22 febbraio 2020

Doctor Who Book Tag

Doctor Who Book Tag

Oggi vogliamo proporvi un book tag ispirato ad una delle nostre serie tv preferite, quella che guardiamo insieme da anni, rigorosamente. Stiamo parlando di Doctor Who, e di un book tag che abbiamo trovato QUI. Forse questa avventura tra le nostre letture non sarà come salire sul TARDIS, ma vi garantiamo comunque un viaggio nel tempo e nello spazio… almeno tra le pagine dei libri.


Classici: Un classico che rientra nello YA.
GI: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Forse le protagoniste sono un po’ grandi per questa fascia di età, però la trama è adatta al genere, e comunque all’epoca dell’ambientazione si era considerati ragazzi fino a che non ci si sposava, quindi… 

MA: Romeo e Giulietta, di William Shakespeare. Non leggo molti classici, quindi l’unico libro che credo vada bene, e che mi è venuto in mente, è questo.

MI: Il primo che mi è venuto in mente è Piccole Donne, di Louisa May Alcott. L’ho letto da bambina, ma penso ricada nella categoria.

Il nono Dottore: Un libro che pensi sia sottovalutato.
GI: Legion, di Brandon Sanderson. Quando i miei amici mi parlano di Sanderson non citano mai Legion, alla prossima occasione lo farò io.


MA: The Lotterys Plus One, di Emma Donoghue. La prima volta che ho letto questo libro ho pensato che fosse ben scritto e con un tema molto attuale, ma ho subito notato che non è molto conosciuto ed ha una media dei voti molto bassa su Goodreads. Ancora non mi spiego questa cosa.

MI: Avendola appena finita, mi viene in mente subito la trilogia Daughter of Smoke and Bone, di Laini Taylor. La serie è vecchiotta e all’apparenza sembra un Young Adult Fantasy come tanti altri, ma l’ho trovata molto più complessa e interessante di quello che immaginavo per come ne avevo sentito parlare online.

David Tennant:  Un libro/serie a cui è stato difficile dire addio una volta finito.
GI: Ancora mi mancano le disavventure tutte surreali di Thursday Next, nell’omonima serie di Jasper Fforde, soprattutto perché non si è veramente conclusa.

MA: The Binding, di Bridget Collins. Non scherzo quando dico che ho letteralmente pianto quanto ho finito questo. Quindi sì, è stato difficile.

MI: The Great Library Series, di Rachel Caine. Sarei rimasta in quel mondo, e con quei personaggi, per molti, molti anni ancora.

Matt Smith: Un libro che ti ha fatto sorridere.
GI: Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson. Ci sono state molte scene divertenti durante la lettura.

MA: The Prince and the Dressmaker, di Jen Wang. La storia è dolce, colorata (è una graphic novel), e parla di sogni. Mi ricordo che è stata una lettura molto breve, ma intensa.

MI: Recentemente, The Princess Bride, di William Goldman. Più che altro per la nostalgia del film, lo devo ammettere, ma l’ironia non mi è dispiaciuta e alcuni passaggi sono epici.

Rose and Ten: Una ship intramontabile.
GI: Ho subito pensato a Elizabeth e Darcy, da Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen, anche perché li ho adorati recentemente anche in Dear Mr. Darcy, di Amanda Grange.

MA: Malec, da The Shadowhunter Chronicles, di Cassandra Clare e AAVV. Basta, mi rifiuto di motivare questa scelta! Andate da soli a leggere della dolcezza di questa coppia.

MI: Monty/Percy, da The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mackenzi Lee e seguiti. Li ho adorati dal primo momento all’ultimo, e non vedo l’ora di ritrovarli nel prossimo libro in programma della serie!

Angeli piangenti: Un libro che è finito con un battito di ciglia.
GI: Questa sono io, di Federico Guerri. Questo libro mi ha preso così tanto che, se non fosse stato per il lavoro, l’avrei letto tutto d’un fiato.

MA: The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mckenzie Lee. 500 e passa pagine lette in un giorno. Troppo veloce? Per me è stato troppo lento, invece.

