16 settembre 2019

Top Ten dei dieci libri migliori degli ultimi dieci anni

Top Ten dei dieci libri migliori degli ultimi dieci anni
A cura della Librovora miki_tr

L’altra sera, cercando una qualche idea per la Top Ten di questo mese, mi sono imbattuta in un titolo simile a questo (sarebbe bello sapere dove; sfortunatamente non ho salvato il link). Più che una vera e propria top ten si tratta di un’indagine nei meandri di Goodreads: qual è stato il mio libro preferito pubblicato in uno specifico anno degli ultimi dieci? Sembra una cosa facile, ma non lo è stata neanche un po’: per iniziare, perché è poco più di due anni che uso Goodreads e ovviamente la maggior parte di quello che ho letto prima di iniziare non è registrato da nessuna parte. Quindi, soprattutto per i primi anni, ho avuto pochissimi libri tra cui scegliere. Ovviamente, andando avanti la situazione si ribalta: negli ultimi anni c’è tantissima scelta ed è difficile individuare un solo libro. Mi sono lasciata fermare da queste difficoltà? No, assolutamente. Quello che segue è il risultato di questo giochino, per come sono riuscita a farlo; anche se l’elenco sarà probabilmente assolutamente impreciso, avrò l’occasione di parlare di libri che mi piacciono, il che non è mai una cosa negativa.
Per essere candidabili a fare parte di questo elenco, i libri devono essere leggibili da soli, ovvero stand alone, o al massimo il primo libro di una serie; vi indicherò anche, per ogni anno, quanti libri rispondevano a questi requisiti (oltre al requisito di essermi piaciuti un sacco, ovviamente).


Iniziamo dal 2010. Il mio Goodreads mi segnala solo tre libri editi nel 2010 che ho letto (ovviamente ne mancano parecchi), e di questi solo 1 risponde ai requisiti, ma si tratta comunque di una buona scelta per me. 
Clockwork Angel, di Cassandra Clare, è il primo libro della mia serie assolutamente preferita tra quelle di Shadowhunter e, anche se sicuramente è meglio leggere questa serie nel contesto di tutta la saga, la storia è comunque a sé stante. Tra l’altro questa è una di quelle serie in cui il primo libro è un buon biglietto da visita, ma la storia migliora andando avanti, quindi è assolutamente raccomandata.

Per il 2011, le cose si complicano un po’. Avevo 4 libri tra cui scegliere, e c’era più di un buon candidato, ma nello spirito di questa Top Ten ho seguito il cuore.
La Canzone di Achille, di Madeline Miller, è un libro che mi ha colpito molto. Al di là della storia e dei personaggi, che mi hanno senza dubbio affascinato, quello che soprattutto mi è rimasto è il modo in cui l’autrice ha assolutamente rispettato il pensiero dell’epoca e, invece di prendersi libertà con il sistema magico o con la psicologia dei personaggi, è stata attenta alla compatibilità totale con la mitologia da cui è partita. Un gran libro.

Nella mia ricerca sui libri editi nel 2012 mi sono trovata davanti alla prima scelta difficile: due libri nel mio elenco sono tra i preferiti di sempre, sui 5 che potevo candidare per questa Top Ten.
La scelta, alla fine, è ricaduta su Wonder, di R.J. Palacio. Wonder è un libro che mi è piaciuto estremamente più di quanto mi aspettassi, e uno di quei libri che l’hanno fatto nonostante nella lettura sia riuscita a vederne le imperfezioni. Di tutti quelli di questa Top Ten, è un libro importante. E’ un libro che cambia il modo in cui chi lo legge vede il mondo, senza però risultare pesante. 
Menzione d’onore per quest’anno va all’altro contendente in gara, The Casual Vacancy, di J.K. Rowling.

Per quanto riguarda il 2013, avevo ben 9 candidati tra cui scegliere, ma non ho avuto indecisioni al momento di farlo.
Il Cardellino, di Donna Tartt, è probabilmente un libro che si limita a rasentare la perfezione, ma dal mio punto di vista soggettivo la centra in pieno. Donna Tartt ha la capacità di scegliere di narrare storie totalmente affascinanti, e di farlo con una precisione per cui non saprei dire, in un libro di ottocento pagine, se ci sia in assoluto una riga fuori posto. Questo libro è un capolavoro; proprio per questo è interessante il fatto che non sia neanche il mio preferito di questa autrice.

E’ stato strano, invece, esaminare i libri del 2014. Anche se ne ho trovati diversi a cui ho dato il massimo dei voti, solo 1 è risultato candidabile per questa Top Ten.
Si tratta di The Paper Magician, di Charlie N. Holmberg. Tra tutti quelli di questo elenco è probabilmente quello che ho valutato meno e che amo meno, ma il fatto di essere una scelta obbligata non toglie niente a questa serie, che ha il grande pregio di avere il sistema magico più originale che mi venga in mente a memoria, la più alta concentrazione di cattivi affascinanti che si possa immaginare, e personaggi assolutamente originali.

