9 giugno 2022

Wrap Up: Maggio 2022

 

Wrap Up: Maggio 2022


-Com'è andato questo mese?- chiede la Librovora Miki alle sue colleghe, sperando di avere una risposta che ispiri quest’introduzione.

-Normale- risponde la Librovora Marty.

Dalla Librovora Gioneb solo silenzio.

Che cosa scrivere nell’introduzione?

Esattamente quello che è successo. 

Se volete dettagli sul nostro Maggio librovoro, vi toccherà leggere il Wrap Up…  



Wrap up della librovora miki_tr


Book Count: 15

Libri letti:


The Personal Librarian, di Marie Benedict e Victoria Christopher Murray.

Trigger: razzismo, manipolazione, sessismo, misoginia.

Un libro di atmosfere storiche, ma soprattutto dominato da personaggi forti, complessi, a volte sgradevoli, ma comunque sempre di fascino. Nonostante sia un bel tomo, e copra un periodo molto lungo di storia in maniera quasi biografica, tiene incollati con uno stile semplice e brillante e una dose perfetta delle caratteristiche di forza di questa storia: attrazione e politica, abusi e sentimenti, odio, arte. E’ un libro che fa dell’equilibrio dei suoi elementi la sua forza, e che non eccede mai, con grande grazia. Il mondo che racconta è affascinante. Belle è una protagonista che si odia e si ama insieme. La storia trasuda Storia. Un libro elegante e complesso, e una gran bella lettura.

D&D Challenge: Quest: Un libro con un numero di pagine che finisce per 6.


Juniper Berry, di M.P. Kozlowsky.

Trigger: abbandono di minore, depressione.

Storia carina, ma non di particolare spessore o interesse. C’è qualcosa nel ritmo della narrazione che non mi torna del tutto e, per un libro così corto, mi è servito molto più tempo del normale, perché la storia non riusciva a catturare la mia attenzione. Sia Juniper che Giles sono personaggi delineati molto più fisicamente che come personalità, e la loro amicizia è così… insta-love da essere quasi un po’ disturbante, dal punto di vista della credibilità. Invece il mondo sotto l’albero è carino e ben raccontato, senza porre necessariamente l’accento su una logica interna di qualche genere, ma con atmosfera. La trama è un po’ un classico, ma non stona. Un libro che ha qualità oggettive, ma che comunque non ricorderò a lungo.

D&D Challenge: Tesoro: Un libro con il titolo che inizia con J o K.


Rose Under Fire, di Elizabeth Wein.

Trigger: guerra, violenza, campo di concentramento, esperimenti su esseri umani, mutilazioni, omicidio, genocidio.

Pesante, ma bello. Me lo sono divorato in poco più di un giorno, perché ogni pagina ne chiamava un’altra, anche se ammetto di non aver prestato più di tanta attenzione alle poesie inserite nel testo. La storia ha un ritmo eccellente, soprattutto tenendo conto del fatto che procede tornando indietro, e quindi spoilera di fatto il finale. Di solito non vado pazza per i campi di concentramento come ambientazione e tema per i romanzi incentrati sulla Seconda Guerra Mondiale, ma nel caso di questo libro il ritmo era sorprendentemente vivace e non mi sono annoiata, come mi è capitato in molti altri casi. I personaggi sono forse un po’ ripetitivi, rispetto agli altri libri dell’autrice, nella loro struttura di base, ma si fanno apprezzare. Una storia coinvolgente.

D&D Challenge: Cura: Un libro con una direzione nel titolo.


The Book of Cold Cases, di Simone St. James.

Trigger: omicidio, abbandono di minore, violenza.

Un thriller con un buon ritmo, facile da leggere in fretta, e personaggi abbastanza interessanti, al netto del fatto che potevo fare benissimo a meno della storia d’amore, che ho trovato superflua e scontata. Potevo fare a meno anche dell’elemento soprannaturale, o meglio: in stile Scully, avrei preferito una spiegazione più razionale. Oh, e il colpo di scena l’ho visto arrivare da lontano, ma quello solo perché, alla fine della fiera, cercavo una spiegazione logica non solo dei fatti, ma degli elementi che il libro stava sottolineando. Comunque una lettura piacevole, veloce e a suo modo appassionante, che ho terminato in un weekend senza stress.

D&D Challenge: Paladino: Scacciare non morti: un libro con una vittima.


Code Name Verity, di Elizabeth Wein.

Trigger: morte, morte di una persona cara, violenza, tortura, minacce, guerra, mutilazioni, esecuzione capitale.

