16 dicembre 2019

Top Five con dieci libri: cinque rimedi per la disperazione da fine serie

Top Five con dieci libri: cinque rimedi per la disperazione da fine serie
a cura della Librovora Marty.

Un famoso detto librovoro dice: “Finito un libro se ne inizia un altro”; quindi va da sé che, finita una serie che si è tanto amata, è il caso di consolarsi iniziandone un’altra. 
Negli ultimi due anni ho iniziato molte serie che si sono concluse, con mia somma disperazione, proprio quest’anno, lasciandomi orfana delle loro storie. Allo stesso tempo, da brava librovora, ho anche scoperto e letto molti libri, usciti più o meno di recente, che danno inizio ad una serie nuova di zecca. Come collegare le due cose? Ho scelto di parlare di finali di serie che hanno qualcosa in comune con inizi di altre serie; se anche voi avete letto queste serie e ora vivete nella nostalgia di queste storie, magari potrei darvi ispirazione per la vostra prossima lettura. Il gioco vale anche al contrario: magari avete iniziato una nuova serie e ve ne siete innamorati, e vorreste tanto trovare qualcosa di simile da leggere. Ebbene, in questo caso, vi fornisco l’idea di una serie già bella e conclusa che potrebbe interessarvi.


-Soul of Star, di Ashley Poston e Wolf by Wolf, di Ryan Graudin
Partiamo da una delle prime serie che ho concluso quest’anno, ovvero Heart of Iron, di Ashley Poston. Nel secondo libro della duologia ho trovato dei personaggi assolutamente pazzi e pronti a tutto per portare a termine la loro missione, e per questo li ho adorati. Allo stesso modo, anche nella serie Wolf by Wolf, di Ryan Graudin, ci sono personaggi con cui forse ho simpatizzato di meno, ma che, in modo simile, si avventurano in terre sconosciute per una giusta causa. Tutte e due le serie sono Fantasy e Sci-Fi, ma, se la prima può essere definita un retelling del mito di Anastasia, la seconda risponde ad una semplice e terrificante domanda: “cosa sarebbe accaduto se Hitler avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale?”, e quindi viene categorizzata come ucronia.

-Sword and Pen, di Rachel Caine e These Rebel Waves, di Sara Raasch.
Una delle conclusioni che ho atteso con più ansia quest’anno è stata quella di The Great Library, di Rachel Caine, e non ha per niente deluso le mie aspettative. Il mondo distopico creato dall’autrice è molto realistico e descritto fin nei minimi dettagli, così come i personaggi, che non sono affatto perfetti, ma rispecchiano l’ambientazione in cui si trovano fino alla fine. Anche nella serie Stream Riders, di Sara Raasch, mi hanno colpito molto l'ambientazione spietata e i personaggi che cercano di sopravvivere in essa. Tutte e due le serie tengono con il fiato sospeso per tutto il tempo di lettura, insomma. 

-Supernova, di Marissa Meyer e The Fever King, di Victoria Lee.
Ok, due serie che mi hanno fatto particolarmente soffrire quest'anno. La prima, Renegades, di Marissa Meyer, perché il secondo libro della trilogia era finito con un cliffhanger importante e questo terzo e ultimo libro ci ha messo troppo ad uscire; la seconda, Feverwake, di Victoria Lee, per lo stesso motivo, solo che devo aspettare il prossimo anno per avere la conclusione. <tono sarcastico> Che bello leggere le serie in corso! </tono sarcastico> Comunque tutte e due le serie sono ambientate in un mondo distopico in cui, a seguito di eventi traumatici, le persone scoprono di avere dei poteri. Tutti e due i protagonisti si trovano a dover infiltrarsi nel quartier generale nemico per capire cosa stia succedendo attorno a loro. Consiglio caldamente queste due serie a chiunque sia pronto a soffrire, ma anche a rimanere colpito da due bellissime storie.

-Capturing the Devil, di Kerri Maniscalco e The Red Scroll of 
Magic, di Cassandra Clare e Wesley Chu.
E qui si soffre decisamente di meno. Quando ho pensato a cosa potesse accomunare queste due serie mi sono venute in mente due sole parole: Cressworth e Malec. Certo, i Malec li avevo già visti anche nelle altre serie delle Shadowhunters Chronicles, ma in questa serie dedicata tutta a loro, The Eldest Curses, di Cassandra Clare e Wesley Chu, li vediamo quando ancora non erano così sicuri della loro relazione; ma poco importa, perché sono comunque adorabili e ci fanno capire che la strada sarà ancora lunga, ma ne varrà la pena. 
Ho cominciato la serie Stalking Jack the Ripper, di Kerri Maniscalco, solo l’anno scorso, ma i due protagonisti hanno subito trovato un posticino nel mio cuore, e nel libro conclusivo della saga hanno avuto finalmente il loro lieto fine, giustamente meritato, dopo tutti quei morti che gli sono capitati tra capo e collo…  che però si sono divertiti a smembrare ed analizzare insieme. Se non è amore questo, io non so.

-The Toll, di Neal Shusterman e Call Down the Hawk, di Maggie Stiefvater
Ultimo finale di serie letto quest’anno è quello di Arc of a Scythe, di Neal Shusterman. Un finale molto complicato in cui non si capiscono le intenzioni dell’autore (e del Thunderhead), fino alla fine, ma che vale sicuramente la pena di scoprire. Come era da prevedere, dopo aver letto la serie precedente (The Raven Boys), anche la serie Dreamers, di Maggie Stiefvater, continua la tradizione del: vuoi capire cosa sta succedendo? Arriva alla fine della serie. La trama di queste serie è complessa e richiede attenzione. Inoltre le risposte arrivano per la maggior parte alla fine della serie; cosa che non è un problema enorme nel caso di The Toll, ma che mi crea ansia per l’uscita del seguito di Call Down the Hawk.

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