4 luglio 2021

Wrap Up: Giugno 2021

 

Wrap Up: Giugno 2021


Se ci aspettavamo un giugno esaltante, dal punto di vista delle letture, siamo rimaste un po’ deluse: qualcuna dalla poca voglia di leggere, che sembra stia diventando una piaga tra le nostre fila; qualcuno invece ha anche letto tanto, ma senza trovare particolari guizzi di capolavori. E poi ci sono gli europei, quindi se avete notato un ritardo in questo post… è perché per farlo uscire puntuale, avremmo dovuto lavorarci durante la partita. E in questa tana librovora, non si fa.


Wrap up della librovora miki_tr


Book Count: 18

Libri letti:


The Boy in the Red Dress, di Kristin Lambert.

Trigger: omicidio, violenza, omofobia, prigionia, razzismo.

Volevo leggere questo libro da un bel po’, e devo dire che non sono rimasta delusa, anche se un elemento della storia mi ha fatto storcere il naso più di una volta: la trama. Il ritmo del giallo non funziona benissimo, e anche la soluzione arriva in maniera non perfettamente lineare. I personaggi, invece, sono interessanti e l’atmosfera del periodo storico si sente, anche se la sinossi prometteva forse qualcosa di più, da questo punto di vista. Comunque una bella lettura.


Hollowpox: The Hunt for Morrigan Crow, di Jessica Townsend.

Trigger: pandemia, razzismo, violenza, morte.

Avevo quasi deciso di non continuare questa serie, perché il secondo libro proprio non mi aveva entusiasmato e qualcosa, nella trama complessiva, mi dava l’idea che sarebbe peggiorata andando avanti. Ho fatto bene a dare a questa serie un’altra possibilità, però: questo libro è il migliore dei tre, senza dubbio, nonostante la storia in sé non sia brillante; inoltre devo dire che mi sembra di intuire l’arrivo di un paio di colpi di scena che potrebbero essere brillanti, ma scopriremo solo proseguendo con la serie se ho ragione. Intanto, avevo messo questo libro nella mia TBR di Giugno perché sospettavo che uno dei personaggi fosse LGBTQIA+, e devo dire che al momento non si è rivelato tale… fortunatamente per me, non ho sbagliato comunque, perché nel libro c’è una relazione LGBTQIA+ tra altri due personaggi.

D&D: Paladino: un libro che non sia il primo di una serie.


The Infinite Noise, di Lauren Shippen.

Trigger: depressione, bullismo, autolesionismo.

Concetto di base molto interessante… libro però un po’ adolescenziale e banale, sebbene il protagonista abbia un problema assolutamente singolare. Ho preferito la premessa allo svolgimento, anche se in questo caso parliamo comunque di un libro molto leggibile e ben scritto. Probabilmente, nel caso di questa storia, quello che sento di più è di essere assolutamente fuori target, e non solo perché le romanticherie adolescenziali mi fanno sempre storcere il naso. Spoilerando il resto di questo Wrap Up, comunque, ho deciso di leggere ugualmente il secondo libro della serie (che è l’unico adatto ad un prompt di Popsugar), e direi che ho fatto bene; ma ne parleremo più avanti.

Popsugar: Un libro scritto da una personalità online.


The Gentle Art of Fortune Hunting, di K.J. Charles.

Trigger: omofobia, ricatto, gioco d’azzardo, misoginia, abbandono di minore.

Alzo le mani e mi arrendo: che cavolo mi sta succedendo quest’anno? Historical Romance? Ancora? Non so cosa succede nel mio cervello. Anche perché ho trovato questo libro semplicemente delizioso. Poche pretese, leggero, dialoghi spettacolari e… hot. Davvero, una delle letture più divertenti e rilassanti dell’anno, che consiglio a chiunque possa gestire delle scene piuttosto spinte. Ma è davvero un libro adorabile e, nonostante il genere, con un bassissimo livello di smancerie.