L’inizio di questo libro mi ha stupito molto: l’ho trovato lento e totalmente privo di ritmo narrativo, cosa che non mi aspettavo dall’autrice, che ormai conosco bene. Per fortuna da questo punto di vista andando avanti il libro cambia completamente registro, prende il via e si legge con piacere. Almeno, dal punto di vista delle qualità letterarie, perché gli avvenimenti sono tutt’altro che piacevoli. Forse è il libro più duro della Wein, almeno tra quelli che ho letto. Il finale è piuttosto tosto da digerire, devo ammetterlo, e non ero per niente preparata dai libri precedenti. Forse è diverso l’impatto se si leggono i libri in ordine di uscita, perché di fatto tutti quelli usciti in seguito sono prequel, cosa che ho capito solo a libro avanzato. In effetti, per quanto la serie sia una raccolta di companion novel con protagoniste diverse, l’arco di Julia ha molto più senso leggendo i libri in ordine di uscita. Comunque alla fine è un libro che mi è piaciuto molto, come tutti quelli dell’autrice.


La Buona Novella: Testi Originali di Fabrizio De Andrè, di Paolo Castaldi.

Trigger: violenza, esecuzione capitale, nudità grafica.

E’ stato davvero un piacere leggere questa Graphic Novel. Non penso di dover commentare i testi, visto che sono quelli di un album, La Buona Novella, appunto, che in pratica conosco da quando sono nata e che amo da sempre. Ma proprio per questo, forse, poteva essere rischioso cercare di abbinare a quelle parole una veste grafica. Penso che l’illustratore abbia fatto un gran bel lavoro, soprattutto nell’interpretare i toni, e nel rendere giustizia alle sottigliezze che rendono quelle canzoni qualcosa di unico. Si vede bene che l’illustratore ha ascoltato milioni di volte l’album, scoprendone sempre nuovi significati, e questo mi ha fatto sentire molto vicina a lui, perché questa esperienza fa parte della mia storia personale. Nonostante io sia un po’ una purista su questo album, ho apprezzato anche i riferimenti alle situazioni più attuali sparsi nel volume.


When the English Fall, di David Williams.

Trigger: violenza, morte, omicidio, strage.

Non avevo idea di cosa aspettarmi da questo libro, anche se mi aveva intrigato subito la sinossi. Dovendomi esprimere su cosa pensavo di andare a leggere, penso che sia corretto dire che mi aspettavo una storia più distopica, mentre in realtà gli aspetti apocalittici di questo libro sono quasi ovattati, più distanti dalla realtà raccontata di quanto siano invece tragedie più umane e conseguenze sulle persone. Ma forse, in realtà, il libro guadagna qualcosa da questo taglio più particolare e meno avventuroso: la storia è quasi una scusa per scoprire la vita degli Amish e per tracciare soprattutto un parallelo tra loro e gli “inglesi”, la gente apparentemente normale che però dipende dalla tecnologia molto più di quel che si pensi. E questo contrasto funziona.


The Care and Feeding of a Pet Black Hole, di Michelle Cuevas.

Trigger: lutto, morte di un genitore.

Molto carino. Michelle Cuevas ha una bella mano e soprattutto una bella sensibilità per entrare nella mente dei bambini. Il buco nero domestico, come immagine, è quanto di più tenero si possa immaginare, e allo stesso tempo crea i presupposti per un’avventura con i fiocchi. Ma è soprattutto come metafora che funziona molto bene, perché è sufficientemente “realistico” da raccontare tutta la storia, ma abbastanza magico da raccontare quello che succede nella mente della protagonista. Un libro che mi è piaciuto molto.


Lokemon: Episode Two, di John Hobbs.

Trigger: violenza, mutilazione.

Senza impegno e senza pensieri. Divertente in alcune parti, piuttosto violento in altre, comunque un’avventura senza pretese che si legge bene e fa venire voglia di rispolverare un vecchio gioco dei pokemon. Che è quello che chiedevo a questo libro.


Giochi Stellari, di William Sleator.

Trigger: aracnofobia (attenzione anche alla cover all’interno del link!), violenza.

Questo era uno dei miei libri preferiti quando ero una bambina, e volevo rileggerlo proprio per vedere se fosse divertente come mi ricordavo. Bene, lo è eccome! La storia è molto originale, anche se dalla premessa sembra un classico, e ci sono descrizioni, soprattutto quelle del gioco che dà il titolo al libro, che sono davvero affascinanti. Il libro è molto semplice e si legge davvero in fretta, forse anche un po’ troppo per essere, di fatto, uno Young Adult, ma non mi è dispiaciuto affatto riscoprire il modo in cui si leggeva una volta, anzi. La semplicità della trama e dei personaggi, e il mistero che, anche se non troppo complesso, ha una bella struttura, sono elementi che si sposano bene con questa storia e hanno reso questa riscoperta del passato davvero piacevole!

Reading Challenge: Un libro che hai già letto.


Everything’s Fine, di Matthew Pridham.

Trigger: immagini moooolto disturbanti.