Vi dirò onestamente che, se non ci fosse stato uno specifico libro nell’elenco, avrei pianto al momento di scegliere tra i libri del 2015. Avevo la bellezza di 11 scelte, e ben quattro candidati che sono nel mio Olimpo mentale dei libri.
Ma ho detto che questa Top Ten è fatta di scelte di cuore, e quindi il 2015 è l’anno dell’uscita di Ink and Bone, di Rachel Caine, e come tale verrà ricordato. Questa serie per certi versi è più che una serie che mi è piaciuta: è una serie che mi ha appassionato totalmente e che oggi, dopo la sua conclusione, ancora lo fa. Vedo i difetti di questi libri, ma non mi toccano minimamente. Se vado a confrontare altri parametri, in quest’anno ci sono libri più originali (Illuminae, di Amie Kaufman e Jay Kristoff), ambientazioni più complesse (A Darker Shade of Magic, di V.E. Schwab) e quel capolavoro sconosciuto che è This Monstrous Thing, di Mackenzi Lee. Ma se in questo momento dovessi scegliere tra questi libri quale rileggere o quale portarmi su un’isola deserta, non avrei dubbi nello scegliere Ink and Bone.

Altro anno difficilissimo (ma non il peggiore) è stato il 2016, con ben 10 libri tra cui scegliere, cinque candidati forti e due finalisti che se la sono giocata fino all’ultimo. 
Alla fine l’ha spuntata The Butterfly Garden, di Dot Hutchison. Amo i thriller, ma di solito non me ne innamoro. Questo libro, e questa serie, sono un’eccezione felice a questa regola. Perché il thriller è interessante, senza dubbio, e scritto a regola d’arte, ma i personaggi principali sono il valore aggiunto di tutta questa serie. La qualità e lo spessore che hanno non è usuale per questo genere, come non sono affatto usuali, e per questo sono tanto più affascinanti, i rapporti che li legano e che si intrecciano tra loro al di là del caso in questione. 
L’altro contendente, My Lady Jane, di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows, si è difeso bene, ma alla fine ha dovuto chinare (regalmente) la testa.

Sapevo che almeno un anno mi avrebbe fatto disperare, ed è stato senza dubbio il 2017. Non solo per i suoi ben 15 contendenti, ma perché, una volta ridotte le possibilità a tre, è stata una sofferenza scendere a due, e un colpo al cuore dover effettuare la scelta finale.
Alla fine, la scelta per quest’anno è ricaduta su If We Were Villains, di M.L. Rio. Devo ammettere che potrebbe aver influito il fatto che, negli ultimi tempi, ho una gran voglia di rileggere questo libro. E’ una storia oscura e complessa, con una narrazione altrettanto complessa; è un libro che tutto si può definire, ma non semplice da leggere. Eppure ogni momento di complessità, o anche di difficoltà vera e propria, vale assolutamente per la grande qualità della storia e, soprattutto, dei personaggi che la popolano. E’ un libro irrinunciabile. Per guadagnare questa posizione ha dovuto superare un altro grande preferito, The Wicker King, di K. Ancrum, e soprattutto il mio amatissimo The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mackenzi Lee, e ci è riuscito, a parità questa volta di puro grandimento personale, in virtù delle sue qualità oggettive.

Se posso valutare positivamente la mia indagine per il 2018, è solo perché, tra gli 8 titoli candidabili, solo due mi hanno oggettivamente fatto sudare sette camicie. 
Il mio cuore ha scelto per me Honor Among Thieves, di Rachel Caine e Ann Aguirre, sebbene all’inzio di questa Top Ten mi fossi ripromessa di non ripetere due volte lo stesso autore per avere più varietà. Il destino ha voluto che anche l’altro candidato giunto in finale (Circe, di Madeline Miller) fosse di un’autrice già citata. La scelta non è stata facile, ma alla fine è stata dettata da quanto mi sia piaciuto immergermi nello spazio profondo con i personaggi di Honor Among Thieves, e da quanto io sia ansiosa di continuare con questa serie. E senza dubbio ha aiutato anche la ship principale di questa storia, che è qualcosa di totalmente originale.

Infine, siamo giunti all’anno in corso, il 2019. Erano 8 i libri che si contendevano la palma, tre dei quali hanno rischiato di vincere mentre cambiavo idea più di una volta. E’ stato più difficile scegliere tra libri letti così di recente, perché il rischio che l’ultimo amore soppiantasse quello più profondo c’era.
Ma alla fine a vincere è stato The Binding, di Bridget Collins. E’ un libro complesso e ricco di contenuti, un libro che si legge tutto d’un fiato, ma che racconta tanta storia. Mi ha affascinato a partire dall’ambientazione, passando per gli aspetti fantasy, e mentre questo succedeva la coppia protagonista, piano e in silenzio, si faceva strada nel mio cuoricino, che tutto è tranne che romantico, ritagliandosi un posto d’onore senza che quasi me ne accorgessi. Questo è quello che me lo ha fatto preferire, nonostante se la vedesse con The Fever King, di Victoria Lee, e Deposing Nathan, di Zack Smedley, altri due libri che ho semplicemente adorato.

Nota Finale: Per quanto sia stato divertente fare questa indagine, è stata anche una sofferenza. Non sono riuscita ad evitare di citare altri libri, e tanti sono comunque rimasti fuori pur rientrando nella categoria di quelli che pubblicizzerei dai tetti. E’ dura la vita della librovora… ma spero comunque di aver giustificato bene le mie scelte, nonché, come sempre, di avervi fatto venire voglia di prendere in mano qualcuno di questi bellissimi libri.

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