Top Ten di libri e serie distopici
a cura della librovora Marty.
Dopo aver letto tanti libri di altrettanti generi diversi, posso affermare con assoluta certezza che i distopici sono i miei preferiti.
Di questo genere mi attrae soprattutto il world building, ovvero vedere come l’autore si immagina il mondo rivoluzionato da guerre, pandemie e altre eventi apocalittici (ogni riferimento a situazioni attuali è puramente casuale, ma nel caso #restateacasa). Quindi in questa top ten cercherò di illustrare il mondo che l’autore ha creato, oltre che consigliare caldamente ciascuno di questi libri o serie.
Questa serie è ambientata in un possibile futuro, in cui la Luna è abitata da persone con abilità speciali, e in cui la situazione politica, a seguito della fine della Quarta Guerra Mondiale, è molto diversa da quella che conosciamo: i continenti sono diventati federazioni a sé stanti. Fanno eccezione l’Australia, che rimane una nazione separata, e la Gran Bretagna, che ha annesso anche il Canada, che si sono staccate rispettivamente dalla Federazione Europea e dalla Repubblica Americana. In tutto questo scenario, scoppia un’epidemia di peste, che metterà a dura prova i cittadini Terrestri, a differenza di quelli Lunari, che risultano immuni. Le nostre protagoniste dovranno scongiurare una guerra tra Luna e Terra, che la sovrana lunare è assolutamente intenzionata a portare a compimento.
In questa serie, il protagonista, Jonas, vive in una società estremamente ristretta e controllata in cui ogni tipo di emozione, bella o brutta, è soppressa. In questa società mancano colori, musica e altre cose che possono indicare una volontà dei cittadini di volersi esprimere in maniera individuale. Il protagonista viene piano piano a conoscenza del mondo al di fuori della sua realtà quotidiana, e cercherà di ribellarsi a tutto quello che gli è stato insegnato. Anche questa è una serie di libri, tutti distopici, in cui le storie, che parlano di personaggi diversi, sono tutte legate da alcuni particolari.
Forse questa è una delle prime serie che ho letto del genere, e una che mi è anche piaciuta parecchio, nonostante le recensioni negative che ha ricevuto. (Piccola parentesi critica: se non sapete accettare il destino che gli autori decidono per i propri personaggi, non leggete, grazie). Anche qui la società in cui la protagonista vive è molto ristretta e rigorosa, divisa in Fazioni, ciascuna con determinati valori e determinate regole da seguire. Tutte e cinque le Fazioni dovrebbero collaborare per la gestione della città, ma alcune cercheranno di prendere il sopravvento sulle altre, con risultati che cambieranno profondamente la comunità.
Anche qui vediamo la Terra in un futuro lontano, in cui si è trovata la soluzione alla morte, quindi la popolazione è sostanzialmente immortale. In tutto questo nasce un secondo problema, ovvero la sovrappopolazione. Per questo sono state create delle figure, chiamate Scythe, che devono ristabilire l’ordine e hanno il compito di terminare la vita di cittadini, in maniera casuale. Inoltre, tutta l’umanità è sorvegliata e guidata da un’intelligenza artificiale chiamata Thunderhead, che però non può interferire con l’attività degli Scythe. Nella storia seguiamo due ragazzi che si apprestano a iniziare l’addestramento per diventare una di queste figure, e quindi vediamo molto da vicino come questa comunità a sé stante viene gestita, e ne scopriamo i problemi.
Di questa serie sto attualmente leggendo il secondo e ultimo libro, e… leggerete le mie impressioni nel wrap up di questo mese. Comunque, la storia inizia quando ormai gli Stati Uniti d’America si sono divisi e si sono formati piccoli stati indipendenti. Un virus magico provoca una grossa epidemia nella nazione della Carolina e chi sopravvive al contagio si ritrova con abilità soprannaturali. La situazione politica è molto complicata e in tutto questo i due protagonisti hanno i loro problemi e i loro demoni personali da combattere. Tanti temi attuali sono alla base di questa storia, come l’immigrazione, diritti umani, e altre tematiche scottanti che non vi voglio spoilerare.
Questa duologia ricade nella categoria del genere ucronico, oltre che distopico, perché racconta di ipotetici eventi che si sarebbero potuti verificare se la Germania avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale. La nostra protagonista fa parte di un gruppo di ribelli e partecipa ad una gara motociclistica di sopravvivenza, in modo da avere l’occasione di uccidere Hitler. La serie è incentrata sulla corsa contro il tempo per portare a termine la missione di Yael, e anche sul suo passato e su chi l’ha aiutata ad arrivare fino a quel punto.
Questa è una delle prime serie distopiche che ho letto, e che ho amato. Anche qui abbiamo gli Stati Uniti d’America ormai divisi; nel paese in cui siamo ad una certa età si viene sottoposti ad un test per capire le abilità di una persona. Più è alto il punteggio, più possibilità c’è di fare carriera. Sotto un certo punteggio, i candidati spariscono senza che se ne abbia più notizia. I due protagonisti sono totalmente uno l’opposto dell’altro in questa società; le loro strade si incroceranno e verrà fatta luce su diversi problemi del sistema.
Chi non conosce The Hunger Games? La serie gira attorno ad un gioco di sopravvivenza, in cui ventiquattro ragazzi combattono tra di loro e contro il sistema, per arrivare vivi alla fine della partita. Questa gara è stata istituita per punire la popolazione, che tanto tempo prima si era ribellata, e, nel corso della trilogia, si vedono i segni di una nuova ribellione, a partire dalla protagonista che, con le sue azioni insolite ma coraggiose, è la prima a donare speranza a tutti i cittadini.
Siamo di nuovo negli Stati Uniti d’America, che in questo caso sono diventati una monarchia a seguito di una serie di guerre. L’ambientazione in questa serie è secondaria rispetto alla trama, che si incentra sulla sfida tra un gruppo di ragazze per arrivare all’ambita posizione di moglie del principe. Andando avanti con la serie l’ambientazione si fa sentire di più, ma comunque in questa storia l’elemento distopico è senza dubbio più leggero.
Devo ammettere che non ricordo molto di questa serie, che è forse quella che ho apprezzato di meno del genere. Nella società descritta in questa storia, c’è solo una regola: tutto deve essere perfetto. I cittadini devono comportarsi in maniera esemplare in qualsiasi situazione, altrimenti rischiano l’emarginazione e la restrizione di alcune libertà e diritti, anche essenziali. La protagonista si ritroverà in questa condizione dopo aver compiuto un’azione del tutto umana, ma proibita. Da lì in poi, lei si ribellerà e cercherà di smontare tutto il sistema e di fare vedere che in realtà quelli con dei difetti non sono i cittadini, ma chi li governa.
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