Popsugar: Un libro con un simbolo delle carte sulla copertina.


Slippery Creatures, di K.J. Charles.

Trigger: PTSD, violenza, omicidio, morte di una persona cara, omofobia, autolesionismo.

Quindi, ovviamente, la mia mente malata ha deciso che questo genere di libro è tutto quello che voglio leggere per il prossimo futuro… e perché non iniziare un’altra serie della stessa autrice del libro precedente? Ed eccoci qui. Questo libro è adorabile, forse più del precedente, sempre più orientato verso la punzecchiatura che verso le smancerie, e con in più una discreta quantità di azione, e non solo tra le coperte. Will Darling, il protagonista, probabilmente diventerà uno dei miei personaggi preferiti di sempre: mi fa morire dal ridere. Una lettura proprio divertente.


A Master of Djinn, di P. Djèlí Clark.

Trigger: colonialismo, violenza, mutilazioni, controllo mentale, schiavitù, omicidio.

Torniamo alle cose serie, con un libro che, purtroppo, mi ha un po’ deluso. Iniziamo dai lati positivi: adoro l’ambientazione, che è bellissima e ricca di fascino e potenzialità. Mi piacciono i personaggi, anche se avrei gradito un po’ più di sviluppo, e mi piace molto il tema generale della serie. Due cose non funzionano particolarmente bene: in primis, i riferimenti culturali, soprattutto quelli visivi, forse avrebbero dovuto essere spiegati, almeno un minimo, essendo il libro rivolto ad un pubblico non necessariamente egiziano: in un paio di passaggi i personaggi vengono identificati con l’abbigliamento, per cui però si usano termini specifici senza descrizione, rendendo difficile poi capire in seguito che stiamo avendo a che fare con lo stesso personaggio. La cosa che funziona meno, però, è la trama, la costruzione del giallo, che è troppo lineare: l’investigazione passa da un indizio all’altro in maniera troppo conveniente. Anche la soluzione, per il lettore, è intuibile fin da subito (il classico errore che trovo spesso: si fanno tutte le ipotesi tranne una evidente, il che mi fa capire che quella sarà la soluzione). Comunque il mondo vale la pena, quindi leggerò altro da questa serie di sicuro!


The War I Finally Won, di Kimberly Brubaker Bradley.

Trigger: razzismo, classismo, guerra, morte di una persona cara, morte di un figlio.

Questo libro scalda il cuore e lo spezza allo stesso tempo. La duologia intera fa questo effetto. I personaggi, che nel primo libro avevo trovato un po’ poco approfonditi, acquisiscono profondità e crescita in questo seguito; l’ambientazione diventa brutalmente realistica e la storia, di fatto, si completa. Difficile non considerare questa duologia come un libro unico, per certi versi: la risoluzione è completamente in questo secondo libro. Una narrazione ottima e una storia davvero toccante. 


The Sugared Game, di K.J. Charles.

Trigger: morte, violenza, morte di una persona cara, autolesionismo, aborto spontaneo.

E… ci risiamo. Non posso neanche dare la colpa al caldo, accidenti: mi piace proprio questa serie! E’ divertente, movimentata, con una trama semplice, ma godibile al massimo; i personaggi sono interessanti e i dialoghi da impazzire. Non so se sia perché uno dei personaggi principali è un imbecille fatto e finito, ma accidenti, mi piace anche la coppia! Finirò per leggermi tutto quello su cui riesco a mettere le mani, di questa autrice. E non è una minaccia: è un dato di fatto.


A Neon Darkness, di Lauren Shippen.

Trigger: manipolazione mentale, abuso sessuale, abbandono di minore, pensieri suicidi.

