8 febbraio 2018

Top Ten dei libri che ho letto in un giorno



Top Ten dei libri che ho letto in un giorno
A cura di miki_tr

Come al solito devo fare una premessa, ma prometto che farò in modo che anche questa Top Ten possa leggersi in un giorno!
La premessa è che sono una lettrice veloce. Di solito, se me lo metto in testa e ho modo di organizzarmi bene, posso leggere anche libri piuttosto lunghi in un giorno. Quindi in questa Top Ten intendo mettere libri che ho davvero letto in un giorno (inteso come finiti entro 24 ore da quando li ho iniziati), perché volendo molti altri rientrerebbero nella categoria di quelli che avrei potuto. Spero che questo elenco possa essere utile a chi sta cercando una lettura veloce!


Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, di J.K. Rowling (366 pagine).
Ammetto che questo è stato il mio capolavoro: quando l’ho letto la prima volta l’ho iniziato a sera, tornata dal lavoro; l’ho finito intorno alle due di notte; l’ho guardato un attimo, l’ho girato, e l’ho ricominciato, finendolo prima che suonasse la sveglia per il giorno successivo. Devo dire che ero giovane al punto che non mi spaventava l’idea di andare a lavorare nove ore senza aver dormito un minuto, ma più che altro è stato il richiamo di quello che è tutt’ora il mio libro preferito di Harry Potter a farmi fare questa follia. Per la cronaca, non me ne sono mai pentita.

Silenzio, di Shusaku Endo (224 pagine).
Caso completamente opposto al precedente. Dovevo leggere questo libro per il Club di Lettura, e fin dalle prime pagine ho capito che non mi sarebbe piaciuto. Poco oltre ho trovato delle assurdità talmente evidenti che la mia sospensione dell’incredulità è andata definitivamente a dormire, e ho finito il libro senza vederne traccia, praticamente interessata solo a vedere quanti altri errori trovavo (e sì, ne ho trovati). A quel punto sapevo che l’unico modo di finire quel libro era non interrompere la lettura, perché nulla avrebbe potuto convincermi a riprenderlo in mano una volta appoggiato. E’ stata veramente dura, e penso che a tutt’oggi sia uno dei libri che ho letto meno volentieri in vita mia.

Questo non è un romanzo fantasy!, di Roberto Gerilli (206 pagine).
Questo libro invece mi ha da subito preso e, anche se non l’ho letto in una sola seduta, mi ha chiamato in diversi momenti della giornata e l’ho finito volentieri in poco tempo. Quando un libro ti fa divertire davvero è facile leggerlo velocemente, e questo libro ne è l’esempio perfetto: lo prendevo in mano anche solo per leggerne poche pagine in una pausa da qualcos’altro e mi tirava istantaneamente su il morale.

The Paper Magician/The Glass Magician/The Master Magician, di Charlie N. Holmberg (222/222/226 pagine).
Prima di tutto, non ho letto questa serie tutta in ventiquattro ore, ma è una delle poche per cui gli incastri mi hanno permesso di leggere letteralmente un libro della serie al giorno. Cominciavo la mattina e l’avevo finito la sera. Sono libri divertenti e avventurosi, con un’ambientazione che è probabilmente il punto di forza della serie, e un ritmo che tiene sufficientemente incollati da favorire una lettura veloce. Mi mettevo a leggere e quando alzavo la testa era passata un’ora e l’unico indizio per capirlo era il bisogno di cambiare posizione sul divano. Alla fine questo genere di libro, che si fa divorare perché tiene incollati, è quello che preferisco quando ho particolarmente voglia di leggere.

Every Heart a Doorway, di Seanan McGuire (173 pagine).
Più che gli altri libri, anche più lunghi, di questo elenco, questo forse è quello che è stato più a rischio di occuparmi più di una giornata. Il libro è cortissimo e si legge velocemente, ma è talmente denso non solo di trama, ma anche di immagini bellissime e mondi affascinanti da scoprire, che spesso mi fermavo nella lettura solo per assaporare meglio una frase, un momento, o un personaggio che mi era stato dipinto perfettamente in poco più di un paio di paragrafi. E’ un libro con molte più cose tra le righe di quante ce ne siano nelle righe effettive, e questo ha fatto sì che, nonostante la brevità, riempisse la mia giornata.

