua ha lasciato le uova dove non ti saresti mai aspettata. Un libro che ti ha sorpresa molto.

GI: Wonder, R.J. Palacio. Come potete vedere sotto dal bollino, il libro ha sorpreso tutte e tre noi librovore. Anche gli altri appartenenti al club di lettura sono stati sorpresi da questo libro. Ovviamente intendo piacevolmente sorpresi.

MA: The Fandom, di Anna Day.
Questo libro mi ha sorpresa perché, quando si pensa al fandom, si pensa ad un luogo accogliente che ti fa sentire bene. Ecco, il mondo di questo libro, pur essendo molto bello come tutta la storia, è tutto fuorché accogliente. Mi sono stupita che l’autrice abbia fatto capire come il luogo dei sogni di tutte le fangirl potrebbe rivelarsi un vero incubo.

MI: Of Fire and Stars, di Audrey Coulthrust.
Stavo già maledicendo il mio istinto di prendere un libro praticamente a caso da leggere in un momento buco (e questa è stata veramente un’ispirazione del momento) perché questo libro nelle prime pagine mi stava convincendo davvero pochissimo. Però sinceramente, passato il primo capitolo, è volato via anche il mio scetticismo molto in fretta. Sono rimasta stupita da quanto mi sia fondamentalmente divertita a leggerlo, tanto che l’ho finito in poche ore. Devo imparare a fidarmi di più di me stessa!

Troppi dolci: hai mal di pancia, ma ne è valsa la pena.
Scegli un libro di una saga che ti è piaciuta molto, ma di cui il capitolo finale ti ha lasciata un po’ delusa e ti ha distrutto emotivamente.

GI: Seraphina, di Rachel Hartman.
Ormai l’avrò detto tante volte, ma per chi ancora non lo sa, ho adorato il primo libro della duologia e odiato l’ultimo. La domanda parla di “capitolo finale” e in questo caso si può interpretare con l’ultimo libro della serie, o prenderla più letteralmente e considerare il capitolo finale di Shadow Scale. E’ stata infatti la conclusione di Shadow Scale a farmi decidere di non leggere più niente dell’autrice: non ha senso rispetto a tutto il resto della storia, come se all’ultimo momento avesse voluto inserire a tutti i costi un colpo di scena. Peccato che sia slegato dal resto.

MA: The Caster Chronicles, di Kami Garcia e Margaret Stohl.
Diciamo che più che distrutto emotivamente, io l’ultimo libro di questa serie mi sono proprio rifiutata di leggerla. Dopo la fine del terzo libro pensavo che la serie si potesse concludere benissimo; per questo, dopo aver letto le prime venti pagine del quarto ed ultimo libro, ho capito che non sarei mai e poi mai andata avanti con la lettura.

MI: Queste Oscure Materie, di Philip Pullman.
Questa domanda mi ha distrutto emotivamente. Onestamente non mi è mai capitato un caso di una serie con cui sia proprio andata così. La cosa più simile che ho trovato è appunto Queste Oscure Materie. Mi è piaciuto moltissimo La Bussola d’Oro, ma quello che mi ha fatto innamorare perdutamente è stato La Lama Sottile. Il Cannocchiale d’Ambra invece mi ha annoiato al punto che non l’ho mai finito. Però in questo caso sono piuttosto convinta che il problema fosse mio, più che del libro: se anche non mi ha preso come i primi due, avrei dovuto tenere duro, ed una parte di me sa che mi sarebbe piaciuto, alla fine. Un giorno rimedierò.

Le giornate sono più lunghe e le notti più corte.
Scegli il libro più piccolo e quello più grande che hai letto quest’anno.

GI:  Lungo: Shadow Scale, di Rachel Hartman, 602 pagine
Corto: Every Heart a Doorway, di Seanan McGuire, 173 pagine

MA:  Lungo: Obsidio, di Amie Kaufman e Jay Kristoff, 615 pagine  
Corto: Opal, di Maggie Stiefvater, 38 pagine

MI: Lungo: Il Cardellino, di Donna Tartt, 893 pagine
Corto: Opal, di Maggie Stiefvater, 38 pagine

Finalmente è arrivato il momento di aprire le uova di Pasqua… Speri di trovare nell'uovo più grande la sorpresa più bella, ma invece rimani deluso.
Qual è il libro di un autore che aspettavi con tanta trepidazione invece ti ha deluso?

GI: Poesie, di Oscar Wilde.
Ho comprato questo libro con l’intenzione di leggere una poesia ogni sera prima di dormire. Avevo letto Il ritratto di Dorian Gray dello stesso autore, e mi era piaciuto moltissimo. Inoltre, prima di acquistare il libro, avevo aperto una pagina a caso e la poesia mi era sembrata nelle mie corde.
Peccato che non mi siano piaciute le poesie che ho letto, e che abbia quindi deciso di abbandonarlo.

MA: Passenger, di Alexandra Bracken.
La premessa di questo libro sembrava bellissima. Insomma, a chi non piacciono i viaggi nel tempo? Il problema qui è che ci sono troppe romanticherie e smancerie varie, che non stanno bene con la trama. I passaggi in cui si spiega tutto il meccanismo dei viaggi sono molto belli, ma purtroppo è solo una minima parte rispetto a tutto il resto. Di certo non ha aiutato neanche il fatto che non ci sia un personaggio che mi sia piaciuto.

MI: Dress Code for Small Town, di Courtney C. Stevens.
Io so di me stessa che non mi entusiasmo facilmente per i contemporary, quindi forse non avrei dovuto aspettarmi così tanto da questo libro. Però quello che avevo letto della trama, e anche in molte recensioni trovate online, mi avevano del tutto convinto che questo sarebbe stata una felice eccezione. Ho detto qualche volta che non mi piacciono e non mi interessano particolarmente le storie d’amore nella maggior parte dei libri che leggo; quello che emoziona e tocca me sono le grandi amicizie. Questo libro ne prometteva una epica, ma non mi ha mai convinto della sua bellezza, ed alla fine è molto più concentrato sui dubbi romantici della protagonista.


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