7 marzo 2020

Wrap Up: Febbraio 2020

Wrap Up: Febbraio 2020

Pare che febbraio sia stato un mese non particolarmente esaltante per le nostre letture: qualche delusione, spesso non troppo cocente, qualche libro carino, ma niente di che, pochi picchi e poche sorprese. Non un mese che resterà impresso nella nostra memoria, insomma. Speriamo che Marzo migliori, in questo senso… 


Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 15
Libri letti:

Il Labirinto d’Acqua, di Eric Frattini.
Trigger: *non avendo terminato il libro, non sono in grado di definire i trigger*
Gennaio non è stato un gran mese per le letture, ma se speravo che febbraio si rivelasse migliore… diciamo che ho sbagliato l’inizio. Non ho superato la pagina cinquanta di questo libro, e per diverse motivazioni. Primo, non mi interessa leggere il curriculum vitae di qualsiasi personaggio dica una battuta nel libro (e non mi sto riferendo a caratterizzazione o backstory, sto letteralmente parlando di un elenco di studi effettuati, lingue conosciute e lavori svolti fino al momento corrente). Secondo, non mi interessa neanche leggere una mezza guida turistica di ogni luogo appena citato, in particolare in un libro che nelle prime cinquanta pagine si muove tra tre continenti e cinque linee temporali. Terzo, i dialoghi si usano quando servono; non è buona scrittura riportare anche la buonanotte, con tanto di epiteti quali “sorellina mia” o “nipote mia” ad ogni battuta. Quarto, simpatica l’idea di ambientare un pezzetto di storia a Venezia, ma nel momento in cui due personaggi si incontrano e i saluti tra loro contengono la frase: “Oh Rosa, come mi sono mancati il tuo baccalà mantecato e il tuo fegato alla veneziana!” il ridicolo potrebbe essere sopportabile solo se la frase fosse messa in bocca ad Hannibal Lecter. E’ non è il caso di questo libro. 
(DNF)

Trigger: Violenza, abusi su minori, abbandono, morte di un genitore, uso di droghe.
Questo è un libro molto bello, piacevole e veloce da leggere, e decisamente toccante in più di un punto. La storia è particolare, così come i personaggi, che sono complessi e interessanti, in particolare Moxie, che si è rivelata un po’ a sorpresa essere uno dei personaggi femminili migliori che io abbia mai letto in un contemporary. Ci sono un po’ di situazioni nel libro che non sono del tutto credibili e, nonostante me lo aspettassi dalla premessa, ho faticato in alcune parti a stare al gioco. Forse avrei voluto un po’ di più dal finale, per lo meno un’indicazione di come si evolverà la situazione. Comunque un libro che mi è piaciuto e mi ha toccato parecchio.
Reading Challenge: Un libro con una silhouette in copertina
Popsugar: Un libro con un rating di almeno 4 su Goodreads

Trigger: Morte di un genitore, lutto.
Questo è un racconto prequel del libro precedente, disponibile gratuitamente sul blog dell’autrice. Avevo già detto commentando il libro prima che mi è piaciuto moltissimo il personaggio di Moxie, e lo confermo in questo racconto, che è dal suo punto di vista. Mi fa molta tenerezza questa ragazzina, e ho apprezzato questa breve incursione nella sua mente.

C’era una volta, di Agatha Christie.
Trigger: Morte di personaggi secondari, società maschilista.
Questo libro mi è piaciuto più di quanto pensassi, il che è stata una bella sorpresa. Non sono una fan di Agatha Christie, ma nel caso di questo libro i personaggi erano abbastanza complessi da interessarmi. Devo dire che, come può testimoniare la Librovora Marty, che l’ha letto prima di me e si è sorbita le mie speculazioni, ho indovinato il colpevole prima della fine, anche se per qualche tempo all’inizio avevo un altro sospetto. La prima metà del libro è un po’ lenta, ma quando si arriva finalmente al primo omicidio le cose si fanno interessanti. Una lettura rilassante.
Reading Challenge: Un libro ambientato in un posto caldo
Popsugar: Un libro pubblicato nel ventesimo secolo

