Recensione di C’era una volta, di Agatha Christie.
Titolo: C’era una volta
Autore: Agatha Christie
Editore: Mondadori
Lingua: Italiano
Genere: Giallo
Trigger: Morte di personaggi secondari, società maschilista.
Sinossi: Siamo a Tebe, nell'antico Egitto, intorno al duemila avanti Cristo, all'epoca dell'XI dinastia. Renisenb, in seguito alla morte del marito, torna nella grande casa del padre Imhotep, sacerdote del Ka. La giovane, dopo la disgrazia che l'ha colpita, è in cerca di conforto e nella casa natale, vicino ai parenti e ai servi fedeli, ha l'impressione di poter riacquistare la perduta serenità. Ma la realtà in cui si imbatte è assai diversa: i suoi tre fratelli, il debole Yamhose, il prepotente Sobek e il viziato Ipy, sono sempre in contrasto tra di loro, mentre le cognate e la vecchia, malvagia Henet gettano olio sul fuoco. Ma la situazione è ancora destinata a peggiorare con l'arrivo della sensuale e affascinante Nofret, la giovanissima nuova concubina di Imhotep. In questa atmosfera di gelosia, passioni e rancori scoppia ben presto una vera e propria tempesta e incominciano a verificarsi strane morti misteriose, attribuite dalla famiglia alla oscura maledizione degli dei, ma la verità invece può nascondersi in mezzo agli uomini. C'era una volta, apparso nel 1945, è un romanzo di straordinaria suggestione, nella quale la Christie ha riversato tutte le sue conoscenze sull'antica civiltà egiziana che aveva appreso durante i suoi viaggi in compagnia del marito, il celebre archeologo Mallowan.
Letto da: Tutto il Club di Lettura
Recensito da: Tutto il Club di Lettura
Commento:
Q&A
1) Per quale motivo hai votato o non hai votato il libro?
Questo libro è diventato il libro scelto dal club dopo un testa a testa all’ultimo respiro con un altro titolo, su cui ha avuto la meglio solo per il sorteggio finale… in pratica, metà esatta del club voleva leggerlo, l’altra metà no.
Le motivazioni di chi lo ha votato sono state il fatto che si trattasse di un libro breve, quindi di una lettura veloce; l’ambientazione nell’antico Egitto e, non ultima, il fatto che fosse un giallo.
Curiosamente, il fatto che fosse un giallo è anche una motivazione per cui un membro del club non l’ha votato, e alla fine neanche letto; per gli altri non votanti, invece, si è trattato più di una questione di concorrenza.
2) Valeva la pena leggerlo?
Vince il sì per 4 a 2. In effetti, solo quattro membri del club hanno terminato la lettura del libro. Non ci sono stati commenti particolarmente entusiasti e nessuno ha trovato il nuovo libro della vita, però per la maggior parte lo abbiamo trovato carino e scorrevole, piacevole da leggere.
3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Ci sono piaciuti abbastanza sia l’intreccio che i personaggi e il libro, anche considerata la sua età, si legge molto bene per lo stile scorrevole. Aiuta anche il fatto che sia un libro molto corto, che si è ritagliato facilmente un posticino tra le nostre letture.
4) E invece, il punto debole di questo libro?
L’inizio, fino al primo omicidio, è un po’ lento. I personaggi sono tanti e i loro nomi sono strani, quindi sempre all’inizio non è semplice seguire bene il filo della storia. Inoltre nella parte finale il libro cerca di portarci a credere che la protagonista si sia innamorata di un altro personaggio, ma evidentemente non lo fa con molta convinzione… o almeno, nessuno di noi è caduto nel tranello.
5) Quali sono i vostri personaggi preferiti?
Abbiamo votato, ed è risultato un parimerito tra Hori, uno dei pochi personaggi con la testa sulle spalle, e Esa, la tostissima nonna della protagonista. Menzione d’onore è andata anche a Renisenb, la protagonista, che è un personaggio carino.
6) Leggereste ancora un libro dello stesso autore?
I quattro membri del club che hanno finito il libro hanno risposto di sì. Gli altri due preferirebbero evitare, anche se in realtà uno di loro in generale non legge gialli, quindi non è una considerazione legata solo all’autore.
7) A chi lo consigliate?
Ad Antonio (cit.).
8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Parenti, serpenti. E’ il sunto di questo libro in poche parole. Quale Casa, se non Serpeverde?
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