MI: Di solito tutti quelli che mi piacciono finiscono troppo presto, per i miei gusti… ultimamente, con un appuntamento che ormai è fisso ogni anno, Come Tumbling Down, di Seanan McGuire, è finito decisamente molto prima che mi fossi stancata di leggere dell’ambientazione di quella serie.

Daleks: Un libro che vorresti sterminare.
GI: Leggere è una faccenda da gatti, di Alex Howard. Sterminandolo, farei un piacere a chi ancora non l’ha letto.

MA: Anna, di Niccolò Ammaniti. Non mi piace sterminare libri, ma questo se lo merita. Scusate la schiettezza.

MI: Andiamo sul classico… è un po’ che non citiamo Silenzio, di Shusaku Endo. Ci sono libri peggiori, ma l’inesattezza storica è imperdonabile anche in un libro interessante, e quello non lo era assolutamente.

Bowties are cool!: Un libro la cui lettura hai intrapreso di recente.
GI: The Women in the Castle, di Jessica Shattuck. L’ho finito da poco, ma avrei potuto spendere meglio quel tempo; solo che ho sperato fino all’ultimo che migliorasse.

MA: Smoke & Summon, di Charlie N. Holmberg. Ho deciso proprio questo mese di iniziare a leggere questo libro, che è il primo di una serie. Per il momento non ho nulla da dire di negativo, mi sta piacendo molto.

MI: Mentre rispondo a questa domanda sto leggendo Spectacle, di Jodie Lynn Zdrok, per pura ispirazione del momento. Prevedo di finirlo in un paio di giorni al massimo, e non ho idea di cosa starò leggendo quando voi leggerete questo Book Tag…
 

Run, you clever boy, and remember…: Un libro con una trama bellissima di cui non avevi mai sentito parlare.
GI: Il club del libro e della torta di buccia di patata di Guernesey, di Mary Ann Shaffer e Annie Barrow. Solo dopo che l’ho letto ho scoperto che lo consigliava un sacco di gente.

MA: The Paper Magician, di Charlie N. Holmberg. Prima che la Librovora Miki mi facesse scoprire il mondo pieno di Origami e magia di questa serie, non ne avevo mai sentito parlare.

MI: Quando mi sono imbattuta per caso in The Binding, di Bridget Collins, non ne avevo mai sentito parlare da nessuno. E’ stata la grande rivelazione a sorpresa dell’anno scorso, e mi piacerebbe molto che anche quest’anno mi riservasse qualche colpo di fortuna del genere.

Raxacoricofallapatorius: Un libro con il titolo dalla pronuncia difficile.
GI: Dusk or Dark or Dawn or Day, di Seanan McGuire. Quando tento di pronunciare il titolo del libro mi scordo sempre precisamente da quali parole è composto, ma per fortuna le altre due librovore mi capiscono comunque. Devo leggere il titolo con calma per riuscire a pronunciarlo, se vado in fretta mi impappino.

MA: Confesso. Non ho problemi a leggere i titoli dei libri in inglese. Ovviamente non ho problemi con quelli in italiano. Nomi strani nei titoli non ne ho trovati. E quindi? Beh, l’unica cosa che non so come pronunciare è il nome di un autore: Sylvain Neuvel. Può andare come risposta?

MI: Tutte le volte che devo dire If We Were Villains, di M.L. Rio, mi impappino senza speranza. E, come potete immaginare, quando parliamo di libri lo cito spessissimo. Ogni volta è un’impresa.

Il TARDIS: Un libro che ti riporta indietro nel tempo.
GI: Il capitano e la sua nave, di Stefano Bordiglioni, che solo nominarlo mi riporta ai tempi delle elementari.

MA: Il libro che mi viene in mente subito è Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson, che ci porta in un viaggio attraverso quasi tutto il novecento.

MI: L’ho letto e riletto, ma ogni volta che lo prendo in mano, The Secret History/Dio di Illusioni, di Donna Tartt, mi riporta indietro ai tempi dell’università, quando ho letteralmente consumato le pagine di questo libro.


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