Sailor Moon Book Tag
Prima o poi dovevamo fare questo book tag. Non è una cosa di cui parliamo molto su questo blog, ma dovete sapere che due Librovore sono appassionate di Sailor Moon; una, in particolare, è mooooolto appassionata. Abbiamo guardato in giro e trovato diversi book tag su questa serie, ma nessuno ci soddisfaceva. Così ne abbiamo creato uno noi, abbinando ad ogni personaggio principale una domanda. Un’avvertenza: l’associazione personaggio/domanda non è immediata. Se non conoscete la serie potrebbe sembrare un po’ assurda; ma in fondo, è quello che succede a parlare con dei fan, no?
1- Sailor Moon: Un libro con un personaggio piagnucolone.
GI: L'allieva, di Alessia Gazzola. Il motivo per cui non andrò avanti con la serie è che non mi piace la protagonista ed essa è, tra le altre cose, una che si lamenta molto.
MA: The Fandom, di Anna Day. Mi ricordo che uno dei quattro personaggi principali, Violet, si lamenta molto della situazione in cui si trovano, e non si trova mai d’accordo con le altre, che invece cercano fare squadra per trovare una soluzione ai loro problemi.
MI: The Seafarer’s Kiss, di Julia Ember. Era una delle cose che non mi sono piaciute di questo libro: solo la protagonista aveva diritto di lamentarsi della sua triste condizione, e le disgrazie ben più gravi degli altri personaggi dovevano passare in secondo piano rispetto alle sue pene d’amore e alla sua voglia di avere qualcosa di diverso dalla vita.
2- Sailor Mercury: Un libro che ti ha fatto pensare.
GI: L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, di Oliver Sacks. Leggendo le storie raccontate in questo libro, mi è capitato spesso di fermarmi a immaginare la situazione dei pazienti che vengono presentati e ad immedesimarmi con i loro problemi.
MA: Il cerchio, di Dave Eggers. Leggo tanti libri in cui la tecnologia la fa da padrone, letteralmente, sulle vite dei personaggi; ma questo in particolare mi ha fatto pensare veramente al danno che questa potrebbe fare nel corso degli anni, se non ci diamo una regolata.
MI: Il libro che mi ha fatto riflettere e pensare di più in questi ultimi mesi è stato senza dubbio Wonder, di R.J. Palacio. Non solo perché è bello, ma anche perché è un libro che parla di cose che spesso dimentichiamo, ma che sono importantissime nella vita di tutti i giorni, e lo fa con una semplicità disarmante. E’ un libro che davvero insegna qualcosa.
3- Sailor Mars: Un libro con degli elementi religiosi.
GI: The Woman Who died a lot, di Jasper Fforde. In questo ultimo libro della serie la religione fondata dal fratello del protagonista svolge un ruolo molto importante. Sto parlando del Church of the Global Standard Deity ovvero una religione che comprende tutte le religioni preesistenti, in modo da far cessare tutte le guerre religiose.
MA: Autoboyography, di Christina Lauren. Il libro è ambientato in una città che è una comunità di Mormoni, e l’autrice è stata molto brava a spiegare questa religione, non mettendola in una cattiva luce; cosa che sarebbe stata molto più facile da fare, visto che i protagonisti sono tutti e due LGBTQIA+.
MI: La Canzone di Achille, di Madeline Miller. Probabilmente gli elementi religiosi non sono quelli a cui voleva riferirsi questa domanda quando l’abbiamo pensata, ma una delle cose che mi ha colpito di più è proprio come l’autrice abbia sfruttato la religione dell’epoca a suo vantaggio nello scrivere questo libro in una maniera che mi ha davvero sorpreso.
4- Sailor Jupiter: Un libro dove la natura gioca un ruolo importante.
GI: L'ultimo Elfo, di Silvana de Mari. In questo libro la natura svolge diverse funzioni, dallo sconvolgimento naturale che innesca la trama, alle descrizioni accurate della fauna fantastica che caratterizza l’ambientazione.
MA: The Raven Boys, di Maggie Stiefvater. Non so come dirlo, ma questo libro ospita una foresta che ha un’identità propria e sembra talmente viva da fare quello che le pare.
MI: Bellezza Selvaggia, di Ann-Marie McLemore. Il giardino della tenuta dove vivono le protagoniste è allo stesso tempo l’ambientazione, l’elemento principale del realismo magico, il fulcro della vicenda raccontata e un personaggio a tutti gli effetti, in questa storia.
5- Sailor Venus: Due libri che hanno molte somiglianze.
GI: Every Heart a Doorway, di Seanan McGuire e La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, di Ransom Riggs. Il concetto di base dell’ambientazione è lo stesso: bambini con qualcosa fuori dall’ordinario (in un caso per quello che hanno vissuto, nell’altro per quello che sono) si ritrovano a vivere in un luogo dove sono apprezzati e compresi nella loro diversità.
MA: Eliza and Her Monsters, di Francesca Zappia e Fangirl, di Rainbow Rowell. In tutti e due i libri abbiamo due personaggi decisamente nerd che cercano di incanalare la propria passione in qualcosa di artistico; per Cath è la scrittura, per Eliza è creare il suo fumetto. E tutti e due i libri hanno la tematica della neurodiversità.
MI: Dalle mie letture recenti, The Golden Mean, di Annabel Lyon, e Fire from Heaven, di Mary Renault. Raccontano degli stessi personaggi, nello stesso periodo storico, e tengono conto di episodi molto simili. La qualità, però, è molto diversa: a mio avviso Fire from Heaven è decisamente migliore.