The Princess Bride, di William Golden.
Trigger: Violenza, morte, maschilismo.
Nel momento di decidere la mia valutazione di questo libro, ho dovuto tenere a mente il proposito di assegnare i miei librovori in base a quanto mi sia piaciuta personalmente la lettura, e non alla qualità oggettiva del libro. Il motivo è uno: da questo libro è tratto uno dei miei film preferiti di quando ero bambina, uno che ho visto centinaia di volte, e in tutto il libro ci saranno state dieci pagine in cui succedeva qualcosa che non sapevo già battuta per battuta. Il libro è migliore di come l’ho percepito io, perché non ho mai sentito un minimo di partecipazione, dal momento che sapevo cosa sarebbe successo. Avrebbe aiutato molto se le parti delle note dell’autore (William Golden finge per tutto il libro che sia l’adattamento redatto di un vecchio classico) non avessero avuto esattamente lo stesso tipo di ironia del testo stesso, che paradossalmente le rendeva meno divertenti: sentendo chiaramente la stessa mano non sono mai riuscita a stare al gioco. Ne ho ricavato più che altro un po’ di nostalgia per il film della mia infanzia.

The Alice Network, di Kate Quinn.
Trigger: Violenza, morte di personaggi, aborto, abusi medici, uso di droghe non consensuale, tortura.
Gran libro. Una storia che è l’insieme di due storie diverse e ugualmente affascinanti, con una ricerca storica alle spalle precisa e completa, che aiuta moltissimo a rendere reale l’ambientazione in tutte le sue sfumature. Un libro forte, fatto di donne forti ma anche di momenti strazianti, ed entrambe le cose, per la maggior parte, storicamente reali. Una lettura che ho adorato dall’inizio alla fine, e mi ci voleva.
Reading Challenge: Un libro con un protagonista con una disabilità fisica.
Popsugar: Un libro che passa il Bechdel test
Passaporto Arcobaleno: Azzurro
boll mi

Il Codice Blackthorn, di Kevin Sands.
Trigger: Morte, violenza, percosse su minori.
Mi è piaciuto molto questo libro. Prima di tutto perché è uno di quei middle grade che mi danno la sensazione di essere libri che avrei amato da bambina, e che quindi mi riportano indietro nel tempo in una maniera molto piacevole. Ma, non da meno, si sente tantissimo l’accuratezza storica dell’ambientazione in questo libro, sia dal punto di vista del mestiere che il protagonista sta imparando, con il laboratorio dello speziale che sembra di poter vedere, sia da quello dell’ambiente storico e politico dell’epoca, raccontato molto bene senza che diventi pesante. Per un adulto forse gli enigmi sono un po’ basilari, almeno in alcuni punti, ma è comunque divertente leggerli ed è comunque apprezzabile l’accuratezza storica per quanto riguarda i codici e le simbologie utilizzate. Non mi ero accorta che questo libro è il primo di una serie, quando l’ho iniziato, ma devo vedere se riesco a procurarmi il resto.
Reading Challenge: Un libro con un rettile in copertina.

Honor Lost, di Rachel Caine e Ann Aguirre.
Trigger: Violenza, morte di personaggi, alieni simili ad insetti.
Ho preferito questo libro più nel suo aspetto di conclusione della serie che come libro in sé. La storia è altamente cinematografica, come ritmo, tempi e azione, e forse lo è un po’ troppo; i personaggi hanno meno spazio di quello che avrei voluto, così come ci sono pochi momenti di pausa in cui apprezzare l’universo che si espande con nuove scoperte. Forse questa è una serie che avrebbe avuto bisogno di un paio di libri in più per raggiungere il suo pieno potenziale. Nonostante questa critica, il libro mi è piaciuto moltissimo: sono stata in tensione tutto il tempo e sono molto soddisfatta della conclusione, adatta ad una storia che si è rivelata più lineare di quel che credevo, ma anche più sfaccettata di quello che si poteva pensare all’inizio. 
Reading Challenge: Un libro sci-fi o fantasy con un protagonista LGBTQIA+
Popsugar: Un libro con la copertina rosa

