12 luglio 2018

Recensione di Heart of Iron, di Ashley Poston

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Recensione di Heart of Iron, di Ashley Poston
Titolo: Heart of Iron
Serie: Heart of Iron #1
Autore: Ashley Poston
Editore: Balzer + Bray
Lingua: Inglese
Genere: YA, Sci-Fi, Retelling
Trigger: Menzione di suicidio, violenza, morti… etc.


Sinossi: Seventeen-year-old Ana is a scoundrel by nurture and an outlaw by nature. Found as a child drifting through space with a sentient android called D09, Ana was saved by a fearsome space captain and the grizzled crew she now calls family. But D09—one of the last remaining illegal Metals—has been glitching, and Ana will stop at nothing to find a way to fix him.
Ana’s desperate effort to save D09 leads her on a quest to steal the coordinates to a lost ship that could offer all the answers. But at the last moment, a spoiled Ironblood boy beats Ana to her prize. He has his own reasons for taking the coordinates, and he doesn’t care what he’ll sacrifice to keep them.
When everything goes wrong, she and the Ironblood end up as fugitives on the run. Now their entire kingdom is after them—and the coordinates—and not everyone wants them captured alive.
What they find in a lost corner of the universe will change all their lives—and unearth dangerous secrets. But when a darkness from Ana’s past returns, she must face an impossible choice: does she protect a kingdom that wants her dead or save the Metal boy she loves?


Letto da: Marty, miki_tr
Recensito da: Marty
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
La copertina, il fatto che lo pubblicizzassero come un retelling di Anastasia, cosa che è vera ma solo in parte, e comunque la trama che mi incuriosiva molto.
2) Valeva la pena leggerlo?
Oh yeah, baby! Ho rischiato seriamente di perdere la testa con questo libro, perché ogni volta che pensavo che le cose andassero in un modo, queste prendevano una piega totalmente inaspettata e di conseguenza mi emozionavo e volevo andare avanti a leggerlo all’infinito. Diciamo che con Anastasia ha in comune solo una parte della trama, e il nome di alcuni personaggi, e che per il resto si stacca totalmente; ci sono anche dei colpi di scena assolutamente inaspettati per cui vale la pena leggerlo.

3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Tutto il libro è un punto di forza. Come già accennato prima ci sono cose che mi hanno sorpreso nella trama e che non si trovano nella storia a cui questo libro è ispirato, come alcuni personaggi che fanno parte della crew con cui Ana vive, che salpano insieme da molti anni e quindi sono diventati una famiglia; alcuni di questi mi hanno anche affascinato parecchio per alcune abilità particolari che possiedono e delle quali avrei voluto sapere di più (per fortuna che c’è il seguito...). Ho comunque trovato che, visto che questo è il primo libro di una serie, tutti i personaggi hanno avuto il giusto spazio, e ho adorato tutti i punti di vista da cui questo libro è raccontato. E le storie d’amore non sono sdolcinate… non vi ho fatto già venire voglia di leggerlo?

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Non so ancora da quanti libri sarà composta la serie, ma il finale di questo ci lascia con dei cliffhanger importanti che magari non a tutti possono essere simpatici.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Visto che i personaggi si considerano una famiglia posso dire che questa famiglia di squilibrati è stata il mio personaggio preferito. Ho adorato Ana, che non è una protagonista perfetta: è capricciosa, si butta a capofitto nelle situazioni più pericolose e non ascolta gli ordini, ma è comunque forte e coraggiosa e quando si mette in pericolo lo fa per giuste ragioni, ovvero D09, o DI (o fate voi perché non so più come chiamarlo questo personaggio ormai), un androide che si comporta più come umano che come macchina, e che, almeno all’inizio, non lascia capire se prova qualcosa per Ana, ma cerca di non pensarci troppo perché appunto lui è una macchina.
E poi abbiamo Jax, migliore amico di Ana e pilota della navicella, che non può fare altro che seguire la ragazza sempre in cerca di guai. Il ragazzo è il personaggio più misterioso, e di cui si sa di meno nel libro: appartiene ad un popolo che era in grado di leggere il destino delle persone semplicemente toccandole, i Solani; ma, per qualche ragione ancora oscura, Jax se ne è andato. L’ho trovato molto simpatico e spiritoso; forse l’unico che ogni tanto cercava di stemperare l’atmosfera con le sue battute, anche se rare. E poi abbiamo la new entry del gruppo, Robb, uno dei personaggi che vorresti prendere a schiaffi per tutte le scelte sbagliate che fa, ma che alla fine non puoi non adorare perché cercherà in tutti i modi di rimediare. E con la famiglia biologica che si ritrova, poveretto, non lo biasimo affatto. Ovviamente i quattro punti di vista dei personaggi principali ci danno una marcia in più per conoscerli meglio, ma per citare altri personaggi della crew, mi sono piaciute anche Siege e Talle.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Beh sì, non posso lasciarla così questa serie, devo leggere il seguito!

7) A chi lo consigli?
A chi ama il genere sci-fi, e a chi vuole una storia non scontata, perché alcuni avvenimenti mi hanno lasciato di stucco.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Grifondoro. Non so perché, ma penso che gli appartenenti a questa casa possano apprezzare i continui colpi di scena di questo libro.

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