Notti magiche Top Ten
a cura della librovora miki_tr.
Notti magicheeeee… inseguendo un goooool… sotto il cielo, di un’estate italianaaaaaa…
Come sarebbe a dire che devo fare io la Top Ten di questa settimana? Non vale come scusa il fatto di essere ancora completamente ubriaca di europei e nazionale? No? E allora beccatevi la Top Ten a tema. Così imparate a farmi lavorare quando sono distratta.
Sì, ok, cercherò di essere seria. Non sono una gran fan del calcio durante il campionato, ma quando si tratta di nazionale, fin dalle notti magiche originali del ‘90 (il primo mondiale che mi ricordo), si fa fatica a staccarmi dalle partite. E questo europeo, prevedibilmente, mi ha caricato a palla. Volevo quasi fare una top ten formazione, e ci ho ragionato per qualche giorno, ma mi sono incartata. Quindi ho pensato alle famose notti magiche, alle copertine con scene notturne… insomma, penso che sappiate dove andiamo a parare: chiacchieriamo di libri e di notti magiche. E cercherò, per qualche momento, di lasciare fuori il calcio.
Max Kowalski Didn’t Mean It, di Susie Day.
La copertina di questo Middle Grade non dà l’impressione più notturna possibile, mi rendo conto, ma rende molto bene l’idea di come la notte entra nella storia di questo libro. La maggior parte delle cose che cambiano la vita di Max succedono di notte, ed è di notte che si svolge tutta la sua crescita, dalle responsabilità alle idee ingenue e folli, dai sogni all’imparare chi è e qual è il suo posto nel mondo.
The War I Finally Won, di Kimberly Brubacker Bradley.
E’ curioso che questo libro abbia una copertina notturna, perché la storia che viene raccontata si svolge principalmente di giorno. Probabilmente, in realtà, la copertina fa riferimento ad uno specifico episodio che segna un po’ un punto di svolta della trama, ma alla fine penso che ci sia di più: la notte della guerra che investe i personaggi del libro, che li cambia, e la notte più personale di Ada, la protagonista di questi libri che, in fondo, raccontano il suo risveglio da una lunga notte di ingiustizia verso un futuro ricco di promesse.
Cathedral of Bones, di A.J. Steiger.
Nessuna copertina poteva essere più adatta per questo libro di questa città bizzarra, illuminata dai lampioni, che riassume visivamente l’atmosfera bizzarra e suggestiva di questa ambientazione. In un mondo condizionato dal contatto con altri universi, densi di creature misteriose e incomprensibili poteri, l’atmosfera la fa da padrona. Questo è un libro che dice tanto dalla sua copertina: il fascino dell’una replica efficacemente quello dell’altro.
The Monster of Elendhaven, di Jennifer Giesbrecht.
Oscura e decadente, la notte di Elendhaven, appena intuibile da forme nella nebbia: la copertina rende molto bene il tono della storia. Questa novella, come il libro precedente, si costruisce sulle atmosfere, notturne, buie e salmastre. Sembra quasi di poter intuire già dalla cover come la luce del giorno sia poco presente, in questa storia. Ed è così: del racconto non resta alcuna immagine diurna, ricca di luce. L’oscurità domina l’ambientazione, e il cuore dei personaggi, dalla prima riga all’ultima.
Stormsong, di C.L. Polk.
Mi colpisce la copertina di questo libro, in relazione con gli altri della serie, perché è al tempo stesso la più scura e la più suggestiva: parla di lunghe ore di buio, e freddo, ed evoca, più di tutte, sia l’ambientazione che il contenuto del libro. Questa trilogia ha la caratteristica di seguire in ciascun libro non solo dei personaggi molto diversi, ma anche delle differenti sfaccettature dell’ambientazione. In Stormsong, la storia entra nelle stanze della politica, brillanti e luccicanti di privilegi e magia, ma pericolose come il ghiaccio più infido.
A Jigsaw of Fire and Stars, di Yaba Badoe.
Questa copertina si gioca sui contrasti, e anche la storia che racconta ha toni simili: da favola, ma con un’anima intensa e dolorosa. Mi ha sempre colpito molto la scelta cromatica così radicale di questa cover, perché la storia usa toni più leggeri e metaforici, per la maggior parte, ma l’uso del cielo stellato nella copertina è efficace: sembra la notte adatta a raccontare una favola, che è quello che fa il libro.
The Night Circus, di Erin Morgenstern.
Questa è un’altra di quelle copertine che raccontano come poche l’atmosfera e la qualità del libro che racchiudono: la notte è fatta di magia, in queste pagine. Una magia in bianco e nero, che si nasconde tra le ombre e le illusioni, effimera e al tempo stesso raffinata. La storia si dipana tutta di notte, e non potrebbe essere altrimenti: la luce del giorno ne spazzerebbe via tutta l’illusione.
All the Ugly and Wonderful Things, di Breen Greenwood.
Una notte oscura, quella di questo libro. Una storia che è una collezione di cose nascoste nel buio, indicibili, impensabili. Questo è un libro che sfida la morale e la comprensione di chi lo legge, che racconta una storia durissima e inquietante come poche. Non è facile trovare un collegamento razionale tra la notte che la copertina presenta e quello che accade davvero nel libro: il legame è nei segreti, negli orrori quotidiani, nel buio che nasconde tutte le cose, quelle orribili e quelle meravigliose.
Aristotle and Dante Discover the Meaning of the Universe, di Benjamin Alire Sàenz.
L’atmosfera di questa cover è quella che mi ha fatto collegare il tema da cui sono partita al concetto di questa top ten: notte d’estate di quelle che non si possono dimenticare, con le stelle e una magia che non ha nulla di soprannaturale, per una volta. La copertina fa pensare al libro, alle conversazioni che sembrano non voler mai finire, al tempo che sembra infinito e a quel sapore unico delle notti d’estate. E il segreto dell’universo è proprio lì.
This Monstrous Thing, di Mackenzi Lee.
Infine, questo libro è di nuovo un’apoteosi della notte, dei segreti, delle idee folli e degli orrori che si nascondono nelle ore più buie. Un’atmosfera classica, raccontata con stile e innovazione, valorizzata dalla prima pagina all’ultima di questo libro che continuo a pensare sia una perla nascosta.
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