Dreams of Gods and Monsters, di Laini Taylor.
Trigger: Violenza, morte, descrizione di ferite fisiche.
Conclusa la serie, posso confermare quello che avevo pensato fin dall’inizio: sarà anche una storia che tocca tutti i classici paletti degli young adult, ma lo fa talmente bene, sia dal punto di vista della costruzione che da quello dell’ambientazione, che si classifica decisamente tra gli esempi più luminosi del genere. L’ambientazione in particolare è semplicemente bellissima, complessa, ricca di livelli di interpretazione e toccante. La storia si conclude in maniera esemplare, con tutte le linee che si intersecano al punto giusto e comunque quell’apertura sul futuro che rende tutto molto più reale, perché fa percepire un mondo che non inizia e finisce con quello che viene raccontato nei libri, anzi. L’unica cosa che avrei forse messo da parte è il tentativo di accoppiare tutti i personaggi per garantire loro un “lieto fine”, ma si sopporta perché c’è comunque tanto altro nella storia che i momenti più strettamente romantici non rubano mai la scena.

Spectacle, di Jodie Lynn Zdrok.
Trigger: Omicidi, descrizioni di cadaveri, accenni a procedure mediche sperimentali, esecuzione capitale.
Fino circa a tre quarti del libro, se avessi dovuto indovinare la valutazione finale, avrei puntato su qualcosa di più alto di quanto alla fine, invece, ho deciso di valutarlo. L’ambientazione mi è piaciuta e i personaggi, sebbene niente di spettacolare, non erano male; il serial killer al centro del mistero sembrava un personaggio interessante, e l’atmosfera c’era tutta. Solo che il libro sembra finire a tre quarti, per iniziare una nuova storia che spunta fuori quasi dal nulla, senza indizi che facessero pensare a nessuna delle svolte che la trama prende di punto in bianco. E improvvisamente il focus si sposta così lontano dall’investigazione che le cose, invece che essere scoperte, accadono ad un ritmo frenetico e senza una vera e propria azione da parte dei personaggi. Questo, unito ai troppi passaggi in cui i personaggi si incontrano solo per raccontarsi gli uni gli altri dettagli che il lettore sa già, rendono il libro in qualche modo goffo, come se la storia non decollasse mai. Inoltre una scena sul finale mi ha turbato, e ho scoperto che, anche se non me ne ero mai resa conto, la presenza di una scena di esecuzione capitale in un libro mi fa decisamente passare la voglia di leggerlo. 
Reading Challenge: Un libro con il titolo di una parola

Emergency Skin, di N.K. Jemisin.
Trigger: Razzismo, misoginia.
Volevo provare da un pezzo qualcosa di questa autrice, e allo stesso tempo ero molto attratta dalla premessa della serie di novelle di cui questa fa parte. Ho combinato le due cose, e avuto un assaggio del suo stile. Non è facile giudicare una storia così corta, perché la trama è un po’ scarsa dal punto di vista degli avvenimenti, e parte della storia ha un tono un po’ troppo utopico che forse avrebbe avuto bisogno di maggior contesto. Ma lo stile… ragazzi, che roba. Un punto di vista assolutamente unico di cui è stato fatto un uso che francamente non si può che definire geniale. Difficilmente questo stile avrebbe retto una storia più lunga, ma io avrei voluto molta più trama scritta così. Se prima ero curiosa di leggere i lavori di questa autrice, ora davvero non vedo l’ora di farlo.

