10 febbraio 2021

Top Ten (ehm…) dei libri per scegliere la razza del vostro PG nella Reading Challenge D&D

 

Top Ten (ehm…) dei libri per scegliere la razza del vostro PG nella Reading Challenge D&D

a cura della Librovora miki_tr.


Iniziamo subito dalla premessa necessaria: questa top ten poteva essere una top ten solo riducendo la scelta di razze per la nostra Challenge (che trovate spiegata QUI), quindi ho deciso di ignorare completamente il concetto di base di Top Ten e di consigliare semplicemente tanti libri… tre per ogni prompt, in effetti. Non so se siete come me, ma a me piace avere scelta! Ovviamente, essendo che sono una brava Librovora, i miei consigli saranno (quasi) tutti utilizzabili dalla mia collega al momento impegnata in questa stessa Reading Challenge, la Librovora Gioneb, perché evidentemente non sono contenta del numero di libri che le consiglio quotidianamente di leggere, e voglio aggiungerne qualcuno… sono o non sono l’amica perfetta?

Dobbiamo chiacchierare di un sacco di libri, quindi bando alle ciance e cominciamo! *canticchia* Per fare un tavolo… 


Per fare un DRAGONIDE ci vuole un libro con una creatura leggendaria:

Il primo suggerimento è di andare sul classico: il drago. Perfetto per il tema, perfetto per l’ambiente, insomma, perfetto. Se volete un consiglio (e se non lo volete, che ci fate qui?), suggerirei Burn, di Patrick Ness. Avvincente, pieno di draghi e stand alone: cosa chiedere di più?

Una scelta più particolare è la Casa di Baba Yaga (direttamente dalle leggende russe), che probabilmente qualcuno sente nominare oggi per la prima volta, ma esisteva ed era leggendaria anche prima che Sophie Anderson scrivesse il suo The House with Chicken Legs, che, se non è chiaro, è il mio suggerimento.

Oppure, se non avete ancora letto questo classico della letteratura zamonica, in Ensel e Krete, di Walter Moers, compare il leggendario Lupo Foglioso… di sicuro non è una leggenda solo a Librandia, vero?


Per fare un ELFO ci vuole un libro scelto per la sua copertina:

Inzierei questa dissertazione premettendo che il gusto sulle copertine è soggettivo, quindi mi ispirerò al mio gusto personale.

Infatti il primo libro che consiglio è The Lost Boy, di Greg Ruth, che ho letto per questo stesso prompt un paio di anni fa per il Magical Readathon. Una graphic novel è l’ideale per un mese in cui magari è più difficile incastrare una lettura più consistente, e questa è veramente molto carina.

Un altro libro che ha una copertina che secondo me è spettacolare è A Jigsaw of Fire and Stars, di Yaba Badoe. Fin dall’inizio mi ha colpito questa copertina, con i suoi colori così vividi, e trovo che questo libro sia perfetto per questo prompt.

Un’altra opzione, visto che deve essere circa un paio d’ore che non lo consiglio a nessuno, è The Betrayals, di Bridget Collins, che sono sicura qualcuno avesse scommesso sarebbe stato in questa Top Ten. La cover è da perdere la testa, e magari qualcuno aspettava solo un’occasione perfetta per leggerlo… perché perdersela?


Per fare uno GNOMO ci vuole un libro con un mistero:

Per farla facile, potreste scegliere un libro con la parola mistero direttamente nel titolo, in modo da non avere dubbi sul contenuto: The Mystery of Mrs. Christie, di Marie Benedict, è un ottimo esempio.

Oppure potrei tentarvi con un giallo molto carino e dal ritmo serrato, come L’estate del coniglio nero, di Kevin Brooks, dove il protagonista deve risolvere il mistero della sparizione di due adolescenti dopo una festa ad una fiera.

Un libro che non ho mai consigliato particolarmente, ma che questa volta mi è venuto in mente subito (misteri del mio cervello) è Blackbird, di N.D. Gomes, che penso di aver letto in un pomeriggio perché ero ansiosa di sapere cosa fosse davvero successo.


Per fare un HALFLING ci vuole un libro con meno di 200 pagine:

C’è l’imbarazzo della scelta su questo prompt, e sono sicura che chiunque abbia in mente qualche libro veloce da leggere per avere un Halfling… il che non mi impedirà certo di consigliarvene qualcuno!

Ad esempio Silver in the Wood, di Emily Tesh, che mi è piaciuto tanto e non sono ancora riuscita a far leggere alle mie colleghe nonostante abbia detto loro più volte che lo avrebbero apprezzato.

