Doctor Who Book Tag
Oggi vogliamo proporvi un book tag ispirato ad una delle nostre serie tv preferite, quella che guardiamo insieme da anni, rigorosamente. Stiamo parlando di Doctor Who, e di un book tag che abbiamo trovato QUI. Forse questa avventura tra le nostre letture non sarà come salire sul TARDIS, ma vi garantiamo comunque un viaggio nel tempo e nello spazio… almeno tra le pagine dei libri.
Classici: Un classico che rientra nello YA.
GI: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Forse le protagoniste sono un po’ grandi per questa fascia di età, però la trama è adatta al genere, e comunque all’epoca dell’ambientazione si era considerati ragazzi fino a che non ci si sposava, quindi…
MA: Romeo e Giulietta, di William Shakespeare. Non leggo molti classici, quindi l’unico libro che credo vada bene, e che mi è venuto in mente, è questo.
MI: Il primo che mi è venuto in mente è Piccole Donne, di Louisa May Alcott. L’ho letto da bambina, ma penso ricada nella categoria.
Il nono Dottore: Un libro che pensi sia sottovalutato.
GI: Legion, di Brandon Sanderson. Quando i miei amici mi parlano di Sanderson non citano mai Legion, alla prossima occasione lo farò io.
MA: The Lotterys Plus One, di Emma Donoghue. La prima volta che ho letto questo libro ho pensato che fosse ben scritto e con un tema molto attuale, ma ho subito notato che non è molto conosciuto ed ha una media dei voti molto bassa su Goodreads. Ancora non mi spiego questa cosa.
MI: Avendola appena finita, mi viene in mente subito la trilogia Daughter of Smoke and Bone, di Laini Taylor. La serie è vecchiotta e all’apparenza sembra un Young Adult Fantasy come tanti altri, ma l’ho trovata molto più complessa e interessante di quello che immaginavo per come ne avevo sentito parlare online.
David Tennant: Un libro/serie a cui è stato difficile dire addio una volta finito.
GI: Ancora mi mancano le disavventure tutte surreali di Thursday Next, nell’omonima serie di Jasper Fforde, soprattutto perché non si è veramente conclusa.
MA: The Binding, di Bridget Collins. Non scherzo quando dico che ho letteralmente pianto quanto ho finito questo. Quindi sì, è stato difficile.
MI: The Great Library Series, di Rachel Caine. Sarei rimasta in quel mondo, e con quei personaggi, per molti, molti anni ancora.
Matt Smith: Un libro che ti ha fatto sorridere.
GI: Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson. Ci sono state molte scene divertenti durante la lettura.
MA: The Prince and the Dressmaker, di Jen Wang. La storia è dolce, colorata (è una graphic novel), e parla di sogni. Mi ricordo che è stata una lettura molto breve, ma intensa.
MI: Recentemente, The Princess Bride, di William Goldman. Più che altro per la nostalgia del film, lo devo ammettere, ma l’ironia non mi è dispiaciuta e alcuni passaggi sono epici.
Rose and Ten: Una ship intramontabile.
GI: Ho subito pensato a Elizabeth e Darcy, da Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen, anche perché li ho adorati recentemente anche in Dear Mr. Darcy, di Amanda Grange.
MA: Malec, da The Shadowhunter Chronicles, di Cassandra Clare e AAVV. Basta, mi rifiuto di motivare questa scelta! Andate da soli a leggere della dolcezza di questa coppia.
MI: Monty/Percy, da The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mackenzi Lee e seguiti. Li ho adorati dal primo momento all’ultimo, e non vedo l’ora di ritrovarli nel prossimo libro in programma della serie!
Angeli piangenti: Un libro che è finito con un battito di ciglia.
GI: Questa sono io, di Federico Guerri. Questo libro mi ha preso così tanto che, se non fosse stato per il lavoro, l’avrei letto tutto d’un fiato.
MA: The Gentleman’s Guide to Vice and Virtue, di Mckenzie Lee. 500 e passa pagine lette in un giorno. Troppo veloce? Per me è stato troppo lento, invece.
