20 luglio 2020

Top ten dei libri che mi sono piaciuti ma di cui non ho fatto la recensione (e perché)

Top ten dei libri che mi sono piaciuti ma di cui non ho fatto la recensione (e perché),

a cura della librovora Marty.


Ho fatto questa top ten perché ho trovato diversi libri che mi sono piaciuti, ma dei quali non avevo molto da dire e quindi dei quali non ho fatto una recensione completa. Sinceramente ho fatto fatica a trovarli, perché normalmente se un libro mi è piaciuto voglio spiegare il perché. Ma alla fine ce l’ho fatta.

-And the Ocean Was Our Sky, di Patrick Ness.

Mi ricordo che questo libro mi aveva preso molto, perché fin dall’inizio mette in chiaro il finale e il destino dei personaggi. Penso che questo elemento sia un punto di forza e un punto debole allo stesso tempo, dipende dal lettore. Non ho trovato quindi abbastanza da dire per costruire una recensione, nonostante avessi apprezzato molto la storia e anche lo stile delle illustrazioni.


-Undead Girl Gang, di Lily Anderson.

In questo caso il libro mi ha scioccato parecchio, visto che mi aspettavo una storia molto più cliché di quella che ho trovato. Il concetto di base è sicuramente originale, ma si tratta pur sempre di un YA, con le situazioni tipiche del genere, e quindi non ho trovato molto di più di cui parlare.


-In Real Life, di Cory Doctorow e Jen Wang.

In questo caso, parliamo di una graphic novel. La storia tratta temi molto importanti, come il lavoro minorile e le malattie causate dall’assenza di sicurezza sul lavoro, ma, visto che la storia è a fumetti, è già molto chiara di per sé e oltre che lodare il disegno molto bello, non posso entrare nel tecnico.


-Firebird, di Claudia Grey.

Nel caso di questa serie, ho letto i primi due libri molto tempo fa, e solo due anni fa mi sono decisa a completare la lettura. Il finale mi era piaciuto moderatamente e non avevo molto da dire sulla serie in generale, perché mi ricordavo poco dei primi due libri.


-I Kill Giants, di Joe Kelly.

Anche questa è una Graphic Novel, e mi trovo sempre un po’ a corto di parole su questo tipo di libro, a meno che la trama non sia complessa. Qui la storia non lo è, però il disegno è molto bello e intricato. 


-Delirium, di Lauren Oliver.

Quando ho letto il primo libro della serie mi ero ripromessa di fare una recensione una volta finita la serie. Poi però ho perso interesse e non ho letto gli altri libri. E’ passato molto tempo e non ricordo molto del libro, quindi non mi arrischio a recensirlo. Mi piacerebbe però riprendere la serie in un futuro non troppo lontano.


-Eleanor & Park, di Rainbow Rowell.

Questo è un libro della Rowell che mi sarebbe piaciuto recensire, perché tratta di tematiche molto importanti e delle quali bisognerebbe discutere più spesso. Purtroppo è passato moltissimo tempo da quando l’ho letto, quindi non ricordo alcuni dettagli del libro.


-Everything, Everything, di Nicola Yoon.

Ricordo che ho letto questo libro con un occhio solo, mentre con l’altro guardavo il film tratto da esso. No, non è uno scherzo, ma non ricordo perché l’ho fatto. Alla fine non ricordavo più cosa era nel libro e cosa nel film, quindi ho optato per non fare una recensione.


-Romeo e Giulietta, di William Shakespeare.

Non ho altre scuse oltre a: è un classico, lo conoscono tutti e non c’è bisogno della mia recensione. Inoltre l’unica cosa che avevo da dire è che mi è piaciuto e che, avendolo già letto in inglese parecchio tempo fa, non ho avuto nessuna difficoltà a leggerlo in italiano.


-This One Summer, di Mariko Temaki.

Un’altra graphic novel, molto lineare e cliché, trattandosi di una storia di bambine che diventano adolescenti. La trama è molto semplice, senza grandi colpi di scena, e anche in questo caso non avevo molto da dire.

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