3 febbraio 2020

Wrap Up: Gennaio 2020

Wrap Up: Gennaio 2020

Sembra che gennaio sia stato un mese di alti e bassi, per noi: alti e bassi nella voglia di leggere, ma anche nel gradimento di quello che abbiamo letto. Un mese atipico, forse, ma comunque quello che ha dato il via alle nostre letture dell’anno… e c’è sempre spazio per migliorare!


Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 15
Libri letti:

Daughter of Smoke and Bone, di Laini Taylor.
Iniziamo bene l’anno! Nonostante questa serie sia datata, da un pezzo avevo deciso di leggerla comunque, perché l’ambientazione semplicemente mi ispirava abbastanza da darle una possibilità. Sono contenta di averlo fatto; ok, il libro non è immune da certi cliché del caso, ma si notano appena rispetto alle qualità della storia e dell’ambientazione, che va ben oltre l’iniziale collocazione nell’affascinante città di Praga. La costruzione e l’introduzione dell’aspetto fantasy mi sono piaciute molto, così come i personaggi, in particolare le chimere. Forse c’è qualche stereotipo nei protagonisti e nel loro rapporto, ma bisogna apprezzare almeno il fatto che l’autrice ha trovato una bella scusa per “l’insta-love”, che si integra benissimo nel concetto della storia, e quindi le si perdona facilmente. Sono molto contenta di aver azzeccato la prima serie di quest’anno!
Reading Challenge: Un libro con un protagonista artista
Popsugar: Un libro con un libro in copertina

Corpi Freddi, di Kathy Reichs.
Avevo letto e apprezzato l’anno scorso un libro della stessa autrice, e sono una fan della serie televisiva Bones, che è tratta dalla serie di libri che inizia con questo. Con questa premessa, mi aspettavo che questo libro mi piacesse molto di più. Invece l’ho trovato un po’ noioso, troppo lungo per la storia che racconta, e poco interessante dal punto di vista dei personaggi. Non ho ritrovato per niente l’atmosfera del telefilm, e alla fine forse l’unica cosa che mi è piaciuta è stato il caso in sé, che ha una costruzione un po’ scontata, ma che è comunque godibile. Penso di provare a leggere qualcos’altro dalla serie in futuro, quando avrò voglia di un giallo, perché i libri sono molti e non è detto che non migliorino. Ma sono comunque rimasta un po’ delusa.
Popsugar: Un medical thriller.

Come Tumbling Down, di Seanan McGuire.
Era da un anno che aspettavo con ansia l’uscita di questo libro, quindi quando l’ho avuto in mano, non sono stata capace di aspettare neanche dieci minuti per cominciare a leggerlo. Questa è una serie che mi entusiasma sempre, anche se la storia di Jack e Jill, su cui si concentra questo libro, non è quella che mi interessa di più… io voglio più Kade e Christopher! Detto questo, in realtà questo libro mi è piaciuto moltissimo, perché è un’avventura molto ben ritmata in un mondo che avevamo già visto, ma che abbiamo esplorato ulteriormente. Ho trovato invece un po’ anticlimatico il finale, rispetto al solito. Non brutto, solo un po’ meno incisivo degli altri libri. Ma mi sono innamorata di nuovo di quasi tutti i personaggi (anche se Cora proprio non mi è simpatica), che era quello che chiedevo a questo libro.
Passaporto Arcobaleno: Blu
Popsugar: Un libro con un personaggio che non ha una vista a 10/10.

Scavenge the Stars, di Tara Sim.
Un inizio di serie interessante… L’anno scorso ho terminato la prima trilogia di questa autrice, notando che migliorava molto nel finale rispetto ai primi libri, quindi ero molto curiosa di prendere in mano questa nuova serie e vedere cosa sarebbe successo. Il libro mi è piaciuto, ma non quanto il finale della serie prima… forse questa autrice è meglio nel concludere le serie che nell’iniziarle? Vedremo, perché comunque il libro mi è piaciuto abbastanza da voler continuare la serie. I personaggi mi piacciono, anche se non sono assolutamente originali; l’ambientazione è affascinante, anche se un po’ vaga; la trama carina e il colpo di scena nel finale rende il tutto ancora più interessante. Insomma, il libro mi lascia ben sperare per il finale di questa duologia.
Reading Challenge: Il primo libro di una serie.

