5 ottobre 2019

Wrap up: settembre 2019

Wrap Up: Settembre 2019

Settembre, ovvero: il mese dei seguiti. Abbiamo letto almeno due finali di serie a testa, più tanti altri seguiti. Un po’ perché in questo mese sono usciti tanti libri che completavano serie; un po’ anche perché a nessuna di noi dispiacerebbe finire l’anno più o meno in pari con tutte. Ma vediamo com’è andata.


Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 13
Libri letti:

Lies of the Beholder, di Brandon Sanderson.
Da una parte, sono contenta di aver potuto iniziare il mio progetto di contenimento delle serie con un libro corto. Dall’altra, questa serie mi è piaciuta abbastanza da pensare che avrei gradito avesse la lunghezza di Mistborn. Credo che davvero le storie più lunghe siano più adatte a Brandon Sanderson, ma questa serie mi è comunque piaciuta moltissimo. Il finale poi è molto aperto, il che mi fa sperare di rivedere magari questi personaggi così particolari in qualche futuro libro.

Limited Wish, di Mark Lawrence.
Mi sta convincendo questa serie, anche se devo dire che in questo libro ho capito decisamente meno delle dinamiche del viaggio nel tempo rispetto al primo. Ma questo non mi ha reso la lettura particolarmente difficoltosa, perché è comunque un libro che ha un buon ritmo e tiene alta la tensione. In questo secondo libro, più che nel primo, mi è piaciuto il parallelismo tra la storia raccontata e la campagna di D&D che i personaggi giocano. Una serie che mi piace, e non vedo l’ora che esca il terzo libro.

Sword and Pen, di Rachel Caine.
E’ difficilissimo dire cosa ho pensato di questo libro, visto che ormai anche i muri di questo blog sanno quanto io abbia amato questa serie e quanto volessi disperatamente leggere questo ultimo capitolo. Posso dire che avrei voluto che fosse più lungo, che ci fosse più spazio per tante cose che avrei voluto leggere, per la mia ship preferita, per una risoluzione più complessa. Posso dire che questo libro è andato in alcune direzioni per nulla scontate, che non mi aspettavo affatto. Alla fine forse è il libro che ho amato meno della serie, ma non so dire se sia perché ne avrei voluto di più, semplicemente. Però sono rimasta incollata ad ogni pagina e ho sofferto ogni minuto, come nel resto della serie. Forse questo non era il libro perfetto, ma alla fine posso solo dire che non l’ho amato meno per questo.

Red Skies Falling, di Alex London.
La prima cosa che devo dire di questo libro è che non ho avuto idea, fino alla nota finale dell’autore, che si trattasse del secondo libro di quella che sarà una trilogia, e non della conclusione di una duologia. Sicuramente in parte mi ha confuso il fatto che Goodreads non elenchi un terzo libro della serie; ma devo dire che questo è un libro che non soffre assolutamente della sindrome del libro di mezzo. Ha un ritmo che andrebbe bene per uno standalone, ed è un’avventura mozzafiato che tiene incollati dall’inizio alla fine. Ripensandoci con quello che so ora, ci sono sottotrame che sono rimaste aperte, ma mentre leggevo non ci ho fatto particolarmente caso, tanto ero presa dall’avventura. Anche il finale che, alla luce del fatto che sia una trilogia, è un cliffhanger da paura, poteva benissimo stare in piedi da solo, spaventosamente aperto, ma sufficiente a se stesso. Un libro davvero notevole.

La Via del Male, di Robert Galbraith.
Continua la mia rincorsa alle serie, questa volta con il terzo libro di questa saga investigativa. Dirò fin da subito che è quello che mi è piaciuto di più, forse perché ha alzato l’asticella mettendo in pericolo i protagonisti direttamente, o forse perché ho un debole per i serial killer. Comunque sia, l’aspetto mystery/thriller in sé continua a non essere quello che mi affascina della serie, in realtà. Sono i personaggi a tenere alta la mia attenzione, e il modo in cui vengono raccontate le loro vite, anche quelle che hanno un impatto marginale sulla trama. L’osservazione spietata e comprensiva allo stesso tempo dell’umanità che c’è in questi libri è assolutamente affascinante.

