Wrap Up: Giugno 2020
Giugno ha dato soddisfazioni a due librovore su tre: la Librovora Marty ha assegnato un paio di bollini gustosi, e la Librovra Gioneb ha iniziato e finito una serie tutta nello stesso mese. Sarebbe bello poter parlare di questo mese solo in positivo, peccato che la Librovora Miki abbia avuto un mese pessimo, con pochi libri e ben due DNF. Tra alti e bassi, vediamo cosa è successo…
Wrap up della librovora miki_tr
Book Count: 11
Libri letti:
The Pearl Thief, di Elizabeth Wein.
Trigger: descrizione di un cadavere mutilato, violenza, razzismo, tentativo di stupro.
Inizialmente la lettura di questo libro mi ha causato non pochi problemi, perché il linguaggio, nei dialoghi ma anche nella narrazione in prima persona, usa termini tipici del dialetto scozzese, che non mi sono affatto familiari. In certi passaggi ho fatto abbastanza fatica a prenderci la mano, anche se andando avanti mi sono abituata e la lettura è diventata molto più semplice. La storia mi è piaciuta, ma a convincermi sono stati principalmente i personaggi (ultimamente sono fortunata con le protagoniste femminili, lo devo ammettere) e soprattutto l’atmosfera, sempre molto vivida e affascinante. E’ una storia piuttosto leggera tutto sommato, molto adatta all’estate che inizia e capace di tenere alta l’attenzione, anche se l’intreccio in sé non è il suo punto di forza.
The Spy with the Red Balloon, di Katherine Locke.
Trigger: prelievi di sangue, guerra, campi di concentramento, violenza, tortura, ricatto.
Ammetto che il primo trigger che ho indicato è molto personale, e questo libro in certi passaggi non è stato facile da leggere. Però mi è piaciuto comunque molto, più del primo della duologia. La storia è originale, gli elementi magici si sposano bene con l’ambientazione storica senza soffocarla, e i personaggi in particolare sono molto ben costruiti e pensati. La trama ha qualche buchetto, qualche passaggio non proprio cristallino e qualche questione lasciata più o meno aperta, ma è comunque molto piacevole da leggere, soprattutto perché il doppio punto di vista permette di fatto di raccontare due storie parallele che si intrecciano all’inizio alla fine e che, come non accade di frequente in questo genere di storie, sono ugualmente interessanti, sia per i protagonisti, che per l’ambientazione. Questo mese, facendo un giochino qui sul blog per scoprire se avevo letto libri con le diverse identità LGBTQIA+, avevo “lamentato” di aver trovato solo un libro che avesse un personaggio demi, e sono piacevolmente sorpresa di poter dire che con questo sono arrivata a due! Piacevole la lettura e un’altra duologia che chiude migliorando, anche se nel caso di questa i libri sono companion novel e non raccontano una trama unica.
Reading Challenge: Un libro ambientato durante una guerra.
Dreadnought, di April Daniels.
Trigger: transfobia, fat shaming (al punto in cui sono arrivata).
Potrei dire che questo libro (un altro audiolibro gratuito di Audible) non mi stava prendendo molto dall’inizio, e che non mi era particolarmente simpatica la protagonista, un po’ piagnucolona per i miei gusti; o ancora, che i supereroi non sono mai stati particolarmente nelle mie corde. Ma tutto ciò non è il punto della questione. Quando un libro equipara l’essere una ragazza a non dover fare il bis di pizza alla mensa scolastica, io me ne frego di quanto buona sia la rappresentazione secondo la massa: il libro sta trasmettendo un messaggio disgustoso, ed è una vergogna.
DNF a tre ore e mezza dall’inizio dell’audiolibro.
Heartstopper Volume 3, di Alice Oseman.
Trigger: bullismo, omofobia, bifobia, depressione, autolesionismo, disturbi dell’alimentazione, abuso di alcol, emetofobia.