A Spell of Winter, di Helen Dunmore.
Questo libro mi è piaciuto molto più nella forma che nella sostanza. La trama non è un granché interessante, ma il linguaggio mi ha incantato e le descrizioni mi sono piaciute moltissimo. Ho detto che la trama non era molto interessante, ma forse non è vero: in effetti, ci sono un sacco di elementi inusuali (al punto che un libro del genere dovrebbe avere qualche trigger warning associato, se non altro per l’incesto e l’aborto descritto nei dettagli), ma non portano da nessuna parte. La storia della protagonista è senza dubbio particolare, ma mancano un senso di coerenza narrativa e una risoluzione finale che avrebbero potuto valorizzare il libro. Inoltre per i miei gusti l’ambientazione storica rimane un po’ troppo sullo sfondo.
Reading Challenge: Un libro che hai comprato usato.
Popsugar: Un libro con una grande prima frase.

Days of Blood and Starlight, di Laini Taylor.
Ero già rimasta piacevolmente colpita dal primo libro di questa serie, ma devo dire che è sempre fantastico quando il secondo non solo non risente della ormai famigerata “sindrome del libro di mezzo”, ma finisce per essere anche meglio del primo. In questo libro succede così: i personaggi vengono inquadrati meglio, aumentano di spessore e diventano più interessanti da leggere; l’ambientazione si espande e diventa sempre più complessa e tridimensionale; la trama si infittisce e si complica. Inoltre, almeno per me, un altro valore aggiunto è sicuramente la minor rilevanza delle romanticherie rispetto alla storia più brutale. Sono sempre più soddisfatta di questa serie.
Popsugar: Un libro con almeno 20 lettere nel titolo.

La Notte dei Calligrafi, di Yasmine Ghata.
Di questo libro, lo devo ammettere, mi aveva colpito principalmente il titolo. Nonostante di solito non mi basti per decidere di leggere qualcosa, il libro promette una finestra su una cultura e su un periodo storico che non conosco, nonché su un’arte di cui non so nulla, il che di solito mi interessa a prescindere. Purtroppo il libro è troppo corto, e la narrazione è troppo frammentata, perché qualcosa della cultura e dell’arte di cui parla mi sia davvero arrivato. Non sono mai riuscita ad entrare nella storia, ma nemmeno a vivere l’ambientazione o a percepire davvero la passione della protagonista per la sua arte. Forse questo libro è apprezzabile per qualcuno che conosca i luoghi e la cultura che racconta abbastanza da percepire l’atmosfera; non sapendone nulla, ho letto un sacco di accenni ad elementi affascinanti che non mi sono stati raccontati, e questo non ha permesso che il libro mi prendesse.
Reading Challenge: Un libro scelto solo per il titolo
Popsugar: Un libro di un autore con un nome di flora o fauna (Yasmine=Gelsomino)

The Resurrectionist, di James Bradley.
Quest’anno comincio presto a collezionare libri che sarebbero stati adatti per ottobre… punteggio pieno per l’atmosfera pesantissima, e assolutamente preponderante, in questo libro. Per quanto riguarda la trama, i personaggi e in generale il mio gradimento della storia, sono meno entusiasta. Non mi ha detto molto questo libro, anche se la struttura a capitoli brevi rendeva facile la lettura, a dispetto del linguaggio complesso. Non mi ha particolarmente toccato in nessun senso, a dire il vero, e di un paio di sottotrame fini a se stesse mi chiedo ancora il significato.
Popsugar: Un libro con un uccello in copertina

Gods of Jade and Shadow, di Silvia Moreno-Garcia.
Ho capito fin dalle prime pagine che, contrariamente a quanto mi aspettavo dalla premessa, questo libro non mi sarebbe piaciuto. Ho deciso di continuare perché, in primis, l’ambientazione comunque mi ispirava moltissimo e, secondariamente, perché diversi prompt delle challenge erano perfetti per questa lettura. Ma fin dal primo momento lo stile di questo libro mi è sembrato infantile, slegato, per nulla efficace. Una cosa è usare un narratore onnisciente. Un’altra è raccontare un evento come fosse la lista della spesa, o una cronaca in stile bignami degli eventi. Il fascino del narratore onnisciente sta anche nel calarsi nella mente di ciascun personaggio, ma questo libro usa questo espediente narrativo per introdurre paragrafi informativi sul passato dei protagonisti, mantenendo comunque il punto di vista in ciascuna scena nelle mani di un solo personaggio. Questo provoca diversi effetti sgradevoli, come l’eccessiva ripetizione dei soggetti, la mancanza di descrizioni soggettive e in generale una certa rigidità dello stile. 
Nonostante queste pecche, ho deciso di continuare la lettura, nella speranza che trama e ambientazione bastassero per avere comunque un esito più o meno positivo. E’ diventato chiaro solo in seguito che non sarebbe successo: la trama, al punto in cui sono arrivata, si prospetta assolutamente lineare e il punto di vista interno ma distaccato fa sì che l’ambientazione sia statica e piatta. Alla fine mi sono arresa: non avevo assolutamente voglia di finire questo libro.
(DNF)