In realtà, il trigger che ho segnalato potrebbe facilmente essere la sinossi di questo racconto (uno dei racconti gratuiti della TOR, che potete leggere QUI se lo stomaco ve lo consente). Di fondo la storia si basa su queste immagini così assurde, decisamente radicate nell’horror ma al limite della parodia. Proprio la fantasia nel creare assurdità eccessive eppure assolutamente inquietanti mi ha colpito, di questo racconto. A volte in poche pagine non si riesce a raccontare che l’abbozzo di un’idea. Questa, invece, è perfetta così com’è, nella sua misura breve e intensa.


Comfort Me With Apples, di Catherynne M. Valente.

Trigger: manipolazione, abusi, omicidi.

Molto, molto interessante. Questa novella ha una bella struttura e soprattutto un bel concetto di fondo, sebbene per la sua natura veloce forse sacrifichi qualcosa a livello di personaggi e intreccio. Il concetto di base mi è piaciuto davvero molto, e ho intuito il colpo di scena solo poco prima che venisse rivelato; ma quando è arrivata la svolta, tutto tornava perfettamente, e questo mi è piaciuto molto. Idea davvero interessante e un’autrice di cui voglio leggere altro.


Spectred Isle, di K.J. Charles.

Trigger: PTSD, violenza, morte, lutto.

K.J. Charles ormai mi ha conquistata, portandomi parecchio lontano dalle mie abitudini di lettura. Comunque, anche se questo libro è di fatto un romance, in realtà la parte che mi è piaciuta di più è la trama e quello che si intuisce del sistema magico di questa serie. I personaggi hanno il loro perché, ma non sono al momento i miei preferiti per questa autrice. Ma la trama è davvero interessante, sebbene semplice, ed è molto più che una cornice per la parte romantica. Purtroppo pare che questa serie sia interrotta, che è un peccato, perché mi sarebbe piaciuto molto proseguirla!


The School for German Brides, di Aimie K. Runyan. 

Trigger: violenza domestica, guerra, antisemitismo, morte di una persona cara, morte di un genitore, misoginia, stupro.

Mi aspettavo di più, anche se il libro non mi è affatto dispiaciuto, e l’ho letto molto in fretta. Le storie che si intrecciano sono un po’ troppo scontate in alcuni risvolti, e diversi personaggi risultano stereotipati. L’autrice gestisce bene le voci delle tre protagoniste e qualcuno dei personaggi secondari, ma altre parti sono molto banali. Il concetto di base è interessante, senza dubbio, ma la storia resta un po’ superficiale.


Raft of Stars, di Andrew J. Graff.

Trigger: al punto in cui sono arrivata, morte di un genitore, lutto, omicidio.

Non il libro per me. Probabilmente non ha niente che non vada in generale, ma il ritmo non mi ha preso dall’inizio e i personaggi tendono a romanticizzare l’uso delle armi. Sebbene l’argomento sia trattato in maniera piuttosto innocente (allevatori che sparano per allontanare i coyote, ad esempio), il momento storico attuale ha fatto sì che questo modo molto americano di vedere la questione delle armi risultasse molto spiacevole da leggere. In un altro momento avrei probabilmente tenuto duro e il libro magari mi sarebbe anche piaciuto, alla fine. Ma mettermi a leggere dopo le notizie del telegiornale era veramente fastidioso.

(DNF)



Wrap up della librovora Marty


Book Count: 3  

Libri letti: 


The Mortal Instruments: The Graphic Novel, Vol. 5, di Cassandra Clare e Cassandra Jean (Illustratrice).

Trigger: violenza, morte, morte di una persona cara, sangue, sangue demoniaco.

Non c’è bisogno di commentare questa graphic novel, perché come al solito il disegno è bellissimo e mette su carta ambientazioni in maniera perfetta. In questo quinto volume finalmente vediamo Alicante e le famose Torri Demoniache. Ho adorato tutte le rappresentazioni di questo paese, dalla città alle varie tenute sparse per le campagne. In una scena tutta nuova vediamo le famosissime Torri Demoniache e un personaggio molto conosciuto che le disattiva, causando disastri e morti e una delle scene più brutte di tutta la serie.


The Lost Apothecary, di Sarah Penner.

Trigger: omicidio, suicidio, morte, aborto, avvelenamento infedeltà.

Ho letto questo libro perché in fondo mi piacciono le storie con due linee temporali diverse che in qualche modo si incontrano.

In tutte e due le storie le protagoniste cercano un modo per lenire il proprio dolore: Nella lo fa aiutando altre donne in difficoltà, e Caroline cerca di distrarsi imbarcandosi in avventure. Il libro vuole sicuramente far riflettere su quanto queste protagoniste soffrano per via dei loro compagni e di come le donne in generale subiscano ingiustizie in tutti i secoli.