Sempre adorabile il disegno di questa graphic novel, e teneri i personaggi. La trama è quasi inesistente, ma in questo volume, che è meno concentrato sulla nascita della relazione dei protagonisti, ho trovato toccati argomenti più interessanti che nei due volumi precedenti. L’autrice continua a dividere decisamente i buoni e i cattivi della storia, e un po’ anche a collezionare luoghi comuni, ma meno che nel resto della trama, e ho apprezzato questa cosa.
Passaporto Arcobaleno: Giugno (Giallo)
Half Bad, di Sally Green.
Trigger: tortura, mutilazioni, morte, violenza, bullismo, sangue.
Molto carino questo inizio di serie! Sebbene non abbia trovato questo libro particolarmente esaltante o originale, mi ha preso fin da subito e l’ho letto velocemente e volentieri dalla prima all’ultima pagina. Lo stile vuole essere un po’ “sperimentale” e in certi passaggi non è la scelta migliore per la storia, ma ho apprezzato diversi dettagli della trama e anche i personaggi mi sono simpatici. Devo dire che questo libro rientra a malapena in una classificazione come LGBTQIA+, anche se l’ho trovato in diverse liste a tema; penso di aver capito che un personaggio, già presente in questo libro, verrà fuori di più in questo senso nel resto della serie.
Possession, di A.S. Byatt.
Trigger: misoginia, tradimento, profanazione di una tomba, lutto.
Nonostante io ami molto questo libro, e mi faccia sempre molto piacere rileggerlo, devo ammettere che questa volta ho fatto più fatica del solito. L’inglese è piuttosto complesso, e per qualche motivo in certi passaggi dovevo tradurre mentalmente, invece che leggere e basta, il che mi ha portato via molto più tempo del solito. Probabilmente un problema della mia concentrazione, il che mi ha fatto pensare che sia un momento adatto per letture leggermente più leggere. Resta comunque sempre uno dei miei libri preferiti.
The City We Became, di N.K. Jemisin.
Trigger: (dove sono arrivata) linguaggio, violenza, controllo mentale, strage (sullo sfondo), misoginia, razzismo.
Mi dispiace molto, ma devo abbandonare questo libro dopo che, in dieci giorni, sono arrivata a malapena a metà senza che il mio interesse prendesse mai il via. Il libro è evidentemente opera di un’autrice che sa il fatto suo, e proprio il fatto che non posso discuterne la qualità mi ha fatto sperare per giorni che finalmente la storia ingranasse; purtroppo non è mai successo. Il mio problema è stato soprattutto con i personaggi, perché in questa particolare storia si tratta di personaggi con le carte in regola per piacermi, che però ad un certo punto diventano avatar di diverse parti della città di New York e ne incarnano dunque le caratteristiche. Probabilmente per qualcuno che conosce la città, o che ne è affascinato, questo non sarà affatto un difetto, ma non è il mio caso, e a metà libro non capivo dove fossero le distinzioni, ad esempio, tra Queens e Bronx e francamente non mi interessava neanche particolarmente scoprirlo. Non assegno un voto a questo libro perché, come dicevo, probabilmente è un problema mio, ma lo abbandono con dispiacere perché il concetto di base è uno dei più affascinanti che abbia trovato di recente.
DNF
Rome: The Coming of the King, di M.C. Scott.
Trigger: Violenza, morte, morte di un animale, profanazione religiosa, tortura, sangue, emetofobia, suicidio, razzismo.
Diciamolo: giugno non sta affatto andando bene, come mese di letture. Per fortuna, dopo un DNF che mi ha fatto vedere rosso e uno che mi è seccato molto dover fare, ho preso in mano questo libro, e devo dire che qualche volta è necessario tornare alle proprie certezze… insomma, continuare questa serie mi ha reso un po’ della mia voglia di leggere, che sembrava sparita nel nulla. La storia è affascinante come sempre e ogni nuovo personaggio che l’autrice mi mette davanti è una sorpresa. Se questo libro ha un difetto, rispetto agli altri dell’autrice, è che essendo più corto è molto più concentrato sulla parte storica, e manca qualche momento più personale tra i personaggi che avrebbe spezzato un po’ il ritmo dell’azione… Adoro quando Manda Scott racconta i momenti che precedono la battaglia, e in questo libro ne ho sentito la mancanza!
