15 marzo 2018

Time of the day Book Tag

Time of the day Book Tag

Penso che tutti sappiate che le nostre giornate Librovore sono piene di libri. Ma un segreto ben custodito è che anche noi librovore abbiamo vite parallele piuttosto normali: ci svegliamo come tutti, mangiamo, lavoriamo… insomma, facciamo anche cose che non necessitano di un libro (o lettore e-book) davanti e tanta pace. Ma per la mente di un Librovoro qualsiasi cosa può essere associata ad un libro. Per questo questo Book Tag che abbiamo trovato in rete è perfetto per noi!



1 – E’ ora di svegliarsi! Un libro che ti ha aperto gli occhi su un genere che non avevi mai letto prima.

GI: Reverie, Erin Hanson. Trovando spesso sulla mia home di Pinterest delle poesie molto belle firmate “e.h.”, ho indagato su chi potesse essere l’autore, e se esistesse una raccolta di sue poesie… ed eccola qui. In giro ho trovato questo libro con il titolo “ThePoeticUnderground” (sopra ho messo quello con cui l’ho trovato su Goodreads), ed è già nel mio carrello di Amazon, visto che le speranze di trovarlo nelle nostre librerie sono pari a zero. Ma, tornando alla richiesta del book tag, è grazie alle poesie di Erin Hanson che ho deciso di leggere libri di questo genere, e ho comprato “Poesie” di Oscar Wilde che, come potete vedere nel wrap up di febbraio, sto leggendo tutti i giorni, una al giorno.

MA: Illuminae, di Amie Kaufman e Jay Kristoff. Di certo questo libro mi ha aperto gli occhi sul genere Sci-fi, quello puro con navicelle, spazio profondo, alieni e tutto il resto, che prima non mi attirava molto e che ritenevo troppo complicato. Ormai invece non mi spaventa più.

MI: … E venne chiamata Due Cuori, di Marlo Morgan. Ho letto questo libro da ragazzina ed è stato quello che mi ha fatto capire che ero interessata a storie che raccontassero di altre culture e stili di vita differenti dal nostro. Tutt’ora uno dei libri più belli che abbia letto al riguardo.

2 – Non c’è tempo di fare colazione! Un libro che attende da anni nella tua libreria.

GI: L’orda del vento, di Alain Damasio. Ormai sono passati anni da quando un mio amico me lo ha prestato, e ancora non l’ho letto. Ammetto che l’ho iniziato, ma mi sono arresa poco dopo. E’ un libro particolare: le pagine sono numerate a partire dal numero più alto, fino ad arrivare a zero; i vari personaggi sono indicati con dei simboli invece che con i loro nomi. Riuscirò a leggero, o il mio amico me lo chiederà indietro prima?

MA: Il cannocchiale d’ambra, di Philip Pullman. Purtroppo questo è un libro che non ho mai finito, perché ad un certo punto era diventato noioso. Essendo il terzo ed ultimo di una trilogia, mi è dispiaciuto molto lasciarlo a metà, quindi mi sono ripromessa di leggere di nuovo la trilogia e stavolta finirla.

MI: I Libri di Luca, di Mikkel Birkegaard. A Gennaio ho finalmente letto Il Cardellino, il libro che fino a quel momento era la mia risposta standard a questa domanda. Chissà che cominciare a citare questo libro (che voglio leggere da tantissimo, ma per qualche motivo resta sempre in seconda fila) non mi incoraggi a prenderlo finalmente in mano!

3 – E’ ora di mettersi in marcia verso il lavoro! Un libro che hai letto in viaggio.

GI: Pinocchio, di Collodi. Lo comprai a costo zero nel playstore di Google e mi ha tenuto compagnia in moltissimi viaggi in autobus. Sono stati molti sia perché la tratta che facevo era corta, sia perché non mi prendeva così tanto e spesso lo chiudevo e passavo ad ascoltare la musica.

MA: L’ultimo elfo, di Silvana de Mari. Ho letto questo libro durante le mie cure termali qualche estate fa. Mi porto sempre qualcosa da leggere perché le cure sono lunghe e noiose, e questo libro mi ha tenuto buona compagnia per ben due settimane.

MI: 84, Charing Cross Road, di Hellen Hanff. Ho letto questo libro lo scorso novembre durante il Lucca Comics, soprattutto durante il viaggio di ritorno. Ammetto che di solito in viaggio leggo poco (a meno di avere tante ore di treno da passare da sola), ma questo libro è così corto che sono riuscita ad iniziarlo dopo la partenza e finirlo prima di tornare a casa.

