27 febbraio 2021

Libri che metteremmo in lockdown 2.0

 

Libri che metteremmo in lockdown 2.0

quasi una top nine

a cura delle Librovore Tremende.


Abbiamo deciso di riproporre questa sorta di top ten che avevamo fatto qualche mese fa, in occasione (stavo per scrivere “per festeggiare”, ma non è che ci sia da festeggiare, anzi…) del fatto che la nostra regione è appena tornata in zona arancione dopo un paio di settimane in zona gialla. Non ci fa affatto piacere questa cosa, quindi ci consoliamo parlando male di libri. Perché non possiamo soffrire solo noi, giusto?


La Librovora Gioneb assegna alla zona gialla

Il profumo delle bugie, di Bruno Morchio.

Il libro si legge tutto d’un fiato ed è molto scorrevole, solo che non ha niente di veramente originale che rimanga impresso.

 


La Librovora Marty assegna alla zona gialla

Lui è Tornato, di Timur Vermes.

Le altre librovore non la pensano come me, ma ad un certo punto della lettura io mi sono persa e non sono più riuscita ad andare avanti. La storia cominciava ad essere molto pesante per me, quindi per la mia sanità mentale ho preferito interrompere tutto e lasciare il libro a metà. Lo metto in zona gialla perché mi piacerebbe riprenderlo in mano un giorno e vedere se riesco a finirlo.


La Librovora miki_tr assegna alla zona gialla:

Corpi Freddi, di Kathy Reichs.

Mi aspettavo di più da questo libro e, anche se so di non essere fondamentalmente una appassionata di gialli tale da poter dare consigli sul genere, ho qualche perplessità in generale sulla decisione dell’autrice di portare avanti per centinaia di pagine un giallo che ha una soluzione molto lineare, facendo girare la protagonista su se stessa per mezzo libro.



La Librovora Gioneb assegna alla zona arancione:

Le vergini suicide, di Jeffrey Eugenides. 

Ho pensato a questo libro per la zona arancione perché, nonostante il libro si leggesse bene, era infarcito di immagini di insetti che mi hanno disturbato. Non è un brutto libro, ma non leggerò mai più un libro dell’autore perché non ho nessuna voglia di trovarmi di nuovo a leggere immagini disgustose.


La Librovora Marty assegna alla zona arancione:

Peter Pan, di J.M. Barrie.

Non ricordo neanche se l’ho finito questo libro, o se ne ho letto la prima parte, visto che mi avevano detto che era particolarmente noiosa e potrei averla saltata. Ma comunque è stato veramente una noia mortale, ho faticato ad andare avanti e ad oggi non mi ricordo niente di quello che ho letto. Ma tanto la storia è uguale al cartone animato della Disney, quindi tanto vale guardare quello.


La Librovora miki_tr assegna alla zona arancione

Le Ateniesi, di Alessandro Barbero.

In un romanzo storico è piuttosto grave che non si percepisca il periodo storico dell’ambientazione per una buona parte del libro. E no, non basta citare qualsiasi riferimento storico venga in mente per compensare il fatto che i punti di vista siano assolutamente moderni… 




La Librovora Gioneb assegna alla zona rossa

CTRL+Z, di Alessandra_ALYAH_Patanè.

Una graphic novel piena zeppa di banalità e con un disegno che non è un gran chè; più ci penso più mi pento di averla comprata… per fortuna era in offerta a pochissimo.


La Librovora Marty assegna alla zona rossa:

Silenzio, di Shūsaku Endō.

Faccio notare che c’è un pattern che collega tutti i libri che ho scelto, e non l’ho fatto apposta.

Comunque… ebbene sì, ho menzionato il temutissimo e odiatissimo Silenzio. Questo libro non solo è di una lentezza mortale, ma non è neanche particolarmente accurato e racconta degli avvenimenti poco veritieri, secondo quello che conosciamo della storia. Se volete un libro che racconta della persecuzione dei Cristiani in Giappone NON leggete questo perché non è coerente.


La Librovora miki_tr assegna alla zona rossa:

Il labirinto d’acqua, di Eric Frattini.

Fermarsi un attimo e pensare a cosa cavolo si sta scrivendo (o pubblicando) dovrebbe essere proprio il requisito di base… Non ho apprezzato né le cinque ambientazioni in quaranta pagine, né il tentativo di farmi conoscere un personaggio tramite il suo curriculum vitae, né tantomeno i dialoghi completamente inutili. E tutto questo senza citare quanto alla protagonista manchino il baccalà mantecato e il fegato alla veneziana di Rosa… 


Nessun commento:

Posta un commento