11 novembre 2019

Wrap Up: Ottobre 2019

Wrap Up: Ottobre 2019

Certo che un libro sfortunato fa miracoli per rallentare i nostri ritmi di lettura… infatti questo mese, a causa principalmente di un libro che ha bloccato un po’ tutte e tre noi Librovore, è probabilmente ufficialmente il mese con meno letture di questo 2019. Fortunatamente nessuna di noi si è definitivamente bloccata, grazie soprattutto a letture a colpo sicuro fatte successivamente, o a provvidenziali graphic novel arrivate l’ultimo giorno del mese. Ma vediamo cosa abbiamo letto in questo ottobre.


Wrap up della librovora miki_tr

Book Count: 8 (più un DNF)
Libri letti:

Wayward Son, di Rainbow Rowell.
Mi sono divertita un sacco con questa rocambolesca avventura per le strade americane! Non vedevo l’ora di leggere questo libro, soprattutto per ritrovare i personaggi che ho amato in Carry On, e me li sono goduti, anche se Simon e Baz hanno cercato di farmi impazzire… Comunque questa modalità avventurosa mi sembra più nelle corde di Rainbow Rowell rispetto alla struttura di Carry On, e infatti è proprio per la trama che ho preferito questo libro rispetto all’altro. Ma… il finale??? Sono rimasta molto, molto perplessa sul finale, e spero seriamente che sia segno di un terzo libro in arrivo, anche se Goodreads ancora non ne dice nulla.
(Due giorni dopo… è stato annunciato un terzo libro! Meno male!)
Halloweenosità: 1/5 zucche

La casa dei cani fantasma, di Allan Stratton.
Mi è piaciuto molto questo libro. Nonostante alcune semplificazioni dovute al fatto che si tratti di un libro per ragazzi, l’atmosfera è azzeccata e il libro affronta tematiche anche piuttosto pesanti in una maniera semplice, ma efficace. La storia in sé è valorizzata dalla struttura parallela tra il presente e il mistero del passato. E poi ho un debole per le case stregate (o anche solo piene di mistero), e questa era da manuale.
Halloweenosità: 4/5 zucche

Mr Fox, di Helen Oyeyemi.
Non posso dire che questo libro mi sia piaciuto, ma neanche che non mi sia piaciuto. Mi aspettavo una cosa completamente diversa, e non so esattamente che effetto mi avrebbe fatto se avessi deciso di leggerlo senza essermi fatta un’impressione diversa dalla sinossi. Il libro è scritto assolutamente benissimo, anzi: mi sono un po’ innamorata dello stile dell’autrice, e forse è il motivo per cui l’ho finito. Però non ho mai capito dove volesse andare a parare e che senso avesse la storia. Il realismo magico è molto pesante e denso di un simbolismo che in più di un punto mi è probabilmente sfuggito, forse proprio perché nel libro cercavo altro. Infine, si legge in parte come una raccolta di racconti, che non è esattamente il mio genere preferito. Nonostante queste impressioni, penso che vorrei rileggere questo libro tra qualche tempo, senza aspettative, perché mi resta la sensazione che se riuscissi davvero a godermelo potrei persino innamorarmene.
Halloweenosità: 1/5 zucche

The Missing Season, di Gillian French.
Un libro che non mi è dispiaciuto, ma non mi ha neanche entusiasmato. Ha fondamentalmente un pregio, cioè che i personaggi non sono male, e un difetto, ovvero la parte finale assolutamente troppo veloce e anticlimatica. Per il resto, l’ho letto attirata dall’idea di un thriller incentrato su una leggenda metropolitana, ma proprio questo elemento che mi interessava è stato un po’ trascurato. Anche l’atmosfera, anche se è adatta ad Halloween, sembra non sapersi decidere davvero tra un thriller spaventoso ambientato tra boschi e paludi e un contemporary incentrato sul disagio dei ragazzi che vivono nei quartieri poveri. Una lettura che non mi ha esaltato.
Halloweenosità: 3/5 zucche

