20 aprile 2019

Recensione di Le vite impossibili di Greta Wells, di Andrew Sean Greer

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Recensione di Le vite impossibili di Greta Wells, di  Andrew Sean Greer
Titolo: Le vite impossibili di Greta Wells
Autore: Andrew Sean Greer
Editore: Bompiani
Lingua: Italiano
Genere: Historical Fiction, SciFi


Sinossi: 1985. Dopo la morte del suo amato fratello gemello Felix, e la fine della lunga relazione con il compagno Nathan, Greta Wells decide di iniziare un trattamento psichiatrico. Ma la cura ha effetti collaterali inattesi, e Greta si ritrova trasportata nelle vite che avrebbe potuto vivere se fosse nata in epoche diverse. Nel 1918, in cui Greta è un’adultera bohémienne; e nel 1941, dove Greta si scopre invece madre e moglie devota. Anche se lontane nel tempo e diverse tra loro, le tre vite di Greta Wells hanno innegabili affinità: sono tutte segnate da tensioni familiari e scelte difficili, da perdite e doni del destino, e in ciascuna vita c’è un prezzo da pagare per riuscire a spuntarla. Così la Greta del 1985 scopre che le sue alias sono imprevedibili, uniche, come forse lo è anche lei. Perché questo viaggio nel tempo è un viaggio all’audace scoperta di se stessa. Mentre la cura volge al termine, e il tempo avrà svelato i suoi paradossi, Greta dovrà scegliere quale se stessa voler essere, quale tempo e vita abitare. Avvolto da un’atmosfera magica, Le vite impossibili di Greta Wells non è solo un romanzo che racconta un viaggio nel tempo, ma delinea il ritratto struggente e indimenticabile di una donna dalla complessità inesauribile, cui neppure il tempo può tracciare i confini.


Letto da: Gioneb
Recensito da: Gioneb
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Appena ho letto la trama, nello specifico che la protagonista si trova a vivere le vite che avrebbe avuto se fosse nata in epoche diverse, ho subito deciso che sarebbe stato un libro che avrei letto. Mi sono sempre piaciute questo genere di trame, dove ci si chiede "cosa succederebbe se", e in più qui si aggiunge un viaggio nel passato, in due epoche diverse, per essere precisi.

2) Valeva la pena leggerlo?
Leggendo questo libro ho trovato tanti spunti su cui riflettere; tra questi un elemento che non mi aspettavo è la questione dell'omofobia: in tutte tre le epoche in cui vediamo vivere la protagonista ci viene mostrato come, nella società del tempo, erano trattati gli omosessuali.

3) Qual è il punto di forza di questo libro?
L'elemento che ho apprezzato di più del romanzo è come l'autore abbia caratterizzato in maniera differente i personaggi secondari a seconda dell'epoca in cui sono cresciuti. Si vede molto quanto l’autore abbia riflettuto su questo punto e non si sia limitato a dire solo che la trama è nel passato, ma l’abbia mostrato più efficacemente attraverso i personaggi.
Ho apprezzato anche che non si sia dilungato in troppe spiegazioni pseudoscientifiche non necessarie. Non c’è bisogno di spiegare la teoria dietro ai salti nel tempo della protagonista, perché non è quello il punto del libro.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Il libro non ha un vero punto debole, ma c’è qualcosa nella storia che non mi ha convinto. L’autore gioca con tre personaggi di cui ha raccontato tre versioni diverse, e questo mi ha creato spesso confusione, perché non c’è mai stato il tempo di avere un'idea chiara su come fosse un personaggio: ogni volta mi serviva un po’ di tempo per inquadrarne bene il carattere e la storia.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Questo è uno di quei libri dove è difficile avere un personaggio preferito, perché la trama ruota troppo intorno alla protagonista, la quale è un bel personaggio, sì; però non me la sento di dire che è il mio preferito. Ho detto prima che ci sono altri tre personaggi principali, ma tutti e tre sono visti in tre modi diversi, quindi è difficile preferirne uno su tutti.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Ho letto che l’autore esplora spesso il concetto di linea temporale e di come interagire con essa. Quindi sì, ho intenzione di leggere qualche altra sua opera; però, sono onesta, questo libro non mi ha colpito così tanto da spingermi a cercare subito qualcos’altro scritto da lui da leggere.
7) A chi lo consigli?
Lo consiglio a chi vuole leggere un romanzo che parli di viaggio nel tempo e “cosa sarebbe successo se”, che però sia leggero: non ci sono ragionamenti scientifici complicati sul viaggio nel tempo e su cosa fare e non fare.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?

Ammetto che è difficile smistare questo libro, perché è stata una lettura mediocre e non c’è niente che mi abbia davvero colpito oltre all’idea da cui parte tutto. Realizzato questo, ho pensato: “in quale sala comune potrei trovare questo libro?”. Mi sono immaginata che per un po’ di tempo sarebbe stato nella sala comune dei Corvonero, perché qualcuno di loro l’avrebbe potuto comprare attratto dalla trama. Poi sono sicura che sarebbe finito dai Tassorosso, senza una valida motivazione, ma solo perché qualcuno ha pensato che loro potrebbero apprezzarlo di più.

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