Capturing the Devil, di Kerri Maniscalco.
Se vado avanti a finire serie che adoro dal profondo del mio cuoricino librovoro, questo Wrap Up rischia di diventare seriamente emotivo. E’ un po’ un colpo al cuore finire questa serie, in parte anche perché questo ultimo capitolo mi è piaciuto particolarmente. Se nel terzo il caso era passato un po’ in secondo piano, in questo libro la parte thriller è impossibile da perdere di vista, nonostante questo sia anche il libro in assoluto più concentrato sul romanticismo. Fortunatamente per me, anche nella situazione più zuccherosa, Audrey Rose e Thomas hanno la buona abitudine di parlare e si sa, tra tutti e due, è impossibile annoiarsi quando aprono bocca. Risate incontrollate ed istinti omicidi? Sì. Noia? Mai.
Non posso concludere questo commento senza aggiornarvi sull’aspetto che so che sta più a cuore a tutti voi: come stanno gli chaperone in questo libro? Qualcuno si è salvato? La risposta, purtroppo, è no: stavolta non si sono neanche presentati all’appello. Una causa persa.

Buona Apocalisse a tutti!, di Terry Pratchett e Neil Gaiman.
Volevo leggere questo libro da tanto, e finalmente l’ho fatto. Come sempre, quando mi decido su un libro che ho in TBR da eoni, un po’ per caso, ovviamente. Comunque sono assolutamente contenta di averlo finalmente letto! E’ un libro divertente, e penso di aver capito sì e no la metà delle battute, dal momento che spesso e volentieri sono tagliate su un contesto totalmente british, e non tutti i riferimenti mi sono chiari (però il Dalek l’ho visto!). Un libro semplicemente spassoso.

Siege and Sacrifice, di Charlie N. Holmberg.
Dopo la parentesi di relax, sono tornata ad occuparmi della situazione atroce delle mie serie, concludendone un’altra con il nuovissimo libro di Charlie Holmberg. Questa trilogia mi è piaciuta davvero, anche nelle parti forse meno brillanti e anche se questo ultimo libro forse avrebbe avuto bisogno di un po’ più di lunghezza per riallacciare bene tutti i fili. Comunque l’ambientazione ha mantenuto le sue promesse rivelandosi forse ancora più interessante di quanto sembrava a prima vista, e il confronto finale mi ha soddisfatto.

The Boundless Sublime, di Lili Wilkinson.
Mi fa sempre molto piacere quando un libro che ho scoperto un po’ per caso e comprato d’istinto si rivela una buona lettura. Questo è un libro molto interessante, a partire dalla tematica inusuale. In alcuni passaggi ho trovato forse un po’ ingenuo il buonismo imperante anche dove avrei voluto trovare qualcosa di più agghiacciante, viste le circostanze, ma del resto l’alienazione e il lavaggio del cervello che la protagonista subisce sono assolutamente credibili. Non male il colpo di scena nella seconda parte del libro!
Passaporto Nuove Scoperte: Settembre.

The Reckless Oath We Made, di Bryn Greenwood.
Bellissimo libro, sorprendente sotto ogni punto di vista, non ultimo il fatto che mi sia piaciuto tantissimo anche se è a tutti gli effetti una storia d’amore. Ma è così particolare, e così eccezionali sono i personaggi, che mi ha lasciato completamente soddisfatta anche sotto l’aspetto romantico. Non è un libro facile, a partire dal linguaggio (un personaggio principale parla in un inglese medioevale, il che rende i capitoli dal suo punto di vista e diversi dialoghi non facili da capire), passando per il cast complesso di personaggi, per finire sulle tematiche anche pesanti di questa storia. Ma è veramente un gran bel libro.

Hearstopper Volume 1 e Heartstopper Volume 2 (versione Web Comic), di Alice Oseman.
Graphic novel carina, con uno stile più simpatico che bello e una trama principalmente coccolosa. Comodissimo il fatto che si possa leggere free online come web comic, che forse le fa guadagnare punti. Tenera la storia d’amore, senza dubbio. Però fondamentalmente questa graphic novel mi conferma i dubbi che avevo su Alice Oseman come autrice già quando ho letto Radio Silence, mesi fa. Il mondo è in bianco e nero, i personaggi sono o “buoni”, e allora non possono fare nulla di male senza avere tutte le scusanti del mondo, o “cattivi” senza altro senso o direzione che reiterare la loro cattiveria. Non ho visto vie di mezzo e non ho visto profondità morale in nessuno dei personaggi. Per il resto la graphic novel è gradevole da leggere (volevo leggere solo il primo volume, ma non mi sono accorta di essere andata troppo avanti), anche se in assoluto la parte che ho preferito è il piccolo bonus content in versione Hogwarts!AU… anche se non c’è universo al mondo in cui Charlie sia un Serpeverde. Probabilmente qualcuno si è scordato di nuovo l’esistenza dei Corvonero.

