22 luglio 2019

Recensione di Troublemakers, di Catherine Barter

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Recensione di Troublemakers, di Catherine Barter
Titolo: Troublemakers
Autore: Catherine Barter
Editore: Andersen
Lingua: Inglese
Genere: Contemporaneo


Sinossi: In three years I will be able to vote and I will still have less power than I did at the moment that I saw that email, which was such a tiny thing but look what happened.  Fifteen-year-old Alena never really knew her political activist mother, who died when she was a baby. She has grown up with her older half-brother Danny and his boyfriend Nick in the east end of London. Now the area is threatened by a bomber who has been leaving explosive devices in supermarkets. It is only a matter of time before a bomb goes off. Against this increasingly fearful backdrop, Alena seeks to discover more about her past, while Danny takes a job working for a controversial politician. As her family life implodes, and the threat to Londoners mounts, Alena starts getting into trouble. Then she does something truly rebellious.


Letto da: miki_tr
Recensito da: miki_tr
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro? 
Non lo so. Avevo tempo per un altro libro da leggere alla fine di giugno, e questo ha attirato la mia attenzione mentre sfogliavo il kobo alla ricerca di qualcosa a tema. Insomma, l’ho letto un po’ per caso, su ispirazione del momento. Non mi ricordo neanche esattamente da quanto fosse nella mia TBR e perché avesse attirato la mia attenzione.

2) Valeva la pena leggerlo? 
Assolutamente sì, anche per la soddisfazione che mi dà sempre quando mi aspetto un libro carino ma come tanti, e invece rimango positivamente sorpresa e colpita, come in questo caso.

3) Qual è il punto di forza di questo libro? 
Delle volte sembra che i libri che leggo seguano uno schema preciso, una serie di cose che ci devono essere in un preciso ordine, quasi fossero un tema scolastico. Non è necessariamente un difetto: nei parametri dell’abitudine si può fare molto. Ma questo libro rompe gli schemi a cui ero abituata, sia sulla trama che sui personaggi, e questo è il suo grande valore: racconta una storia molto realistica vissuta da personaggi molto veri. E non tutto gira attorno alla trama: è una fotografia di una vicenda personale circondata da altre vicende personali, da altre storie e da un mondo più ampio. Anche i personaggi sono così: con una storia che non necessariamente è funzionale alla trama, e con caratteristiche e problematiche che vanno oltre quello che racconta il libro. E’ tutto assolutamente realistico, e proprio per questo mi è piaciuto.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Non è una cosa che a me dispiace, ma probabilmente difficilmente la protagonista risulterà simpatica. E’ un’adolescente a tutti gli effetti, inclusi quelli assolutamente sgradevoli: umorale, concentrata solo su se stessa, capricciosa, convinta di avere capito tutto del mondo anche di fronte all’evidenza del contrario. Mi ha fatto tenerezza e anche rabbia, che sono i sentimenti che di solito mi provocano gli adolescenti. Ho apprezzato il realismo, ma a volte è stato difficile simpatizzare con lei.

5) Qual è il tuo personaggio preferito? 
Alena mi è piaciuta, il che è inusuale per un protagonista, ma probabilmente quello che mi è piaciuto di più, come personaggio, è Nick: per carattere, ma anche per la posizione che ricopre nella famiglia inusuale di Alena, è il personaggio più equilibrato e di buon senso, quello che alla fine preferivo. 

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Sì, mi piacerebbe molto. Al momento, però, l’autrice non ha altri libri all’attivo. Chissà che in futuro non scriva qualcos’altro?

7) A chi lo consigli?
Sicuramente a chi ama il genere contemporary, ma in generale, questo è un libro che potrebbe piacere a chiunque. Forse, in particolare, a chi non ha bisogno, o preferisce non avere, troppe romanticherie in un libro (come me, insomma): l’unica relazione in questo libro è quella consolidata tra Nick e Danny, e non ci sono romanticherie eccessive da nessuna parte.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
I personaggi di questo libro hanno una cosa in comune: vivono circostanze inusuali, ma fanno del loro meglio per comportarsi correttamente gli uni con gli altri, e sono legati da rapporti molto forti. Questo mi ha fatto pensare fin dall’inizio che ci sia molto della casa di Tassorosso, in questo libro.

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