13 marzo 2021

Shadowhunters Book Tag

 

Shadowhunters Book Tag


Marzo è iniziato con l’uscita, attesissima da noi librovore, del secondo libro della trilogia The Last Hours, parte della saga di Shadowhunter. Ovviamente ce lo siamo già pappato (o lo stiamo finendo in questi giorni), ma la sua lettura ci ha ispirato l’idea di prendere alcuni degli elementi che caratterizzano proprio gli Shadowhunters e associarli alle domande di un Book Tag. Non escludiamo che ci siano in futuro dei seguiti, perché ci sono molti altri elementi in questa serie che possono ispirarci! 

Shadowhunters. Un libro a cui hai dovuto dare la caccia come ad un demone superiore.


GI: The Weight of the Stars, di K. Ancrum: è successo molte volte che quando volevo leggere il libro non lo trovassi tra tutte le cose che ho nel Kindle. 

 


MA: Red, White and Royal Blue, di Casey McQuiston. Mi ricordo che tutte le volte che volevo comprarlo era già esaurito. Ho dovuto attivare la notifica per quando tornava disponibile per beccarlo.


MI: Ironicamente è stato Dio di Illusioni, di Donna Tartt. Quando l’ho letto (almeno le prime due volte) era uno dei libri della mia compagna di appartamento, che lei giustamente si è tenuta quando abbiamo finito gli studi. Per trovarne una copia (stiamo parlando di prima che io avessi un lettore ebook) ho setacciato una decina di librerie, salvo poi trovarlo usato in perfette condizioni per un prezzo irrisorio. Una soddisfazione!


Rune. Il potere di alcune rune svanisce dopo un po’ di tempo: Un libro che sul momento ti è piaciuto, ma dopo un po’ ha perso il suo potere.


GI: Carchiphona, di Shiling Huan. Andando avanti con la lettura di questa web novel piano piano ho perso interesse, fino al punto di averla archiviata.


MA: Miss Peregrine’s Peculiar Children, di Ransom Riggs. E’ passato molto tempo da quando ho letto la serie, ma ricordo che gli altri libri non erano all’altezza del primo.


MI: Bellezza Selvaggia, di Anne-Marie McLemore. Lo stile è molto bello, ma più passa il tempo, meno mi ricordo la storia e cosa avesse di interessante a parte qualche dettaglio. Anche sui personaggi ho il vuoto totale.


Istituto: un libro dove si possono incontrare un gran numero di personaggi.


GI: Dream a little dream, di Kerstin Gier. C’è la protagonista, la sorella della protagonista, la loro madre, il nuovo uomo della madre con i suoi due figli. A casa con loro abita anche una ragazza alla pari. Già così sono sette personaggi e ci sono da aggiungere tutti gli amici e i parenti dei ragazzi.


MA: L’ultimo che ho letto con parecchi personaggi è If I Had Your Face, di Frances Cha, perché segue le storie di quattro donne, con altrettante storie da raccontare e tanti personaggi di contorno.


MI: Strange the Dreamer e Muse of Nightmares, di Laini Taylor. Una delle cose che mi piacciono particolarmente di questa autrice è proprio il numero di storie e personaggi che inserisce in un libro, ciascuno dei quali ha una sua storia ed evoluzione.


Spade Angeliche: Un personaggio con un nome particolare.


GI: I traduttori italiani di The Witcher, di Andrzej Sapkowski, hanno deciso usare il nome Ranuncolo per il personaggio che ha un grande fascino e si porta a letto un sacco di donne. Non a caso è più noto con il nome Dandelion.


MA: Non potevo che nominare Tyrannus Basilton Grimm-Pitch, che grazie al cielo tutti chiamano Baz, da Carry On, di Rainbow Rowell.


MI: Ammetto che quando ho suggerito questa domanda avevo in mente chiaramente di dare la stessa risposta che ha dato la Librovora Marty, e quindi sappiate che quello che dirò adesso è la mia seconda scelta, in merito a nomi assurdi. Ma penso che Ildefonso de’ Sventramitis, protagonista de La Città dei Libri Sognanti, di Walter Moers, sia senza dubbio un buon candidato.


Fratelli Silenti: un libro che ti spaventava, ma leggerlo era la cosa giusta da fare.


GI: Le altre due librovore parlavano molto bene di Deposing Nathan, di Zack Smedley, ma, considerando che era uno Young Adult contemporary LGBTQ, devo dire che non mi ispirava molto; avevo paura che non avesse niente di particolare che lo distinguesse dal resto dei libri dello stesso genere, e in quel periodo ne avevo letti tanti. Ma mi sono fidata del giudizio delle mie colleghe e adesso il libro ha il bollino a tre.


MA: La città dei libri sognanti, di Walter Moers. Avevo paura che il libro non mi piacesse, ma gli entusiasti consigli delle mie colleghe, e il fatto che prendiamo i nostri nomi da quel libro, mi hanno convinto a dargli un’opportunità.


MI: Penso che non sia la prima volta che ne parlo, ma Il Cardellino, di Donna Tartt, è un libro che ho aspettato molto a leggere perché mi intimidiva, sia per la mole, che per le aspettative che avevo. Non avrebbe dovuto, però: l’ho adorato.


Sorelle di Ferro, le uniche che possono lavorare l’Adamas: un libro che ha fatto qualcosa che non pensavi possibile.