Lock & West, di Alexander C. Eberhart.
Trigger: Uso di alcol, disturbi dell’alimentazione, bullismo, omofobia, stupro di minore, uso di sostanze, emetofobia, tradimento, tentativo di suicidio, sangue, abbandono di minore, violenza su minori, bipolarismo, OCD, disabilità permanente in seguito ad un incidente, morte di un genitore, lutto.
Se non si è capito bene dalla lista dei Trigger, succedono una marea di cose in questo libro, e tutte o quasi ai due protagonisti, o nelle loro famiglie più strette. Ho letto questo libro con la speranza di trovare qualcosa di simile a Deposing Nathan o The Wicker King, ma siamo abbastanza lontani, sia come coinvolgimento emotivo, che come plausibilità della storia. La trama non mi ha soddisfatto, perché è praticamente un dramma dopo l’altro, al punto che in certi passaggi manca anche leggermente di logica. Proprio per il modo in cui è costruita la storia, i protagonisti interagiscono molto poco, e manca quasi del tutto la chimica, tra loro. Nonostante questo, il libro ha un tono molto piacevole da leggere (soprattutto gli inizi dei capitoli, sotto forma di liste o note che i personaggi fanno a se stessi), e i personaggi mi sono simpatici. La cosa che ho preferito, però, è la nota finale dell’autore, che deve essere davvero un tipo divertente!
King and the Dragonflies, di Kacen Callender.
Trigger: morte di una persona cara, lutto, razzismo, omofobia.
Ho letto questo libro senza praticamente saperne nulla, solo dopo averne sentito parlare come di un capolavoro, nonché uno dei pochi libri Middle Grade in circolazione con tematiche LGBTQIA+. Nonostante questo, mi aspettavo molto di più, forse perché appunto non ho sentito altro che commenti entusiastici, in giro. Sono rimasta delusa più che altro dal protagonista, perché con tutta la simpatia che evoca la sua situazione, non posso fare a meno di notare che come voce narrante non è credibile. Dovrebbe avere intorno ai dodici anni, ma solo in pochi passaggi dimostra l’età che ha. Il libro suona più come un young adult da questo punto di vista, e più di una volta mi sono trovata spiazzata nel sentirmi ricordare da qualche dettaglio che si tratta di un middle grade. Un’altra cosa che mi ha lasciata un po’ insoddisfatta è la parte della trama che riguarda la morte del fratello del protagonista, ovvero tutta la parte che dovrebbe essere, secondo la classificazione del libro, realismo magico… ma io non ho visto nulla del genere, e le immagini che riempiono i sogni del protagonista non diventano mai significative né per la trama, né per la psicologia dei personaggi. In effetti, quelle parti sono molto slegate dal resto, e mentre le leggevo ero ansiosa di tornare alla parte interessante della storia, quella più concreta e più legata all’ambiente scolastico, dove finalmente anche l’età dei protagonisti diventava rilevante per la trama. Ecco, queste parti mi sono piaciute. In realtà il libro mi è piaciuto, e probabilmente se suono molto negativa è dovuto più alla delusione che all’aver letto qualcosa di realmente sgradevole.
Popsugar: Un libro consigliato da qualcuno online.
Mooncakes, di Suzanne Walker e Wendy Xu.
Trigger: rapimento.
Una graphic novel molto carina, nonostante la trama sia molto semplice, valorizzata dal disegno, che mantiene un’atmosfera molto coccolosa per tutta la storia. Forse non una di quelle da perderci la testa, ma l’ho letta volentieri.