Gallant, di V.E. Schwab.

Trigger: discriminazione, morte, abbandono, morte di una persona cara.

Ovviamente non ho letto la sinossi del libro, quindi non sapevo che Olivia, la protagonista, è muta; e la Schwab riesce a far esprimere questo personaggio molto bene, nonostante lei non dica  una singola parola. La partenza è un po’ lenta, ma una volta che Olivia va nell’altro mondo le cose si velocizzano parecchio, e ho apprezzato la crescita della ragazza e il fatto che trova una scopo e una famiglia a Gallant. Lo stile di scrittura è molto bello e mi ha ricordato altri libri dell’autrice che mi sono piaciuti.

Reading Challenge: Un libro con la copertina rossa e bianca.




Wrap up della librovora Gioneb


Book Count: 7

Libri letti:


Un letto per due, di Beth O'Leary. 

Trigger: violenza psicologica, manipolazione, stalker.

Il libro mi ha ispirato fin da subito, anche perché il titolo inglese Flatshare ha meno il sapore di un harmony, nonostante quello italiano non sia propriamente sbagliato. 

Il libro è la classica lettura rilassante e non troppo pretenziosa. La storia e i personaggi sono abbastanza originali da farmi dire che potrei leggere altro dell’autrice.


First Frost, di Sara Addison Allen.

Trigger: <not found>

Carino, ma niente di che. Ho letto il libro perché ho scoperto che è il seguito di un libro che ho letto e adorato tantissimo tempo fa. Non so se è perché sono passati quasi dieci anni tra i due libri o perché nel frattempo sono cresciuta, ma First Frost non mi ha conquistato così tanto come il suo predecessore.

C’è da dire che sono riuscita a seguire la storia anche se mi ricordavo poco il prequel, quindi è quasi un libro a sé stante.

D&D Challenge: Quest: Un libro con un numero di pagine che finisce per 6.


Kim Jiyoung, Born 1982, di Cho Nam-Joo.

Trigger: molestie sessuali, misoginia.

Più che un romanzo questo libro sembra un non-fiction, perché durante il racconto della vita della protagonista, l’autrice inserisce molte dati e percentuali per mostrare al lettore com’era la situazione delle donne in quel periodo. Anche lo stile è molto lineare e ci sono pochi dialoghi e questo aumenta l’impressione che il libro si avvicini di più a un saggio.

Reading Challenge: Un libro ambientato in Asia.

D&D Challenge: Tesoro: Un libro con il titolo che inizia con J o K.


Burnout: The Secret to Unlocking the Stress Cycle, di Emily Nagoski e Amelia Nagoski. 

Il libro è molto interessante e mi ha anche aiutato in un momento particolarmente stressante all’inizio dell’anno. 

Il suo elemento più particolare è lo stile del testo, molto colloquiale e pieno di “ugh”. In fondo ai capitoli ci sono degli esercizi e un paragrafo riepilogativo intitolato "tl;dr".

Anche se è indirizzato alle donne, questo libro è adatto anche agli uomini e molti commenti di uomini su Goodreads confermano questa mia idea.


Cracked Up to Be, di Courtney Summers.

Trigger: abuso di alcol, abuso di sostanze stupefacienti, omicidio, menzione di stupro, menzione di favori sessuali, menzione di ricatto, ansia, depressione.

Questo è il libro dell’autrice che mi ispirava meno e comunque mi è piaciuto molto. 

La protagonista mi è stata antipatica tutto il tempo, come molti degli altri personaggi; l’ambientazione non è tra le mie preferite (una scuola americana) e non ha avuto poi tanto peso e infine la trama non era così originale. Nonostante tutti questi lati negativi, ho letto il libro tutto d’un fiato.

D&D Challenge: cura: un libro con una direzione nel titolo.


Gallant, di V.E. Schwab.

Trigger: discriminazione, morte, abbandono, morte di una persona cara.

La partenza è stata molto lenta e il libro a tratti è stato un po’ noioso. Diciamo che mi aspettavo qualcosa di più dall’autrice.

Ho trovato, però, molto originale ed eseguita bene l’idea di avere una protagonista muta; questa sua caratteristica ha reso il libro quasi silenzioso e onirico.


Una stella senza luce, di Alice Basso.

Trigger: misoginia.

Questa volta sono stata brava e ho letto il nuovo libro di Alice Basso poco dopo la sua uscita.

In questo libro il tema centrale è il cinema e la storia e l’argomento mi hanno talmente preso che quasi mi ero scordata che questi libri sono dei gialli; quindi, quando si è scoperto un morto, mi sono sorpresa tanto quando i protagonisti.

A quando il prossimo? Qua c’è la questione del matrimonio da risolvere! Alice Basso è riuscita a coinvolgermi in un triangolo amoroso!


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