GI: Neanche nei miei sogni avrei pensato che un romanzo potesse essere ambientato durante il Lucca Comics and Games, ma Questo non è un romanzo fantasy!, di Roberto Gerilli, è anche riuscito a ricreare l’atmosfera che ritrovo tutte le volte che ci torno. 


MA: Il libro To Night Owl from Dogfish, di Holly Goldberg Sloan e Meg Wolitzer, mi ha divertito e fatto ridere, in un momento in cui non avevo voglia di nessuna di queste due cose.

 


MI: Lettura recente, Spellbound, di Allie Therin, mi ha fatto decidere che leggerò presto un altro libro di questa serie, nonostante si tratti di un romance.


Idris, lo stato nascosto in cui possono accedere solo gli Shadowhunters: Un libro con un mondo nascosto.


GI: Visto che il post 3x1 del mese scorso aveva proprio questo tema, mi è subito venuto in mente Nessun Dove, di Neil Gaiman, dove il protagonista scopre la Londra di Sotto.


MA: Abbiamo appena fatto delle recensioni su questo tema, e quindi, per non citare il libro dello scorso mese, menziono Cabeswater, una foresta mistica, protagonista della serie The Raven Cycle, di Maggie Stiefvater, che è nascosta a tutti tranne ai protagonisti.


MI: In effetti abbiamo parlato di recente di questo tema, ma la scelta è tanta in merito, quindi non ho grossi problemi a citare qualcos’altro. Ad esempio Cathedral of Bones, di A.J. Steiger, che ha una dimensione parallela a cui (forse) è impossibile accedere… 


Parabatai: due libri che non puoi fare a meno di collegare.


GI: Deposing Nathan, di Zack Smedley, e If I was your girl, di Meredith Russo. Ho letto i libri uno di seguito all’altro e, visto che hanno qualche elemento in comune, adesso non posso far a meno di collegarli. In realtà sono due libri molto diversi, ma avendoli letti uno dopo l’altro non ho potuto evitare di confrontarli.


MA: Vicious di V.E. Schwab e Renegades, di Marissa Meyer. Perché, nonostante abbiano la stessa tematica, quella degli umani con poteri speciali, e una non distinzione del bene e del male, non potrebbero essere più diversi.


MI: Di recente ho letto The Silence of the Girls, di Pat Barker, e non potevo fare a meno di collegarlo anche mentre leggevo con La Canzone di Achille, di Madeline Miller. Non ha retto il confronto tanto bene, a dire il vero… 


Conclave: un libro con il potere nelle mani sbagliate.


GI: The Electric Heir, di Victoria Lee. In questo secondo libro della serie conosciamo meglio Lehrer e quello che è disposto a fare per mantenere il potere.


MA: Nella serie The Lunar Chronicles, di Marissa Meyer, il personaggio di Levana non è certo quello adatto a governare il regno della Luna.


MI: Ho appena finito l’ultimo libro della trilogia The Kingston’s Cycle, di C.L. Polk, e direi che tutta la serie è un ottimo esempio di potere nelle mani sbagliate… 


Spada dell'Anima. Obbliga chi la tiene in mano a dire la verità: un saggio.


GI: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, di Oliver Sacks. In questo libro vengono raccolti dei casi davvero particolari che l’autore ha incontrato nel corso della sua professione di neurologo.


MA: Bygone Badass Broads, di Mackenzi Lee. Non ne leggo molti, e questo è uno dei pochi che ho letto.


MI: Contrariamente a quanto pensano le mie colleghe, per come ne parlavamo mentre buttavamo giù queste domande, non ho letto solo un saggio nella vita… ho solo smesso di leggerne negli ultimi anni perché preferisco la narrativa. Mi è tornato in mente di recente, in una conversazione in famiglia, Alessandro Magno, di Robin Lane Fox, una biografia di questo personaggio che mi era piaciuta tantissimo per come spiegava la tattica di battaglia nei dettagli più impensabili per ogni singolo scontro di tutta la campagna di Alessandro.


Coppa dell’Angelo. Trasforma in uno Shadowhunter chi beve il suo contenuto: un libro in cui una persona normale si trasforma nell’eroe.


GI: In Il mago, di Lev Grossman, il protagonista, un ragazzo normale, depresso e infelice, scopre improvvisamente di essere stato ammesso ad una scuola per maghi scoprendo contemporaneamente che la magia esiste davvero. Scopre anche che Fillory (il mondo in cui è ambientata la serie di libri di cui è ossessionato) esiste davvero ed è proprio in questo mondo che si troverà ad avere un ruolo molto importante.


MA: L’ultimo libro che ho letto di questo tipo è Game Changer, di Neal Shusterman, in cui Ash scopre di essere il centro dell’universo e di poter cambiare la storia viaggiando tra universi paralleli.


MI: Louisa, la protagonista di The Enigma Game, di Elizabeth Wein, finisce per diventare inconsapevolmente una sorta di agente di guerra per via di un disguido.


Specchio dei sogni. Un libro in cui succede qualcosa che non ti aspetti.


GI: Verso la fine di Eleanor Oliphant sta benissimo, di Gail Honeyman, viene fatta una rivelazione che proprio non mi aspettavo.


MA: Kingdom of Needle and Bone, di Mira Grant. Cosa non mi aspettavo da questo libro si può riassumere con due parole: il finale.


MI: Difficile aspettarsi quello che succede verso la metà di Burn, di Patrick Ness. Ci vorrebbe veramente una sfera di cristallo… 


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