3 maggio 2021

Professioni scomparse Book Tag

 

Professioni scomparse Book Tag


Abbiamo festeggiato da poco il Primo Maggio, la festa dei lavoratori. Quel giorno, come facciamo ogni mese, abbiamo postato le nostre TBR, ma volevamo comunque fare un Book Tag a tema questa settimana… cercando ispirazione, abbiamo trovato questo bellissimo articolo, e abbiamo deciso di utilizzare queste dieci professioni ormai scomparse per inventare questo Book Tag. Noi ci siamo divertite un sacco ad immaginare questi mestieri così strani, e siamo sicure che anche voi vi divertirete a scoprirli, nonché a scoprire che libri ci hanno ispirato.


Il radar umano.

Un libro con una tecnologia assurda.

GI: La serie Thursday Next, di Jasper Fforde, è piena di invenzioni, una più strana dell’altra.


MA: Legend, di Marie Lu. Mi ricordo che, nel secondo libro della  trilogia, i personaggi si rifugiano in una nazione in cui la tecnologia è alla base di tutto.


MI: Remote Control, di Nnedi Okorafor. La tecnologia rientra più nella sfera della magia pura e semplice, e per questo ho fatto fatica a conciliare l’impressione generale del libro con il fatto che si trattasse di Sci-Fi e non di Fantasy.


Gli “svegliatori”.

Un libro per cui valeva la pena puntare la sveglia in anticipo.

GI: Il morso della vipera, di Alice Basso. Mi ha tenuto compagnia spesso la mattina prima di andare a lavorare.


MA: Per me la mattina è il momento peggiore per leggere, perché ho ancora sonno, ma per l’uscita dei libri di Shadowhunters guardo sempre su Scribd se è disponibile l’audiolibro la mattina in cui escono, così posso cominciare subito a leggere, senza dover aspettare la mia copia cartacea.


MI: Molto letteralmente, Harry Potter and the Deathly Hallows, di J.K. Rowling. Ho letteralmente puntato la sveglia per andarlo a prendere appena la libreria avesse aperto, nel giorno dell’uscita. Sono stata sorpresa da un piano malefico di mio padre, che mi ha spento la sveglia di nascosto e mi ha svegliato un’ora dopo con il libro già in mano.


Il lampionaio.

Un libro in cui l’azione si svolge spesso di notte.

GI: Buona parte di Dream a little dream, di Kerstin Gier, è ambientato nel mondo dei sogni, dove i protagonisti si ritrovano dopo essere andati a letto.


MA: Sette minuti dopo la mezzanotte, di Patrick Ness e Siobhan Dowd. La maggior parte della storia si svolge in sogno, quindi di notte.


MI: Out of Body, di Jeffrey Ford. Letteralmente, tutta l’azione si svolge esclusivamente mentre il protagonista sta dormendo.


Il tagliatore di ghiaccio.

Un libro che vorresti conservare perfettamente per gli anni a venire.

GI: La mia copia di Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen, con tutti i miei commenti ai bordi.


MA: Le mie copie originali di Harry Potter, di J.K. Rowling. Ormai ho almeno 3-4 versioni di Harry Potter, tra edizioni illustrate e speciali, ma quella a cui tengo di più è sicuramente quella originale, visto che sono anche i primi libri che comprai da adolescente.


MI: La mia copia de La storia infinita, di Michael Ende, che ormai penso sia diventata ufficialmente antiquariato, ma che è bellissima: i capilettere sono praticamente delle miniature e il testo è scritto in verde e in rosso a seconda del luogo dove è ambientata la parte della storia che si sta leggendo.


Il cacciatore di topi.

Un libro con un gatto.

GI: Il gatto sfigato, di Massimiliano Frezzato.


MA: La notte dei desideri, di Walter Moers. Tutti i protagonisti del libro sono animali e uno è proprio un gatto.


MI: L’accalappiastreghe, di Walter Moers. In realtà il protagonista del libro è un Cratto (ci sono delle differenze), ma per chi non abita a Zamonia è facile confondersi… 


Il lattaio.

Un libro con la copertina bianca.

GI: Quiet, di Susan Cain. Ho sempre pensato che la copertina della mia edizione, che trovate nel link, fosse molto adatta al titolo.


MA: The Love Interest, di Cale Dietrich. E’ da un po’ che non nomino questo libro e, vista la copertina bianca, mi sembra un’ottima occasione per farlo.


MI: The Gustav Sonata, di Rose Tremain. La copertina di questo libro è semplicissima, eppure mi piace un sacco.


La centralinista.

Un libro dove i personaggi avrebbero dovuto parlarsi di più.

GI: Tre donne, di Dacia Maraini. La domanda riprende il punto centrale del libro: i problemi tra le tre protagoniste nascono proprio perché tra loro non c’è comunicazione.


MA: The Infernal Devices, di Cassandra Clare. Suppongo che due persone, già sposate, che pensano che il consorte non li ami per almeno metà serie… sarebbe il caso che facessero una chiacchierata.


MI: In The Enigma Game, di Elizabeth Wein, c’è un fraintendimento che è alla base di una buona parte della trama. Certo che la scusante c’è ed è buona: i personaggi in questione non parlano la stessa lingua… 


Il Resurrezionista.

Un libro con molti cadaveri.

GI: Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie. Un classico del giallo e un libro con una conta dei morti più alta della media del genere.


MA: Illuminae, di Amie Kaufman e Jay Kristoff. La conta dei morti è notevole già all’inizio del libro, e peggiora andando avanti.


MI: Ho letto l’anno scorso un libro che si chiama, letteralmente, The Resurrectionist, di James Bradley. Direi che è la risposta perfetta per questa domanda, nonché per chiunque si chiedesse come funzionasse esattamente questo mestiere così particolare.


L'intrattenitore per operai.

Un libro che è stato letto da un sacco di gente.

GI: Twilight, di Stephenie Meyer, anche se io l’ho letto solo molto dopo che era passato il suo periodo di fama.


MA: Che bella idea che mi ha dato la librovora miki_tr (leggete sotto per capire), quindi anche io ho chiesto l’aiuto di Goodreads e, ancora prima di Twilight, ho trovato The Hunger Games, di Suzanne Collins.


MI: Sono andata a vedere tra tutti i libri che ho segnato su Goodreads e, escludendo Harry Potter (che ovviamente occupa le prime posizioni) e Twilight (che è la risposta della Librovora Gioneb e viene subito dopo), a quanto pare il libro più popolare che ho letto è The Great Gatsby, di F. Scott Fitzgerald.


I ragazzi che sistemavano i birilli al bowling.

Una serie che è meglio leggere tutta in una volta.

GI: L’amica Geniale, di Elena Ferrante; pensavo di metterci tanto tempo a leggerla, e, invece, mi ha preso così tanto che l’ho finita troppo presto.


MA: The Raven Cycle, di Maggie Stiefvater. E’ meglio leggerla tutta insieme per avere il quadro completo della situazione.


MI: The Great Library, di Rachel Caine. Vi assicuro che non volete fare come me, e dover aspettare l’uscita del nuovo libro dopo aver finito Ash and Quill… 


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