17 febbraio 2018

Maschere Book Tag


Il Carnevale è una delle feste più divertenti dell’anno. Quando abbiamo deciso di imbarcarci nella stesura di questo Book Tag dedicato alle maschere tipiche, non sapevamo bene a che cosa saremmo andate incontro: ce ne sono tantissime, molte anche simili le une alle altre, ma ciascuna ha una sua caratteristica che ci ha particolarmente colpito, e a quella ci siamo ispirate per scegliere i libri da proporvi in questo Book Tag.


Arlecchino(il caratteristico vestito pieno di stoffe): Un libro con una copertina coloratissima
GI: Nimona, di Noelle Stevenson. Rosso, verde, giallo. Direi che questa copertina di colori ne ha molti, forse tutti un po’ spenti, ma sempre colori sono.

MA: your name., di Makoto Shinkai. La copertina rappresenta una scena del film d’animazione tratto dal libro stesso. Quindi sì, è molto luminosa e colorata.
MI: Shadowshaper, di Daniel José Older. In effetti mi aveva attirato proprio per la copertina, ma sfortunatamente è stato una delusione.

Brighella (il servitore ossequioso con i padroni): Un libro con una o più scene "fan-service"
GI: City of Heavenly Fire, di Cassandra Clare (per le scene Clace). L’abbiamo pensato in coro, e in coro lo scriviamo. (Vedi sotto)
MA: The Selection, di Kiera Cass. Credo che un po’ in tutta la serie ci siano scene messe li per farci piacere i due protagonisti insieme. Già fin dalle prime pagine di questo libro possiamo capire dove va a parare la storia, anche se America, la protagonista, per decidersi ci mette ben tre libri.
MI: City of Heavenly Fire, di Cassandra Clare (Per le scene Clace). L’abbiamo pensato in coro, e in coro lo scriviamo. (Vedi sopra)

Burlamacco (la maschera che prende ispirazione da tutte le altre maschere): Un libro di racconti
GI: Pricesses Behaving Badly, di Linda Rodríguez McRobbie. Questo libro è composto da tantissime storie di donne realmente vissute che, per un motivo o per un altro, non sono state le classiche principesse stile Disney: c’è chi ha ucciso, chi non ha esitato a scendere sul campo di battaglia o a sacrificarsi per il proprio popolo. Se vi ho incuriosito, qui c’è la mia recensione.

MA: Tales of the Shadowhunters Academy, di Cassandra Clare.
Sono riuscita a citare l’unico libro della serie di Shadowhunter che non abbiamo mai citato! Comunque sì, è una serie di racconti che sono ambientati, più o meno, nell’Accademia per gli Shadowhunter e vedono come protagonista, ogni tanto, Simon! Preparatevi a piangere e a ridere.

MI: The Beginning of the World in the Middle of the Night, di Jen Campbell. Non sono un’amante dei libri a racconti, ma quest’anno mi sono ripromessa di leggerne qualcuno, provando a distribuire i racconti in momenti diversi, invece di leggerli come fossero un libro unico. Questo è il primo che ho scelto per questa specie di esperimento, complice il titolo che mi ha subito incuriosita.

Capitan Fracassa (la maschera baffuta con il vestito da soldato): Un libro con un esercito
GI: L’ombra dell’aquila, di Arturo Perez Reverte. Qui, per spiegare perchè ho scelto questo romanzo, vi metto parte della trama: “Durante la campagna di Russia del 1812, un battaglione di soldati spagnoli, prigionieri e costretti ad arruolarsi nell'esercito napoleonico, decide di disertare nel bel mezzo di uno scontro con i russi che sembra volgere al peggio per i francesi. Ma quella fila di soldati, [...], viene interpretata da Napoleone in persona, che osserva gli spostamenti delle truppe con il cannocchiale, come un atto di eroismo. Inizia così la peripezia del Secondo battaglione del 326º reggimento di Fanteria, costretto a vagare per i campi di battaglia di mezza Europa prima di raggiungere, due anni dopo, il confine con la Spagna.”

MA: This Savage Song, di Victoria Schwab. L’esercito in questione è un po’ particolare, perché è composto da mostri nati da crimini che sono stati commessi dalle persone.

MI: La Canzone di Achille, di Madeline Miller. Tutta la seconda metà del libro è ambientata durante la guerra di Troia e l’esercito ovviamente gioca un ruolo importante, sebbene la storia presti più attenzione alle relazioni umane.

Dottor Balanzone (parla bene, ma a volte dice balle): Un libro che ti ha colpito per la copertina
GI: Unnatural creatures, di Neil Gaiman. La copertina è la prima cosa che ho notato di questo romanzo: mi piace davvero molto ed è anche azzeccata per il tema centrale che unisce i racconti da cui è formato il libro.

MA: The Giver, di Lois Lowry. Come ho già detto diverse volte, ho comprato questo libro a scatola chiusa, solo per la copertina.  In quel momento mi avevano colpito un sacco la quasi assenza di colori e il modo in cui spiccano quelli così accesi delle farfalle.

