Come scegliere cosa leggere per un Readathon
Dieci semplici consigli
A cura della Librovora miki_tr
Più ci si lascia dietro la metà del mese, più mi sembra che Aprile, il mese dei G.U.F.O., sia alle porte e, con esso, la quantità di organizzazione che richiede partecipare ad un Readathon. Almeno, per me questo evento richiede una programmazione notevole, perché sono quel tipo di persona che se non arriva organizzata alla data fatidica non si diverte.
Ma come funziona tutta questa programmazione? Nel corso del tempo ho messo insieme una strategia che, almeno per me, sembra funzionare bene, e in più (cosa non da poco) è divertente. Oggi vi racconterò come funziona questo processo nella mia mente, nel caso qualcuno voglia prendere ispirazione o darmi della pazza.
I primi due consigli stanno a monte della vera e propria organizzazione di uno specifico Readathon, ma sono probabilmente quelli che ritengo più utili.
1- Avere una TBR unica e organizzata.
Per diverso tempo io ho avuto due TBR diverse: quella cartacea, in uno scaffale dedicato, e quella degli ebook su Goodreads. Un passaggio molto utile che ho fatto è stato quello di integrarle, segnando tutto su Goodreads e organizzando anche quello scaffale virtuale tra i libri che potrei leggere, o che usciranno in futuro, e quelli che voglio leggere davvero. Questo mi permette di avere un solo elenco da consultare per cercare, ad esempio, una parola che deve essere nel titolo per un prompt, invece che passare da un lato all’altro della casa e dover ogni volta ricordarmi a memoria se posso assegnare un libro ad un Readathon di Aprile o se, per dire, esce in Giugno.
2- Avere un posto fisico, anche solo un foglio di carta volante, dove scrivere tutte le ipotesi di riempimento di un prompt.
Sembra assurdo, ma vedere scritto, nero su bianco, quali opzioni ho per ciascun prompt di un readathon mi aiuta tantissimo a decidere cosa voglio effettivamente leggere per quel prompt. Ad esempio, per i G.U.F.O. incombenti, dobbiamo leggere un libro il cui titolo inizi con la lettera “A”. Quando ho letto quel prompt mi è venuto da rispondere d’istinto con un libro che avevo in mente, ma più tardi, andando a vedere tutti quelli che avrei potuto utilizzare e annotandoli comunque, mi sono resa conto che avevo un’altra opzione che mi interessava di più e in aggiunta non mi avrebbe fatto iniziare un’altra serie, cosa che in questo periodo non ho molta voglia di fare a meno che non sia finita. E comunque, fino all’ultimo, le mie opzioni sono sul foglio, scritte a matita, ma presenti. Non si sa mai che io abbia bisogno di cambiare qualcosa, o che legga nel frattempo un libro che mi faccia venire voglia di un genere specifico… Finché non ho riempito quel prompt, ho tutte le possibilità a portata di mano.
I successivi tre consigli vanno di pari passo, e si potrebbero riassumere nell’idea di avere una TBR in mente prima di cominciare a scervellarsi sui prompt del readathon. Nel particolare:
3- Controllare se durante o subito prima del readathon esce qualche libro molto atteso.
Da questo punto di vista, consiglierei di non andare oltre la prima metà del mese del Readathon come uscita: non ci vuole niente che un ritardo o un imprevisto impediscano di avere il libro in tempo utile per leggerlo.
4- Controllare se qualche libro messo da parte per altri prompt di qualche challenge annuale si adatti ad uno dei prompt.
Se siete come me, anche voi avete qualche challenge all’interno della quale qualche prompt vi ha fatto venire subito in mente un libro adatto. Perché non prendere due piccioni con una fava? Era comunque un libro che avreste letto quest’anno, no?
5- Controllare se qualche libro di quelli che uno proprio non vede l’ora di leggere si adatti a qualche prompt.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: avere una gran voglia di leggere un libro è il requisito più importante per assicurarsi di avere un’esperienza positiva, di riuscire a leggere in tempi brevi e, soprattutto, di avere ancora voglia di leggere una volta finito quel particolare libro. E i readathon si fanno per divertirsi, quindi essere carichi e aver voglia di cimentarsi è molto importante.
Una volta messo a punto un elenco di possibilità, non resta che riempire i prompt e finalmente cominciare a stabilire una possibile TBR. Anche in questo caso, mi trovo spesso a procedere in maniera molto organizzata. Ma i consigli in questa fase sono molto legati al modo in cui procedo io, e ai miei ritmi di lettura, quindi inevitabilmente probabilmente non andranno bene per tutti.
6- Per prima cosa, colloco i libri che voglio leggere comunque e avevo già in previsione di leggere alla prima occasione.
In questa fase non tengo conto particolarmente della lunghezza di un libro. E’ sempre più facile trovare il tempo per leggere qualcosa di cui ho molta voglia o che sono relativamente sicura che mi piacerà, quindi i libri che mi interessano di più sono quasi sempre una scelta migliore di altri, più corti magari, ma meno interessanti.
7- Successivamente controllo se ho qualche serie in lettura per la quale il libro successivo risponde ad un prompt.
Se ho deciso di continuare la serie, ho comunque già uno stimolo iniziale a prendere in mano il libro invece che fare altro. Durante un readathon, però, per me non è una priorità continuare una serie magari mediamente interessante, quindi preferisco prima controllare se per un prompt c’è qualcosa che ho più voglia di leggere.
8- Il passaggio successivo è ordinare la mia TBR complessiva per lunghezza, e cominciare a riempire i prompt dal libro più breve. Per ogni libro che abbia più di 400 pagine, di solito, cerco di avere almeno una Graphic Novel o una novella, per compensare.
In questa fase, di solito, segno tutte le opzioni possibili per ciascun prompt, in modo da avere scelta; a meno che non mi capiti di trovare il libro “perfetto” per quel prompt e di avere un colpo di fulmine a riguardo.
9- Infine, finalizzo le scelte nelle categorie per cui avevo più opzioni.
Questo, in realtà, non significa che non mi capiti quasi sempre di arrivare ad iniziare il readathon con almeno un paio di prompt che hanno più di un’opzione: dove sono indecisa preferisco ridurre il numero delle possibilità, ma non scegliere definitivamente. Se poi le opzioni che mi restano in mano sono molto diverse tra loro, ancora meglio: questo mi permetterà durante il mese di seguire l’istinto e la voglia del momento, almeno in parte.
A questo punto il processo è finito, a meno che…
10- Un maledetto prompt mi sfugge.
Ogni tanto capita che, anche dopo tutta questa organizzazione, uno dei prompt sia rimasto vuoto, magari perché le opzioni che mi sono venute in mente sono troppo lunghe, o non particolarmente attraenti in un dato momento. Questo è il punto della preparazione dove di solito faccio un giro in una bella libreria dell’usato (non si sa mai cosa si può trovare). Se questo metodo non è applicabile, ad esempio in caso di pandemia in corso (scenario distopico, ma ipotizziamo), il passo successivo è quello di scovare come il prompt possa essere interpretato diversamente o ampliato: un Historical Fiction non è detto che non possa avere elementi fantasy; un oggetto volante in copertina può essere una nuvola in un cielo diurno; un libro che ho molta voglia di leggere probabilmente è un libro che spero di valutare 5 librovori… e via dicendo.
Se ancora non trovo qualcosa, infine, ho sempre l’asso nella manica: due colleghe librovore e i loro consigli (che spesso finiscono anche su questo blog). E a questo punto il gioco è fatto: almeno loro qualcosa mi troveranno di certo. Spero solo che non sia Jane Austen…
Nessun commento:
Posta un commento