12 aprile 2021

Top five delle cose che ho imparato sui non-fiction

 

Top five delle cose che ho imparato sui non-fiction
a cura della Librovora Gioneb


So che il titolo è un po’ strano e generico, ma non sono riuscita a scrivere in breve l’idea di questa top five. 

L’idea parte dall’intenzione di fare un post sui non-fiction, (memore di una discussione tra le altre due Librovore in cui mi sono tenuta da parte), ma inserire solo un elenco di libri non mi piaceva. Ho deciso, quindi, che mi sarei focalizzata sulle caratteristiche dei non-fiction che ho imparato a conoscere, piuttosto che darvi un elenco di libri che consiglio.


Non preoccupatevi! Vi consiglierò anche dei non-fiction, perché ho usato come esempi dei libri che mi sono piaciuti, tranne nei casi in cui ho specificato il contrario.


1 - I non-fiction sono più corti di quello che sembrano.

Questa è una cosa che mi sorprende sempre, anche se è assolutamente sensata e si applica soprattutto ai saggi. Buona parte del libro è composta da note, appendici, bibliografie e altri elementi simili (oltre ai classici ringraziamenti che troviamo anche nei romanzi) aggiunte al testo vero e proprio. In questo modo può capitare di finire di leggere il libro al suo 70%, come mi è successo con Mussolini ha fatto anche cose buone, di Francesco Filippi, visto che il restante 30% era composto dalle fonti usate dall’autore per il suo libro. E quando si legge in formato digitale questo si nota ancora di più, perché si vede la percentuale, rispetto a quanto succede con un libro cartaceo.

Per questo motivo anche testi molto lunghi in realtà si leggono velocemente, sempre se non ci si ferma a leggere tutte le note e tutte le appendici. 


2 - Gli autori stranieri hanno una cultura diversa dalla tua.

Mi è capitato di far fatica a leggere un libro perché incappavo in troppi elementi legati alla società in cui è cresciuto l’autore; come in Quiet, di Susan Cain, dove mi sono incagliata a metà nei capitoli in l’autrice parla di Wall Street e di come la società americana privilegia chi si mostra sicuro di sé, e di come è nata questa cosa negli Stati Uniti. 

Non sempre l’origine di chi scrive un saggio incide su quando possiamo apprezzarne il contenuto, come mi è successo con Il magico potere del riordino, di Marie Kondō, che mi è piaciuto nonostante ci siano spesso riferimenti a elementi della cultura giapponese. Questo non toglie, però, che ho finito per usare solo uno dei consigli che vi ho letto… ma questa è un’altra storia.


3 - Alcuni non-fiction, specialmente le biografie, ti fanno venir voglia di viaggiare.

Ovviamente questo capita anche con i romanzi, ma nessun di loro mi ha fatto rivalutare l’India quanto Mangia prega ama, di Elizabeth Gilbert, forse perché prima di questa lettura era un’ambientazione che non mi ispirava. 

Liliana Segre. Il mare nero dell'indifferenza, di Giuseppe Civati, mi ha fatto venir voglia di tornare a Milano, città che avevo visitato solo qualche mese prima, per ripercorrere tutti i luoghi citati nel libro e di cui non mi sono accorta in quel viaggio.


4 - Mai andare troppo nel tecnico, se non si è degli esperti.

Ok, questa è abbastanza ovvia, ma è una cosa che può capitare spesso, perché non si può mai sapere quanto approfondito sia il libro. Dopo aver letto un saggio di Oliver Sacks pensavo di poter apprezzare anche il suo Musicofilia, e invece era troppo pieno di termini tecnici musicali.


5 - Alcuni non fiction sembrano romanzi.

E infine, la cosa più sorprendente è che alcune autobiografie o biografie sembrano dei romanzi, per quanto la storia è straordinaria e il testo scritto bene; come succede per Una stanza piena di gente, di Daniel Keyes, che fatico ancora a credere racconti di una storia vera. Anche tutte le storie presenti in L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, di Oliver Sacks, sono così sorprendenti da sembrare inventate.

Ho sempre creduto che Mezzanotte nel giardino del bene e del male, di John Berendt, fosse un romanzo scritto non benissimo; fino a quando ho scoperto che, in realtà, l’autore racconta quello che gli è veramente successo. 







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