MI: Traveler, di L.E. DeLano. Uno dei primi libri che ho letto quest’anno, l’ho scelto molto più per la copertina che per la trama, che mi ispirava, ma non particolarmente. Devo dire che mi sono stupita io per prima di quanto mi è piaciuto! Pensavo sarebbe rimasto uno di quelli che tengo nella libreria solo perché sono belli, invece è molto carino!

Gianduia (E' proverbiale la sua distrazione): Un libro su cui non riuscivi a concentrarti
GI: D’istinto mi viene da dire Nel profondo della foresta, di Holly Black, ma visto che sarebbe almeno il terzo book tag in cui lo nomino per questo motivo e che non mi piace essere troppo ripetitiva, scelgo Io sono un gatto, di Sōseki Natsume che ho deciso di abbandonare solo dopo poche pagine perché mi era impossibile concentrarmi sulle parole.

MA: Inheritance, di Christopher Paolini. Ho iniziato questo libro diverse volte, perché oltre al fatto che è molto lungo (quasi 900 pagine), non mi ricordavo cosa era successo in quello prima, quindi non riuscivo a collegare gli eventi passati con quelli che raccontava il libro.

MI: A Discovery of Witches, di Deborah Harkness, e più in generale tutta la All Soul Trilogy. Mi sono anche piaciuti per certe cose, ma c’erano elementi che mi interessavano poco e continuavano a tornare fuori regolarmente, facendomi calare la voglia di leggere.

Colombina e Rosaura (serva e padrona che si sostengono a vicenda): Un libro con un’amicizia tra ragazze
GI: A Great and Terrible Beauty, di Libba Bray. Tutto il romanzo ruota attorno a quattro ragazze e alla loro amicizia che, nonostante l’inizio turbolento e poco promettente, diventa la chiave della storia.

MA: Inej e Nina, da Six of Crows, di Leigh Bardugo. Penso che sia la prima volta in cui ho visto due ragazze che, invece di farsi la guerra, si aiutano l’una con l’altra. Certo la situazione aiuta, visto che devono fare il colpo del secolo, e se non sono tutti d’accordo le cose potrebbero andare veramente male; però loro due sono veramente legate da una profonda amicizia.

MI: Prisoner of Night and Fog, di Anne Blankman. Gretchen e Eva hanno storie veramente diverse, ma quello che mi ha colpito della loro amicizia è come sopravviva alle differenze. Nel secondo libro della duologia sono su due diversi fronti e si incontrano solo brevemente, però si percepisce comunque il loro legame.

Meneghino (il personaggio che non ha la maschera): Un libro diverso dagli altri
GI: Illuminae, di Amie Kaufman e Jay Kristoff. Ci sono molti motivi per cui questo libro è particolare: la copertina, la varietà di modi in cui è impostato il testo… Ma c'è un motivo per cui questo romanzo è unico: per la prima volta le altre due librovore mettono il loro bollino ad un libro, mentre io no. Di solito, quando entrambe le mie colleghe mettono un bollino, poco dopo arriva anche il mio (tempo di leggere il libro). Questa volta non è così.

MA: Nessuna Notizia di Gurb, di Eduardo Mendoza.
Non so se è unico nel suo genere, ma di certo è l’unico che ho letto io. Storia di un alieno che atterra sul nostro pianeta e perde di vista il suo amico, appunto, Gurb. Tutto il libro è un diario, in cui l’alieno racconta come cerca di ambientarsi tra gli umani mentre aspetta che il suo amico si faccia vivo. Quindi vediamo la nostra società attraverso occhi alieni.

MI: Dagli altri che di solito leggo io, è molto diverso 84, Charing Cross Road, di Helene Hanff. E’ l’unico non-fiction che ho letto l’anno scorso, ed è epistolare, un genere che di solito non mi va molto giù. Sono piuttosto sorpresa che mi sia comunque piaciuto!

Meo Patacca (il bullo che prende un sacco di botte): Un personaggio che si è meritato il suo fato
GI: Peter Minus/Pettigrew , da Harry Potter di J.K. Rowling. Volendo considerare il concetto del contrappasso, penso che Dante possa essere fiero della Rowling per la fine di questo personaggio.

MA: Camille Belcourt, da City of Lost Souls, di Cassandra Clare. In vita mia penso di aver odiato con tutto il cuore pochissimi personaggi, e Camille è uno di questi. Il suo fato se lo è meritato tantissimo, non poteva essere altrimenti.
MI: Mary, di My Lady Jane, di Cynthia Hand, Brodi Ashton e Jodi Meadows. Non posso parlare di cosa le succede e di quello che si merita, perché sarebbe un enorme spoiler di una delle scene più epiche e divertenti del libro, ma è il fato perfetto per lei.

Pantalone (l'anziano che si intromette in tutte le conversazioni): Un libro che hai letto tantissimo tempo fa ma che ti torna sempre in mente
GI: Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen. Se avete seguito questo blog, vi sarete già accorti da voi che mi torna sempre in mente.