Wrap up della librovora Marty
Book Count: 4
Libri letti:
To Night Owl from Dogfish, di Holly Goldberg Sloan e Meg Wolitzer.
Trigger: morte di un genitore (avvenuta nel passato), accenni di omofobia, menzione di attacchi di panico, menzione di un personaggio che per poco non muore affogato.
Qualcuno mi fermi, non riesco più a smettere di ridere. Di solito non mi aspetto molto dalla lettura di un middle grade, ma questo è stato sorprendente. Un applauso a chi ha caratterizzato i personaggi femminili, a cominciare dalle due protagoniste, Avery e Bett, che passano da “questa unione non s’ha da fare” a “lo so che ancora non hai fatto la proposta, ma ho scaricato un’app per l’organizzazione di matrimoni, potresti darmi un’idea generale sulla data dell’evento?” nel giro di cinquanta pagine e un’altrettanta cinquantina di mail scambiate tra di loro. Inutile dire che sono morta… dal ridere. Ho trovato alcune situazioni particolarmente assurde e chiaramente messe lì per far ridere, ma allo stesso tempo la storia è molto toccante per il bellissimo rapporto di amicizia che si instaura tra le due ragazzine.
Passaporto Arcobaleno: Giugno (Giallo)
Heartstopper Volume 3, di Alice Oseman.
Trigger: bullismo, omofobia, bifobia, depressione, autolesionismo, disturbi dell’alimentazione, abuso di alcol, emetofobia.
Mi è mancata un po’ questa serie, soprattutto dopo averne letto due volumi di fila. Diciamo che la trama è molto classica e prevedibile, ma ho apprezzato la crescita dei personaggi, che cominciano ad approfondire la loro relazione. Come anche gli altri libri, la parte più importante sono i disegni, che danno uno spessore diverso alla storia. Probabilmente se la storia non fosse una graphic novel, ma un romanzo, sarebbe meno popolare, perché continua ad essere molto stereotipata, anche se ho apprezzato il cambio di scenario di questo volume che mi ha permesso di vedere dinamiche tra diversi personaggi rispetto ai primi due.
The Fascinators, di Andrew Eliopulos.
Trigger: linguaggio omofobo, violenza, violenza su minori, omofobia.
Questo è un libro da cui non mi aspettavo molto, ma che mi ha invece sorpreso. Ho apprezzato il sistema magico della storia, in quanto tutti hanno la magia dentro di loro, ma solo alcuni coltivano questo talento. Fondamentalmente il libro è una storia di crescita dei personaggi, di come si approcceranno al mondo degli adulti, delle scelte che li porteranno in direzioni diverse e di amicizie che si perdono crescendo. L’ho trovato molto realistico come concetto, e ho amato molti dei personaggi, anche se non ho apprezzato particolarmente le scelte di alcuni di essi. Il libro lascia comunque un bel messaggio di speranza.
Of Fires and Stars, di Audrey Coulthurst.
Trigger: violenza, morte, morte di una persona cara, misoginia, omofobia.
Devo ammettere che all’inizio questa storia non mi stava piacendo molto, ma alla fine ho apprezzato la costruzione della storia d’amore tra le due protagoniste, e come si intreccia molto bene con gli intrighi politici e di corte, magia, e guerra. Il mondo costruito dall’autrice è molto interessante, ma non penso di leggere nell’immediato il secondo libro della serie, perché non mi è dispiaciuto come è finito questo e non vorrei andare a rovinare il bel finale dei personaggi.
Reading Challenge: Un libro con una casa sulla copertina.
Wrap up della librovora Gioneb
Book Count: 10
Libri letti:
Il censimento dei Radical Chic, di Giacomo Papi.
Trigger: morte, classismo, manipolazione mentale.
Parto dicendo che questo libro non è LGBTQIA+, ma è da tanto che volevo leggerlo.