Sognando le Aquile, di Manda Scott.
Trigger: Sangue, violenza, morte, morte di animali, morte di un genitore, tortura, descrizioni di ferite, sacrifici di animali, suicidio.
Ho deciso di cominciare questo mese la rilettura dei libri di questa serie, e sono immediatamente tornata completamente immersa in questo mondo così vivido e così incredibilmente appassionante in ogni suo dettaglio. In effetti, forse è stato leggermente un errore farlo, perché mi sono ripromessa di leggere un libro dalla serie al mese (due se proprio mi avanza tempo, ed ho esaurito tutto il resto di quello che voglio leggere), ma onestamente al momento vorrei solo prendere in mano il secondo e, fondamentalmente, rileggere tutta la serie in una tirata. Mi fa sempre effetto il modo in cui chiunque ignora questi libri, quando sono così belli e coinvolgenti per me… al momento un altro impulso che ho è quello di costringere le mie colleghe librovore a leggere questa serie con me. Quindi nessuno si stupisca se nei prossimi tempi, visto che ho ripreso in mano questa storia, romperò molto le scatole con questi libri su queste pagine.

Night of Cake and Puppets, di Laini Taylor.
Trigger: Nessuno
Se una storiella romantica riesce a far venire gli occhi a forma di cuore a me, tra tutti, bisogna ammettere che c’è del talento sotto. Sicuramente aiuta il modo di scrivere di Laini Taylor, che mi colpisce sempre di più in positivo ogni volta che leggo qualcosa di suo. Sicuramente, anche, il personaggio di Zuzana si è rivelato assolutamente adorabile fin dalle prime pagine della serie, e non si smentisce affatto in questo libro; e del resto, Mik è totalmente degno di lei, quindi la coppia funziona alla grande. Ma devo anche aggiungere che per una volta ho trovato anche qualcosa in questa novella che corrisponde alla mia idea di romantico, perché molto poco in queste pagine è scontato o banale, anzi. Tutto ha una venatura di assurdo che lo rende divertente da leggere, anche dal mio punto di vista.
Popsugar: Un libro ambientato in un paese che inizia con la lettera C.

Finna, di Nino Cipri.
Trigger: Violenza, sangue, linguaggio offensivo.
Premessa deliziosa, ma sfortunatamente il libro non mantiene quello che promette. La trama è assolutamente semplicissima: i protagonisti devono cercare una persona che si è persa in un’apertura tra universi paralleli che è comparsa improvvisamente nel mezzo del corrispettivo fittizio di un negozio IKEA. Il primo problema è qui: i mondi paralleli che il libro attraversa sono piuttosto banali, niente di appassionante nonostante la premessa permettesse di sbizzarrirsi. Il secondo difetto sono i personaggi, che sono piuttosto bidimensionali e delineati solo da un ruolo o da una caratteristica basilare (al punto che un personaggio viene sostituito con un altro e nel contesto della storia tutto è ok). L’unico personaggio a cui si è prestata più attenzione è Jules, ma l’accumulo didascalico di informazioni su di loro (Jules è non-binario, e “loro” è il pronome da applicare) non serve a molto, dal momento che ogni caratteristica resta appena accennata. In aggiunta, ho avuto problemi a leggere correttamente diverse frasi a causa proprio dell’uso dei pronomi: se “loro” è il pronome da usare per Jules, è necessario che l’autore specifichi il soggetto quando “loro” si riferisce ad un collettivo di personaggi, altrimenti nella stessa frase “loro si mettono il cappotto e mentre loro li guardano” (esempio a caso), e io, che sto tentando di leggere un libro, mi perdo e devo rileggere da capo per capire cosa sta succedendo. Nonostante i difetti, il libro è anche divertente in alcune parti, e ha un concetto di base interessante, quindi non sono scontenta del tutto della lettura. 
Popsugar: Un libro di un autore trans o non-binario.