Carry On, di Rainbow Rowell.
Seconda volta che leggo questo libro, e in parte l’ho apprezzato di più questa volta. Non cercando di capirci qualcosa, soprattutto nella prima parte, mi sono divertita di più, senza dubbio. Forse in un altro momento avrei dato una valutazione più alta, invece che confermare sostanzialmente quella di due anni fa, ma il modo in cui l’ho letto ha decisamente abbassato il mio divertimento, e quest’anno mi sono riproposta di considerare di più questo parametro nelle mie valutazioni. Ma questo mese noi Librovore (inclusa la Librovora Elfo) abbiamo letto tutte questo libro cercando di tenere il ritmo di tre capitoli al giorno. Per me leggere un libro in questo modo non è proprio ideale, perché non mi sono mai immersa nella storia come avrei voluto senza avere la sensazione di dovermi fermare di lì a poco. Leggere in piccole sedute proprio non fa per me… 

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 5
Libri letti:

Sword and Pen, di Rachel Caine.
Questi prossimi mesi saranno molto particolari, perché sono in programma moltissimi finali di serie e non so se riuscirò a restare sana di mente fino alla fine. Di certo questo libro non ha aiutato. Ho iniziato la serie un po’ per far piacere alla mia collega librovora, un po’ perché mi incuriosivano la trama e i personaggi. Non mi aspettavo di certo che diventasse una delle serie che ho più amato leggere, né che mi facesse anche piangere. 
Stavolta almeno le lacrime sono state di sollievo, anche se in qualche parte della storia i personaggi ce l’hanno messa tutta per tentare di farmi piangere a dirotto. Posso dire che ho apprezzato la risoluzione finale anche se non è particolarmente innovativa, e anche se non ci sarei mai voluta arrivare perché dopo aver finito questo libro non ce ne sarebbe stato un altro ad aspettarmi. Non penso di dover specificare che anche in questo ultimo libro i personaggi non mi hanno deluso, anzi, raramente ho trovato un gruppo di individui che sono molto diversi tra loro, ma si capiscono e funzionano alla perfezione insieme. Non credo sia il mio libro preferito della serie: questo titolo se lo accaparra di sicuro Smoke and Iron; ma questa volta ho apprezzato di più la divisione in punti di vista perché non ne ho trovato noioso nessuno, anzi, sono tutti molto dinamici e fanno alzare bene la tensione (e la pressione) per i capitoli finali.
Reading Challenge: L’ultimo libro di una serie iniziata nel 2018.

Capturing the Devil, di Kerri Maniscalco.
Piccolo momento di fangirlismo puro per dire che la copertina non solo è gialla, ma sbrilluccica anche; non sapevo se urlare o piangere quando l’ho vista, tanto ero presa dall’emozione.
Comunque, passando a cose serie, non credo che avrei potuto desiderare un ultimo libro migliore, anche se come finale è stato parecchio sofferto.
Come già detto dalla librovora miki_tr, il libro è molto incentrato sulla parte romantica, ma la cosa non mi ha certo dato fastidio, visto che si tratta di Audrey Rose e Thomas.
Non riesco proprio a spiegare quanto siano adorabili e insopportabili allo stesso tempo; bisogna solo leggere la loro storia per capirlo.
In questo capitolo finale molti nodi tornano al pettine e non mi aspettavo che certe cose venissero riprese dai libri precedenti; altre invece sapevo che sarebbero state riproposte; e le domande, a cui non si era data una risposta in precedenza, risolte.
Se devo fare un paragone con gli altri libri della serie, questo è sicuramente quello che mi è piaciuto di più, non solo perché è un tripudio di emozioni forti, ma anche per tutta la parte investigativa che è stata molto soddisfacente.
E, per quanto riguarda i tanto citati e malmenati chaperone, hanno ammesso chiaramente che non ci hanno neanche provato a fare il loro dovere. Poveretti. 
Reading Challenge: Un libro con i colori della tua casa di Hogwarts.

