Cover Vs Cover: Febbraio 2021
Rieccoci qua a parlare di copertine, in quello che è diventato uno dei nostri post preferiti… visto che è facile da fare, tra le altre cose, perché si tratta di chiacchierare tra noi e scrivere esattamente quello che diciamo, niente di più. Insomma, questo è come al solito un post divertente e poco impegnativo, e speriamo che lo sia altrettanto da leggere. Vediamo cosa abbiamo scovato oggi per rifarci gli occhi!
Every Heart a Doorway, di Seanan McGuire.
Gio: Mi piacciono tutte e due, però preferisco la prima perché è più facile riconoscere la porta; nella seconda non è così facile capire che c’è!
Ma: Francamente a me la seconda non piace, anche se di solito le copertine su quel genere mi piacciono… forse perché mi sono affezionata alla prima!
Mi: La seconda mi piace molto esteticamente, ma mi sembra che rappresenti gli elementi del libro che non si collegano al resto della serie, mentre la prima, che è più generica, rende l’atmosfera dell’universo in cui è ambientata la serie.
Il guardiano degli innocenti, di Andrzej Sapkowski.
Gio: Fra le due, preferisco la prima, perché si vede il titolo del libro, non solo l’autore, anche se la seconda rappresenta di più la serie.
Ma: Potrebbero essere fronte e retro della stessa copertina! A parte questo, la seconda l’ho vista dal vivo, e l’ho trovata carina, soprattutto per il dettaglio del ciondolo… anche se dovrebbero scrivere il titolo più in grande!
Mi: L’impressione è che la prima copertina serva a far capire il genere del libro, mentre la seconda dà l’impressione di aspettarsi che il lettore abbia un’idea di cosa si tratta. In questo apprezzo più la prima, anche se la copertina e il font fanno un po’ generic fantasy.
Release, di Patrick Ness.
Gio: Mi piace più la prima, ma ho la sensazione che, una volta letto il libro, capirò di più la seconda… almeno lo spero!
Ma: Anche a me piace la prima, perché mi piacciono i colori, la sfumatura che si schiarisce verso l’altro. Per quanto riguarda la seconda, non ho capito bene che rapporto abbia con la storia…
Mi: Graficamente mi piace un casino la prima. Ma soprattutto, da quando ho questo libro in TBR, mi ci sono voluti mesi per notare l’illusione ottica dei due visi di profilo. Nascosta benissimo e valorizza molto la copertina.
Vicious, di V.E. Schwab.
Gio: Mi piace più la prima, forse, per la profondità della scena. Ma anche la seconda ha un qualcosa che non mi dispiace…
Ma: Per un po’ di tempo esisteva solo la prima copertina, ed è bellissima, e la volevo tantissimo. Poi è uscita la seconda versione, che si abbina a Vengeful. Da quando è uscita la seconda… io la adoro, al punto che la prima non mi piace più. Poi avendola cartacea, rende ancora meglio.
Mi: Io mi sono innamorata di questo libro con la prima copertina. Però la seconda… le linee nere/armi/ossa sono geniali, rispetto al libro. Geniali.
The Humans, di Matt Haig.
Gio: Mi piace più la prima, anche perché, forse perché non ricordo bene il libro, non capisco cosa c’entra il naso…
Ma: Io ho una domanda: chi ha pensato che la seconda copertina fosse adatta ad essere la copertina di un libro? Come si fa a mettere su un fondo bianco un naso e un font orribile? Anche senza il bonus del cane, che ha un senso, mi piace più la prima.
Mi: Vedo il senso della seconda, ma mi avrebbe fatto pensare da subito ad un saggio di anatomia, e avrei completamente ignorato il libro. Decisamente la prima.
Goodbye, Perfect, di Sara Barnard.
Gio: Sono indecisa, perché entrambe le copertine rendono il senso di Young Adult. La prima è un po’ troppo confusionaria… ma la seconda è rosa. Due grossi difetti.
Ma: Sono indecisa. La prima è gialla, e la seconda è rosa… cosa devo dire? Scelgo la prima perché è gialla, o scelgo la prima perché l’altra è rosa?
Mi: Nonostante la seconda renda molto di più l’idea del libro, la prima è esteticamente molto più bella, e sono contenta di avere quella.
Things in Jars, di Jess Kidd.
Gio: Mi piacciono tutte e due, faccio fatica a sceglierne una in particolare…
Ma: Anche a me piacciono tutte e due. Nella seconda si legge meglio il titolo, però nella prima c’è il dettaglio della “thing in jars”, che penso possa essere più rilevante nella trama.
Mi: Al di là del fatto che tutte e due le copertine sono ben abbinate alla storia e all’atmosfera del libro, la prima è quella che mi colpisce di più perché nella seconda i colori sono molto piatti, mentre nella prima il dettaglio arancione fa venire fuori molto meglio i colori.
Verdigris Deep/Well Witched, di Frances Hardinge. (NOTA: Ho scoperto che questo libro non solo ha due cover, ma anche proprio due titoli diversi!)
Gio: Mi piace di più la seconda. I libri sembrano proprio due libri diversi, tutti e due middle grade, forse, ma uno un po’ più fantasy, uno un po’ più contemporary/avventuroso.
Ma: Non riesco a trovare qualcosa che mi piaccia in nessuna delle due… la prima mi sembra molto più dettagliata della seconda, ma non mi piacciono comunque.
Mi: Io preferisco la seconda, per due motivi: uno è il font, che mi piace un casino. L’altro è che si capisce bene che è un middle grade, mentre, avendo il libro con la prima copertina, l’ho scoperto leggendo…
La meccanica del cuore, di Mathias Malzieu.
Gio: Mi piace di più la seconda, per il font del titolo e per l’atmosfera che crea, più particolare.
Ma: Posso fare copia incolla dalla Librovora Gioneb? La seconda cover mi dà l’idea di una favoletta, che è poi quello che è questa storia.
Mi: Sono d’accordo con le mie colleghe, perché la seconda mi ha proprio colpito. Devo concedere, però, che per una volta l’editoria italiana non se l’è cavata male, con la prima…
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