Quattro Anni di Blog
Nel quarto giorno del nostro quarto anno di blog (che abbiamo aperto il primo settembre del 2017, se volete fare i calcoli), abbiamo deciso di festeggiare il nostro anniversario in una maniera un po’ particolare… cercheremo di riassumere questa esperienza in quattro domande con quattro risposte… insomma, oggi è un giorno con tanti quattro che ritornano. Coincidenze? Noi non crediamo…
Quattro cose che hai imparato in quattro anni di blog:
Gi: Sicuramente ho imparato un po’ più di grammatica, soprattutto per quanto riguarda la punteggiatura (no, il punto e virgola ancora non so usarlo). Sento anche di aver acquisito molta più sicurezza nell’esprimermi in forma scritta.
Oltre alla parte formale, ho imparato a non giudicare davvero i libri dalle copertine né dal genere: in questi quattro anni ho letto tantissimi libri a cui non avrei mai dato un’occasione.
Il blog, con i suoi book tag e i suoi readathon, mi ha insegnato anche a cercare un altro punto di vista sulle cose. Ad esempio, se non ti viene la quarta risposta di una domanda puoi sempre prendere la domanda in modo diverso e rispondere cose del tipo “come ultimo, scrivere il blog mi ha insegnato ad usare blogger”, il che è vero, ma non rientra propriamente nel senso della domanda.
Ma: La prima cosa che ho imparato è che esiste la punteggiatura e come va usata; un’altra cosa è che è inutile fare una TBR lunghissima perché decido sempre sul momento cosa leggere e non la seguo. Ho imparato anche che è più facile commentare un libro che non mi è piaciuto di uno che mi è piaciuto, perché posso isolare gli aspetti che non mi hanno fatto impazzire e parlare di quelli. Infine, ho imparato che potrei stare a discutere per ore dei libri che mi sono piaciuti, specialmente con le mie colleghe librovore e se li hanno letti anche loro.
Mi: Sicuramente una cosa che ho imparato è a sintetizzare cosa penso di un libro nel poco spazio che il wrap up mi concede; un’altra cosa che ho cominciato a fare grazie al blog è darmi una TBR e cercare di seguirla, dato che è nero su bianco in queste pagine. Ho anche imparato a non vergognarmi di dare un parere negativo su qualcosa che ho letto. Ma probabilmente la cosa più importante che ho imparato è che amare la lettura e passare tanto tempo a leggere non è necessariamente un’esperienza che devo vivere da sola, anzi: parlare con le mie colleghe e con queste pagine di quello che leggo mi arricchisce molto.
Quattro libri che hai letto grazie al blog:
Gi: Troublemakers, di Catherine Barter: ho letto il libro ispirata dalla recensione della Librovora miki_tr.
Deposing Nathan, di Zack Smedley: un altro libro che non avrei letto se non me ne avessero parlato bene le altre due librovore.
Uomini e topi, di John Steinbeck: uno dei tanti classici che probabilmente non avrei mai letto se non avessimo intrapreso la sfida di leggere un classico al mese.
The XY Axis, di Karin Bishop: un libro che ho letto solo perché era l’unico decente che iniziava con la lettera X nell’anno in cui abbiamo letto un libro per ogni lettera dell’alfabeto.
Ma:
La città dei libri sognanti, di Walter Moers: I librovori sono dei personaggi di questo libro che io non conoscevo prima di iniziare il blog.
La fattoria degli animali, di George Orwell: Uno dei tanti classici che ho letto per una challenge e che mi è piaciuto.
Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows: Il genere del libro non è uno di quelli che leggo spesso (o mai…), ma grazie i consigli delle colleghe librovore ho letto e apprezzato questo libro.
The Test, di Sylvain Neuvel: Uno dei tanti autori che ho iniziato ad apprezzare dopo che mi è stato consigliato questo libro.
Mi: The Secret Chord, di Geraldine Brooks: ho dichiarato sul blog che sarebbe stato il mio primo libro del 2018 e così è stato.
The Final Empire, di Brandon Sanderson: sempre nel 2018, per vivacizzare le mie TBR sorteggiavo dei libri da leggere ogni mese. Questo è stato senza dubbio il sorteggio più fortunato.
A Madness so Discreet, di Mindy McGinnis: un libro della cui esistenza non sapevo nulla, ma che mi è saltato all’occhio su raccomandazione della Librovora Gioneb.