The Cybernetic Tea Shop, di Meredith Katz.
Ammetto che ho letto questa piccola storia solo perché mi serviva per la casella Steampunk della nostra Reading Challenge. Peccato che poi abbia scoperto che si tratta di una storia cyberpunk. Va beh, almeno la storia è carina. Non sono rimasta completamente soddisfatta, perché la novella è molto corta e non c’è molto sviluppo, ma di certo la personalità dei personaggi principali viene spiegata ed espressa molto bene. E, stranamente, mi è parso molto più umano il personaggio robot, che quello effettivamente umano. Credo sia perché, ripensandoci, quando la storia d’amore tra le due ragazze comincia a sbocciare, noi lettori lo vediamo dal punto di vista di Sal, che è appunto un robot. Menzione d’onore per Jodie, un carinissimo uccellino compagno di avventure di Clara, che è a tutti gli effetti una mini-coscienza per la protagonista.
Passaporto Nuove Scoperte: Settembre.

Carry On, di Rainbow Rowell.
Non ero molto sicura di riuscire a fare questa rilettura, ma poi alla fine ho deciso di ascoltare completamente il libro, così ho potuto “leggerlo” nei ritagli di tempo e soprattutto in macchina quando vado e torno dal lavoro. Non ho molto da dire, il libro mi era già piaciuto la prima volta, e anche in questa seconda lettura non ho cambiato certo idea. Mi ha però fatto sorgere tante domande. Come potrebbe andare avanti la storia? Per fortuna non devo aspettare tanto per il seguito, che esce tra qualche giorno. 

Wayward Son, Rainbow Rowell.
Ad un capitolo dalla fine del libro, già mi stavo preoccupando perché continuavo a pensare: “E adesso come lo commento questo libro?”. Ho delle impressioni molto contrastanti su questa storia. Prima di tutto, non ho amato particolarmente Simon in questo libro, cosa non esattamente strana perché ho da sempre preferito Baz dei due; ma qui l’ho trovato a volte inutile e anche un po’ irritante. Per quanto riguarda la trama, lo so che, in teoria, questo dovrebbe essere il secondo libro di una serie, ma ho trovato la storia un po’ strana. Se non ci fosse stato Carry On prima, questo sarebbe stato un inizio di serie abbastanza convincente (con qualche aggiustamento); ma dopo quella bellezza che è il libro precedente, che avevo anche riletto da pochissimo, questo non mi ha entusiasmato. Gli darò comunque un voto alto, perché non credo che sarà l’ultima volta che vedremo questi personaggi, e questo libro ha fatto esattamente quello che un primo libro di una serie dovrebbe fare: mettere curiosità per eventuali seguiti. 
 

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 9
Libri letti:

È sempre bello tornare a Hogwarts, soprattutto se si tratta del tuo anno preferito; e questo è il mio libro preferito di questa serie. In questa rilettura ho scoperto il contesto di moltissime citazioni diventate famose, tipo “don't let the muggles get you down”, che non ricordavo assolutamente essere una frase di Ron.
Da finire, vedere sotto
Mi sono spesso chiesta come mai fosse il mio libro preferito tra tutti quelli della serie. Rileggendolo, ho capito che uno dei motivi è che vengono presentati i Malandrini, che adoro come personaggi. Un altro motivo sicuramente è che questo è il libro che lascia indietro l’atmosfera più leggera e puramente avventurosa dei primi libri, per dare spazio alla sensazione che le cose si facciano più serie; o forse il libro di passaggio dovrebbe essere il quarto, ma tutto il concetto del Torneo Tre Maghi non mi piace particolarmente, quindi per me questo è il libro di svolta.

Smoke and Iron e Sword and Pen, di Rachel Caine.
Ho messo insieme questi due libri in un unico testo, perché li ho letti uno di seguito all’altro e non ho ben chiaro dove finisca uno e inizi il successivo: per me sono un solo libro.
Finalmente con Smoke and Iron ho capito come mai le mie colleghe librovore adorino i personaggi di questa saga, e questo perché questo libro (e il suo seguito), non sono più Jess-centrici, ma mostrano anche i punti di vista degli altri protagonisti. 
Una delle cose che ho apprezzato di questi ultimi due libri è come sono state sviluppate le storie d’amore: nella situazione in cui si sono cacciati i protagonisti non c’era molto tempo per pensare all’amato, e così è stato.