Oppure Sister of the Vast Black, di Lina Rather, che non capisco bene come non abbiano letto tutti, visto la premessa che promette suore nello spazio su un’astronave vivente. Cosa si può volere di più in meno di duecento pagine?

Recuperando qualcosa di più vecchio, di recente abbiamo citato Caroline’s Heart, di Austin Chant, che è il miglior libro di questo autore e ha un’ambientazione veramente particolare.


Per fare un MEZZ’ORCO ci vuole un libro che pensavi che non avresti letto:

Eccolo, doveva arrivare, il prompt per il quale potrei consigliarvi qualcosa solo se vivessi nella vostra testa… ma non temete, ho la soluzione! Vi suggerirò tre libri e, se non avete mai considerato di leggere uno di questi, basterà farlo e avrete il vostro mezz’orco! Facile, vero?

Un po’ a caso, tra cose che non ho consigliato tantissimo, suggerirei Piranesi, di Susanna Clarke, che sicuramente sarà diverso da tutto quello che avete mai immaginato di leggere. La mia seconda scelta è The Accident Season, di Moïra Fowley-Doyle, che mi è tornato in mente perché ne ho parlato poco se non subito dopo averlo letto… un gran bel libro, da provare! Infine, suggerirei Prosper’s Demon, di K.J. Parker, perché chi si sente un po’ allergico all’horror difficilmente lo avrà preso in considerazione, ma questo libro è tutt’altro.


Per fare un NANO ci vuole un libro con un’arma in copertina:

Il primo libro che mi viene in mente di consigliare è The Monster of Elendhaven, di Jennifer Giesbrecht, che mi è piaciuto tantissimo, è corto, è deliziosamente malvagio e ha una sagoma sulla cover armata di spada. Si sa, un libro con un’arma sulla copertina deve essere un po’ violento, e questo lo è davvero un bel po’.

Un libro con un’arma sulla copertina probabilmente sarà violento, ma non necessariamente non adatto a tutti, come è il caso di The Ickabog, di J.K. Rowling, che è un middle grade adorabile nonostante una bella scelta di armi sulla cover.

Ma siamo sicuri di volere della violenza con le nostre armi sulla cover? Princess Princess Ever After, di Jen Wang, è adorabile e adatto a tutti.


Per fare un TIEFLING ci vuole un libro con il rosso e il nero in copertina:

Devo ammettere che questa non è esattamente la mia combinazione preferita di colori al mondo, ma è sorprendente come sia presente in copertine di assolutamente qualsiasi genere (oltre che in tante di quelle che ho già proposto). Amanti dello Sci-Fi? Dark Matter, di Blake Crouch, probabilmente fa proprio per voi. Il Fantasy è più il vostro genere? The Fifth Doll, di Charlie N. Holmberg, è un libro che non conosce nessuno e di cui anche io ho parlato poco, ma è una storia incredibilmente originale e adatta agli amanti del genere. Non avete ancora letto Vicious, di V.E. Schwab? Cosa cavolo state aspettando?


Per fare un UMANO ci vuole un libro Realistic Fiction:

Bisogna premettere che con Realistic Fiction non si intende semplicemente un contemporary; bisogna premetterlo perché io, che non impazzisco per questo genere, sono ovviamente partita da un Historical Fiction, La ragazza con la bicicletta rossa, di Monica Hesse. Si tratta di un gran bel libro, ma mi sembra di averlo già detto, tre o quattro(cento) volte circa. Comunque non è che io proprio non legga contemporary, o non li apprezzi; quindi ho un paio di titoli da consigliare anche a chi non ama la storia. Ad esempio, di recente ho letto Goodbye, Perfect, di Sarah Barnard, che è veramente carino, interessante e privo di melensaggini (che su questo genere per me è una precisazione importante). Oppure, perché non scegliere un bel giallo o thriller? The Butterfly Garden, di Dot Hutchison, potrebbe proprio piacervi… se non siete troppo impressionabili. A volte non sono necessari elementi fantastici per rendere un libro assolutamente agghiacciante.



