20 febbraio 2020

Recensione di Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows

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Recensione di Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows
Titolo: Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey
Autore: Mary Ann Shaffer e Annie Barrows
Editore: Astoria
Lingua: Italiano
Genere: Historical Fiction, epistolare
Trigger: Nessuno, ho letto il libro proprio perché avevo voglia di qualcosa di leggero e senza trigger… e così è stato.
Note: Ho recentemente visto il film e questo mi ha inevitabilmente portato a ripensare al libro.


Sinossi: È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All’improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams – che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto – e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un’intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l’occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta.
Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita. 


Letto da: Librovora Gioneb
Recensito da: Librovora Gioneb
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro? 
Il titolo. So che è una motivazione un po’ così, ma è stato il titolo ad attirarmi la prima volta che ho visto il libro. Non mi sono limitata a questo; anche l’ambientazione mi ispirava perché non avevo mai preso in considerazione le isole della Manica: sapevo che esistevano, ma non mi sono mai chiesta cosa vi fosse successo durante la seconda guerra mondiale e neanche mi ricordavo che i tedeschi si fossero spinti così in là.

2) Valeva la pena leggerlo? 
Valeva la pena, perché è riuscito a trattare in modo leggero un tema pesante come l’occupazione nazista di un'isola tagliata fuori dal resto del mondo in uno dei momenti peggiori della nostra storia. In qualche modo è riuscito a raccontare delle situazioni tragiche senza essere pesante né superficiale.

3) Come ti sei trovata con lo stile epistolare?
Questo tipo di narrazione ha reso la lettura più veloce e dinamica. Oltre a questo, però, ripensando adesso al libro, mi sono resa conto che sarebbe stato lo stesso anche con un formato più comune, ad esempio con una narrazione in prima persona. Leggiamo soprattutto il punto di vista della protagonista, quindi abbiamo quasi solo la sua visione degli eventi e delle persone, e poco quella degli altri: infatti la maggior parte delle lettere sono sue. Nonostante questo, gli altri personaggi sono ben sviluppati. 

4) Qual è il punto di forza di questo libro? 
Un cosa che ho apprezzato molto è l’aver raccontato momenti in cui i soldati tedeschi mostravano il loro lato umano, e di non essere mostri, com’è la tipica immagine del nazista. Detto questo, credo che l’elemento che mi è piaciuto di più del libro siano stati i personaggi.

5) E invece, il punto debole di questo libro?
Il punto debole più grande che ho trovato è stata la storia d’amore tra Juliet e Mark, perché è chiaro che è stata inserita solo complicare di trama: ho capito da subito che Mark era un personaggio inserito principalmente per essere una complicazione sulla strada della storia d’amore vera e propria che si sviluppa nel libro. Questo è un punto in cui il film è meglio del libro: nel film il personaggio di Mark ha molto meno spazio, quindi non vediamo molti lati del suo carattere e in qualche modo la storia tra loro due ha più senso.

6) Qual è il tuo personaggio preferito?
Questo romanzo è uno di quelli in cui tutti i personaggi sono scritti bene e nessuno spicca sugli altri, quindi faccio fatica a sceglierne uno che preferisco. Devo dire, però, che vorrei far parte del Club del libro di Guernesey anche solo per conoscere Isola, una donna molto particolare, e Dawsey, che ha un suo fascino.

7) Leggeresti ancora un libro delle autrici?
Questo libro è stato scritto soprattutto da Mary Ann Shaffer; poi, a causa di una grave malattia che l’ha colpita, è stato concluso sua nipote Annie Barrows. Leggerei con piacere altro libro scritto da loro, ma l’unico altro libro di Mary Ann Shaffer è edito solo in francese, mentre Annie Barrows scrive libri per bambini.

8) A chi lo consigli?
Faccio fatica ad identificare un lettore ideale: sicuramente a chi apprezza il genere. Lo consiglierei però sicuramente a chi ha visto il film, perché nel libro la storia è molto più approfondita, e soprattutto i membri del club del libro sono più particolari.

9) Per quale casa di Hogwarts è adatto?

Tassorosso: con gli abitanti dell’isola che si aiutano tra loro (e i tedeschi che, nonostante tutto, fanno la loro parte per aiutarli) deve esserci la stessa atmosfera che c’è nella sala comune dei Tassorosso.

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