Frost Hollow Hall, di Emma Carroll.
Qualche anno fa non lo avrei detto, ma penso di aver capito che mi piacciono, e molto, le classiche storie di fantasmi. Questo libro fa da manuale quello che promette dall’esterno: un middle grade, epoca vittoriana, casa infestata, fantasmi… mi ha dato quello che mi aspettavo, in una storia molto bella e toccante in più di un punto, con personaggi complessi e interessanti e una trama che regge bene. L’elemento soprannaturale è perfettamente dosato, al centro della trama, ma comunque non prevaricante rispetto alla costruzione dei personaggi e della vicenda umana che viene raccontata, in alcuni passaggi, come dicevo, in maniera molto toccante. La struttura del mistero regge bene. Insomma, questa volta per fortuna ho scelto un bel libro, visto che ultimamente non mi stava capitando spesso di farlo!
Reading Challenge: Un libro con una casa in copertina
Popsugar: Un libro con il titolo di tre parole

Bitter Falls, di Rachel Caine.
Non prendetemi sul serio, ma ho adattato una canzone dei Beatles in onore di questo libro, e fa così: “When I find myself in times of trouble, Rachel Caine comes to me, speaking words of wisdom, “here’s a new book””. Lo so, non avevate mai visto questo mio lato creativo/idiota, ma era tempo. Nonostante alcune deliziose eccezioni, gennaio per ora è un mese pieno di sorprese sgradite dal punto di vista delle letture, e cominciavo a sentirmi molto pericolosamente in zona blocco. Avete mai avuto la sensazione quasi di timore nel prendere in mano un libro, come se vi aspettaste l’ennesima delusione? Ecco, sono in quella fase. Se questo libro non me ne ha tirato fuori, mi ha riportata sicuramente più vicina ad uno stato di tranquillità e ha ristorato un po’ la mia fiducia nella letteratura. Insomma, avevo bisogno di una vittoria. E questo libro, venendo alla parte meno autobiografica di questo wrap up, è una vittoria su tutti i fronti. Nonostante da questa autrice io mi aspetti sempre grandi cose, è riuscita con Bitter Falls a stupirmi in positivo, producendo quello che è probabilmente il libro migliore di questa serie, che già in partenza mi piaceva. E’ passato un anno dal libro precedente, ma sono ritornata perfettamente dentro la storia in un capitolo scarso, ed il libro mi ha subito trascinato nel vivo di una trama complessa e interessante, con un ritmo alto dall’inizio alla fine. I personaggi hanno dato il meglio di loro; tutti, nessuno escluso, mi sono piaciuti tantissimo. Introspezione, azione, mistero e persino un pizzico di romanticismo sono dosati alla perfezione. E il caso di questo libro mi ha fatto impazzire. Se c’è un’unica pecca, è il finale, o meglio, il post finale, che è molto affrettato, una volta conclusasi l’azione principale. Dopo aver tremato per ogni sofferenza dei personaggi, mi sarebbe piaciuto vedere qualche scena di ritorno alla normalità. Ma ciò non toglie che questo libro sia stato un’enorme soddisfazione.
Reading Challenge: Un libro con delle piante in copertina
Popsugar: Un libro di un autore con almeno 20 libri

Ho comprato questo fumetto al Lucca Comics, principalmente perché mi incuriosiscono sempre le leggende popolari, e devo dire che, dopo averlo finito, sono convinta che la maggior parte delle città beneficerebbero di un progetto del genere: è un modo molto intelligente e carino di mantenere viva la storia e le storie di una città. I disegni mi sono piaciuti sempre molto nelle parti in cui mostravano la città di Lucca, e devo dire che riconoscevo molto facilmente tutti i luoghi che conosco. Alcune parti dove c’è un’azione più complessa o un’ambientazione più scura risultavano un po’ più confuse. Le storie raccontate sono tutte molto interessanti, invece! Soprattutto ho apprezzato l’idea di alternare il testo al fumetto, in modo da rendere chiare le vicende e poter lasciare più semplice la parte illustrata. Volendo, questo libro sarebbe un’ottima “guida turistica” da portarsi dietro per un giro in città.