Il libro non riesce a mantenere le promesse, perché la storia risulta essere monotona: la tanto attesa caccia agli intellettuali non l’ho vista. Mi aspettavo molto dal “Registro Nazionale degli Intellettuali e dei Radical Chic”, soprattutto i sui risvolti negativi, che non ci sono stati.
Alla fine è risultato un libro carino e veloce, ma niente di troppo impegnativo.
Passaporto Arcobaleno: Giugno (Giallo)
Not Your Sidekick, di C.B. Lee.
Trigger: Violenza, rapimento.
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, non me lo aspettavo! Considerando che è uno YA pensavo di trovare le solite questioni: amore, litigi e così via. Invece gira tutto attorno alla lotta eroi contro cattivi e a tutto il mondo legato ad essi.
Deposing Nathan, di Zack Smedley.
Trigger: maltrattamento di minore, violenza, tradimento.
Di questo libro mi ha colpito come è stato trattato il tema della bisessualità di un ragazzino, perché è tutto molto realistico. Oltre a questo non mi aspettavo vedere questo tema dal punto di vista religioso, perché Nathan è un cattolico praticante che crede veramente e questo lo porta a molti conflitti interiori.
Reading Challenge: Un libro con una silhouette in copertina.
If I Was Your Girl, di Meredith Russo.
Trigger: violenza, transfobia, uso di alcool, coming out forzato.
Non so il perché, ma mi aspettavo molto da questo libro; invece mi è sembrata solo la storia di un'adolescente con un segreto da nascondere. La storia è piena di cliché tipici dei contemporary YA ed ho capito le motivazioni di questi elementi solo leggendo il commento finale dove l’autrice afferma di aver “semplificato” la questione della transessualità della protagonista per i lettori cis. Il problema è che io volevo proprio quei dettagli per capire meglio questo tipo di esperienza.
Alla fine credo che il libro abbia risentito del fatto che l’ho letto subito dopo Deposing Nathan.
Not Your Villain, di C.B. Lee.
Trigger: violenza.
Già nel primo libro della serie ho apprezzato il personaggio di Bells e in questo mi è piaciuto ancora di più. Rispetto al primo della serie, però, si perde un po’ di originalità e la storia inizia ad essere un po’ troppo veloce per i miei gusti.
Heartstopper Volumi 1,2 e 3, di Alice Oseman.
Trigger: bullismo, omofobia, bifobia, depressione, autolesionismo, disturbi dell’alimentazione, abuso di alcol, emetofobia.
Una storia carina e coccolosa, non posso dire altro. Ho messo i tre volumi insieme perché li ho letti tutti d’un fiato nell’arco di tre giorni: la storia è molto carina e per nulla pesante. Nonostante i trigger segnalati dall’autrice, non c’è stato niente che mi abbia sconvolto. Lo stile grafico è molto semplice, e si vede come la mano dell’autrice migliori capitolo dopo capitolo.
Finna, di Nino Cipri.
Trigger: morte.
Un racconto carino carino su mondi paralleli e squarci dimensionali che si formano in una pseudo Ikea. Il racconto è appassionante e si legge davvero in fretta. Per uno dei protagonisti viene usato il pronome ‘They’ (loro) e questo rende la lettura un po’ confusa in alcune scene. Ottimo libro per un readathon.
Not Your Backup, di C.B. Lee.
Trigger: violenza, incendio.
Terzo della serie ‘Not your Sidekick’, questo libro è quello che mi è piaciuto di meno perché ha ormai perso tutta l’originalità dei primi due, ricadendo sempre più spesso in cose già viste e riviste in libri dello stesso genere. Ero curiosa di conoscere meglio Emma, la protagonista di questa parte di storia, ma le vicende sono troppo incentrate sul mandare avanti la trama, rispetto alla scoperta del personaggio; e allo stesso tempo viene dato poco spazio anche a tutti quei personaggi secondari che ne meriterebbero di più.
C’è una cosa che continuavo a chiedermi: il padre di Abby se lo sono scordati?
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