MI: Di solito tutti quelli che mi piacciono finiscono troppo presto, per i miei gusti… ultimamente, con un appuntamento che ormai è fisso ogni anno, Come Tumbling Down, di Seanan McGuire, è finito decisamente molto prima che mi fossi stancata di leggere dell’ambientazione di quella serie.
Daleks: Un libro che vorresti sterminare.
GI: Leggere è una faccenda da gatti, di Alex Howard. Sterminandolo, farei un piacere a chi ancora non l’ha letto.
MA: Anna, di Niccolò Ammaniti. Non mi piace sterminare libri, ma questo se lo merita. Scusate la schiettezza.
MI: Andiamo sul classico… è un po’ che non citiamo Silenzio, di Shusaku Endo. Ci sono libri peggiori, ma l’inesattezza storica è imperdonabile anche in un libro interessante, e quello non lo era assolutamente.
Bowties are cool!: Un libro la cui lettura hai intrapreso di recente.
GI: The Women in the Castle, di Jessica Shattuck. L’ho finito da poco, ma avrei potuto spendere meglio quel tempo; solo che ho sperato fino all’ultimo che migliorasse.
MA: Smoke & Summon, di Charlie N. Holmberg. Ho deciso proprio questo mese di iniziare a leggere questo libro, che è il primo di una serie. Per il momento non ho nulla da dire di negativo, mi sta piacendo molto.
MI: Mentre rispondo a questa domanda sto leggendo Spectacle, di Jodie Lynn Zdrok, per pura ispirazione del momento. Prevedo di finirlo in un paio di giorni al massimo, e non ho idea di cosa starò leggendo quando voi leggerete questo Book Tag…
Run, you clever boy, and remember…: Un libro con una trama bellissima di cui non avevi mai sentito parlare.
GI: Il club del libro e della torta di buccia di patata di Guernesey, di Mary Ann Shaffer e Annie Barrow. Solo dopo che l’ho letto ho scoperto che lo consigliava un sacco di gente.
MA: The Paper Magician, di Charlie N. Holmberg. Prima che la Librovora Miki mi facesse scoprire il mondo pieno di Origami e magia di questa serie, non ne avevo mai sentito parlare.
MI: Quando mi sono imbattuta per caso in The Binding, di Bridget Collins, non ne avevo mai sentito parlare da nessuno. E’ stata la grande rivelazione a sorpresa dell’anno scorso, e mi piacerebbe molto che anche quest’anno mi riservasse qualche colpo di fortuna del genere.
Raxacoricofallapatorius: Un libro con il titolo dalla pronuncia difficile.
GI: Dusk or Dark or Dawn or Day, di Seanan McGuire. Quando tento di pronunciare il titolo del libro mi scordo sempre precisamente da quali parole è composto, ma per fortuna le altre due librovore mi capiscono comunque. Devo leggere il titolo con calma per riuscire a pronunciarlo, se vado in fretta mi impappino.
MA: Confesso. Non ho problemi a leggere i titoli dei libri in inglese. Ovviamente non ho problemi con quelli in italiano. Nomi strani nei titoli non ne ho trovati. E quindi? Beh, l’unica cosa che non so come pronunciare è il nome di un autore: Sylvain Neuvel. Può andare come risposta?
MI: Tutte le volte che devo dire If We Were Villains, di M.L. Rio, mi impappino senza speranza. E, come potete immaginare, quando parliamo di libri lo cito spessissimo. Ogni volta è un’impresa.
Il TARDIS: Un libro che ti riporta indietro nel tempo.
GI: Il capitano e la sua nave, di Stefano Bordiglioni, che solo nominarlo mi riporta ai tempi delle elementari.
MA: Il libro che mi viene in mente subito è Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson, che ci porta in un viaggio attraverso quasi tutto il novecento.
MI: L’ho letto e riletto, ma ogni volta che lo prendo in mano, The Secret History/Dio di Illusioni, di Donna Tartt, mi riporta indietro ai tempi dell’università, quando ho letteralmente consumato le pagine di questo libro.
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