13 dicembre 2018

Recensione di Vox, di Christina Dalcher

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Recensione di Vox, di Christina Dalcher
Titolo: Vox
Autore: Christina Dalcher
Editore: Nord
Lingua: Ita
Genere: Distopia
Trigger: omofobia, autolesionismo, tentato suicidio, sessismo e violenza di genere.


Sinossi: Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne.
[limite di 100 parole raggiunto]




Letto da: Gioneb
Recensito da: Gioneb
Commento:


Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Appena ho letto la trama, ho deciso che l’avrei letto: com’è possibile che le donne possano dire solo 100 parole al giorno? Cos’è successo per arrivare a una cosa del genere? Come fanno le donne a vivere in una situazione del genere?


2) Valeva la pena leggerlo?
Sì, ma non un sì tanto deciso. La lettura del romanzo mi ha fatto riflettere molto sulla condizione femminile nella società, ma al tempo stesso non mi è piaciuto come è stata sviluppata la trama.


3) Qual è il punto di forza di questo libro?  
Il punto di forza è l’idea da cui nasce tutto e le riflessioni sulle società e sulla condizione della donne che si porta dietro. Mi capitava spesso di chiedermi se in Italia sarebbe potuto succedere qualcosa del genere e non riuscivo a essere sicura al 100% che non potrebbe mai capitare. So che è un libro distopico e quindi non accadrà mai neanche negli Stati Uniti, però credo che esistano troppe persone che pensano che sarebbe una bella cosa mettere a tacere le donne. Un’altra riflessione che mi fatto nascere questo romanzo è: prima che accada tutto, mi accorgerei di quello che sta succedendo o continuerei a vivere nella mia bolla? Sto vivendo nella mia bolla?
Nonostante quello che leggerete nella risposta successiva, credo che l’autrice abbia gestito bene due dei quattro figli della protagonista: Sonia, la bambina di pochi anni che, avendo vissuto sempre con il limite di parole, si dispera quando le tolgono il braccialetto che controlla questo limite; e Steven, che, da adolescente che è, inizialmente approva la nuova dottrina perché è innamorato di una sua seguace, ma che, nel corso del libro, avrà una grande crescita personale.


4) E invece, il punto debole di questo libro?
Il punto debole è com’è stata sviluppata la trama: mi è sembrata troppo superficiale. L’autrice aveva tantissime possibilità di sviluppo in un'ambientazione del genere e invece si è concentrata troppo sulla vita della protagonista. So che è normale che in un romanzo raccontato in prima persona ruoti tutto intorno alla protagonista; ma il susseguirsi di avvenimenti palesemente utili solo a mandare avanti la trama ha rovinato la mia sospensione dell’incredulità.


5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Non ho incontrato nessun personaggio che mi ha colpito particolarmente e credo che sia perché ho trovato il libro troppo incentrato sulla protagonista, che non mi è piaciuta per niente. I personaggi secondari sono tutti scritti bene e alla fine meno banali della protagonista… Tranne i gemelli. Continuo a chiedermi che utilità abbiano nella storia. I personaggi non sono brutti, né superficiali, ma, a costo di ripetermi, la presenza della protagonista li mette un po’ troppo in ombra.


6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Sinceramente non lo so, perché il libro mi ha deluso per come è stata sviluppata la storia; quindi leggerei un altro suo libro partendo dal presupposto che non mi piacerà molto, il che non è il mood migliore iniziare un libro. D’altro canto, è un libro che in qualche modo mi ha colpito, quindi credo che anche un altro suo libro possa fare la stessa cosa.
In ogni caso nessuno dei suoi libri, tra quelli che risultano su Goodreads, mi ispira.


7) A chi lo consigli?
Come ormai avrete capito, questo libro mi ha deluso e quindi faccio fatica a consigliarlo a qualcuno in particolare. Tutti dovrebbero ragionare su questi temi, che è la cosa interessante di questo libro; quindi escluderei tutti quei lettori che in realtà vogliono solo un momento di svago.


8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Direi Corvonero, perché la protagonista apparterrebbe a questa casa. Lo dico perché racconta che non si è accorta del cambiamento che stava avvenendo nella società visto che era troppo impegnata a studiare, e quindi molti componenti della mia casa potrebbero riconoscersi in lei. Comunque, se dovessi immaginare una protesta su questi temi a Hogwarts, penserei subito ai Corvonero. Assieme a loro ci sarebbero molti Grifondoro, alcuni lì solo per fare casino, e donne Serpeverde che non vogliono che venga tolta loro la possibilità di diventare qualcuno. E i Tassorosso? Non ce li vedo a scendere in piazza a protestare, ma farebbero sicuramente la loro parte nella lotta per il diritto delle donne.

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