4 – Un momento duro al lavoro. Un libro che hai fatto fatica a finire.

GI: Shadow scale, Rachel Hartman. Ho adorato Seraphina (il primo della duologia), ma con questo proprio non riuscivo ad andare avanti. Ero decisa a leggerlo tutto perché volevo a tutti i costi vedere come si risolveva la situazione della protagonista, e devo dire che sarebbe stato meglio abbandonarlo.

MA: Silenzio, di Shusaku Endo. Ormai lo sanno tutti, io e le mie colleghe odiamo questo libro con tutti i nostri cuoricini librovori. Dire che ho fatto fatica a finirlo è un eufemismo, quindi. L’ho finito solo perché è corto ed era il libro del club di lettura, quindi mi sono quasi imposta di non lasciarlo a metà. (Librovora Gioneb: Perché, era corto? Non erano 1200 pagine? Sembravano… )

MI: The Sweet Far Thing, di Libba Bray. Se i primi due libri di questa serie non mi avevano esaltato, ed erano stati lunghi da leggere, questo proprio non finiva più. Non hanno aiutato le duecento e passa pagine più dei volumi precedenti, né di sicuro i colpi di scena prevedibili. E’ stata una faticaccia, anche se sono contenta di aver finito la serie, per alcuni elementi che meritano.

5 – Pausa pranzo! Una lettura facile e veloce.

GI: Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry. L’ho letto più di una volta e non ci ho mai messo più di un’ora a finirlo; anzi spesso solo mezz’ora. Direi che è l’esempio perfetto di ‘facile e veloce’.

MA: Boy meets Boy, di David Levithan. L’ho letto in una serata, e, anche se ha avuto una partenza lenta, una volta preso in mano non potevo più metterlo giù.

MI: Almost Midnight, di Rainbow Rowell. O qualsiasi cosa di Rainbow Rowell. Da quando l’ho scoperta, lei è la mia autrice di relax, perché scrive classici libri leggeri, ma che non mi fanno venire voglia di strapparmi i capelli per la banalità. Questo in particolare raccoglie due racconti, uno più carino dell’altro, e per finire in bellezza ha adorabili illustrazioni. Perfetto per leggerlo in poco tempo e rilassarsi.

6 – Valutazione sul lavoro. Un libro che hai comprato per una recensione che hai letto/visto.

GI: Le vite impossibili di Greta Wells, di Andrew Sean Greer. Ho letto un articolo a proposito di questo libro diverso tempo fa, e sapevo che mi interessava leggerlo, ma non l’ho mai trovato in giro. Finalmente mi ci sono imbattuta a Firenze e l’ho comprato subito, quindi lo leggerò a breve! Probabilmente lo troverete nella mia prossima TBR.

MA: Cinder, di Marissa Meyer. Mi ricordo questo in particolare perché è stato il primo fairytales retelling che ho letto. Non sapevo neanche che esistesse questo genere fino anche non ho visto un video di una booktuber che va matta per la saga e lo raccomandava a tutti.

MI: La Canzone di Achille, di Madeline Miller. In realtà tecnicamente l’ho comprato cartaceo solo dopo averlo letto in e-book, ma comunque è un libro che volevo disperatamente nella mia libreria. A dire il vero non è tanto una recensione che me lo ha fatto scoprire, ma il piccolo commento sulla copertina, fatto niente meno che da J.K. Rowling. Non potevo non fidarmi di una raccomandazione così, e non sono stata minimamente delusa!

7 – E’ ora di tornare a casa! Un libro che segue un personaggio durante un qualche tipo di viaggio.

GI: La meccanica del cuore, di Mathias Malzieu. La storia racconta proprio il viaggio del protagonista che insegue la sua amata per tutta l’Europa.

MA: Flame in the Mist, di Renee Ahdieh. In questo libro seguiamo la protagonista in un viaggio di scoperta del mondo e di se stessa, mentre rompe i vincoli che le impongono la famiglia e la società. Diciamo quindi che, oltre a fare un viaggio vero e proprio, la ragazza intraprende anche un viaggio spirituale.

MI: The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mackenzi Lee. E che viaggio! Praticamente i nostri protagonisti girano tutta l’Europa tra varie peripezie degne del miglior libro di avventura. Un viaggio fantastico.

8 – Ora di cena e conversazione. Un libro di cui hai sentito parlare poco, ma che hai amato.