Questo libro è il seguito/companion novel di The Infinite Noise. Non ero rimasta davvero entusiasta del primo libro, quindi ho avuto qualche dubbio sul leggere questo (ha deciso Popsugar con il prompt più bastardo dell’anno). Sono contenta di averlo fatto: questo libro è chilometri meglio del precedente, soprattutto per il protagonista, che è un personaggio eccezionale. Nei commenti a questo libro ne ho sentito parlare come di una “villain origin story” (termine tecnico che non ho la più pallida idea di come tradurre in italiano), ed è questo che rende la storia interessante: il punto di vista e il modo assolutamente non apologetico in cui il protagonista viene inquadrato. Mi è piaciuto molto più del primo (il che significa che terrò d’occhio il prossimo).

Popsugar: Un libro con un ossimoro nel titolo.


Wicked Gentlemen, di Ginn Hale.

Trigger: morte, violenza, immagini macabre, tortura, razzismo, omicidio.

Mi ero ripromessa di smettere di leggere Historical o Fantasy Romance, almeno per un po’. Poi ho trovato al Libraccio questo libro che avevo in TBR dal 2017, e a quel punto non ho avuto molta scelta… era destino. Qualcuno ha parlato di autori di cui voglio leggere tutto? Benvenuta nel club, Ginn Hale. Togliamoci il dente: personaggi e storia sentimentale? Adorabili. Parliamo di cose serie: l’ambientazione è mooolto bella! Il libro forse poteva essere più lungo ed elaborato a livello di trama, soprattutto considerando che all’interno di queste duecento pagine ci sono due storie, ma l’atmosfera è da manuale e l’ambientazione sociale veramente affascinante. Una sola scena hot, ma non si può avere tutto dalla vita… 

Popsugar: Il libro più vecchio della tua TBR.


[Copertine non disponibile]

Mr. Harper and the Christmas Stocking e Mr. Sykes and the Noble Muse, di Ginn Hale.

Trigger: razzismo.

Oh, guarda, abbinati al libro precedente c’erano anche due raccontini shipposissimi sulla coppia protagonista, gratuiti sul sito dell’autrice… potevo non leggerli? Ebbene sì, mi è partita la ship, che ci volete fare? Sarà la vecchiaia… 

e


The Silvered Serpents, di Roshani Chokshi.

Trigger: razzismo, antisemitismo, colonialismo, violenza, morte, suicidio, sacrificio umano, mutilazioni, lutto.

Non ero sicura al cento per cento di voler continuare questa serie, che mi era piaciuta, senza esaltarmi, ormai due anni fa. Ammetto che ho iniziato questo libro pensando che, se non fossi riuscita a entrare di nuovo nell’ambientazione, avrei deciso per un DNF definitivo senza troppe remore. All’inizio ritrovarmi nei riferimenti alla trama del primo libro è stato davvero faticoso, ma quello che mi ha fatto decidere di non mollare sono stati i personaggi: loro mi sono tornati in mente subito, e continuano a piacermi, nonostante in questo secondo libro siano leggermente più sbilanciati verso l’angst. Ma l’autrice si è mossa bene, per tenermi incollata: quelli di loro che adoro totalmente hanno storie meno interessanti; quelli che lascerei perdere mandano avanti la trama. Così si fa fatica a perdere interesse per un libro… 


The Mysterious Disappearance of Aidan S., di David Levithan.

Trigger: scomparsa di un minore.

Ok. Questo libro è ok. Voce narrante carina, concetto carino, lettura carina. Niente di eccezionale, niente di sbagliato. Forse solo tutto un po’ poco approfondito per i miei gusti, un po’ veloce. E’ un libro che si legge facilmente in un paio d’ore, e si ricorda per lo stesso tempo, più o meno.


Suggested Reading, di David Connis.

Trigger: bullismo, censura, depressione, tentato suicidio, classismo, omofobia.

E’ buffo come questo libro riprenda praticamente in toto la trama di Ban This Book, di Alan Gratz, un middle grade che ho letto in aprile, ma lo faccia in chiave YA. Il libro è interessante, stimolante e molto piacevole da leggere, anche se ai personaggi manca qualcosa di quelli di Gratz; principalmente, una vita significativa al di fuori degli avvenimenti della trama, che viene appena accennata e comunque accantonata facilmente, per la maggior parte. Comunque un libro per gli amanti dei libri, senza alcun dubbio. Bello.



