Music Book Tag
Solo perché siamo Librovore, non significa che non abbiamo altri interessi oltre i libri. Va bene, alle volte sono sepolti bene sotto grosse pile di pagine scritte che ci attendono con le loro promesse di storie meravigliose, ma comunque oltre a leggere facciamo altre cose normali. Ebbene sì, anche noi Librovori guardiamo la televisione, facciamo shopping, ed ascoltiamo musica. A volte, poi, la musica la ascoltiamo anche leggendo… anche se qualche Librovoro purista (ad esempio la Librovora miki_tr) non è mai stato capace di farlo. Quindi abbiamo pensato di fare questo Book Tag trovato in rete, divertendoci ad associare in un modo nuovo musica e libri!
1- Rap: Un libro che contiene molte citazioni
Gi: Book Jumper, di Mechtild Glaser. La protagonista di questo libro ha il potere di entrare dentro i romanzi, quindi nell'arco della storia vengono citati tantissimi libri, e di molti si incontrano anche i personaggi.
Ma: If We Were Villans, di M.L. Rio. La storia di questo libro si svolge in una scuola per aspiranti attori di teatro shakespeariano. Non solo sono citati i titoli delle sue opere, ma intere scene, battuta per battuta, che sono poi ricreate dagli studenti.
Mi: Player One, di Ernest Cline. Ora mi sorge il dubbio che questa domanda intendesse citazioni in senso letterale: parti del testo in corsivo tratte da un altro libro. Ma sceglierò di tenere fede alla prima impressione che ho avuto leggendola, e citerò questo libro, che è un tripudio di citazioni nerd dagli anni ottanta della mia infanzia, e proprio per questo mi ha fatto perdere la testa.
2- Rock: Un libro uscito tanti anni fa, ma che ancora oggi tutti continuano a comprare.
Gi: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Qui potrei aver barato e scelto un classico, e quindi non ho molto da dire. Credo che tutti conoscano questo romanzo della Austen, che anche dopo tutti questi anni dalla prima pubblicazione viene ristampato.
Ma: City of Bones, di Cassandra Clare. L’anno scorso c’è stato giusto il decimo anniversario dell’uscita di questo libro, che ancora oggi, insieme a tutta la saga di Shadowhunter, è apprezzato in tutto il mondo.
Mi: Harry Potter e la Pietra Filosofale, di JK Rowling. E’ una risposta un po’ banale, probabilmente, ma calzante, visto che negli ultimi tempi sono uscite diverse nuove edizioni di questo libro che ormai ha diversi annetti, e da quello che vedo in giro, sono state accolte con entusiasmo dai fan. Dice qualcosa di importante su un libro quando tanti sono per lo meno tentati di comprarne la terza o quarta edizione diversa per la loro collezione!
3- Metal: Un libro con all'interno un personaggio tosto
Gi: Audrey Rose, la protagonista Stalking Jack the Ripper, di Kerri Maniscalco. Una ragazza di buona famiglia nella Londra vittoriana che, nonostante tutte le avversità, è felice quando può sezionare un cadavere assassinato. Cosa c’è di più tosto?
Ma: Lila Bard, una dei protagonisti di A Darker Shade of Magic, di V.E. Schwab. Quando pensi a come un protagonista femminile dovrebbe essere, non pensi certo a questo personaggio. O forse sì? Lei è il ladro perfetto, scaltro, che non si fa mettere in testa i piedi da nessuno e vuole sempre avere l’ultima parola.
Mi: Il cardellino, di Donna Tartt. Il personaggio che mi è venuto subito in mente con questa domanda è Boris. E’ un personaggio che compare piuttosto avanti nella storia. Inizialmente è un ragazzino sbandato con una storia difficile, ma andando avanti diventa sempre più rilevante e sempre più oscuro. E’ una sorta di malvivente, invischiato in giri loschi, traffici illegali e delinquenza. Uno tosto per definizione; eppure quello che me lo ha fatto scegliere per questa risposta è che non è un personaggio completamente negativo, perché è caratterizzato principalmente dalla sua lealtà e dal suo affetto per il protagonista che, diventato suo amico quando erano ragazzi, lo rimane per la vita.
4- Pop: Un libro bestseller
Gi: Uomini che odiano le donne, Stieg Larsson. Non so perchè mi sia venuto in mente questo libro, ma non si può negare che abbia venduto davvero tanto.
Ripensandoci ho capito perchè ho pensato a questo libro: ultimamente mi viene proposto spesso il quarto libro della serie, ma io non ho nessuna intenzione di leggerlo perchè non è stato scritto da Stieg Larsson, ma da un’altro autore.