La Lettrice Bugiarda, di Brunonia Barry.
Trigger: Violenza domestica, abusi, violenza, morte, fanatismo religioso.
Non mi ha particolarmente colpito questo libro, perché ha parti interessanti e altre che sono piuttosto noiose, e uno stile che varia molto a seconda del punto di vista che l’autrice sceglie di usare, il che di solito mi piace… ma in questo caso non mi ha fatto impazzire, dal momento che il punto di vista principale era narrato in un modo molto dispersivo e spesso troppo metaforico e decorativo, per i miei gusti. Il libro migliora decisamente quando si passa ad un’altra prospettiva, perché lo stile più asciutto si addice meglio alla storia. Avevo visto arrivare il colpo di scena da un po’ quando si è verificato, ma in sé non è male. E i finale mi è sembrato un po’ affrettato.
Reading Challenge: Un libro di un autore con la stessa iniziale nel nome e nel cognome.

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 
Libri letti: 3

Trigger: Abusi sessuali su minori, abusi domestici,  mutilazione, violenza, ferite da arma da fuoco, suicidio, bullismo, uso di droghe, stupro.
Diciamo che ho moderatamente apprezzato questa lettura. Da una parte ho trovato il fatto che Ava racconti la sua storia partendo da quella dei suoi avi parecchio noiosa e inutile, ma alla fine del libro ho capito il perché parte così alla lontana per raccontarci la sua storia.
Mi sarebbe piaciuto avere l’indicazione dei trigger che ho citato sopra, visto la crudezza e freddezza di alcune scene, ma per il resta non posso dire che si sia trattato di un brutto libro.
Reading Challenge: Un libro con il titolo di almeno sei parole.
Passaporto Arcobaleno: Febbraio (Azzurro)

Smoke & Summons, di Charlie N. Holmberg.
Trigger: morte, violenza, sangue, schiavitù.
Ero un po’ esitante ad iniziare questa serie, ma mi sono detta che o la iniziavo adesso, o mai più.
Fin dall’inizio della storia ho subito simpatizzato con la protagonista, che all'apparenza è fragile, ma ha dentro di sé una forza distruttiva. Letteralmente dentro di sé. Ma, a parte questo, la storia mi è subito piaciuta e mi ha incuriosita per l’ambientazione particolare e per il passato di Sandis, due cose che verranno sicuramente esplorate meglio negli altri due libri della serie. Anche per questo non molto curiosa di andare avanti con la lettura.
Reading Challenge: Il primo libro di una serie.

The Gravity of Us, di Phil Stamper
Trigger: Morte di un personaggio, attacchi di panico, comportamenti OCD.
Sono molto combattuta su questo libro. All'inizio sembrava molto interessante, complice la trama che riguarda le missioni spaziali e l’influenza su di esse dell’uso dei social media, che è molto significativo per la storia personale del protagonista. Andando avanti con la lettura ho trovato sempre qualcosa di storto nei capitoli, qualcosa di non detto o non spiegato bene che mi lasciava con la voglia di saperne di più. Solo verso la metà del libro ho capito cosa non mi tornava: la storia d'amore è molto affrettata e prettamente adolescenziale e un po' spezza la trama.

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 
Libri letti: 5

Itaca per sempre, di Luigi Malerba.
Trigger: Violenza, morte, morte di animali 
Ulisse e Penelope mi sono sembrati persone vere. Dopo averli conosciuti attraverso i miti, ho apprezzato trovarli qui ad  agire e a pensare come farebbe chiunque. Il punto di vista passava da quello di Penelope a quello di Ulisse, e per questo sembrava di essere in casa con loro: come quando hai due amici che litigano ed entrambi vengono da te per sfogarsi, e tu stai in mezzo e capisci entrambi i punti di vista e a volte vorresti solo dire “non fate gli stupidi e parlate tra voi”. 
Questo romanzo è stato quasi scelto al club di lettura per il tema storia classica, quindi ho prestato molta attenzione a questo argomento durante la lettura e sono arrivata alla conclusione che l’ambientazione c’è ed è piena di elementi legati alle tradizioni e alle abitudini dell’antica Grecia. Non lo consiglierei più, però, per questo tema, perché il punto centrale del libro è un altro.
Reading Challenge: un libro uscito d’estate.