Per fare un AASIMAR ci vuole un libro con l’azzurro e il bianco in copertina:

Rispetto alla scelta per il Tiefling, poco sopra, questa combinazione di colori angelica è molto più nelle mie corde, da un punto di vista grafico. Una delle cover più azzurre (e ben fatte, anche) che mi venga in mente su due piedi è quella di Jackaby, di William Ritter, che ho consigliato di recente alle mie colleghe… ma anche a tutti, visto che si parla di una serie davvero divertente. Se invece non vi piace l’azzurro, possiamo cercare qualcosa di più bianco, come ad esempio la copertina di The Final Empire, di Brandon Sanderson (o di qualsiasi libro della serie). Che pensiate di leggere o meno questa serie, dovete ammettere con me che le copertine sono molto vicine alla perfezione. Ma ovviamente questo prompt è esattamente l’apertura che mi serviva per riproporre (per l’ennesima volta) The House in the Cerulean Sea, di T.J. Klune, perché nonostante i miei sforzi esistono ancora esseri umani, per non parlare di Librovori, che non l’hanno letto, e sta diventando una sorta di missione, quella di correggere questa cosa.


Per fare un DROW ci vuole un libro con una protagonista tosta:

Premetto che ci sono decine e decine di libri con la classica assassina/ladra/eroina senza scrupoli. Uno di quelli andrà benissimo, ma non è proprio il mio genere, quindi prenderemo in considerazione un altro genere di “tostaggine”. Ad esempio Julia, la protagonista di The Pull of the Stars, di Emma Donoghue, nonostante l’orrore che affronta ad ogni turno continua a presentarsi in corsia giorno dopo giorno per assistere le sue pazienti che hanno contratto la Spagnola in gravidanza e che mettono spesso a dura prova la sua pazienza, la sua umanità, la sua capacità di affrontare le tragedie della vita.

Faith, la protagonista di The Lie Tree, di Frances Hardinge, è invece solo una ragazzina, ma la sua sete di indipendenza e conoscenza me l’ha fatta piacere da subito. La storia di questo libro le dà possibilità di brillare, quindi questo è un libro che consiglio tanto, anche a chi storce un po’ il naso davanti al genere, o al periodo storico.

In Binti, di Nnedi Okorafor, la protagonista deve lasciare la sua terra e le sue radici per avere la possibilità unica di studiare nell’università dei suoi sogni, ma porta sempre con sé le sue tradizioni, anche quando il suo universo si espande oltre quello che ci si poteva aspettare.

Queste tre eroine sono ottimi esempi di protagoniste toste in una maniera diversa da quello che viene immediatamente in mente leggendo il prompt, e proprio per questo le trovo interessanti.


Per fare un MINOTAURO ci vuole un retelling:

Non sono una grandissima fan dei Retelling, ma forse è perché circa uno su due di quelli di cui sento parlare è un fantasy romantico che racconta per l’ennesima volta La Bella Addormentata o la Sirenetta. Parlando di Retelling, intendo allontanarmi dalle classiche favole. Prendiamo ad esempio Shakespeare, e Much Ado About Nothing: Under a Dancing Star, di Laura Wood, è un retelling/prequel molto molto carino, che si legge benissimo soprattutto per lo stile splendido dell’autrice, con personaggi estremamente ben fatti e una storia divertente che, a differenza di tante altre, non ha lo scopo di spezzarvi l’anima in piccoli pezzi. Cosa che invece fa The Song of Achilles, di Madeline Miller, che è un retelling dell’Iliade e che è semplicemente un libro che va letto, anche solo per l’assoluta perfezione della ricostruzione dell’opera originale. E poi, dai, se non è chiaro che questo è uno dei miei libri preferiti… Un’altra idea è cambiare la chiave prendendo, per esempio, una storia che tutti abbiamo conosciuto con un cartone animato (ammettiamolo), quella di Anastasia, e creandone un’avventura Sci Fi piena di colpi di scena e azione. Sto parlando di Heart of Iron, di Ashley Poston, non l’unico retelling che ho letto sul genere, ma sicuramente il migliore.


Per fare un FORGIATO ci vuole un libro Steampunk:

Ogni volta che si parla di questo genere, mi viene drammaticamente in mente che ne leggo decisamente troppo poco. Ovviamente mi viene anche subito in mente This Monstrous Thing, di Mackenzi Lee, un libro eccellente che comincio a pensare di aver letto solo io, tanto il web lo ignora… peggio per chi non si avventura, perché questa storia è bellissima. Sulle altre idee per questo prompt sono un po’ più vaga: in Timekeeper, di Tara Sim, lo Steampunk non è così evidente, ma continuo a pensare che il libro rientri nel genere come atmosfera, se non alla lettera (questo perché è ambientato nel passato e in un contesto più fantasy di quello che il genere vorrebbe). Il libro è molto carino e la serie conclude in bellezza, quindi non mi sento in colpa a raccomandarlo. L’ultima proposta che mi viene in mente è Spare and Found Parts, di Sarah Maria Griffin, che forse non è il libro migliore che io abbia letto di questa autrice, ma che invece rientra perfettamente nel genere.


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