GI: A Madness So Discreet, di Mindy McGinnis. L’ho scoperto per caso, non mi ricordo neanche come, ma sono sicura che non me l’ha consigliato nessuno, perché nessuna delle persone che mi consigliano i libri l’ha letto.

MA: If We Were Villains, di M.L. Rio. Io l’ho scoperto perché me lo ha consigliato la librovora miki_tr. Non ho ancora capito perché pochissimi in giro ne parlano, visto che è un capolavoro.

MI: The Secret Chords, di Geraldine Brooks. Mi ci sono imbattuta completamente per caso. E’ un libro bellissimo e vorrei gridarlo dai tetti, ma mi rendo anche conto che è rivolto ad un pubblico che apprezza il genere, e quindi è abbastanza normale che non tutti al mondo l’abbiano letto. Ma è veramente splendido.

9 – Ora di rilassarsi davanti alla TV. Il tuo libro preferito che è diventato un film o una serie.

GI: Guida galattica per gli autostoppisti, di Douglas Adams. Ho deciso di leggere tutta la saga proprio grazie al film che ne hanno tratto, e questo è uno dei pochi casi in cui penso che il film sia meglio del libro. Basta solo la canzone iniziale del film, questa, con i delfini che cantano “Addio e grazie per il pesce”, per far di questo film uno dei più belli che ho visto e uno di quelli che rivedo con piacere.
Perdincibacco! Adesso avrò la canzone dei delfini in testa per tutto il giorno.

MA: Simon vs the Homosapiens Agenda, di Becky Albertalli. Il libro è stupendo e troppo dolce. Purtroppo non so dirvi come sia il film, perché è in uscita in questo mese di Marzo e quindi non ho ancora avuto modo di vederlo. Da fonti molto affidabili sulla rete posso dirvi che dovrebbe essere bello. E visto com’è il libro, si merita assolutamente una versione cinematografica alla sua altezza.

MI: Possessione, di A.S. Byatt. Io sono pazza di questo libro da anni. Ce l’ho in due lingue (italiano ed inglese), è uno dei pochi libri che non sono riuscita a non sottolineare (in entrambe le copie), ed è anche uno dei pochi libri di cui ho deciso che dovevo vedere anche l’adattamento cinematografico a tutti i costi. Vorrei non averlo fatto: ha banalizzato tutto quello che mi era piaciuto di questa storia. Ma il libro resta uno dei miei preferiti di sempre.

10 – E’ ora di dormire! Il libro che è al momento sul tuo comodino.

GI: Poesie, di Oscar Wilde. Il suo posto è sul comodino, perché leggo una poesia al giorno, prima di andare a letto; quale posto migliore per tenerlo?

MA: The Neverending Story, di Michael Ende. Sì, non l’ho mai letto. Sì, so anche che probabilmente sono una delle poche, ma sto lentamente rimediando.

MI: Il Prigioniero di Azkaban, di J.K. Rowling, edizione illustrata da Jim Kay. Più che sul mio comodino, è direttamente nel letto, in realtà. Dove resterà finché non mi sarò stancata di rimirarlo ogni sera prima di dormire.

11 – Notte. Un libro che non riuscivi ad appoggiare ed hai passato tutta la notte a leggere.

GI: The Eyre Affair, di Jasper Fforde. Non mi è mai successo di passare tutta la notte a leggere, perché so che se voglio funzionare il giorno dopo devo fare almeno 7 ore di sonno, quindi qui ho scelto l’ultimo tra tanti che ho fatto davvero fatica a mettere giù per mettermi a dormire. Il romanzo è ambientato in un universo alternativo in cui l’arte e la letteratura sono presi davvero sul serio e ogni tanto vengono fuori dei particolari di questo mondo uno più bello dell’altro.

MA: Clockwork Princess, di Cassandra Clare. Normalmente ho bisogno di dormire almeno un po’, altrimenti mi vengono terribili mal di testa. Per questo credo che questo sia uno dei pochi libri che mi ha veramente tenuto sveglia, perché non potevo metterlo giù. Dovevo finirlo. Dovevo sapere come andava a finire.

MI: Il Prigioniero di Azkaban, di J.K. Rowling. Sono sicura di aver già raccontato questa storia un paio di volte, ma sono stata sveglia fino a tardi per finirlo, e successivamente tutta la notte per rileggerlo. Unico libro nella mia carriera che ho chiuso e direttamente ricominciato!

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