9 dicembre 2017

Recensione di L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso

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Recensione di L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, di Alice Basso
Titolo: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Autore: Alice Basso
Editore: Garzanti
Lingua: Solo italiano
Genere: Contemporaneo



Sinossi: Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora.
Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei.
E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili. Proprio ora che ha bisogno di tutta la sua concentrazione. Perché un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. C'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore.


Letto da: Gioneb
Recensito da: Gioneb
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Il titolo mi ha colpito già quando è uscito, qualche anno fa, e anche la trama sembrava interessante. Qualche settimana fa l’ho trovato in offerta sul kindle store e ne ho approfittato. Poi, volendo leggere qualcosa di non fantasy, ma niente di troppo sdolcinato, ho puntato su questo.
2) Valeva la pena leggerlo?
Si, davvero. Mi ha tenuto compagnia tutte le mattine mentre facevo colazione (ma non solo).

3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Credo che il punto di forza sia lo stile dell’autrice, che, per la sua qualità veloce e scorrevole, mi ha tenuto incollata al kindle. In più, la storia d’amore presente all’interno di questo romanzo non è per niente scontata.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Non credo che questo romanzo sia perfetto, però non riesco a definire quale potrebbe essere un suo punto debole.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Il commissario Berganza. Pensate a un tipico commissario di polizia: impermeabile, sigaretta sempre in bocca, una mente brillante e un fiuto incredibile, un amante dei gialli e della letteratura: il tipico poliziotto che si trova nei romanzi (se avete pensato al tenente Colombo, ci siete andati molto vicino). Nonostante incarni questo stereotipo, è un personaggio a tutto tondo, nonché il personaggio che mi ha colpito di più per il suo modo di comportarsi e trattare con gli altri, soprattutto con Vani, la protagonista!
6) Leggeresti ancora un libro della stessa autrice?
Il seguito di questo romanzo è stato pubblicato ed è già nella mia wishlist di amazon.

7) A chi lo consigli?
Un elemento che mi è piaciuto molto del romanzo è l’analisi che Vani, la protagonista, fa di tutte le persone che incontra: le basta un'occhiata per capirle. Quindi consiglio questo romanzo a tutti coloro che si interessano di studiare il comportamento. Soprattutto lo consiglio ai fan di “The Mentalist”: Vani è proprio come Jane, le manca solo l’eleganza nel vestire e la faccia tosta.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
C’è una sola cosa che la protagonista sa fare bene ed è quello che vuole fare: la ghostwriter. Non le importa di quello che pensa la gente (beh, in realtà le importa, ma lei non se ne rende conto) e non vuole soldi o fama. Proprio come una vera Corvonero.
Con il cervello che si ritrova non avrebbe nessun problema a risolvere gli indovinelli necessari per entrare nella sala comune della casa.


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