MA: Fangirl, di Rainbow Rowell. A differenza delle mie colleghe librovore, questo libro io l’ho letto parecchi anni fa. Dovrei dargli una rinfrescata perché ammetto di non avere chiari tutti i dettagli, ma ancora oggi lo ricordo come una delle letture più innovative che abbia mai fatto. E anche una delle più dolci.

MI: Dio di Illusioni, di Donna Tartt. Ho letto questo libro (la prima volta) nel 2000/2001, un sacco di tempo fa. Però ancora oggi continua ad essere nel mio olimpo personale dei libri preferiti di sempre, e non passa mai molto tempo prima che io abbia voglia di rileggerlo. Come, ad essere onesti, ho già da qualche tempo, per cui suppongo che a breve succederà.

Pierot (la maschera che non parla): Una libro con personaggio con una disabilità
GI: Tutta la luce che non vediamo, di Anthony Doerr. La protagonista è cieca.
MA:  Winter Blackburn-Hayle, da Winter, di Marissa Meyer. Nella serie delle Cronache Lunari, gli abitanti della Luna hanno poteri che permettono di controllare la mente degli altri. Se non vengono utilizzati per parecchio tempo, possono portare ad allucinazioni e attacchi di pazzia. Winter non usa i suoi poteri per scelta e quindi è costantemente afflitta da queste pesanti allucinazioni. Per chi non è a conoscenza, la ragazza sembra spensierata e allegra come tutti i teenager, ma in realtà la sua mente soffre tantissimo per colpa di questi incubi.

MI: Lo Sciamano, di Noah Gordon. E’ il secondo libro di una serie, ma ciascuno dei libri è una storia indipendente ambientata in un diverso periodo storico. Rob, il protagonista di questo libro, è sordo a causa di una malattia infantile e, nonostante ciò, riesce a diventare un medico. Questo è un gran bel libro, come tutta la serie. Dovrei proprio rileggerli…

Pulcinella (la maschera nera e il costume bianco): Un libro con una copertina in bianco e nero
GI: Qualunque libro letto nel kindle. Ho fatto fatica a trovare un libro con la copertina in bianco e nero perchè, appunto, leggendo molto nel Kindle, le vedo tutte in bianco e nero. Per fortuna il mio profilo su Anobii è abbastanza aggiornato e mi ha permesso di trovare Guida Galattica per gli Autostoppisti, di Douglas Adams.

MA: Lui è Tornato, di Timur Vernes. Ok, il libro non mi è piaciuto per niente, ma era l’unico che ho trovato che avesse solo i colori bianco e nero sulla copertina. Alle mie colleghe però è piaciuto tanto. Conta?
MI: A Monster Call, di Patrick Ness. Non l’ho letto con questa copertina, ma è l’unica che sono riuscita a trovare che non abbia almeno un po’ di colore… E comunque è quella che mi piace di più.

Rugantino (un personaggio provocatore): Un libro che prometteva molto, ma ti ha deluso
GI: Fallen, di Lauren Kate. L'idea su cui è basato questo romanzo mi è piaciuta fin da subito e vedendo che molti ne parlavano bene ero assolutamente convinta che mi sarebbe piaciuto, ma non è stato così.

MA: Il circo dell’invisibile, di Camilla Morgan Davis. Ho trovato questo libro tra le raccomandazioni di una booktuber che ha i gusti molto simili ai miei, e leggendo la trama prometteva bene. Diciamo che quello che mi ha deluso del libro è il finale, troppo affrettato e non chiaro su quello che succede ai personaggi.

MI: House of Furies, di Madeleine Roux. Sicuramente ci sono anche libri che mi sono piaciuti di meno, ma questo mi ha particolarmente deluso, perché mi aspettavo che mi facesse paura, mettendomi nella perfetta disposizione per il mio mese a tema Halloween, e invece ha a mala pena creato un po’ di suspence. Ci sono rimasta male…

Tartaglia (la maschera che balbetta): Un libro che ha delle parti superflue
GI: E mancavo solo io! Ormai avrete capito che quando dobbiamo citare un libro per delle sue caratteristiche negative, citiamo Silenzio, di Shusaku Endo. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma credo di non averlo mai fatto personalmente… ma solo perchè una delle altre due librovore mi ha anticipato. Le parti superflue di questo libro? Tante, faccio davvero fatica a nominarne una, come ho fatto davvero fatica a finirlo.

MA: Il cerchio, di Dave Eggers. Bello è bello, ma ogni tanto l’autore perde tempo a descrivere avvenimenti o cose inutili per lo scorrere della trama, come uno squalo che mangia i pesci, o il funzionamento di una nuova invenzione, o come è organizzato il lavoro degli impiegati, in maniera super dettagliata.

MI: The Monstrumologist, di Rick Yancey. Questo libro proprio non mi ha convinto. E’ un discorso abbastanza simile a quello che ho fatto di sopra per House of Furies: come poteva spaventarmi a dovere, con talmente tante descrizioni minuziose di scene truculente che mi annoiava a morte vedere l’ennesimo poveretto divorato vivo? Troppe, troppe chiacchiere in questo libro, e poca sostanza.

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