The Song of Achilles, di Madeline Miller.
E’ difficile riassumere in poche righe cosa provo per questo libro, alla seconda lettura. Mi sembra di aver già detto tutto più e più volte, e allo stesso tempo di non aver spazio per parlarne quanto vorrei. Potrei rileggere questa storia ogni paio di mesi, e dubito che me ne stancherei. Potrei consigliarlo dai tetti a chiunque, e a dire il vero l’ho fatto e lo farei ancora. Tra tante storie che ho letto che riprendono i miti greci e li espandono, questa, più forse di qualsiasi altra, rispetta profondamente la cultura e la mentalità del tempo, riuscendo ad essere allo stesso tempo assolutamente moderna. Se non avete letto questo libro, fatevi un favore: fatelo. Che vi piaccia o non vi piaccia, penso nessun’altra lettura vi farà capire l’anima di queste storie così famose altrettanto bene.
Popsugar: Un libro con uno dei sette peccati capitali

The Monster of Elendhaven, di Jennifer Giesbrecht.
Numero dei libri che ho letto in gennaio e avrei dovuto leggere in ottobre: 2. Giusto per informazione… in realtà volevo leggere questo libro lo scorso ottobre, ma nel caos che è stato quel mese è saltato. Ma sono assolutamente contenta di averlo recuperato, perché mi è piaciuto moltissimo, dall’inizio alla fine. Sto cominciando a valutare che l’horror, in generale, mi piaccia più in forma di novella che in libri più lunghi, perché con una storia breve l’atmosfera non fa in tempo ad annoiare. Anche se in questo libro, lo devo ammettere, più che l’atmosfera (perfetta in ogni dettaglio, sia chiaro) quello che mi ha fatto innamorare sono stati i personaggi, che sono davvero cattivi, al punto che ho controllato più di una volta che il “monster” nel titolo fosse davvero singolare, visto che in questa storia c’è ben più di un singolo mostro. Da notare anche il perfetto dosaggio di splatter e sensualità, due elementi che in questa storia vanno a braccetto, rendendo ogni pagina deliziosamente orripilante.

The Pleasures of Men, di Kate Williams.
Quando dicevo che devo imparare a lasciar perdere i libri che non mi stanno piacendo, mi riferivo esattamente a quello che non ho fatto con questo libro. La verità è che a continuare la lettura mi ha spinto la curiosità di capire come si sarebbe risolto il mistero di fondo; se non ci fosse stato questo elemento, avrei chiuso molto prima questo libro. E’ un libro che ha passaggi interessanti, ma nulla di più: personaggi piatti, parti di storia irrilevanti e ripetitive, un sacco di elementi che si ricollegano alla trama principale nel finale, è vero, ma che fondamentalmente non servono a spiegare nulla. La trama è sconclusionata, e l’autrice tenta senza riuscirci di dare profondità almeno al personaggio principale, che però resta piatto e farneticante per troppa parte della storia. Anche l’atmosfera è falsata dal punto di vista instabile della protagonista, e non prende proprio perché nelle parti in cui è meglio descritta l’occhio è quello di un punto di vista che, fin dall’inizio, è deliberatamente inaffidabile. Una lettura che non mi ha dato molto.
Popsugar: Un libro ambientato in una città che ha ospitato le Olimpiadi (Londra)

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 3
Libri letti:

Sinceramente non credo che questo genere di libri sia il mio genere di libri. Non posso dire niente di negativo, perché comunque la storia è interessante e mi è piaciuto particolarmente quando veniva raccontato qualche aneddoto sul passato del protagonista, ma comunque non è il tipo di libro che fa per me. Non mi piacciono le situazioni in cui si aspetta solo la scenetta comica o equivoca per risolvere qualcosa e questo libro parla solo di quello. Ma non posso dire che sia brutto, solo non è il libro per me.
Reading Challenge: Un libro di un autore che ha la stessa iniziale nel nome e nel cognome.