Darling, di K. Ancrum.

Trigger: abbandono di minore, violenza, violenza psicologica, coercizione, manipolazione, omicidio.

Devo essere brutalmente sincera: mi aspettavo molto, ma molto, di più. Darling non è un libro che ha particolari difetti, ma non ha neanche quel senso di profondità che mi aspettavo da K. Ancrum, viste le precedenti letture. Anzi, se vogliamo, qualche difettuccio si trova: troppi personaggi che non restano impressi, superflui addirittura; la mancanza del senso di famiglia acquisita, di sostegno reciproco in condizioni difficili, che è un elemento toccato in questo libro, ma poco raccontato; e, non ultime, un paio di circostanze convenientemente improbabili (SPOILER dall’inizio del libro: gli stessi genitori che proibiscono alla figlia diciassettenne di incontrare faccia a faccia l’amica conosciuta online, e vista in chat per un anno, se prima non hanno un incontro con i genitori di lei, lasciano la figlia sola in una casa e in una città nuova per tutta la notte, con il cellulare scarico, addormentata in una camera la cui finestra non si chiude? Mmmm…). Il libro tutto sommato mi è piaciuto, ma siamo lontani da quello a cui K. Ancrum mi aveva abituata.


Subtle Blood, di K.J. Charles.

Trigger: violenza, violenza domestica, omicidio, prigionia, misoginia, omofobia.

Ok, sì, ho finito la serie. Vi aspettavate altro? Illusi. Non potevo restare senza Will Darling un giorno di più, è ovvio. Bella conclusione, concludente, divertente, un po’ sdolcinata a tratti, ma sorvoliamo perché compensa con uno humor che pochi libri hanno. Non solo mi è piaciuta questa serie, che già era improbabile: sospetto che la rileggerò ogni volta che avrò bisogno di tirarmi su il morale.


Made of Stars, di Kelley York.

Trigger: violenza domestica, tradimento, omicidio.

E poi, dal nulla, a sorpresa, in un mese di tanti libri valutati quattro librovori, prendi dalla tua TBR un thriller YA a caso, senza aspettarti chissà cosa… e rimani assolutamente stupita. In positivo, e alla grande. Questa storia mi ha ricordato molto Deposing Nathan, di Zack Smedley, un libro che mi aveva colpito al cuore nel 2019, senza che me lo aspettassi minimamente. Forse Made of Stars è meno efficace di quello, ma ho trovato delle somiglianze in passaggi molto toccanti della storia, e, pur consapevole che la trama di questo libro è forse un po’ zoppicante, non sono riuscita a non innamorarmi un po’ di questa storia e dei suoi protagonisti. 


Wrap up della librovora Marty


Book Count: 4

Libri letti: 


The Tea Dragon Tapestry, di Kay O'Neill.

Trigger: lutto, perdita di ricordi.

Siamo all'ultimo volume di una trilogia davvero carinissima, con una storia che ti riempie il cuore, che manda tanti messaggi positivi. I draghetti del tè, i grandi protagonisti di questa serie, sono sempre molto teneri e ho apprezzato tantissimo quando sono ritornati alcuni personaggi che non pensavo di vedere in questo punto della storia. In conclusione, questa è una lettura da fare quando si è un po' giù di morale, per potersi sentire meglio.


Mister Impossible, di Maggie Stiefvater.

Trigger: violenza, morte, esplosioni, terrorismo, incidente stradale, pensieri suicidi, sonno eterno.