Purple Hibiscus, di Chimamanda Ngozi Adichie: nel 2020 una delle sfide della nostra reading challenge era quella di leggere un libro con il nostro colore preferito nel titolo; avevo poca scelta, altrimenti penso che avrei rimandato ancora a lungo questo libro.
Quattro cose che ti mancherebbero se finisse l’esperienza del blog:
Gi: Prima di tutto mi mancherebbero le serate con le altre due librovore ad organizzare il blog, soprattutto i momenti di pausa e in cui scherziamo tra noi. Nel resto del tempo mi mancherebbe molto avere qualcosa da scrivere, qualcosa su cui dover lavorare, ma non relativo al mio lavoro. Da quando c’è il blog le mie letture sono molto più organizzate grazie alle TBR e l’elenco delle serie, quindi senza queste cose so che non sarei così organizzata e mi dispiacerebbe molto.
Come ultimo, mi mancherebbero i colpi di testa che mi portano a creare post davvero particolari tutti d’un fiato.
Ma: Di certo mi mancherebbe avere qualcosa di regolare a cui pensare durante la settimana, che non sia il lavoro. Mi mancherebbero i momenti in cui ci facciamo prendere dall’entusiasmo per un’idea che ci è venuta sul momento e il processo per poi realizzarla in formato post. Credo se non ci fosse il blog mi mancherebbero i consigli che ci diamo a vicenda nelle letture, perché ci fanno scoprire veramente dei bei libri che vale la pena di leggere. Ma soprattutto mi mancherebbero le serate passate insieme a parlare di libri e altro, visto che senza sarei ancora più eremita di quanto io sia già.
Mi: Sicuramente le nostre serate passate ad organizzare i post, come prima cosa: mi piace il fatto di avere un obiettivo comune e lavorarci insieme. Poi, a ben pensarci, mi mancherebbe avere occasioni di scrivere qualcosa tutte le settimane, che sia poco o molto… scrivere mi è sempre piaciuto. Mi mancherebbe anche lo stimolo di provare a leggere cose diverse, magari anche fuori dalle mie corde… e allo stesso modo mi mancherebbe probabilmente l’abitudine di registrare quello che leggo e quello che ne penso, e di poterlo rileggere tempo dopo, per ritrovare le mie impressioni su un libro.
Quattro cose che vorresti nel blog del futuro:
Gi: Vorrei che ci fossero molte più recensioni e vorrei avere io più ispirazione per farne. Vorrei anche trovare il modo per parlare di più del mondo attorno ai libri: autori, premi, fiere e cose così. Questo mi porta alla terza risposta: mi piacerebbe visitare più fiere del libro o fare viaggi incentrati sulla letteratura, per poterne parlare qui nel blog: sarebbe come il classico Librovore On the Road, ma molto più incentrato sulla letteratura.
Come ultimo, vorrei qualche feedback dai lettori del blog: noi ci divertiamo molto a scrivere i post e saremmo felicissime sapere se strappiamo una risata anche ai pochi lettori che abbiamo.
Ma: Sicuramente vorrei trovare più libri da recensire, perché sento che è una cosa che manca da un po’ di tempo. Mi piacerebbe inoltre trovare più “giochini” in cui ci divertiamo ad usare i libri in un modo diverso da book tag e top ten. Non sarebbe male avere più mesi a tema, come Giugno è il mese LGBTQIA+, o come quando per Maggio abbiamo usato il tema dei colori, o Aprile ed Agosto che sono i mesi dedicati al Readathon. Ma, la prima cosa che mi piacerebbe far tornare nel blog sono i post del Club di Lettura, perché vorrebbe dire che abbiamo ripreso ad incontrarci con il gruppo del club.
Mi: Sarebbe bello avere più occasioni di usare la rubrica Librovore On The Road, perché vorrebbe dire avere vissuto qualche avventura in posti nuovi. Mi piacerebbe anche l’idea di avere una qualche rubrica per parlare di quei libri che non sono ancora usciti, ma che non vedo l’ora che escano… anche se non sarebbe facile da gestire, perché stare dietro alle future novità richiede molto tempo. Mi piacerebbe anche trovare la fantasia di proporre qualche giochino divertente che ispiri un post di quelli buffi, perché sono di solito spassosi da scrivere e leggere… sfortunatamente non sono brava in queste cose. Ultimamente, poi, abbiamo proposto un paio di post in formato “diario giornaliero” per seguire l’andamento del Readathon e, pensandoci, non mi dispiacerebbe trovare un modo di avere più post del genere.
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