Come Tumbling Down, di Seanan McGuire.
Urrà! Finalmente ho trovato il tempo di leggere questo libro. Non che sia lungo, ma tra influenza e altri impegni non ho avuto la forza fisica e mentale di prendere in mano un libro (o un kindle… a voi la scelta). Mi sono mancati un sacco questi personaggi e ho trovato questo libro molto più avventuroso del precedente; e mi è piaciuta un sacco la dinamica e i battibecchi tra i vari personaggi. In particolare le conversazioni tra Kade, che rimane il mio personaggio preferito, e Jack, fanno morire dal ridere. E rimango sempre dell’idea che voglio assolutamente il libro sulla storia di Christopher, e su quella di Kade.
Reading Challenge: Un libro con delle piante in copertina.  
Passaporto Arcobaleno: Blu

C’era una volta, di Agatha Christie.
Mi sono portata avanti e ho letto il libro del club di lettura di Febbraio. E, come ogni ogni volta che leggo un Giallo, penso di aver capito tutto, ma alla fine non ho capito assolutamente nulla. Non mi ha tenuto particolarmente in suspance, questo libro, e ancora alla fine della lettura non mi ricordavo bene i nomi e i ruoli dei personaggi. Per il resto il mio dito accusatorio era puntato su un personaggio, che ho creduto fortemente essere colpevole, per poi rimanere delusa ad un passo dalla fine. Non mi sono particolarmente affezionata ai personaggi, solo un po’ alla protagonista Renisenb, che fa di tutto per cercare di tenere unita la famiglia, ma che alla fine si dovrà arrendere all’evidenza.
Reading Challenge: Un libro ambientato in un posto caldo.


Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 
Libri letti: 5

Ho iniziato il libro presa dall’ispirazione del momento: l’aver visto la pubblicità del telefilm mi ha ricordavo che l’avevo comprato. All’inizio non capito come mai questo libro avesse avuto così tanto successo e ho dovuto aspettare di arrivare a tre quarti del libro per capirlo, perché viene stravolto tutto quello che fino a quel momento si sapeva.
Questo libro è uno di quei thriller in cui non puoi in nessun modo capire cosa sia successo, perché ogni capitolo aggiunge dettagli nuovi che stravolgono quello che già sapevi. 
Mi è piaciuta molto l’idea che fosse un libro in cui si parla della scrittura di un altro libro e, se non fosse che il nome del protagonista è totalmente diverso da quello dell’autore, avrei pensato che fosse una storia vera.

Il libro è composto da tre racconti e il mio piano era quello di leggerli con un po’ di distanza l’uno dall’altro. Non ci sono riuscita perché volevo leggere subito qualche altra avventura di Stephen e delle sue allucinazioni. Penso che l’idea che il protagonista abbia delle allucinazioni che hanno un proprio talento sia geniale, e ho apprezzato che l’autore abbia raccontato soprattutto momenti di vita normale.

Come Tumbling Down, di Seanan Mcguire.
Sono stata felicissima di essere tornata nel mondo di Jack e Jill e di aver esplorato altre sue zone di cui non sapevamo l’esistenza. La parte migliore del libro, però, sono stati i personaggi e le loro interazioni, che sono sembrate genuine. Tra tutti i personaggi Sumi è quella che mi è piaciuta particolarmente, cosa che non era accaduta negli altri libri della serie. 
Passaporto Arcobaleno: Blu
Reading Challenge: Un fantasy con un protagonista LGBTQIA+.
 

Ammetto di aver comprato il libro solo per il titolo; ovviamente ho dato un’occhiata alla trama. Avevo un po’ di paura di leggere questo libro perché è in formato epistolare; invece credo che sia il formato giusto per la storia raccontata. La storia è ambientata nel 1946 tra Londra e Guernesey, un’isola nella Manica, e viene raccontato un periodo storico particolare come quello dell’immediato dopoguerra in una maniera che non è pesante, nonostante si parli della realtà della Londra post bombardamenti e dell’isola inglese invasa dai tedeschi durante la guerra.  
Reading Challenge: Un libro con il titolo di almeno sei parole.  

Mi è sembrato di rileggere Orgoglio e Pregiudizio, in una versione diversa, ma in qualche modo anche uguale. Questo è di nuovo un romanzo epistolare, e per questo, come nel caso del libro sopra, avevo un po’ di dubbio che mi piacesse. Invece l’autrice ha creato dei personaggi nuovi per permetterci di scoprire anche quelli che nel romanzo di Jane Austen sono personaggi secondari, attraverso le lettere che si scambiano; soprattutto Mary, che nell’originale si vede poco, ma qui è in primo piano e proprio per questo diventa un personaggio più a tutto tondo, pur restando coerente con il suo ruolo nella storia. Se non si è capito, questo libro è consigliatissimo a chi ha amato Orgoglio e Pregiudizio.
Reading Challenge: Un libro con una casa sulla copertina.


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