Come secondo volume di una trilogia già molto complessa, questo libro non lascia scampo. Nella prima metà del libro la storia è molto tranquilla ma ripetitiva, anche perché abbiamo due “gruppi” di personaggi da seguire, ciascuno con le proprie missioni e i propri viaggi da compiere. Verso la fine le cose si complicano parecchio, ed è proprio in questo momento che la trama comincia a farsi interessante, con un certo personaggio che, nonostante la sorpresa finale, sono sicura che ci farà penare parecchio. Mi è dispiaciuto molto per i personaggi di Ronan e Hennessy, in questo libro, perché, guidati da persone sbagliate, stanno intraprendendo una strada parecchio complicata. Ma c’è sempre il terzo e ultimo libro che potrebbe ribaltare il tutto, quindi aspettiamo pazientemente. 

Heartstopper, Volume Four, di Alice Oseman.

Trigger: disturbo del comportamento alimentare, anoressia,  autolesionismo, pensieri suicidi, omofobia, ospedale psichiatrico.

L’andamento della storia degli altri volumi e l’andamento di questo volume sono molto, molto diversi. Si potrebbe dire che qui le cose si fanno più serie, ma parliamo sempre di Nick, Charlie e Alice Oseman, e quindi la situazione è seria ma non disperata. Nonostante Charlie non affronti un periodo bellissimo, c’è sempre molta positività nel corso del volume, grazie al punto di vista e alla narrazione di Nick, che cerca di sdrammatizzare e di guardare sempre al futuro con ottimismo. Verso la fine si vede finalmente uno spiraglio di luce, e un accenno ad una conclusione, il prossimo volume, che sarà sicuramente da piangere.


Witchmark, di by C.L. Polk.

Trigger: salute mentale, stress post traumatico, schiavitù, manipolazione mentale, guerra, violenza, morte.

Ho iniziato questo libro perché, tra le scelte LGBTQIA+ che avevo, è quello che mi attraeva di più. Mi è piaciuto tantissimo il protagonista Miles, per cui sfido chiunque a non provare un po’ di compassione, vista la situazione familiare da cui è scappato, la guerra che si è trovato a combattere, e tutto quello che gli capita in questo primo libro della serie.

Il sistema magico non è facilissimo da comprendere, anche perché viene presentato mano a mano che la storia prosegue, e devo ammettere che nella parte finale ho avuto i miei problemi a comprendere quello che stava succedendo. Le mie parti preferite sono state sicuramente quelle investigative, in cui il rapporto tra Miles e Tristan cresceva, e io avevo sempre più gli occhi a cuoricino.




Wrap up della librovora Gioneb


Book Count: 3

Libri letti:


The Tea Dragon Tapestry, di Kay O'Neill.

Trigger: <not found>

Bellissimo anche questo terzo e ultimo (uffa!) libro della serie dei draghetti del tè. Come per gli altri libri, non c’è solo uno stile di disegno bellissimo, ma anche tanti bei messaggi di comprensione e appoggio fraterno. 


The Betrayals, di Bridget Collins.

Trigger: morte, regime dittatoriale, suicidio, abbandono di minore, sangue, misoginia, persecuzione religiosa.

Il libro è bello e lo stile dell’autrice è accattivante, ma non sapere bene cosa sia il grand jeu, senza neanche riuscire a identificarlo bene, non mi ha reso possibile entrare veramente in sintonia con la storia. O forse è solamente il periodo stressante che sto vivendo. 

Alla fine non me la sono sentita di dargli il mio bollino anche se poteva meritarlo. Ho iniziato a leggerlo sperando che distraesse dal periodo stressante e ci è riuscito solo ogni tanto.

Reading Challenge: un libro ambientato in una scuola.

D&D: Ladro, leggi un libro che non è tuo.


Fangirl, Vol. 1: The Manga, di Sam Maggs, Rainbow Rowell e Gabi Nam (Illustratrice).

Trigger: ansia, malattia mentale.

Ho riletto Fangirl perché ne avevo bisogno, dopo la settimana che ho avuto. Non ho molto di più da dire rispetto alla scorsa lettura: è entrato a far parte dell’elenco dei miei comfort-book e non mi resta che aspettare il seguito.


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