6- Sailor Uranus: Un libro LGBTQIA+.
GI: The Danish girl, di David Ebershoff. E’ il primo che mi è venuto in mente perché è un libro a cui ho pensato molto prima di leggerlo, aspettando il momento giusto.
MA: Peter Darling, di Austin Chant. Ne leggo tanti che non so mai cosa scegliere, ma in questo abbiamo una storia in cui i personaggi affrontano delle difficoltà legate alla comunità LGBTQIA+.
MI: Ne ho letti talmente tanti che sceglierò l’ultimo in ordine cronologico che mi è piaciuto: Un anno senza te, di Luca Vanzella e Giopota, che è una graphic novel molto carina.
7- Sailor Neptune: Un libro ambientato nell’alta società.
GI: Princesses behaving badly, di Linda Rodriguez McRobbie. Il libro è composto da racconti su principesse che non hanno un comportamento propriamente regale.
MA: The Selection, di Kiera Cass. Tutta la saga si svolge nella residenza dei reali di Illèa (una volta conosciuta come America), in cui si svolge una specie di torneo per determinare la futura regina.
MI: Enchantée, di Gita Trelease. Più nell’alta società che nella Versailles del diciottesimo secolo, non saprei che cosa trovare.
8- Sailor Pluto: Un libro con una trama non lineare.
GI: Canone inverso, di Paolo Maurensig. Questo libro è un gioco ad incastro di flashback: un personaggio racconta la storia di quando un altro personaggio che la racconta la sua storia. E’ più facile leggerlo che spiegarlo, davvero.
MA: Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, di Fannie Flagg. Vi assicuro che se non si legge la data all’inizio di ogni paragrafo non si sta dietro alla storia di questo libro, perché è ambientato in diversi momenti temporali, che sono raccontati in puro ordine sparso.
MI: Possessione, di A.S. Byatt. Ci sono molti libri così, dove la trama è incentrata sulla scoperta di un mistero del passato, con flashback e materiale che proviene da un periodo storico precedente alla storia principale. Tra i tanti che ho letto, perché è un genere che mi piace, questo è uno dei miei preferiti e, siccome era un po’ che non ne parlavo, mi è venuta voglia con questa domanda di ricordarmi di nuovo quanto amo questo libro.
9- Sailor Saturn: Un libro o una serie con una conta dei morti particolarmente alta.
GI: Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie. Forse dieci non è un numero così alto, ma considerando dieci è anche il numero dei personaggi del libro, la percentuale di morti è il 100%. And Then There Were None.
MA: The Illuminae Files, di Amie Kaufmann e Jay Kristoff. La serie inizia con la quasi distruzione di un pianeta abitato. E ancora non è successo nulla. Traete le vostre conclusioni.
MI: Senza dubbio Saga, di Brian K. Vaughan e Fiona Staple. Se non amate vedere morire personaggi, questa non è la vostra Graphic Novel. Nessuno è al sicuro.
10- Sailor Chibi Moon: Un libro nel corso del quale i personaggi hanno una grande crescita.
GI: The Prince and the Dressmaker, di Jen Wang. Alla fine del libro i personaggi risultano molto più sicuri di se stessi; in effetti, nel corso della storia, la loro amicizia li porta a scoprire ed accettare chi sono veramente e cosa vogliono dalla vita.
MA: Flame in the Mist, di Renée Ahdieh. Non conosciamo molto i personaggi prima delle vicende del libro, ma ho notato diversi cambiamenti in loro, e alla fine della storia mi sono sembrati molto più maturi.
MI: The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mackenzi Lee. E’ una delle cose che mi sono piaciute di più di questo libro, soprattutto visto che mi sono innamorata alla follia dei personaggi, ed è stato un piacere vederli crescere così tanto con la storia.
11- Milord: Un personaggio che non ha gli stessi poteri degli altri personaggi del libro.
GI: Grande parte della storia (al punto in cui sono arrivata) di Rhy, da Shades of Magic, di V.E. Schwab, è legata al fatto che non ha poteri magici nonostante sia il principe di un regno in cui la magia è indicativa di potere.
MA: Tyger, da Scythe, di Neal Shusterman. In un mondo in cui tutti sono Scythe (ovvero persone che svolgono il lavoro di scegliere chi muore o no) o si preparano a diventarlo, lui è assolutamente il personaggio più normale che ci sia.
MI: Caitlyn, di The Zero Blessing, di Christopher G. Nuttall. In un’ambientazione dove praticamente chiunque ha poteri magici anche minimi, la protagonista è uno Zero, cioè una persona che non ha la minima traccia di potere in assoluto.
12- Luna e Artemis: L’ultima ship per cui hai perso la testa.
GI: Vani/Berganza dalla serie Vani, di Alice Basso. Nel primo libro avevo intravisto e apprezzato la ship, ma ho anche notato che poteva non partire mai. Con il passare della serie si sono avvicinati sempre di più e ho deciso che per me sarebbero stati una bellissima coppia.
MA: Sentite, io ci ho pensato e ripensato, ma comunque la risposta è sempre Alec/Magnus, in particolare da Queen of Air and Darkness, di Cassandra Clare, perché da quando ho letto quel libro non ne ho trovate altre che mi piacessero particolarmente.
MI: Lucian/Emmett, da The Binding, di Bridget Collins. Me ne sono piaciute altre, probabilmente, ma per loro facevo veramente il tifo.
Nessun commento:
Posta un commento