Recensione di Caraval, di Stephanie Garber
Titolo: Caraval
Serie: Caraval, #1
Autore: Stephanie Garber
Editore: Flatiron Book (Inglese); Rizzoli (Italiano)
Lingua: Inglese e Italiano
Genere: Fantasy, Romantico
Trigger: Un po’ di sangue e morte, ma nulla di grafico; riferimenti ad abusi familiari e suicidio.
Note: Questo libro mi è stato regalato per il mio compleanno da due adorabili Librovore a caso. L’ho letto in italiano. Da notare che il nome della protagonista (Scarlett nella versione originale) è tradotto, il che di solito è una cosa sgradevole. In questo caso, data l’ambientazione, è una scelta abbastanza condivisibile.
Sinossi: Ricorda, è solo un gioco...
Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l’imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l’aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall’isola e dal suo destino… Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l’edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre…
Letto da: miki_tr
Recensito da: miki_tr
Commento:
Q&A
1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
La trama, prima ancora che uscisse. Prima probabilmente mi aveva colpito la copertina, ma la trama e l’ambientazione mi hanno subito fatto mettere il libro nella TBR. L’ambientazione del circo (che in questo caso non è un circo, ma una sorta di enorme gioco in un mondo privato) combinata con la magia e il mistero… questo genere di cose mi affascina tantissimo.
2) Valeva la pena leggerlo?
Sì, anche se forse non per quello che mi aspettavo. Il libro mi è piaciuto, mi ha trascinata e l’ho letto molto velocemente. La trama regge e l’ambientazione di Caraval ha un suo fascino innegabile. Pensavo che mi avrebbe conquistata il mistero da risolvere, e su quello sono rimasta un po’ delusa: non è risolvibile con le carte che ha in mano il lettore, ma è più che altro una serie di indizi che, uno dopo l’altro, conducono alla meta. Non mi aspettavo molto dai personaggi (non mi aspetto mai molto quando vedo “romantico” tra i generi, specialmente in un Young Adult), invece alcuni mi hanno stupito positivamente, anche se sono forse un po’ piatti. Infine, speravo in una conclusione un po’ più chiusa, visto che per un pezzo non è stato chiaro che avrebbe avuto un seguito.
3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Sento che dovrebbe essere l’ambientazione, e forse in un certo qual modo lo è. Caraval è un gioco e al tempo stesso un’isola magica ed è affascinante, senza dubbio. Da un punto di vista estetico è ricca di dettagli fantasiosi e verrebbe voglia di vederne le meraviglie con i propri occhi.
4) E invece, il punto debole di questo libro?
Il problema è questo… il punto debole è un po’ l’ambientazione. So che ho appena detto che è il punto di forza del libro. In realtà, se Caraval è un mondo dipinto con tinte affascinanti, spaventose, misteriose e luccicanti, il mondo che lo circonda mi ha spiazzato. La protagonista inizia il suo viaggio dalla sua casa, in un contesto di un mondo fantasy (l’ispirazione è chiaramente una Venezia settecentesca), che però non solo non è raccontato se non a grandi linee, appena accennato anche quando invece forse andava approfondito almeno il contesto politico e sociale; ma, più che altro, è del tutto superfluo. Un’ambientazione storica (un genere più realismo magico che fantasy, se vogliamo) sarebbe stata molto più indicata. Non sembra ci sia magia nel resto del mondo, ma lo vediamo così poco che chi può dirlo? La magia di Caraval sembra essere accettata come una cosa normale, ma al tempo stesso a tratti la protagonista sembra non crederci. Ci sono accenni a questioni politiche, ad una guerra di conquista nel passato recente, ad una società con regole sociali estremamente rigide, ma nulla di tutto questo è raccontato e molto poco ha influenza sugli avvenimenti del libro, e sui personaggi. Questa vaghezza del mondo di fuori mi ha lasciato piuttosto perplessa.
5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Raccontare qualcosa in dettaglio dei personaggi di questo libro è ad altissimo rischio spoiler. Non solo a Caraval non tutto è come sembra, ma anche le persone non sono quello che sembrano. Mi ha affascinato molto Nigel, che è un personaggio molto secondario, ma che è descritto in una maniera che mi piace. Non so molto di lui, ma mi ha colpito.
6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore? Continuerai la serie?
Probabilmente leggerei ancora un libro di questa autrice, ma forse con qualche aspettativa diversa. Continuerò la serie, senza dubbio, perché comunque la storia prende e voglio saperne di più.
7) A chi lo consigli?
A chi apprezza la descrizione di un mondo magico e incantato e non è infastidito da un po’ di nonsense, o da un po’ di romanticismo.
8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
La protagonista, Rossella, mette in moto tutta la vicenda nel tentativo di aiutare sua sorella. Sebbene alle volte la sua sia una scelta difficile, è incrollabile nella sua lealtà verso Donatella, il che mi fa pensare che sarebbe sicuramente una Tassorosso.
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