Mangia prega ama, di Elizabeth Gilbert.
Questo libro mi ha fatto venire voglia di: mangiare pizza; provare a fare yoga o comunque un qualche tipo di meditazione; visitare l’India; visitare Bali e molto altro. Il libro non è altro che il racconto del viaggio intrapreso dall’autrice per riscoprire se stessa, quindi non aspettatevi grandi descrizioni dei luoghi che visita o avvenimenti particolari.
Non so spiegarvi bene il motivo, ma, nonostante questo libro non meriti un 5, non posso non metterci il mio bollino: io consiglio di leggerlo a chi a voglia di leggere il viaggio introspettivo della narratrice. 
  

Carry On, di Rowell Rainbow.
Questa questione di leggere solo tre capitoli alla volta mi è  piaciuta e potrebbe essere una modalità di rilettura perché, avendo già letto Carry On, avevo ben chiara la trama e potevo benissimo saltare qualche giorno e riprendere senza problemi. L’unico punto negativo di leggere solo tre capitoli alla volta è che molto spesso si capita in un punto in cui si vuole andare avanti, ma non si può. Passando a Carry On, è proprio come lo ricordavo e mi è piaciuto come la prima volta. Quando l’ho iniziato stavo finendo di leggere Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e non ho fatto altro che trovare tutte i riferimenti e le differenze.

Capturing the Devil, di Kerri Maniscalco.
La mia opinione rispetto a questo ultimo libro della serie si scosta di molto dall’opinione delle mie colleghe, soprattutto per quanto riguarda la prima parte del libro: è noioso, troppo incentrato sulla ship e poco sul caso. Anche il finale mi ha un po’ deluso: avrei voluto un'ultima scena con l’apertura della “Cresswell e Cresswell”. Mi ha sorpreso tantissimo il collegamento con il primo libro.
Nonostante questo è stato una bella lettura che ha concluso la serie in modo soddisfacente.

Faccio molta fatica a scrivere il wrap up di questo libro perché vorrei passare tutto il tempo a citare tutte le cose interessanti che ho letto. Come potete capire dal titolo, questo non è un romanzo, ma un saggio che racconta come funziona la nostra mente; e la cosa interessante è che lo studio di questo organo è partito dall’osservazione del comportamento dei neonati assieme a quello di tribù del sud america che sono rimaste per molto tempo isolate dal resto del mondo. Il testo è di facile comprensione anche per chi non è del mestiere, soprattutto grazie ai tantissimi racconti di esperimenti e alle metafore.
Concludo con una frase che mi ha colpito: “La cultura viaggia come un virus altamente contagioso.”

The Whispered Word, di Ellery Adams.
The Whispered Word è il secondo libro della serie Secret, Book, & Scone Society e, come il precedente, anche questo mi ha regalato qualche momento di totale relax. Questo secondo capitolo però mi è piaciuto di meno, come se gli mancasse qualcosa. Delle quattro donne protagoniste, solo due hanno veramente un ruolo; le altre due quasi non si vedono. Continuo a voler visitare Miracle Spring e soprattutto la libreria di Nora, e provare uno scones di Helen.

L'anima di Leonardo, di Simone Valmori.
Questo libro è ambientato nella mia città! Sapevo che l’autore è forlivese, ma quando un amico me lo ha prestato, non avevo capito che era ambientato proprio in questa città. È stato davvero bello vedere i protagonisti muoversi nel centro storico che conosco molto bene. È stato proprio questo elemento che mi ha fatto continuare a leggere, perché la prima parte del libro è un po’ noiosa; poi piano piano si riprende e ha finito per prendermi davvero molto. Si sente molto che questo è il primo libro dell’autore, per lo stile molto scolastico e per la trama ricorda un po’ troppo Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Anche se il titolo cita Leonardo Da Vinci, il romanzo è incentrato molto sulla figura storica di Caterina Sforza, e l’ho apprezzato tantissimo perché non sapevo quasi niente di lei.

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