Illuminae, di Amie Kaufman e Jay Kristoff (602 pagine).
Lo so, questo libro sembra davvero lunghissimo, se ci si basa solo sul volume. La storia poi non è semplice, anzi, è lunga ed articolata, e, per quanto appassionante, non sembra proprio qualcosa che si possa leggere al volo. Eppure il formato, una raccolta di documentazione e grafica che ci conduce nella storia attraverso tanti mezzi anche visivi, rende questo libro una lettura velocissima. Sembra di macinare pagine ad una velocità impressionante, mentre lo si legge. Non ci sono praticamente muri di testo, e spesso è l’impostazione grafica a trasmettere il senso della storia, molto più che le parole. L’ho letto in forse cinque ore in tutto; provare per credere!
La stessa cosa vale per il secondo libro della serie, Gemina; tuttavia causa impegni quello l’ho iniziato una sera e finito tra la sera e la mattina successiva, nello stesso tempo, circa, ma su due giorni, e quindi resta escluso da questa top ten.

Peter Darling, di Austin Chant (164 pagine).
Questo libro è cortissimo, ed ogni volta che cerco di descriverlo in maniera sintetica, l’unica parola che mi viene in mente per farlo è: delizioso. Ha un punto di vista ed un approccio alla storia di Peter Pan, di cui è un retelling, originale e toccante, e dei personaggi che è difficile non amare alla follia. In diversi punti, per altro, sembra mettere i protagonisti in un vicolo cieco, per cui spinge ad andare avanti per scoprire come ne usciranno, incoraggiando a leggere ancora. Onestamente questo libro l’avrei apprezzato anche se fosse stato più lungo, perché c’era spazio per altre avventure e volevo stare più a lungo in compagnia dei personaggi, ma nella sua brevità è semplicemente adorabile.

Sette minuti dopo la mezzanotte, di Patrick Ness (192 pagine).
Ho letto questo libro in due ore e mezza precise: stavo tenendo d’occhio l’orologio per non andare a letto troppo tardi, visto che l’ho iniziato dopo le nove di sera. Probabilmente ci avrei messo meno se non avessi cominciato a piangere come una disperata ad un’ora dalla fine, per poi continuare ben oltre aver chiuso il libro. Di solito non basta una storia triste a commuovermi fino alle lacrime, anzi. Ma in questo caso i sentimenti sono così ben raccontati, così crudi, così coinvolgenti, che è stato impossibile per me mantenere un distacco.

Olga di Carta, di Elisabetta Gnone (294 pagine).
E’ più facile, spesso, leggere velocemente un libro Middle Grade, piuttosto che qualcosa rivolto ad un pubblico più adulto. Olga di Carta è un esempio di questo: è la storia di un viaggio raccontata dentro la storia di una bambina che inventa favole su un suo alter ego di carta e delizia tutti gli abitanti del suo paese, e noi lettori con lei. L’aspetto completamente surreale della trama è l’elemento che caratterizza il libro e che lo rende una lettura leggera e veloce, perché sembra proprio di sentirsi raccontare una favola, con tutte le sue caratteristiche, e viene voglia di andare avanti fino ad arrivare all’atteso lieto fine.

My Lady Jane, di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows (491 pagine).
Ed infine questo libro, che rientra sempre nella categoria “non si riesce ad appoggiarlo ed è meglio iniziarlo quando si ha tanto tempo davanti per leggere”. La storia e la trama sono corpose, ma quello che mi ha colpito e mi ha spinto a leggerlo velocemente è l’equilibrio perfetto tra comico ed emozionante, tra romantico ed avventuroso che caratterizza questo libro. Ci sono diversi punti di vista e molti personaggi, di ognuno dei quali si ha voglia di leggere ancora. Ogni capitolo sposta l’accento da uno all’altro, facendo in modo che si voglia leggere il successivo per tornare ad un’altra linea della storia di cui si voleva leggere di più. Tutto questo con una leggerezza notevole. E’ difficile metterlo giù, semplicemente, perché è un libro così divertente che se ne vuole sempre qualche pagina in più, e devo dire che quando l’ho finito avrei voluto averne subito un altro uguale da cominciare.

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