Recensioni a tema, Marzo 2021: libri con tema libri.
Questo mese eravamo tutte soddisfatte del sorteggio dell’argomento di cui dobbiamo discutere in questa rubrica: infatti parleremo di libri che parlano di libri, un argomento sempre molto caro a noi librovore. Tutti noi ne conosciamo tanti, al punto che c’è stato l’imbarazzo della scelta al momento di decidere di quale parlare. Infatti, la domanda questo mese è: quali abbiamo scelto? Scopriamolo.
Librovora Gioneb: Quanto piacciono a noi Librovori i libri che parlano di libri? Tantissimo. Personalmente mi piace anche quando possiamo incontrare i personaggi delle storie più famose. Sfortunatamente, però, non possiamo mai farlo di persona, ma sarà il protagonista del libro che stiamo leggendo ad incontrarli per noi. La serie Thursday Next, di Jasper Fforde, è ambientata in un universo parallelo in cui la separazione tra realtà e letteratura è talmente labile che si può saltare da un mondo all’altro; come capita alla protagonista che, già nel primo libro, The Eyre Affair, entra nel romanzo Jane Eyre e ne cambia il finale. Un altro elemento molto particolare, poi, è che i personaggi dei romanzi sanno di avere un ruolo specifico nella storia e spesso si sostituiscono uno con l’altro per poter andare in vacanza. Gli attori/personaggi di un libro vanno in scena solo quando c’è qualcuno del mondo reale che sta leggendo quel libro. Le stranezze di questa serie non finiscono qui, ma Jasper Fforde non è l’unico che ha fatto uscire i personaggi dai libri: c’è anche H.G. Parry che nel suo The Unlikely Escape of Uriah Heep ha dato a uno dei protagonisti, Charley Sutherland, il potere di far uscire i personaggi dai libri. Ancora non ho letto questo romanzo, e mi sto chiedendo se sarà un degno successore di The Eyre Affair.
Librovora Marty: Per questa recensione, visto che per una volta ho l’imbarazzo della scelta, ho deciso di dimostrare che noi librovore leggiamo tutto, anche generi che non amiamo particolarmente, se il libro parla di libri. Nel mio caso, ho letto da poco due libri del genere non-fiction, genere che non leggo spesso (se non quasi mai), ma in qualche modo mi sono rivista in questi libri. Del primo letto, I Will Judge You By Your Bookshelf, di Grant Snider, mi ha subito affascinato il disegno confusionario, ma molto originale, che è incentrato sulla lettura e scrittura dei libri e sui tanti modi di sviluppare una trama. Una graphic novel di questo tipo mi appassiona molto, perché in ogni pagina trovi qualcosa che affascina e sorprende, e mai qualcosa di banale, anche nelle pagine più semplici, come ad esempio quella che illustra cosa è possibile utilizzare come segnalibro, e suggerisce cose come bonsai e la coda del tuo gatto. In poche parole, sono rimasta affascinata dai suggerimenti di questo libro illustrato. Ma mai quanto ho adorato il prossimo libro, Book Love, di Debbie Tung. Questa storia, che è sempre una graphic novel, è essenzialmente un manuale per diventare divoratrici di libri, o anche una guida per riconoscere se sei già uno di loro, con scenette che descrivono attentamente tutti i comportamenti e le azioni di un vero librovoro. Se come noi amate i libri, vi posso assicurare che ogni scena del libro vi ricorderà qualcosa che avete fatto in passato o che fate tuttora. Quindi, in conclusione, non-fiction: no grazie! Ma se si parla di libri… a quando il prossimo?
Librovora miki_tr: Sulla falsariga del fatto che ultimamente leggerei solo dei Middle Grade, proprio da questa categoria sceglierò il libro di cui parlare per questo argomento. Ho avuto in mente fin dal momento del sorteggio del tema Ban This Book, di Alan Gratz. In questa storia, una bambina che si rifugia nella biblioteca della scuola per ritagliarsi il suo spazio in una famiglia caotica, si accorge improvvisamente ad un certo punto che il suo libro preferito non è più sullo scaffale. E non è semplicemente fuori posto: è stato rimosso dalla biblioteca per le proteste di un genitore, che ritiene quella e diverse altre storie non adatte per una scuola. Da questo avvenimento nasce una vicenda che si sviluppa su due fronti: la crescita personale di Ann, che capirà come fare sentire la sua voce; e la crescita collettiva di un’intera scuola, che si trova ad affrontare la spinosa questione: a chi spetta decidere se un libro debba o meno essere letto? Con che criterio, e con che diritto, diciamo a qualcun altro cosa deve o non deve leggere? Per un lettore è una questione interessante; avendo a che fare con dei bambini, senza dubbio lo è ancora di più. Il libro spinge a riflettere, e lo fa con molta semplicità. Non solo: lascia al lettore molto del giudizio in merito, senza esagerare nelle sue posizioni, mettendo in luce l’importanza di confrontarsi sempre e comunque con la propria capacità critica di fronte al contenuto di un libro, senza interferire con quella degli altri. Mentre imbastisce questo ragionamento complesso, il libro racconta tanto altro, soprattutto tanto amore per i libri, quelli belli e quelli meno belli, quelli che ti colpiscono al cuore, magari da bambino, e che rimangono con te per sempre, con tutte le domande e le risposte che offrono. Tutti noi lettori siamo un po’ Ann, un po’ i suoi amici e “nemici”, un po’ i suoi genitori; tutti noi lettori leggiamo di noi stessi in queste pagine, ed è questa la bellezza di questo libro e degli altri che ci parlano, con amore, di libri.
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