Ma: Everything Everything, di Nicola Yoon. Non so effettivamente quando abbia venduto questo libro, ma hanno fatto anche il film. Quindi significa che un po’ di successo lo deve aver avuto per forza.
Mi: Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak. Francamente faccio sempre fatica a definire quale libro sia un best seller e secondo quale criterio rientri in questa categoria, per non parlare di distinguere tra le due lingue in cui leggo. Ma questo credo sia stato un best seller internazionale, quindi vado sul sicuro! E’ un bel libro, anche se non mi ha fatto perdere la testa come ad altre persone.
5- Classica: Un libro classico di cui sei innamorata
GI: … Ops, non fatemi queste domande quando ho già usato Orgoglio e Pregiudizio per un’altra risposta! Allora dirò La donna in bianco, di Wilkie Collins. Ho letto questo libro senza sapere che fosse un classico. Ho scaricato gratuitamente i primi capitoli sul cellulare senza un’idea di cosa si trattasse, e mi è piaciuto così tanto che me lo sono procurato in biblioteca.
MA: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. E’ uno dei pochissimi classici che ho letto quando ancora andavo a scuola, non perché me lo avessero imposto, e che mi è piaciuto tanto che ancora oggi lo ricordo sempre con piacere. Visto che per una volta la Librovora Gioneb me lo ha lasciato…
MI: I tre moschettieri, di Alexandre Dumas Padre. Eh, il primo amore… questo è il classico che rileggo spesso da quando avevo forse otto anni, che riconoscerei anche al buio in una stanza piena di classici, che ha passato più tempo sul mio comodino di qualsiasi altro libro possieda, probabilmente. Mi rendo conto che non è esattamente considerato un capolavoro eterno della letteratura, ma lo è per me e tanto mi basta.
6- Jazz: Un libro inizialmente un po' monotono ma finito con un colpo di scena
GI: Nel profondo della foresta, di Holly Black. Purtroppo il colpo di scena nel finale, che mi ha preso, è arrivato troppo tardi e dopo un inizio troppo noioso per farmi apprezzare davvero questo libro. Peccato, perché agli altri membri del club di lettura è piaciuto…
MA: New moon, di Stephenie Meyer. Della saga di Twilight questo è sicuramente quello che mi ha preso di meno. All’inizio ci sono capitoli in cui la storia procede lenta, e le nuove informazioni che scopriamo non erano neanche molto interessanti. Poi verso la fine succede finalmente qualcosa che smuove le acque.
MI: Our Dark Duet, di Victoria Schwab. Intendiamoci, questo è comunque un gran libro. Ma la prima parte, dove vengono poste le premesse per l’avanzare della storia, non è allo stesso livello, per me, di quello che di solito scrive la Schwab. E considerando che Our Dark Duet in realtà è il mio libro preferito della duologia, questo la dice lunga su quanto migliori nella parte finale.
7- Country: Un libro ambientato in una piccola città
GI: Twilight, di Stephenie Meyer. Probabilmente lo sanno anche i sassi, ma questo libro è ambientato a Forks, una piccola città scelta dall’autrice per la sua mancanza di sole.
MA: Autoboyography, di Lauren Christina. La piccola città in questione è Provo, nello Utah, interamente abitata da una comunità di Mormoni. La città in sè non è particolarmente interessante, ma Tanner, il protagonista, non si trova a suo agio perché è bisessuale e i cittadini sono molto religiosi.
MI: The Roanoke Girls, di Amy Engel. Ce ne sono tanti, ma questo in particolare è uno di quei libri dove l’ambientazione soffocante e un po’ disperata della piccola città pervade la storia. Una città squallida e poco abitata, con niente da fare, provinciale, ma terra fertile per i grandi e terribili segreti che sono il fulcro di questo libro.
8- Elettronica: Un libro con una trama incasinata e confusionaria
GI: Signora della mezzanotte, di Cassandra Clare. Ci sono molti passaggi con cambi di punti di vista che rendono questa storia particolarmente confusa.
MA: Carve the Mark, di Veronica Roth. Diciamo che sin dai prima capitoli si fa fatica a capire cosa stia succedendo, e non è che in seguito vengano chiarite le cose. La trama va semplicemente avanti, e si aggiungono sempre più dettagli che molte volte sono confusionari e poco chiari.
MI: The Sweet Far Thing, di Libba Bray. Non sono impazzita per questa trilogia, ma in particolare ho trovato questo libro troppo lungo e pieno di parti inutili. Più che un problema della trama, che è anche prevedibile oltre ad essere troppo articolata, probabilmente è il fatto che il sistema magico di questo libro è troppo confusionario, ed ad un certo punto è usato in maniera talmente arbitraria da ostacolare lo svolgimento della storia invece che integrarsi con essa.
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