The Women in the Castle, di Jessica Shattuck.
Trigger: Violenza, nazismo, morte di animali, suicidio
Questo libro mi ha deluso: mi aspettavo molto e ho aspettato e aspettato, ma il libro non è mai decollato. 
L’intero libro mi è sembrato solo un insieme di avvenimenti superficiali senza un vero filo logico, un po’ come leggere brani sparsi di un testo scolastico. Il continuo passaggio tra presente e passato dovrebbe, forse, aiutare noi lettori comprendere quello che hanno vissuto le tre protagoniste: conoscendo la loro storia dovremmo capire il loro comportamento nelle parti ambientate nel presente… ma non è così. Sempre restando sulle protagoniste, a ciascun personaggio viene spesso fatto dire che le altre sono le sue migliori amiche, ma da nessuna parte viene mostrato un momento in cui questo legame si crea, anzi, sono più volte sottolineate le differenze tra di loro. Visto che nel titolo si parla di un castello, mi aspettavo che la maggior parte dei capitoli fosse ambientata lì e mi aspettavo anche di vedere come se la cavavano queste donne nella vita di tutti i giorni; invece il continuo cambio di scena non lascia spazio a questi dettagli.
E l’attentato andato male? Avrei voluto qualche informazione in più, perché non sapevo che ci fosse stato un grande attentato fallito a Hitler e volevo saperne qualcosa dal libro… invece mi tocca guardare su Wikipedia!
Passaporto Arcobaleno: Azzurro
Reading Challenge: un libro che hai comprato usato.

C’era una volta, di Agatha Christie.
Trigger: Morte di personaggi, società maschilista.
La partenza è un po’ lenta, ma quando la storia inizia diventa molto interessante. Non avevo minimamente sospettato del personaggio che è risultato il colpevole; è vero che ad un certo punto mi era venuto un dubbio, ma ero impuntata su un altro personaggio, quindi non ci ho più pensato. I personaggi sono abbastanza particolari anche se a tratti un po’ stereotipati, e forse questo è dovuto al fatto che sono tanti… un po’ troppi.
Reading Challenge: un libro ambientato in un posto caldo.

The Book of Candlelight, di Ellery Adams.
Trigger: Morte di personaggi, linguaggio razzista, violenza. 
L’atmosfera del libro rispecchia molto quella dei precedenti; quindi, nonostante vengano introdotti molti elementi nuovi e originali, mi è sembrato qualcosa di già letto. Più vado avanti più penso che il personaggio di Jed abbia perso senso. Il mistero da risolvere è stato più interessante. Questo libro ha un grande punto positivo: Sheldon, l’amico gay che tutti vorremmo avere anche se lui non è gay, è ace (detto chiaro e tondo nel libro). [SPOILER] Ho adorato Sheldon dal primo momento e ho temuto molto per lui, perché avevo paura che ci fosse un colpo di scena e si scoprisse era lui il colpevole…  e invece no, lo vedremo nel prossimo libro come aiutante nella libreria della protagonista.
In questo libro, al contrario che nei precedenti, ha più peso il mistero rispetto alle vite delle protagoniste ed forse per questo che mi è piaciuto meno.
Reading Challenge: un libro con del cibo sulla copertina.

Il mio anno di riposo e oblio, di Ottessa Moshfegh.
Trigger: 9/11, linguaggio esplicito, sesso. 
La prima parte del libro mi ha conquistato: l’ho letto di domenica e non riuscivo a smettere. Una parte di me capiva la protagonista ed il suo desiderio di dormire per lungo tempo (anche se di certo non un anno intero) per poter ripartire da zero al momento del risveglio. 
Poi è arrivato il lunedì e la magia è scomparsa: la protagonista è diventata antipatica e la sua missione di dormire per un anno mi pareva monotona. Era un continuo alternarsi di liste di medicinali, visite dell'amica (regolarmente trattata malissimo), e racconti del rapporto con la famiglia, uno più deprimente dell'altro.
Fortunatamente, il libro si riprende nel finale, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra la protagonista e la sua amica.
Reading Challenge: Un libro scelto solo per il titolo.

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