Il Risveglio di Fenrir, di Paolo Vallerga.
Di solito finisco i libri che inizio, soprattutto quelli del club di lettura. Ma c’è differenza tra finire un libro che non mi prende, e passare un’ora del mio tempo a correggere grammatica e sintassi di un libro che avrebbe dovuto avere un editing, dal momento che è stato pubblicato e che si paga per leggerlo. Non ho idea di come si sarebbe sviluppata la storia in questo libro, ma non mi interessa, francamente, quanto buona sia l’idea o la trama se l’autore non è capace di scrivere in un italiano decente. Cosa non funziona in questo libro? La punteggiatura è totalmente sballata; l’autore non sa usare il congiuntivo, non sa concordare i tempi verbali in un periodo ipotetico e non sa neanche che in italiano, quando tra un verbo e il successivo cambia il soggetto, è obbligatorio esprimere il soggetto del secondo verbo. Quest’ultimo errore è praticamente costante, dal momento che l’autore si diverte moltissimo a personificare oggetti inanimati, creando orrori come un braccio che passa attraverso una gola e poi sente un rumore, o la Luna che si nasconde dietro le nuvole e poi svolta in un vicolo. Altri dettagli problematici sono: le continue ripetizioni (mi sono scordata di segnarmela, ma all’inizio di uno dei primi capitoli la stessa parola viene usata tre volte in due righe), di termini e anche di intere frasi; il linguaggio che nelle descrizioni vuole essere aulico e dimostrare chissà quale inesistente padronanza, dal momento che spesso è anacronistico o addirittura prende come sinonimi parole che non lo sono; i dialoghi assolutamente ridicoli, inclusa la simpatica abitudine di iniziare uno scambio di battute con un personaggio che dà del Voi ad un altro, per poi passare al Lei poche righe sotto e, in un caso eclatante, nel corso della stessa frase. Insomma, cosa penso di questo libro? Se in prima superiore avessi consegnato alla mia Professoressa un tema scritto così, avrei preso un bel due. Che è il voto che voglio dare a questo libro, anche se non l’ho finito, memore del fatto che quando andavo a scuola il contenuto non avrebbe potuto salvare una cosa scritta così male da questa valutazione.
Halloweenosità: non pervenuta
DNF

Tunnel of Bones, di Victoria Schwab.
Avevo decisamente bisogno di leggere un libro che fosse un po’ “mi piace vincere facile”. Ovviamente, mi sono rivolta a Victoria Schwab, perché chi meglio di lei è una certezza? Questo libro è adorabile dall’inizio alla fine, ma la cosa migliore è che il suo essere un middle grade con tutte le attenuanti del caso, non lo rende meno inquietante e neanche meno triste e malinconico. Il viaggio nelle Catacombe di Parigi mi ha tenuto col fiato sospeso, e la storia che c’è dietro le vicende di questo libro mi ha commosso. In tutta questa atmosfera, gli immancabili riferimenti ad Harry Potter sono stati una ventata di serenità e al contempo hanno avuto il potere di farmi sentire parte del libro, se non altro perché anch’io penso sempre I solemny swear that I’m up to no good ogni volta che sto per fare qualcosa che so benissimo non dovrei fare.
Halloweenosità: 5/5 zucche

Lethal White, di Robert Galbraith.
I libri di questa serie non sono certo brevi, ma questo, davvero, era infinito. Quando sembrava che la storia fosse in via di conclusione, e mi chiedevo come mai non fossimo ancora neanche a metà del libro, improvvisamente le carte in tavola sono cambiate e la situazione si è ribaltata. Questa premessa protrebbe far pensare ad una recensione negativa, ma non è assolutamente così: per quanto mi renda conto che questo è un libro che rischia fortemente di essere troppo lungo, mi ha tenuta incollata dall’inizio alla fine. Anche dopo due ore di fila nelle sue pagine, mi seccava dover interrompere la lettura per fare cose noiose, come mangiare o dormire. Non mi sono annoiata un attimo, e un po’ devo dire che mi dispiace di essere arrivata alla fine dei libri editi di questa serie!
Halloweenosità: 2/5 zucche

And the Ocean Was Our Sky, di Patrick Ness e Rovina Cai.
Mi è piaciuto questo libro, anche se le balene e le profondità dell’oceano sono cose che mi fanno sempre molta paura. E’ proprio per questo che ho deciso di leggere questo libro in ottobre, visto che, come al solito, ancora non ho letto nulla che mi abbia inquietato. Questo libro in qualche modo l’ha fatto. La storia mi è piaciuta, soprattutto nella prima parte, e mi sono incantata più di una volta a guardare i disegni. E’ un libro che rende benissimo il senso di un mondo uguale e opposto a quello a cui siamo abituati, ed è la sua bellezza. Forse manca qualcosa nella trama, perché la storia è molto breve e ci vorrebbe un po’ di tempo in più per entrare nelle meccaniche, visto che l’ambientazione e i personaggi sono così alieni. Ma comunque una lettura che mi è piaciuta molto.
Halloweenosità: 2/5 zucche

Slender Man, di Anonimo.
Libro molto carino e veramente creepy. Il formato di questa storia è perfetto per quello che racconta: si tratta di una raccolta di documentazione, non di un classico romanzo, e in questo caso contribuisce a rendere perfettamente l’atmosfera della storia. I personaggi sono molto realistici e veramente azzeccati, e mancano la maggior parte degli stereotipi da Young Adult, anche se questo libro, soprattutto per il tema, rientra perfettamente nella categoria. In alcuni passaggi forse gli avvenimenti si susseguono un po’ velocemente, e la storia avrebbe avuto bisogno di qualche momento di apparente pace e stacco per suonare ancora più creepy. Il fatto che l’autore abbia scelto di restare anonimo mette già dall’inizio nel giusto stato mentale per leggere questo libro. Bello!
Halloweenosità: 5/5 zucche

Wrap up della librovora Marty

Book Count: 3
Libri letti:

Il Risveglio di Fenrir, di Paolo Vallerga.
Giuro che la sinossi sembrava interessante, se no non l’avrei votato, ma tutto lo sviluppo è una totale noia. Dalla descrizione della trama mi aspettavo una storia più avventurosa. 
Ho tenuto duro fino a circa al 60% del libro, quando ho visto che proprio non ce la potevo fare ad andare avanti e non mi ricordavo assolutamente di quello che stavo leggendo. Mi sono andata a leggere la fine del libro e l’ho chiusa lì.
Sospetto che il fatto che questo libro non sia scritto in maniera corretta, spiegato prima dalla librovora miki_tr, sia alla base del fatto che non riuscivo a concentrarmi sulla storia, perché i discorsi non filavano correttamente. A parte questo, i personaggi sono piatti e mi ricordo solo un certa Lady Lewis, che però, quando ha iniziato a piacermi, è sparita per diversi capitoli, facendomi perdere interesse. Peccato, perché se la trama fosse stata sviluppata bene, e se fosse stato editato correttamente, questo libro sarebbe potuto essere una bomba.
Reading challenge: Un libro steampunk

Troublemakers, di Catherine Barter.
Sono rimasta affascinata da questo libro, raccontato dal punto di vista di una ragazzina di tredici anni. La protagonista ne combina di tutti i colori e molte volte non si rende conto delle conseguenze che hanno i suoi gesti. L’autrice ha fatto un lavoro stupendo e ha reso bene le emozioni, gli scombussolamenti ormonali e il senso di invincibilità che molte volte sentono di avere gli adolescenti. Vista da noi, Alina può sembrare un personaggio molto impertinente e che non ascolta mai quando le si chiede di non fare qualcosa, ma in fin dei conti è solo una ragazzina che sta crescendo e che vuole capire un po’ di più la sua famiglia. 
Reading Challenge: Un libro con sorelle o fratelli protagonisti.

The Mortal Instruments: The Graphic Novel, Vol.3, di Cassandra Clare e Cassandra Jean (Illustratrice).
Due cose da dire su questo terzo volume: primo, confermo che Simon e Clary come coppia non si possono proprio vedere, e secondo me non ci credevano molto nemmeno loro; e, secondo, mi sono piaciute molto le floral art in cui l’illustratrice ha descritto i personaggi usando il linguaggio dei fiori.
Non ho nulla da dire sulla storia, che ormai conoscono anche i muri, e sono rimasta molto sorpresa dalla copertina con i Malec. Sapevo che erano loro il soggetto di questo volume, ma non me li aspettavo così belli.

Wrap up della librovora Gioneb

Book Count: 3
Libri letti:

Wayward Son, di Rainbow Rowell.
Bellissimo; l’ho letto in pochissimo per quanto mi ha preso. Non so bene come commentare questo libro, perché vorrei citare tutte le disavventure dei protagonisti per poterle commentare una per una. Aver riletto Carry On poco prima di questo è stata una buona mossa e quindi posso dire con sicurezza che non ho la minima idea quale dei due mi sia piaciuto di più, perché hanno un'impostazione totalmente diversa.

Il Risveglio di Fenrir, di Paolo Vallerga.
La mia fortuna con questo libro è stata quella di non essere brava con la grammatica (i miei testi passano sempre sotto mano della librovora miki_tr prima di essere pubblicati), quindi le difficoltà che ho avuto con la lettura di questo libro le avevo imputate allo stile dell’autore; anche perché, parlando di un romanzo steampunk, avrebbe avuto senso trovarsi un testo un po’ complicato da leggere. Se non fosse stato il libro del club di lettura, l’avrei abbandonato subito, ma l’ho letto cercando bene di capire quali fossero i suoi problemi, in modo da poterne parlare al prossimo incontro. Oltre ai problemi di sintassi e grammatica già ampiamente discussi dalla librovora miki_tr, il primo che ho notato sono stati i personaggi: sono troppi e un po’ stereotipati, quindi non sono riuscita a farmene piacere nessuno. Una volta concluso il libro mi sono chiesta: che senso ha avuto il personaggio del capitano?
Visto che ho dato un due, pensereste che qualche punto positivo c’è e, infatti, uno l’ho trovato: lo steampunk! Ci sono veramente tantissimi elementi di questo stile e mi sono anche piaciuti.
Reading challenge: Un libro steampunk

A Conjuring of Light, di V.E. Schwab. 
Ho atteso quasi un anno per leggere questo libro, perché lo stavo aspettando in italiano, ma l'editore italiano ha deciso di abbandonare la serie senza pubblicare l'ultimo; quindi me lo sono fatto prestare da una delle mie colleghe in versione inglese. Non so se è stato questo cambio di lingua, o il tempo passato dalla lettura di quelli precedenti, ma mi ci è voluto qualche capitolo per rientrare nella storia e ricordarmi perché ho amato i primi libri. Ne è valsa la pena, perché questo libro è il degno finale della serie. 

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